ADOLESCENTI SOS

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doncsi
martedì 1 aprile 2008 18:41
Non e' vero che le discoteche siano dei posti per idioti!Cosi'come e' vero che non ci sono adolescenti affetti da idiozia!Parola di insegnante!Ci sono ,pero',dei giovani che, con i loro comportamenti, domandano il nostro aiuto con tutta la loro forza. E'importante non fingere di non sentirli!Ci sono tante storie in cui la solitudine e' protagonista,la trama molto scontata - alcol,birra a fiumi,spinelli,pastiglie eccitanti,musica ossessiva - la scenografia e'una societa' sazia di benessere,un mondo fatuo.
Forse dovremmo parlare di piu'con i nostri ragazzi,ascoltarli,aiutarli a crescere dando sempre il buon esempio,incoraggiarli - spesso ergono un muro davanti a loro stessi,non credono nelle loro capacita',non sanno di essere davvero speciali, nonostante indossino uguali T-shirt o uguali scarpe da ginnastica - dovremmo far si'che non si sentano isolati nelle loro stanze super tecnologiche e che trovino anche altri luoghi d'aggregazione dove si sentano persone libere,spontanee,vere.
Conny1810
mercoledì 2 aprile 2008 18:17
Io credo doncsi che tanti comportamenti negativi dei giovani siano l'espressione di un disagio interiore, disagio che spesso si traduce in aggressività o in chiusura ermetica in se stessi. Molti di loro hanno poca autostima e questo li porta a seguire persone che all'apparenza sembrano avere carattere forte (magari quello che loro vorrebbero) ma che in realtà non è altro che prepotenza ben mascherata. Questi ragazzi secondo me, corrono il rischio (appunto per la loro insicurezza) di essere guidati a loro insaputa da chi approfittando della debolezza, vuole plagiarli e magari condurli su una cattiva strada. [SM=x58523]
Sono convinta che i ragazzi di oggi abbiano tanto bisogno di sentirsi amati e capiti, di avere qualcuno che li ascolti senza giudicarli a priori e che con pazienza li sappia incoraggiare e rendere consapevoli delle potenzialità che ognuno di loro ha. Mi ha fatto molto riflettere il leggere che una stragrande percentuale di giovani ha pensato almeno una volta nella vita al suicidio e mi domando quali possano essere i motivi per cui non hanno più stimoli o speranze per il futuro. Forse il mondo di oggi propone modelli che nonostante seducano non convincono più, mancano i veri valori che sono i pilastri di ogni speranza per il futuro e persone che andando contro corrente sappiano con coraggio parlare di verità. [SM=x1520190]
doncsi
venerdì 4 aprile 2008 14:30
[SM=x63082] Proprio oggi sono venuta a conoscenza di un fatto che di nuovo mi ha fatto riflettere. In una scuola superiore veneta un ragazzo si è sentito male in classe e dopo che è stato soccorso dall'insegnante, dai compagni e dai bidelli, e portato in ospedale, si è venuti a sapere che aveva accettato della droga offerta dai cosiddetti "pusher", ossia giovani spacciatori che operano nei pressi delle scuole.
Conny1810
venerdì 4 aprile 2008 21:10
Purtroppo doncsi questa notizia non è nuova, sempre di più dai media veniamo messi al corrente di fatti simili. [SM=g6795] I ragazzi oggi giorno si dibattono continuamente fra dubbi su se stessi e l'accettazione di ciò che le mode impongono come modello di vita per cui perdono la loro libertà individuale e invece di essere orientati verso la ricerca delle ragioni per cui vivere e amare, cercano di procurarsi sensazioni che in qualche modo sappiano appagare la loro interiorità. [SM=g6500]
Sono ragazzi alle volte molto fragili che però quando trovano la persona giusta, quella ingrado di trasmettere loro dei valori, la ascoltano e ne traggono ispirazione perchè sono alla ricerca di sostegni spirituali in cui rifugiarsi. [SM=x1520190]
Credo che se gli adulti prestassero più attenzione ai disagi dei giovani e li aiutassero ad aprirsi con un atteggiamento non di conflittualità e condanna ma di confronto costruttivo, questi ragazzi non avrebbero quel timore di confidare a genitori o educatori quei tormenti interiori che vanno confidando alle persone sbagliate. [SM=x1520189]
Benny80.
domenica 6 aprile 2008 12:24
Ciao a tutti!
i problemi di questa gioventù di oggi che molti definiscono in maniera spregiativa "marcia", "bruciata", ecc mi riguardano in prima persona prima di tutto perchè sono una docente (e quindi dovrei dare il buon esempio e contribuire a rendere la scuola un luogo non solo di apprendimento, ma anche, e soprattutto, di educazione)e, in secondo luogo, perchè in futuro sarò mamma (o quantomeno me lo auguro!).
Io ho 27 anni (quasi 28!!) e ho dei ricordi meravigliosi della mia adolescenza: ci divertivamo veramente con poco! Era un divertimento sano il nostro, "genuino"!! Ci piaceva stare in compagnia, e non contava il luogo o il momento, bastava essere un bel gruppo e scherzare allegramente! Certo, i miei bei pomeriggi e serate in discoteca me li sono fatti, e tanti, ma andavamo là per ballare e divertirci! Niente droghe, niente alcool, niente eccessi!! Tornavamo a casa sfiniti per i tanti salti a ritmo di musica fatti! Era fantastico! Veramente! E non ho rimpianti di alcun genere!
I ragazzi di oggi, invece, vivono in una società del benessere che li bombarda continuamente di stimoli di vario genere e, avendo a disposizione un sacco di cose e occasioni per divertirsi, i ragazzi ricercano la sfida, ricercano il divertimento in atti illeciti, sfrenati, proibiti! Sembra ormai che trasgredire sia l'ultima frontiera del divertimento.... Forse questi giovani hanno troppo dalla vita, dalle famiglie, e vanno a ricercare il divertimento in azioni/contesti inadeguati! Se imparassero a fare più sacrificio, a guadagnarsi regali e premi, probabilmente sarebbero più modesti e contenuti. Ma in questa prospettiva è essenziale il contributo delle famiglie e della scuola, che deve configurarsi come comunità educativa....
Ciao a tutti! Benny [SM=g6390] [SM=g6392]
worry
domenica 6 aprile 2008 13:14
Anche io sono coinvolta in prima persona in questa discussione, non perchè sono un'insegnante ma perchè sono un'adolescente. [SM=x1520215]

