[Foresta di Luce] - [ La Maga sull'Albero. ]

mikyy=))
00lunedì 30 maggio 2016 21:22
Keris, Alexandra.
Riassunto: Alexandra si reca alla Foresta di Luce per una passeggiata e un alenamento, ma non sarà sola. Keris, da parte sua, sta passeggiando lungo il sentiero che conduce alla Radura quando viene attratto da dei rumori provenienti dal folto della Foresta. Il draconico si ritroverà, perciò, a far la conoscenza dell'Arcimaga, che fra una parola e un'altra cercherà di scalare un albero per migliorare le sue capacità fisiche.

Commento: E' incredibile come non siamo mai riusciti a giocare insieme anche se sono anni che siamo in land. Grazie di avermi tenuto compagnia e reso piacevole un role di allenamento che era partito come solitario, è stato un vero piacere giocare con te! [SM=g27838]







ALEXANDRA [[ Sentiero ]] § {{ Quand’è uscita dalla Fortezza c’erano i primi raggi del sole ad attenderla. E da lì ha percorso il viale principale, attraversato le porte della cittadina, superato il sentiero di terra battuta che conduce alla baia ed e stata infine traghettata verso le sponde di Avalon. E’ passato molto tempo dall’ultima volta che ha lasciato la terraferma, ma aveva bisogno di distaccarsi almeno per mezza giornata dalle sue ricerche ed esperimenti in laboratorio, fra le altre cose s’intende, e prender un po’ di tempo unicamente per se stessa. I suoni della Foresta di luce divengono, via via, sempre più intensi, e lisciano i suoi sensi in un tiepido amplesso. I lunghi capelli son stati raccolti in una semplice treccia, che parte dalla sommità del capo e poi scende sino a quasi la vita. Indossa abiti piuttosto pratici, ovvero una tunica color argento e acquamarina, in lino e cuoio conciato, completata da delle brache marroni e stivali altrettanto scuri. Ai fianchi, sulla cintola, v’è sempre sulla sx il suo più affilato e fido pugnale, mentre a dx ben allineati i soliti veleni (Coagulox(2x), Clotho, Elysium, Scatter, Igniferum) e pozioni magiche (Inganno prolungamento invisibilità ascendente) che mai l’accompagnano quando s’avventura senza una meta precisa. Tutto sommato l’aspetto è abbastanza comune, non ha alcun gingillo addosso, tranne il pentacolo d’argento con una luna e un corvo incastonato, che riposa nell’incavo del seno, alla vista dei più curiosi. Non ha messo quello di gilda, ma questo, che ha fatto specificatamente forgiare così, è in memoria di un passato e di una infanzia che ben ricorda, nonostante sia trascorso ben più d’un ventennio da allora. I raggi solari, più tiepidi della terraferma, attraversano le folte fronde degli alberi e creano giochi di luce sul manto erboso del sentiero in cui si è immersa, senz’alcun indugio. E cammina, cammina. In silenzio, persa chissà quali pensieri. }}

KERIS [Sentiero-->Radura] E' ridisceso da poco dalla cordigliera per fare una passeggiata tranquilla per l'isola, magari per fare un salto da Filippa come al solito. Ha lasciato i suoi doveri per un po', niente biblioteca e niente sala d'arme per questo pomeriggio, nonostante il suo allenamento interiore non finisca mai. Il respiro profondo del Simbionte si fa sempre sentire nella sua mente, in quel legame continuo che gli da forza ma allo stesso tempo mette alla prova la sua resistenza. Indossa una camicia bianca semplice e un paio di pantaloni di pelle neri che gli fasciano le gambe, ai piedi calza un paio di stivaletti di cuoio. Il medaglione dei Cavalieri dei Draghi è sempre appeso al suo collo, ben in vista sul suo petto, con appena due gemme rosse come il fuoco accese, delle 7 presenti. Alla cintura di cuoio alla sua vita è appesa Ignàsil, la spada bastarda, alla sua sinistra. Dietro la schiena invece è appesa Vèbren, la spada lunga, con l'elsa che spunta appena da dietro la spalla sinistra. Il passo è lento seppur sia ormai quasi giunto nella radura in cui spesso si sofferma per pensare e rilassarsi. I capelli castani sono sciolti e gli arrivano circa alle spalle, ondeggiando appena ad ogni passo. Il volto è incorniciato dalla solita barbetta corta, abbastanza curata, mentre le iridi di ghiaccio sono fisse davanti a lui, che spaziano sul luogo e sul verde che lo circonda.

