[Kaltia e "Nessuno"]

Kaltia94
00mercoledì 29 febbraio 2012 23:52
Con questa giocata richiedo Empatia al livello 1

Riassunto: Kaltia è in fase di meditazione alla baia quando arriva Anjemar. Tra i due un'interessante conversazione che vede come protagonista il passato di Anjemar ed informazioni sul Caos di cui l'Adepta era all'oscuro. La serata si conclude con la caotica che tornerà a Barrington lasciando Anjemar alla baia.

Commento: Grazie al player per la giocata ;)

REGISTRAZIONE:

ANJEMAR  -  (Spiaggia) Sera..l'aveva capito perfettamente il ragazzo, i raggi del sole non battevano più sulla sua pelle scaldandola ed erano stati sostituiti dai raggi della luna molto più deboli, cammina..un passo dietro l'altro mentre con il bastone stretto nella mancina si fa strada pur conoscendo ormai quei terreni meglio di sè stesso, indossa l'armatura che era stata di lady Anglide..ormai aveva -->
ANJEMAR  la sua stazza..ed aveva soltanto sedici anni, era cresciuto..il bambino di Kushiel, era divenuto un ometto..si era perfino macchiato del suo primo omicidio e forse in quegli privi di espressione, se potesse, ci sarebbe ora un espressione fiera..ma quell'espressione non poteva dimorare in occhi in cui la malattia aveva strappato ogni scintilla di vita, al fianco ove non si trova il bast-->
ANJEMAR  one trotterella allegra Raksha, una cagna dal pelo lungo e bianco..il muso simile a quello di un lupo, non abbandona mai il padroncino che, una volta raggiunta la spiaggia, ferma l'incedere..sente il vento..e le onde, sorride''Da quanto tempo..''un sorriso piega le sottili labbra, i capelli sono cresciuti e sono stretti in un basso codino..assomiglia al padre seppur, per sua fortuna, non lo-->
ANJEMAR  veda, gli abiti che indossa sono neri e l'unico segno che interrompe quell'austerità è un ricamo a forma di goccia di sangue sul cuore, il Dardo di Kushel

KALTIA  [Baia/Spiaggia] [Ormai protese le dita dell'inverno nella cittadina di Barrigton, la brezza è fredda, le ombre sono giunte, tutto sarebbe tacito se non fosse per le onde del lago che si infrangono contro il molo. L'adepta si troverebbe a riva, ad ammirare il blu scuro del manto che ha dinanzi, baciato a tratti dai raggi della luna che si erge tra le nubi scure. A celare l'esile busto >>  
KALTIA  un maglione di lana semplice e comodo, con un'ampia scollatura a V, bianco come neve fresca. A rivestire le gambe slanciate e magre un paio di neri pantaloni come la pece, abbastanza aderenti da mettere in mostra le forme femminili. Ai piedi gli stivaletti di cuoio, che però adesso si troverebbero accanto il suo fianco sx sulla sabbia, visto che ha deciso di far baciare la pelle candida >>
KALTIA  dei suoi piedi dalla gelida acqua del lago, come una pungente carezza ma da lei ben gradita, che inevitabilmente provocherebbe qualche brivido all'esile corpo. Il crine è sciolto, completamente libero sulle spalle, mentre la spada lunga è ben sistemata al fianco dx, e quella corta al fianco sx. L'effige di congrega non è indossata questa sera, bensì mantenuta saldamente dalla man dritta,>>
KALTIA  che distrattamente ci giocherella, di tanto in tanto il capo verrà chinato proprio per andare con le azzurrine a mirare la sua spilla, è in fase di meditazione Kaltia, quale luogo più adatto della baia? La sua vita è totalmente cambiata, sente di voler servire il Caos, lo percepisce, è motivata, questo lo comprende dal fatto che non vede l'ora di farsi nuovamente abbattere da Artiglio.]