ALEXANDRA [[ Sentiero ]] § {{ D’un tratto, raggiunto all’incirca il centro della foresta, si fermerebbe, per guardarsi lentamente tutt’intorno, compiendo così un giro completo su se stessa, onde assicurarsi che nel loco non vi siano altre presenze oltre la propria, Keris è forse troppo distante per esser intercettato dai suoi occhi, e concluderebbe d’essere sola al momento. E così, all’improvviso, farebbe un piccolo scatto, prendendo ad avanzare più velocemente e immergendosi così nel folto alla sua destra, in direzione del Tor che fino a pochi minuti prima si poteva vedere sulla destra, in lontananza. Non avrebbe alcun timore di perdersi, dominando per sua fortuna il giusto incantesimo per risolvere la questione nel caso accadesse, tuttavia rimane di qualche metro in parallelo al sentiero da cui è venuta. Il motivo è semplice: allenarsi. E farlo sul sentiero principale non è possibile, non per migliorare la flessuosità del suoi movimenti. Un passo dopo l’altro, la punta dei piedi assaggiano il manto erboso in quella ch’apparirebbe una carezza, e il corpo segue con assoluta scioltezza quelle movenze sinuose, alternate a degli scatti a destra o sinistra volti ad evitare piccoli arbusti o altri ostacoli che madre natura ha posto lungo il suo cammino. Le movenze fluide sono state frutto di lunghi esercizi alla baia, sopra gli scivolosi scogli, in cui ha imparato ad appoggiare giustamente i piedi sui terreni più sdrucciolosi e viscidi, oltre che deformi e incostanti. Avanza ancora velocemente, guardando fisso dinnanzi a se, col busto leggermente flesso in avanti, per spostare il baricentro del corpo in modo molto più stabile e allineato alla sua velocità e la natura del terreno, le braccia distese ma un po’ distanziate dal corpo, come un corvo dalle ali leggermente aperte. I passi sono lunghi, le gambe appena si sfiorano dato che v’è la giusta apertura per rendere più fluente il suo avanzare nel folto, senza timore alcuno di ciò che potrebbe palesarsi dinanzi, del resto cosa può mai esserci, così vicino alla via principale e a pochi metri dalla radura pubblica? [Agilità lvl.2] E’ abbastanza forte da sapersi difendere, in certe circostanze anche meglio di ogni altro avalonese ch’abita in quella vasta e verdeggiante isola. Non bada molto a non far rumore, al momento, preferisce concentrarsi sui propri movimenti, e a come renderli più sciolti ed evitare di sprecare troppa energia con mosse altresì inutili, ostacolanti. }}

KERIS [Radura-->margine folto] Respira lentamente accogliendo nei suoi polmoni l'aria fresca della natura, un ambiente decisamente differente dall'arida cordigliera ma alla quale è affezionato più di qualsiasi altro posto, con quella strana magia che la caratterizza. Chiude per un attimo gli occhi quando giunge al centro della radura, fermando il passo e ascoltando in silenzio i rumori del luogo. Gli uccelli che cinguettano, il fruscio degli alberi mossi dal vento ma poi anche dei rumori di passi, per lo meno così gli pare. Riporta subito le iridi azzurre a sondare i dintorni, non per paura ma solo per curiosità. Dopo qualche istante forse potrebbe accorgersi della figura della donna che corre tra gli alberi, anche se non troppo distante dal sentiero, grazie anche alla luce del sole che illumina abbastanza bene l'isola. Per un momento si palesa un'aria perplessa a quella vista ma poi quasi un moto di preoccupazione lo spinge a dirigersi da quella parte, magari la donna sta scappando da qualcuno. Muoverebbe quindi qualche passo in direzione del margine della radura, andando forse quasi ad intercettare l'avanzamento della maga. Ancora non dice nulla, aspettando forse di avere la situazione più chiara, andando a dare qualche occhiata anche dietro ella, non scorgendo però nulla.

ALEXANDRA [[ Parallela al Sentiero ]] § {{ Due alberi piuttosto vicino le si parerebbero, a pochi metri frontalmente, decelerando il passo e senza deviare la sua traiettoria, s’avvicinerà a quell’ostacolo con una velocità più sostenuta, adatta a compiere i giusti movimenti senza rischiare d’inciampare e cadere a terra. Quindi, una volta giunta a mezzo metro circa, ruoterebbe il busto di 90° verso sinistra, ponendo così gran parte del corpo di profilo, assottigliandone così le forme che dovrebbero attraversare quel largo spiraglio senza sbattervi contro, i passi, durante l’atto, si faranno più brevi e ponderati giacché i piedi seguiranno in parte i movimenti del busto, ruotando verso sinistra di almeno 45° ed esponendo così il lato esterno più lungo del piede. Dovrebbe riuscire ad passare in mezzo all’ostacolo a malapena sfiorando la corteccia ruvida dei due alberi, che paiono essere gemelli dato che hanno la medesima forma e inclinazione, quindi continuerebbe ad avanzare, raddrizzandosi come in principio, ma senza accelerare la velocità dei suoi passi. Passando accanto ad un cespuglio di ginepro, i cuoi rametti lambiranno il ginocchio e la gamba sinistra, provocando un leggero e melodico fruscio, inizierebbe a scrutare con attenzione l’albero che ha di fronte, perciò non potrebbe mai immaginare che qualche metro di lato c’è un cavaliere dei draghi che la sta osservando. E chissà se può immaginare che è la madre del suo Iodrak. Beh, c’è da dire che in molti potrebbero trovarli divertente, o inusuale, che una maga si metta a correre, senza motivo, in foresta, evitando per di più di camminare nel più pratico e comodo sentiero principale. Però ha un buon motivo per far ciò, malgrado crei un paradosso mostrandosi così interessata a migliorare le sue qualità fisiche e non quelle mentali (invero ha già studiato tutto ciò che poteva studiare). Ma tornando a noi. L’albero di fronte, a pochi metri, circa sei, attrae l’interesse della prediletta delle Gocce. I rami sono bassi, molti e robusti, iniziano a dipartire dal busto da circa quaranta centimetri e s’erge nel cielo per molti, molti metri. Perché non provarci? [Agilità lvl.2] }}

KERIS [Margine radura] Continua ad osservare con attenzione l'avanzata della donna, che non pare essersi accorta della sua presenza e che continua a correre schivando per come può gli oscatoli davanti a lei. In effetti, se stesse scappando da qualcosa potrebbe benissimo farlo sul sentiero lì vicino, molto più agevole della foresta, per questo non è particolarmente preoccupato ma solo curioso. Si trova forse a 6-7 metri da ella, alla di lei destra, e quindi le sue parole dovrebbero giungerle senza problemi ''qualcosa non va milady?'' chiede con tono neutro per attirare la sua attenzione. Nonostante ella avanzi cerca di starle dietro muovendosi lungo il margine della radura, senza ancora entrare nel folto, visto che non gli sembra ci sia motivo. L'attenzione resta sulla maga, per non perderla di vista tra gli alberi mentre nella sua mente arriva qualche sbuffo di fumo annoiato da parte di Raiskhar. {°°Non impari mai a farti gli affari tuoi?°° domanda con cattiveria il Rosso alle cui parole il Draconico non risponde, visto che servirebbe solo a farlo adirare maggiormente}.

ALEXANDRA [[ Parallela al Sentiero ]] § {{ Ansima un po’ per la corsa, oltretutto non è neanche abituata al clima dell’isola, malgrado sulla terraferma sia stata cinta dal calore della primavera. Ma è diverso, e il suo fisico un po’ ne risente. Boccheggia per diversi istanti, ma stranamente alcun suono uscirà dalle sue labbra, neanche una nota, nulla. La fronte, lucido d’un leggero velo di sudore, è leggermente aggrottata mentre và studiando la situazione nel suo insieme. Le mani vengono appoggiate sui fianchi, fasciati da quella tunica che, paradossalmente, non è leggera e fresca come desidererebbe in questo momento. Forse era meglio una camicia di lino e nient’altro. Respirerebbe a fondo, donando sollievo alle membra stanche con quell’aria pura e carica degli odori della foresta. Un aroma unico e inconfondibile. Ed è in quel momento che giungerebbe al suo udito una voce mascolina, che quasi la farebbe sobbalzare, e in effetti un po’ scatta, ma è un movimento talmente lieve da non dover essere facilmente percepito dallo sguardo dello sconosciuto. Ruoterebbe perciò, rapidamente, il busto di 180° gradi, con gambe a seguirne le movenze come lo strascico d’un pesante abito. La lunga treccia in cui sono raccolti i suoi capelli, con quel movimento repentino, scivolerebbe lungo la spalla destra, fermandosi proprio sopra il seno, quasi come a celarlo con gelosia. Osserverebbe l’uomo, con sguardo guardingo, come a cercare di capire chi sia e se l’ha mai incontrato. D’altro canto l’uomo potrebbe capire chi è, il suo volto è conosciuto dalle nordiche genti, specialmente da chi abita in quelle terre da oltre due anni. Era un personaggio di pubblico dominio quand’era caporazza. Gli occhi s’abbassano leggermente, lo sguardo della fu Suprema viene catturato dal gioiello che il cavaliere porta al collo. Riconosce istantaneamente quel medaglione. Ne ha visti così tanti, negli anni! Fra cui anche adagiato sul petto di sua figlia. Scuoterebbe il capo, perciò, in senso negativo alla sua domanda. Và tutto bene, indubbiamente. }}

KERIS [Margine radura] Deve essere faticoso il lavoro che sta facendo la donna e ancora si domanda perché ma forse riceverà qualche risposta una volta accortasi di lui. La vede finalmente girarsi in sua direzione e fermarsi così che anche lui possa smetterla di seguirla dalla distanza. Ne studia attentamente il viso, per vedere se l'abbia mai incontrata eppure nessun ricordo affiora nella sua mente, sarà forse per l'assenza o semplicemente non l'ha mai vista. Scruta poi quel movimento del capo che sembra di dinego, palesando che per lei è tutto a posto ma non tanto per il Draconico che resta un po' perplesso. ''Allora cosa stavate facendo?'' domanda forse curioso prima di aggiungere ''e scusate, non volevo interrompervi allora'' conclude sperando di non averle dato fastidio. Andrebbe ora a poggiarsi al tronco di un albero lì vicino con la spalla sinistra, mantenendosi sempre rivolto verso la maga. Attende ora un suo rimando, se vorrà concederglielo.

ALEXANDRA [[ Margine Sentiero ]] § {{ Forse, l’uomo, potrebbe scorgere dei tatuaggi sul suo collo. Una serie di rune dal sibillino significato. Pochi potrebbero riconoscerle in quanto tale, e quasi nessuno capirne il senso. Il sigillo magico appostole dalla regina delle sirene in cambio del suo scettro. E’ stata una maledizione e, in un certo senso, una benedizione. Poiché se è lì è solo perché è stata capace di usare abbastanza diplomazia da convincerla ad evitare lo scontro armato e magico. Maledizione perché, beh, non può parlare. Non riesce ad esalare la minima nota o vocale. Nulla. Potrebbe anche dimenticare il suono della sua voce alle proprie orecchie. Del resto è trascorso un bel po’ di tempo, e ancora non è giunto il momento dell’attacco finale a quei due potenti demoni del fuoco e del ghiaccio. Respirerebbe a fondo, ancora, mentre non smette d’osservare il suo interlocutore, un uomo di cui riconosce unicamente la congrega d’appartenenza. Lui non può fare altrettanto poiché pur indossando un pentacolo al collo, non è quello della gilda, è un pendente in argento con un corvo e una luna crescente incastonati nel pentagramma. Vorrebbe evitare di rispondergli, ma non può certo esser maleducata con un congregante di sua figlia. Perciò, cercando di decelerare i respiri e renderli pacati, profondi, e sempre meno frequenti, tenterebbe di svuotare la sua mente, di scacciare ogni colore che dipinge la tela del suo spirito e lasciare unicamente il bianco candore della stoffa, come se mai fosse stata sfiorata da dita, lapis o pennelli. Una volta raggiunto tale stadio di serenità e vuoto interiore, cercherebbe di ancorare la mente dell’uomo alla propria, per trasmettergli un messaggio telepatico. °.O.o. “Mi stavo allenando per massimizzare la mia agilità. E voi, ser? Chi siete? Anche voi siete stato attirato dalla selva?” .o.O.° [Telepatia lv.5] }}