ANJEMAR  [Ascolta ogni singolo suono che si trova intorno a lui, il suo udito è reso più fine per via dell'incanto della vista che gli è stato tolto..non ci sono immagini a distrarne quella concentrazione, ma non si rende conto della presenza di Kaltia, china una mano sul capo della cagna che si sdraia a terra emettendo un basso guaito]Soli..come sempre[osserva, aveva ormai perso le speranza di rit-> 
ANJEMAR  trovare la donna dai modi violenti, si chiamava Sesyl? Ed anche la sua amata ''madre'' e mentore..lady Anglide, si porta vicino al naso un medaglione che teneva al collo e che, seppur lievemente, secondo la sua testa ne conservava ancora l'odore..ricordava come l'avesse avvicinata al biancospino..a quell'odore forte ma al contempo dolce, accenna un sorriso nuovamente a al pensiero del tempo ch--
ANJEMAR  e era passato..ora era, quasi, adulto]Tu sei il mio dio[canticchia, una melodia dai toni lugubri con quella voce ancora fanciullesca] Io sono il tu servo, se è per lodarti, posso diventare anche un demone per te..

KALTIA  [Baia/Spiaggia] [Si è vero, la sua vita si è stravolta totalmente, ma l'ammirazione che prova nei confronti del mare le è rimasta, anche per questo motivo è giunta qui questa sera, Ricard non la verdrà, non potrà godere oggi degli spiccioli che gli lascia per qualche bicchiere di vino, anzi, per parecchi. Sarà presto ben altro a sollecitare l'interesse dell'Adepta, un canto che si propaga>> 
KALTIA  in parte della baia, una voce abbastanza acuta, che d'istinto le farà volgere il capo prima verso sx e poi verso dx, e sarà proprio in questa direzione che le iridi chiare ed azzurre scorgeranno una sagoma avanzante a circa 2 metri dalla riva e dunque dal suo corpo. Lo scruta, lo osserva, dalla testa ai piedi, senza riconoscerlo.. ma poi lo sguardo verrebbe attirato dal bastone che >>
KALTIA  l'altro saldamente mantiene in mano, un oggetto che farebbe ipotizzare alla nordica che sia affetto da ciecità. Un'occhiata anche al cane, per poi stabilizzare l'attenzione sul volto di Anjemar, abbastanza giovane all'apparenza..] Non mi sorprende, molti uomini aspirano al mio corpo. [esordisce a tono tranquillo pur abbastanza alto in modo da farsi udire da Anjemar, una risposta a quella >>
KALTIA  canzoncina, che metterà in mostra la sua onnipresente vanità che in questi anni mai l'ha abbandonata. Attende adesso, tacita, mentre scruta il fanciullo che avanza, non l'ha mai visto da queste parti.]

ANJEMAR  -  (Spiaggia)[Aveva scelto di indossare una maschera quando era nato, una maschera dietro alla quale c'era qualcosa che aveva spaventato la sua vera madre..una maschera che dopo ''l'accidentale'' morte del padre era caduta, ora era solamente il Dardo di Kushel, nell'udire il favellar di una voce femminile fermerà il canto e si volgerà nella direzione da cui sente provenire il suo, una semplice to--> 
ANJEMAR  rsione del busto di 90 gradi seguita dalle gambe che compiono un medesimo gesto così da mantenere una posa opportuna davanti ad una donna, la voce non la riconosce e quindi cataloga la presenza come sconosciuta]..non penso che Kushel sia una donna..seppur il Caos venga sovente identificato come una donna ed anche la sua nemesi Giustizia..non credo che lei sia..la persona di cui parlo..[un ac-->
ANJEMAR  cenno di sorriso, qualcosa di simile ad un'espressione pacata..si aiuta con il bastone per avvicinarsi di un metro alla donna, si ferma poi mantenendo la presa ove si trova celata la sua arma..nel bastone, era l'ultimo dono di Anglide..era la sua arma preferita, gli occhi si rivolgono vuoti su Kaltia..non si muovono e sembrano avvolti da una nebbia che li rende opachi]