KERIS [Margine radura] Volge per qualche attimo lo sguardo sui dintorni, scrutando la natura e le fronde degli alberi, con noncuranza, nell'attesa di sentire il dire altrui. Le braccia si incrociano davanti al petto mentre ancora rimane poggiato all'albero, con un fare estremamente tranquillo, sarà che quel posto gli trasmette tale sensazione, così in contrasto con la furia della Bestia Scarlatta che alberga nella sua mente. Le iridi di ghiaccio tornano ora sul volto della donna, giusto un istante prima che la sua mente venga invasa dalle sue parole. Un contatto che non lascia troppo stupito il Draconico, visto che è in continuo contatto telepatico con la Fiera Millenaria, però si chiede come faccia ella ad avere tale peculiarità. Va a staccarsi dal suo appoggio, cercando ora di fare qualche passo in direzione della maga, stando ben attento a dove mettere i piedi per non inciampare in qualche arbusto o sasso. {Un ruggito sommesso arriva nella mente dell'uomo, oggi più affollata del solito °°come osa questa piccoletta invadere il mio dominio°° parole di fastidio da parte di Raiskhar che però solo il Cavaliere può sentire}. Giunto a circa 3 metri dalla donna si ferma andando ora a rispondere ''capisco, io sono Keris, Cavaliere dei Draghi, e voi invece? Come fate a parlarmi nella mente? Siete un'elfa?'' domanda anche se non gli sembra, però solo questa razza ha incontrato fin'ora capace di tale potere, oltre ai Draghi. ''Stavo passeggiando nella foresta quando vi ho vista, pensavo foste inseguita da qualcuno'' conclude in risposta alla sua domanda finale, giusto per farle comprendere il suo fare.

ALEXANDRA [[ Margine Sentiero ]] § {{ Non smette d’osservare l’uomo, almeno non finché non si sarà accertata delle sue apparenti motivazioni dell’essere lì, poco distante, intento a rivolgerle parola e a porle dei quesiti. Continuerebbe a respirare con la medesima pacatezza di poch’innanzi, ormai il fiatone è un ricordo del passato e il sudore è piacevolmente vezzeggiato dal vento, che lo asciuga lasciandole una gradevole percezione di fresco. L’odore dei fiori in sboccio, delle piante verdeggianti e dei muschi della foresta raggiungono il suo olfatto che, seppur neanche lontanamente evoluto come quello d’alcune bestie, potrebbe riuscire a riconoscerne alcune specie, specialmente quelle dall’aroma più vigoroso, che svetta sugli altri. Gli occhi, d’un blu scuro, denso come metallo fuso e magnetico, non smettono di ghermire la figura del nordico che, pacatamente, si azzarda ad avvicinarsi. Alle sue parole le labbra si piegano in un sorrisetto un po’ sbieco, che flette unicamente il lato sinistro in modo appena percettibile all’occhio. Si guarda perciò un po’ a destra e sinistra, come a rassicurarsi che non vi siano altre presenze oltre il cavaliere, quindi torna a osservarlo. Non è una mossa del tutto casuale, poiché nel farlo offre allo sguardo dell’uomo la vista delle sue orecchie, scoperte dalla chioma c’è stata raccolta dalla treccia in modo da non ostacolarle e, automaticamente, coprirle il volto. La sua mente vorrebbe sgomberarsi ancora una volta, e come una dimora nobiliare dovrebbe svuotarsi d’ogni arredo, tessuto, quadro o qualsiasi altro gingillo al di fuori delle sue mura. Rimarrebbe vuota, come una dimora disabitata d’anni. E in quel vuoto modellerebbe un pensiero che, subito dopo, verrebbe ancorato e fatto sbocciare nel centro pulsante della mente del draconico. °.O.o. “Alexandra Wright, Arcimaga Ancestrale.. Umana, come potete ben vedere.” Tono secco, ma cordiale. Fresco, come la prima neve d’inverno. [Telepatia lvl.5] }}

KERIS [Margine radura] Continua a squadrare con attenzione l'aspetto dell'altra, come per capire se i suoi dubbi sono fondati ma, come ella le mostra, non ha orecchie a punta, però da quella vicinanza potrebbe scorgere quello strano tatuaggio sul suo collo. Non chiede però nulla, pensando sia solo un segno qualsiasi, lasciando alla sua mente di accogliere le altre parole della donna. La fronte si aggrotta appena a quel nome, insieme alla sua carica, e ora come un flash ricorda di averlo già sentito. ''Ma certo, vi conosco, siete la madre di Aingeal'' commenta come se avesse fatto chissà quale scoperta, però effettivamente non l'aveva mai incontrata, ne aveva solo sentito parlare. Inoltre la sua carica fa comprende al Draconico anche quella sua peculiarità sulla telepatia. ''Siete lontana da casa'' una constatazione del tutto serena, senza particolari domande nascoste. ''Come mai non mi parlate a voce?'' le chiede infine, domanda lecita a suo parere, non crede che tutti i maghi vadano in giro a parlare nella mente della gente. Resta quindi con le sue iridi di ghiaccio fisse in quelle blu di lei, senza troppo far caso al non essere invadente.

ALEXANDRA [[ Margine Sentiero ]] § {{ Ascolta le sue parole, con una calma assoluta, come s’avesse tutto il tempo del mondo per fare ciò che deve, anche se non è proprio così purtroppo. Ancora una volta sgombererebbe la sua mente, svuotandola come una bottiglia stappata e capovolta. Farebbe fluire via ogni stilla di pensiero e superflue emozioni dal suo spirito, per crear il giusto vuoto interiore onde plasmare un pensiero che verrebbe poi trasmesso al draconico. °.O.o. “Non ne ho, al momento. Ma conto di recuperarla presto. Spero che non vi spiaccia se vi do le spalle, adesso.” o.O.° [Telepatia lvl.5] Dopo aver risposto all’uomo, arretrerebbe d’un passo e ruoterebbe su se stessa di 180°, senz’attendere che a sua volta risponda, per potersi avvicinare all’albero che aveva attirato la sua attenzione. Lo riconosce come una quercia ma, a differenza di molti altri, ha dei robusti rami che cominciano a dipartire dal tronco dall’altezza della sua coscia. Rami robusti, aperti, che potrebbero anche essere scalati, perché non farlo? Almeno potrà fare un allenamento che coinvolge tutto il corpo, e potrebbe esserle utile nel futuro, come lo fu anche durante la guerra all’armata delle fiamme, quando l’agilità le salvò la vita dall’attacco di un serpente di lava che voleva colpirla. Non che non ci riuscì, ma la ferita al fianco è nulla in confronto a ciò che sarebbe successo altrimenti. E’ da molto tempo che ha appreso che il corpo dev’essere forte tanto quanto la mente, o quasi, per riuscire a combattere al massimo delle possibilità. S’avvicina ancora, accarezzando con la mano sinistra la corteccia che cinge il ramo e con la destra quella del tronco della quercia. Al tatto sembra molto solida, e questo le fa pensare che l’albero sia ancora vivo e sano, perfettamente in armonia con l’ambiente circostante. E non ne dubitava. Non ha timore di donare le spalle al nordico. Essendo un confratello di sua figlia ha abbastanza fiducia in lui, ma questo non significa che non si girerebbe a guardarlo se dovesse avvicinarsi eccessivamente e all’improvviso. Indi, facendo scorrere la mano sinistra sulla parte superiore del ramo, solleverebbe il piede destro di qualche decina di centimetri, per appoggiarne la punta su una sorta di nodo visibile sul fusto dell’albero e, facendosi leva su d’esso e sul braccio sinistro, si solleverebbe in alto, con una spinta di reni, flettendo la gamba sinistra e tirandola su quanto basta da poterla appoggiare sopra il ramo, a circa 20 cm di distanza dalla mano destra. In tal modo, con una spinta dal basso in alto, perpendicolarmente al ramo su cui và appoggiandosi, vi si solleverebbe in piedi. [Agilità lvl.2]}}

KERIS [Margine radura] Ascolta quella risposta che gli viene data, palesando ancora un'aria dubbiosa in viso ''come mai?'' ancora domanda, troppo curioso forse, ma in fondo la conoscenza è potere, come quella infinita che hanno i Draghi e che vorrebbe avere a sua volta, ma sa che il suo tempo non è abbastanza per accumularne così tanta. Fa cenno di no con il capo alla sua affermazione, non vuole certo darle fastidio nel suo allenamento. La guarda con attenzione, forse con fare critico, incrociando le braccia davanti al petto. Non sembra se la cavi male però, in quel groviglio di braccia e gambe, trattiene appena una risata che si manifesta solo in un lieve sorriso. Non dice nulla, soffermandosi solo ad osservarla, con interesse.

ALEXANDRA [[ Margine Sentiero ]] § {{ Una volta raddrizzatasi col busto, aumenterebbe il suo equilibrio appoggiando la mano destra sul tronco dell’albero e guarderebbe il ramo che ha dinanzi. E’ poco più alto, di una ventina di centimetri o poco oltre, ma ha una inclinatura maggiore verso l’alto ed è poco distante. Sollevando il braccio sinistro di circa 60°, per implementare il suo bilanciamento sul ramo dove si trova, piegherebbe il busto in avanti, di seguito solleverebbe anche il piede sinistro spostandolo in avanti e così facendo farebbe scorrere in avanti il baricentro del suo corpo, faciliterebbe il passaggio da un ramo all’altro. Una volta appoggiato, tuttavia, il piede sinistro su quel ramo, per controbilanciare la sua angolatura, lo porrebbe innanzitutto perpendicolarmente alla direzione del suddetto, in modo da formare una x col ramo, quindi lo piega verso l’esterno di circa 25° gradi, quindi trasversale, così da poter contrastare poi l’eventualità che il piede scivoli verso il fondo del ramo. Spostando il corpo in avanti, farebbe prima scorrere la mano destra più in là nel tronco, quindi l’altra gamba, che tuttavia viene appoggiata allo stesso modo dell’altra, ma con un’angolatura diversa dal sinistro, di circa 10° gradi, in tal modo da giostrarsi meglio per ogni eventualità. [Agilità lvl.2] E’ una fortuna che non si giri a osservare l’uomo, se solo immaginasse che sta sorridendo in modo divertito di lei non la prenderebbe molto bene. Pochi conoscono la sua lingua tagliente e il lato più cupo del suo carattere, ed è un bene, al momento. Rimarrebbe perciò nella sua posizione e cercherebbe di svuotare la sua mente ancora una volta, spalancherebbe le finestre, facendo uscire fuori ogni particella d’emozione e ogni argomento di riflessione che può aver cercato di catturare il suo interesse. Lascerebbe scorrere tutto al di fuori, lasciando un ambiente cristallino, vuoto, in cui potersi chiudere per modellare un pensiero e inviarlo nel centro della mente dell’uomo. Non ha bisogno di guardarlo, per riuscirci. °.O.o. “Uhm, l’ho data via in cambio di qualcosa. Ma immagino che questo non vi interessi poi tanto, no? E’ una situazione momentanea.” .o.O.° [Telepatia lvl.5] }}