KALTIA  [Baia/Spiaggia] [L'ipotesi che in precedenza si insinuava nella sua mente verrà a breve confermata dalle movenze dell'uomo, che si volta in sua direzione ma non abbassa il capo, visto che l'adepta, essendo adattata sulla spiaggia, si trova ad un livello d'altezza differente da Anjemar. Le azzurrine permarranno ininterrotte sul suo viso, mentre l'udito a sua volta giocherà il giusto ruolo>> 
KALTIA  di ascoltare le sue parole e memorizzarle con esattezza nella mente. Si inarca il sopracciglio destro a quel verbo, visto che a quanto dice l'altro, quella canzone era dedicata al Caos. Nessun muscolo verrebbe mosso, ancora le gambe sarebbero piegate dinanzi a se, con le ginocchia poco distanti dal seno ed i piedi immersi per metà nell'acqua fredda del lago.. ] E di chi parlate allora? >> 
KALTIA  la domanda a tal punto sorge spontanea. [nessun segno di morbidezza nel modo di favellare, abbastanza atono.. ] Chi siete? [domanda poi, d'istinto, visto che quelle parole sono state in grado di incuriosirla. Nessun altra parola al momento, si amalgamerà al silenzio della baia interrotto a tratti dalla danza delle onde..Attende.]

ANJEMAR  -  [Non può vedere, è vero, ma il ragazzino è perfettamente in grado di dare un forma ai suoni..dei colori, insomma..la sua tavolozza è il nero che avvolge i suoi occhi ed il suo pennello..naturalmente le orecchie che carpiscono ogni singolo suono che per lui compone una precisa melodia]..parlo naturalmente di un'idea chiamata Eris..[alza appena le spalle, piega il capo]..chi sono io? Non sono--> 
ANJEMAR  altro che io?[alza appena le spalle, resta immobile..la voce come il viso rimangono piatti]..ma se ciò che cerca, lady, è il nome con cui si chiama questo involucro che racchiude un'idea..[una pausa]..Anjemar..questo è il mio nome..[piega appena il capo]..ma alla domanda..chi sono..risponderei..nessuno

KALTIA  [Baia/Spiaggia] [Ecco che i piedi nudi verranno piantati con esattezza sul suolo irregolare della spiaggia, la man dritta condurrebbe invece l'effige all'interno della stretta tasca dei pantaloni, per poi a palmo aperto insieme alla manca, trovar sostegno contro la sabbia. Le mani dunque spingerebbero contro essa, il corpo si darebbe una buona spinta in avanti così da permettere all'adepta >> 
KALTIA  di tornare in piedi ed assumere la solita composta e contenuta postura del corpo. Quest'ultimo ruoterà di circa 90° verso destra, così da avere il nuovo giunto perfettamente dinanzi ancora ad un metro di distanza, solo un passo verso di lui, lasso di tempo in cui il piede destro nudo si muoverà liberamente sul suolo sporcandosi anche totalmente di sabbia..] Tutti abbiamo un involucro, >>
KALTIA  ma la cosa divertente è ciò che si cela dietro esso. Altra domanda che sorge spontanea a questo punto, qual'è la vostra idea? Da quanto dite, avete poca considerazione di voi stesso, nessuno. [lo chiama così, nessuno, perchè per lei è questo, un semplice uomo sconosciuto ai suoi occhi, dal nome che non le dice nulla, ma tuttavia, pur essendo poco di compagnia solitamente, le parole >>
KALTIA  che sono fuoriuscite dalla bocca del suo interlocutore l'hanno incuriosita. Dunque le iridi azzurre come il cielo in piena estate continueranno a fissarlo, a partire dai lineamenti facciali, per terminare agli abiti che vestono il suo corpo.]