KERIS [Margine radura] Ancora la guarda mentre si arrampica con dedizione, e l'uomo si limita solo ad avvicinarsi al medesimo albero che sta scalando la donna, andandosi a poggiare con la schiena al tronco. Ora il suo sguardo va a spaziare un po' sulla vegetazione nei dintorni e verso la radura lì vicino, giusto per vedere che non sia arrivato qualcuno nel mentre. Quando viene colto da quel nuovo messaggio mentale torna con lo sguardo su di lei, alzando abbastanza il capo per coglierne la figura. ''Tutto è interessante, ma se non volete parlarne non vi obbligo'' le risponde semplicemente, dato che forse è una sua faccenda personale. Respira profondamente andando a catturare i profumi della natura, tornando a tranquillizzare quel suo animo perennemente tormentato ma di cui ormai si è abituato.

ALEXANDRA [[ Margine Sentiero ]] § {{ Il prossimo ramo è più alto del precedenti, tuttavia vuole tentare di salirci. Del resto, se dovesse cadere, si tratta solo di due metri. E più di tanto non dovrebbe farsi male. Ambedue le mani vi vengono appoggiate sopra, coi palmi rivolti verso il basso, a stretto contatto con la dura corteccia della quercia, le dita vengono leggermente distanziate fra di loro, per aumentare la superficie di contatto ed evitare di far scivolare via la mano per via del sudore che ha fatto la sua leggera ricomparsa, ma il suo corpo è piuttosto resistente, ed abituato agli sforzi più affannanti [Resistenza lvl.3]. Indi, con una forte spinta dal basso verso l’alto, cercherebbe di arrampicarvisi, spingendo il corpo verso l’alto, più alto possibile. Non ha una gran potenza sulle braccia, ma dovrebbe riuscire quantomeno a spingere il corpo in alto quantomeno fino all’altezza del seno e, in quel momento, fletterebbe il busto in avanti, per quanto il ramo glielo permetta, farebbe in modo di appoggiare parte del peso del suo corpo su quest’ultimo e aiutarsi in una nuova spinta di braccia e reni perpendicolare alla fronda, fino a sollevarsi in su, fino alla vita, e allora -espirando fuori dal petto tutta l’aria contenuta nei polmoni- tirerebbe su la gamba sinistra, piegandola, e una volta che sarà riuscita a farla scorrere sopra al ramo, ruotando il busto di 90° verso sinistra, si solleverebbe a sedere su di esso. E’ come salire su un cavallo in fondo, solo molto più complicato perché non c’era ne staffa ne un vero e proprio pomolo. Respirando a fondo andrebbe a guardare, solo adesso, l’uomo, che nel mentre si è appoggiato al fusto sottostante, al riparo da quei pochi raggi del sole che ivi riescono a filtrare. [Agilità lvl.2] Le ci vorrà un istante per riprendersi, e subito dopo svuoterebbe ancora una volta la sua mente da ogni petalo di superfluità, il terreno del suo spirito, ricettacolo di riflessioni, pensieri, sensazioni, verrebbe totalmente sradicato, sin a tornare a essere un terreno incolto, vuoto d’ogni germoglio. In quel vuoto cercherebbe, ancora una volta, di legare la mente del draconico alla propria. °.O.o. “Me l’ha presa la Regina delle Sirene in cambio di qualcosa che sarà utile per vincere una guerra contro dei demoni che vogliono distruggerci. Ma vi pregherei di non riferirlo ad Aingeal.” Tono deciso, quasi insindacabile. E’ evidente che non vuole dare preoccupazioni alla figlia. [Telepatia lvl.5] }}

KERIS [Margine radura] Mantiene ancora lo sguardo sulla donna, giusto per sincerarsi che i suoi movimenti siano fluidi e che non cada, dovendo soccorrerla. {°°Perché mai? Non è tuo dovere°° commenta maligno il Rosso *è la madre dello Iodrak e poi l'aiuterei comunque, mi conosci* risponde semplicemente l'uomo che riceve solo sbuffo annoiato in risposta °°debole come sempre, devo insegnarti ancora molto°° conclude superbo Raiskhar, mettendo fine al quel breve contatto mentale}. La vede mentre prende posizione su un ramo abbastanza in alto, andando a sedercisi su, forse mettendo fine alla sua scalata. Incrocia di nuovo lo sguardo con quello della maga, ricevendo il suo nuovo messaggio telepatico che lascia stupore sul viso del Draconico. ''Dei demoni? E vogliono distruggere chi? Voi maghi?'' domanda ancora, un'infinità di quesiti dal parte del Kuhan ma in fondo non potrebbe essere altrimenti, sembra si parli di una nuova minaccia e non può essere indifferente. Alla sua ultima richiesta distoglie appena lo sguardo ''se è ciò che volete, ma se dovesse intuire qualcosa non so per quanto potrei oppormi'' conclude sincero, non può mentire allo Iodrak, questo pensa che la maga lo capisca, seppur l'uomo invece comprende il punto di vista della madre che non vuole coinvolgere la figlia in qualcosa di pericoloso. Torna infine con le iridi di ghiaccio sul viso della donna ''se dovesse servirvi aiuto però non esitate a chiedere'' conclude serio. Non potrebbe fare queste offerte ma è sicuro che Aingeal non si rifiuterebbe ad aiutare la madre.

ALEXANDRA [[ Parallela al Sentiero ]] § {{ In alto il cielo sembra iniziare, in lontananza, a tingersi di scarlatto. Da lì lo può ben vedere, essendo in una posizione rialzata. Non può far a meno di rimanere qualche attimo ad ammirare il paesaggio da quella nuova prospettiva che, sebbene la Fortezza vanti una delle torri più alte della cittadina, non può far a meno di contemplare l’orizzonte da lì, immersa da quella foresta eretta dalla natura, senz’alcuna intromissione umana o d’altre razze. E non può che riconoscerlo, da conoscitrice del mondo animale e vegetale qual è. Le parole dell’uomo raggiungeranno il suo udito e quindi, ritraendo il busto all’indietro, lo andrebbe ad appoggiare serenamente al tronco dell’albero, come se vi si volesse fondere e divenire un tutt’uno. La mano sinistra andrà ad afferrare anch’essa il tronco, col palmo e le dita aperte, mentre la destra continua a tenere il tronco di fronte a sé, almeno per qualche istante, infatti la gamba destra verrebbe sollevata e fatta scorrere al di sopra del ramo, e con questo movimento, fatto con discreta agilità m’anche cautela, ruoterebbe il busto per assumere una postura più comoda ed apparentemente più distinta. Anche se in questo momento di signorile ha ben poco. Sembra una selvaggia. Vestita con brache e tunica smanicata. Capelli semplicemente raccolti da una treccia. Volto leggermente velato di sudore, accaldato, con occhi luccicanti, palesemente soddisfatti d’esser salita così in alto con discreta scioltezza. Indi, finalmente, tornerà a rivolgersi all’uomo, osservandolo dritto in volto. Lo preferisce al momento. Rimanendo ferma, cercherebbe di lavar via dalla sua mente ogni macchia di stanchezza, di riflessioni, di percezioni che l’ambiente le trasmette. Raggiunto tale stadio di candore interiore, tenta ancora una volta di legare la mente dell’uomo alla propria, per trasmettergli un messaggio telepatico che solo lui può udire. °.o.O. “Abbiamo già armi e alleati adeguati, non avete di che temere. Ve l’ho detto, ser, poiché se dovesse accadermi qualcosa, Lei saprebbe come e perché è accaduto. Inoltre, se succedesse realmente, una volta che avrà superato la notizia, dovrete indicarle la biblioteca di Barrington. Lì c’è una lettera per lei. Ho fiducia che manterrete il riserbo finché potrete” O.o.° }} - [Telepatia lvl.5 – Agilità lvl.2 ]

KERIS [Margine radura] Distoglie nuovamente lo sguardo dalla maga per qualche istante, scrutando con noncuranza la selva che gli circonda. Il sole sta calando e si può notare dal leggero colore rossastro della luce che passa tra le fronde degli alberi, attenuandosi anche al contempo. Incrocia le braccia davanti al petto mentre permane poggiato con la schiena all'albero, del tutto rilassato in questo momento. La mente viene di nuovo solleticata dalle parole della donna, con continuo fastidio del suo Simbionte che però sopporta, per il momento almeno. Le iridi di ghiaccio si alzano nuovamente a ricercare il volto di Alexandra, sguardo ed espressione neutra, come anche il suo dire ''d'accordo, ma cercate di fare in modo che non accada, vostra figlia ha già perso troppe persone importanti lungo la via'' breve pausa prima di concludere più sereno ''confido nelle vostre capacità, seppur non ne sia a conoscenza'' lieve curiosità forse su quello che i maghi possono fare e che non ha mai avuto il piacere, o la sfortuna dipende, di vedere. ''Volete una mano a scendere?'' chiede infine con un mezzo sorriso, lui è grande e grosso ma è più agile di quel che sembri, e potrebbe raggiungerla senza problemi, oppure potrebbe prenderla al volo con altrettanta facilità. Ma probabilmente non accetterà il suo aiuto, gli sembra abbastanza orgogliosa per farlo.

ALEXANDRA [[ Parallela al Sentiero ]] § {{ Respira a fondo, a pieni polmoni, quell’aria fresca ma ancora carica degli aromi della foresta. E con quel piacere giunge anche la consapevolezza di dover tornare sulla terraferma. Sì, è ora. Per quando torna sarà già buio, e ha diversi affari di cui occuparsi prima di cercare un sonno conciliante dopo quella lunga passeggiata ed allenamento. Prenderebbe perciò a scendere, aiutandosi con le mani oltre che con le gambe, e anche ogni altro muscolo del proprio corpo verranno usati nell’atto di scendere. Persino il volto, permaso teso per tutta la durata degli esercizi, riflesso della profonda concentrazione e attenzione che ripone in ciò che fa, dato che è totalmente autodidatta. Le parole dell’uomo la raggiungono proprio mentre inizia la calata, e decide di prenderla in considerazione, ma solo nel caso si trovasse in difficoltà. Non tanto per orgoglio quanto per desiderio d’imparare a muoversi con le sue gambe, senza percorrere vie semplificate o agevolate. Ciononostante non può certo rompersi una gamba, quindi tiene l’invito e lo custodisce nel suo silenzio, ovvero non gli risponderà per il momento, preferendo iniziare a scendere e vedere come vanno le cose istante per istante. La prima discesa è più complicata, dovendo calarsi con le braccia e appoggiare a tentoni i piedi sul ramo sottostante. Sarà un processo graduale di appoggio del peso del corpo, fin quando non si sentirà abbastanza sicura da mantenersi in equilibrio da lasciare la presa del ramo con la mano destra e cercare il sostegno sul busto dell’albero, subito seguita dall’altra. Si girerà su se stessa, lentamente, appoggiando per bene la pianta dei piedi sul ramo e tenendosi sul tronco della quercia, quindi scenderà sul secondo ramo, con maggior facilità di quello precedente, avendolo già per altro sperimentato all’inizio della scalata. Infine raggiungerà l’ultimo ramo e, con un leggero salto di una quarantina di centimetri o poco più, raggiungerà il manto erboso. E’ stata una discesa complicata quanto la salita, ha ancora qualcosa da imparare sul muoversi agilmente, ma è riuscita a toccare di nuovo il suolo. Andrebbe sol allora ad osservare il nordico e, flettendo appena il capo verso la spalla sinistra, lo scruterebbe in volto per qualche istante. Dopodiché, per l’ennesima volta, denuderebbe la sua mente. La spoglierebbe d’ogni velo, cuoio, gingillo, fino a svestirla del tutto, lasciandola nuda come la mente d’una creatura appena venuta al mondo. Raggiunto tale stadio mentale, cercherebbe di legare la mente del draconico alla propria, per trasmettergli le sue parole. °.O.o. “Tutti moriamo.. chi prima, chi dopo.. Ma posso assicurarvi, ser, che sono fra le migliori a fare ciò che faccio, e dovranno faticare molto per riuscire ad abbattermi. Non posso dirvi altro che questo.” .o.O.° }} – [Telepatia lvl.5 – Agilità lvl.3]