ANJEMAR  Si..e l'uso che ne facciamo definisce la persona..che diveniamo sul palcoscenico chiamato..vita[piega appena il capo, la posa della mano sul bastone rimane immutata seppur le dita si allentino appena]..non ho poca considerazione di me, semplicemente so cosa sono..e cosa non sono, poichè la mia Maestra non avea ancora terminato di crearmi..è naturale che io sia Nessuno..[per lui era quella la--> 
ANJEMAR  realtà, era nato..ma non aveva ancora dentro di sè un forma forte di quell'ideale che invece nella sua mente era chiaro]..la mia idea? Il Caos..e ciò che esso genera per distruggere Giustizia..[fin da piccolo ''giustizia'' aveva strappato da lui..la sua famiglia distruggendola, ora..si stava fortificando per farle pagare il conto malgrado fosse cieco..era questo che lo zio gli aveva insegnato]

KALTIA  [Baia/Spiaggia] [Lo ascolta con attenzione, e le azzurrine ininterrotte proseguiranno quel dettagliato studio, soprattutto dell'espressione facciale del suo interlocutore. Che persona sei diventata tu sul palcoscenico, Adepta? Una riflessione che trova un'unica risposta, un pezzo di mosaico che compone il Caos e chi lo rappresenta, un pezzo che pur essendo piccolo, probabilmente un giorno>> 
KALTIA  diverrà ammirevole.] Il Caos genera distruzione, terrore, panico.. è questa la sua giustizia, ogni cosa è destinata a soccombere contro il Caos e suoi servitori. [parole che provengono spontaneamente dalle sue labbra, un insegnamento esternato senza troppi problemi, un semplice pensiero con tono controllato e modulato così da farlo giungere chiaro [Diplomazia liv.1] ] Questa è la mia >> 
KALTIA  idea. [dice poi, senza che l'altro glielo abbia chiesto visto che l'Adepta, di rado per parlare ha bisogno di consenso o richieste, almeno solo con i suoi superiori. Una rapida occhiata al mare per ammirarlo giusto una manciata di secondi, poi l'attenzione ricadrà nuovamente su Anjemar.]

ANJEMAR  -  So bene..lady cosa è il Caos, ho avuto dei buoni insegnati..[un sorriso quasi deviato compare su quel viso ancora fanciullesco, eh si..lady Anglide, Sesyl..Macstar anche se per poche parole..ma aveva avuto diversi utili maestri nella sua breve vita]..penso che il termine giusto per il Caos..sia legge..e non giustizia..la giustizia è ciò che il Caos deve estirpare..a mio parere 

KALTIA  [Baia/Spiaggia] [Altra attenzione presterebbe l'adepta per udire il verbo del suo interlocutore, sguardo che imperterritò permarrà sul suo volto così da coglierne le movenze.. Che egli abbia qualche legame con il caos a lei ignoto? A quanto pare si, almeno questa è l'ipotesi che si fa spazio nella sua mente dopo aver udito le sue parole..] Chi siete voi in realtà Anjemar?[ la>> 
KALTIA  domanda le sorge spontanea.. tono ancora abbastanza atono, privo di segni di morbidezza, forse anche un pò secco visto che esige una risposta concreta e dettagliata.. ] Parlate del Caos, che rapporti avete con esso e chi lo rappresenta? [un altro quesito ben preciso, visto che è ignara delle conocenze dell'uomo. Una giusta interpretazione anche quella di lui, visto che ciò che esige e >>
KALTIA  diffonde il Caos è legge, il Caos è legge. Altro silenzio adesso, solo il costante respiro dalla bocca rossa e carnosa dell'adepta mentre attende, ed ancora l'attenzione sarà posta sul viso di Anjemar, con l'intento di focalizzarsi sulla sua espressione, di cogliere qualche variazione che possa tradire la sicurezza delle sue parole..]

ANJEMAR  -  Sono nato..sotto una stella che nella mai regione è considerata la Discordia, Kushel..l'angelo della distruzione a posto su di me il suo signo..[era cieco, quello era il segno secondo il suo popolo che era un beneficiario del dardo]..inoltre..una volta giunto su queste terre sono stato ospite del Caos..ero prigioniero inizialmente per gravi colpe commesse da mio padre, ma per mia fortuna--> 
ANJEMAR  [il pensiero va alla donna della discordia..a quella dall voce melodiosa e quella dai modi violenti]..diverse persone si sono occupate di me insegnandomi almeno in parte a divenire un'arma..purtroppo colei che si occupava di me, lady Anglide, è sparita..tutt'ora la cerco..ma pare scomparsa nel nulla[china il capo, la voce è affranta quasi parlasse di sua madre]

KALTIA  [Baia/Spiaggia] [Per una manciata di attimi lo sguardo della nordica oltrepasserà il corpo di Anjemar così da avere una buona visuale di tutta la spiaggia, questa sera totalmente deserta, e senza trovar nulla di particolarmente interessante, l'attenzione tornerà fermamente sul viso del suo interlocutore. Un nome a lei sconosciuto pronuncia, ma che con perfezione verrebbe incamerato >> 
KALTIA  nella mente sempre attenta.. Spontaneamente il sopracciglio dx tornerà ad inarcarsi, il Caos che rende prigioniero un fanciullo, lo addestra e poi lo lascia andare? Le suona male.. ] Perchè il Caos vi ha lasciato andare? [un altro diretto quesito dalle sue labbra, non frutto di riflessioni, proferito spontaneamente. Per il momento non si mostra per ciò che rappresenta in questa cittadina, >>
KALTIA  per quel piccolo pezzo di mosaico che completa il quadro dei cavalieri che disperdono Caos e panico in ogni suolo calpestato dai propri piedi, no, Kaltia si mostra come semplice cittadina di Barrington visitatrice della baia, nulla più. Ancora quella costante attenzione verrà prestata dall'adepta sul volto del suo interlocutore, così da tentare di comprendere se egli si stia prendend gioco>>
KALTIA  di lei o meno, silenzio ancora..]

ANJEMAR  -  Non mi ha..lasciato andare..[alza le spalle appena]..ero andato...con Lady Anglide in biblioteca per delle ricerche..su alcuni omicidi, poi..lei è scomparsa..non è più tornata a prendermi..[china il capo, l'espressione è grave malgrado gli occhi siano vuoti]..l'ho cercata a lungo..ma davvero..sembra..morta..dopo qualche tempo..ho ricevuto la sua eredità..mi ha lasciato tutte le sue armi..e..--> 
ANJEMAR  il suo denaro, temo..sia morta veramente..[china il capo maggiormente, ricordava ancora le parole dell'uomo che gli aveva portato gli oggetti della lady]..io..dopo aver ricevuto le sue cose..ho capito che..volevo ancora di più seguire le sue orme..

KALTIA  [Baia/Spiaggia] [Ascolta in silenzio le parole di Anjemar, abbastanza interessata dalla conversazione. Non è dispiaciuta, perchè mai dovrebbe dispiacersi di una storia toccante proferita dalle labbra di un perfetto sconosciuto? La cosa che le importa sono le informazioni che gli sta dando l'uomo, cose di cui era ignara, un nome che mai avea udito prima ma che probabilmente giocava un ruolo>> 
KALTIA  nei caotici, ma a breve chiederà conferma a chi di dovere, chiedera se tutto questo sia vero, e se mai dovesse risultare il contrario, lo cercherà fino a quando la sua lama non si cospargerà del suo sangue, visto che l'Adepta, odia esser presa in giro.] La morte cancella ogni orma, nessuno. [un pensiero esternato il suo, sa bene di che parla, netto riferimento alla morte di sua madre, >>
KALTIA  al passato che ha deciso di lasciare totalmente alle sue spalle.] Il mio tempo qui è terminato, buon proseguimento. [nulla più dalla sua bocca, un semplice saluto, nè troppo scontroso nè troppo gentile. Dunque l'adepta coglierà dal suolo entrambi gli stivaletti, così da mantenerli con la man dritta ed incamminarsi a piedi nudi e liberi sulla spiaggia, verso la cittadina di Barrington. >>
KALTIA  Una serata ricca di utili informazioni per lei, se mai fossero vere, visto che da poco ha deciso di concedersi totalmente al Caos e di ciò avvenuto prima del suo arrivo era ignara. Passi lenti e curati in allontanament ad Anjemar, a breve svanirà in lontananza, abbracciata dalle ombre che hanno totalmente conquistato la terraferma.]

Ambrosya0
00giovedì 1 marzo 2012 11:01
Ma guarda chi si rivede! [SM=g27822]
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