KERIS [Margine radura] Quando coglie con lo sguardo l'iniziale ridiscesa della donna si distacca da tronco, cercando di avvicinarsi nei pressi sotto di lei. Giusto per precauzione visto che mettere un piede in fallo nella discesa è un attimo e quindi finire con una bella caduta, seppur non sia tanto in alto da farsi troppo male. Riporta al contempo le braccia lungo i fianchi per agevolare il suo passo, cercando di tenere ferma anche la spada sul fianco sinistro con la mano mancina, dato che continua a tintinnare ad ogni movimento. Sembra che la maga se la cavi abbastanza bene, è non serve il suo intervento, arrivando al suolo sana e salva. Si posiziona quindi ad un paio di metri frontale ad ella, continuando a scrutarne il volto solo per farle comprendere che ha la sua attenzione. Arrivano altre parole nella sua mente, che paiono abbastanza sicure e di questo il Draconico è soddisfatto. ''Adesso comprendo da dove ha preso tanta tenacia vostra figlia'' principia con un accenno di sorriso, appena velato, in quello che è forse un complimento. ''Lo so bene, ma finche si può evitare è meglio rifiutare l'invito della Nera Signora'' commenta semplicemente ancora persuadendola di fare attenzione. Alza appena lo sguardo verso il cielo che si sta facendo sempre più scuro segno che la notte sta arrivando velocemente. Torna quindi con le iridi di ghiaccio sul viso della maga ''penso sia arrivato il momento di dividerci, avete un bel viaggio da fare per tornare alla vostra dimora e non voglio trattenervi oltre'' un leggero inchino del capo in sua direzione prima di concludere ''è stato un piacere incontrarvi, spero ci saranno altre occasioni, sid et Lex Draconis''. Con ciò attenderebbe la risposta della donna prima di allontanarsi dal folto e riprendere il suo cammino, magari facendo prima un salto alla locanda, prima di tornare alla Loggia.

ALEXANDRA [[ Parallela al Sentiero ]] § {{ Il complimento dell’uomo, che nel frattempo le si avvicina, raggiunge chiaramente al suo udito. Ebbene, sì. Se c’è una caratteristica che ha trasmesso a tutta la sua prole è la sua tenacia e forza. Poi sì, ognuna di loro ha scelto strade diverse da quella che ha scelto e percorso loro madre –anche se lo desiderava ardentemente-, ma sono diventate tutte donne decise, che sanno ciò che vogliono.. E questo per lei è un gran motivo di vanto e trionfo personale in quanto genitrice. Non potrebbe essere altrimenti. Si limita ad annuire, alle sue favelle, poi di nuovo quando prende gentilmente congedo per raggiungere, probabilmente, la sua dimora e potersi rilassare e rifocillare adeguatamente. Lei dovrà fare altrettanto, ma le ci vorrà più tempo per raggiungere il suolo della terraferma, quindi la sua ancestrale dimora. Il suo saluto, piuttosto familiare, la raggiunge. E d’un tratto non può che sentire la mancanza della sua creatura, che lui conosce e vede molto più di lei, dopotutto era poco più che bambina quando volle venire ad Avalon, prendendo il volo e allontanandosi prematuramente dalla dimora genitoriale. Ma non è tempo per farsi ghermire da quei sentimenti violenti, ha molte cose da fare al momento. Ma verrà il tempo in cui i suoi stivali solcheranno il terreno duro e roccioso della cordigliera, ancora una volta. Anche una soltanto. Per poterla salutare e parlarle, come non fanno da tempo. Ma non è oggi il giorno. Sgombrerebbe ancora una volta la mente da ogni percezione, riflessione o qualsiasi altra cosa che possa esserle d’ostacolo e, cercando di racchiudersi in un boccolo, come fosse un baco di seta, e cercherebbe d’estraniare gradualmente tutto quanto, fino a creare quel vuoto interiore che le è necessario per legare la mente del draconico alla propria, e trasmettergli un semplice messaggio telepatico. °.O.o. “Vi ringrazio. Anche per me è l’ora di tornare nella mia terra. Arcane Imperia Vobis, ser Keris.” .o.O.° la voce è fresca, come la prima neve invernale, che cade lenta e fine sulla terra mortale. ]] – [Telepatia lvl.5]
Questa è la versione 'lo-fi' del Forum Per visualizzare la versione completa clicca qui
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 09:02.
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com