Personalmente non credo di vivere in una realtà diversa da quella di molti altri ragazzi e ragazze della mia età. Ho 17 anni, quindi vado a scuola, esco il sabato sera con gli amici ecc...e sinceramente quando sento alla tv questi discorsi sui giovani, che sono tutti ignoranti, delinquenti e via dicendo cambio canale senza neanche ascoltare perchè ritengo che queste siano tutte fesserie. [SM=x58986] [SM=x58986] [SM=x58986]
Innanzitutto non credo assolutamente che tutti i giovani siano così scemi come si vuol far credere. I miei amici e i miei compagni di classe sono ragazzi normali, che si comprano le loro cose facendo qualche lavoretto qua e la e non solo andando a "scrocco dai genitori". Conosco persone che si impegnano nello studio (e anche tanto) e persone che quando hai bisogno di aiuto ci sono SEMPRE!
E allo stesso modo conosco insegnanti che non hanno voglia di far niente, che pensano solo agli affaracci loro perchè tanto lo stipendio lo ricevono lo stesso e che se ne strafregano dei ragazzi che magari hanno bisogno di una mano. Conosco genitori (non i miei) che non si curano dei figli e li lasciano allo sbaraglio senza nessuna educazione, troppo impegnati a far carriera o a divorziare perchè sono insoddisfatti e conosco un sacco di altri adulti che fanno letteralmente "schifo" ma sono i primi a criticare i giovani di oggi. [SM=g10762] [SM=g10762] [SM=g10762]

Allo stesso tempo conosco adolescenti che fanno uso di droghe, alcol e fumo per sentirsi più "fighi" ma che alla fine agli occhi delle persone normali fanno semplicemente la figura degli imbecilli. [SM=g10257] [SM=g10257] [SM=g10257]

La verità è che adesso ai telegiornali si sente parlare solo di ultrà che si ammazzano per un pallone e stupidi che muoiono di overdose. Non si parla invece di quelli che si impegnano, che fanno volontariato o semplicemente che non fanno notizia per la loro "normalità".
Forse sono io che vivo in un posto fuori dal normale? Non credo. Credo invece che ci siano molti adolescenti che sanno usare la propria testa e sappiano mettere a frutto le proprie capacità e che sono ingiustamente catalogati come stupidi o ignoranti solo perchè alcuni sono delinquenti e fanno più notizia.
doncsi
sabato 19 aprile 2008 14:03
Molti adolescenti fumano sigarette e, purtroppo,un numero sempre maggiore di pre-adolescenti fuma,iniziando addirittura all' eta' di undici anni.
Questo è quello che riferiscono gli insegnanti delle scuole medie. Un fenomeno molto allarmante,soprattutto l'abbassamento dell' eta' di inizio.
Forse non fumano piu'all'interno dell'area scolastica,grazie alla legge antifumo in vigore in Italia,ma appena escono, accendono la loro sigaretta.
Spesso mi capita di parlare del problema del tabagismo con i miei studenti. Cerchero' di riassumere qui cio'che,generalmente,emerge da queste discussioni.
I ragazzi piu'giovani fumano per imitare gli amici fumatori e per l'illusione di sentirsi cosi'piu'adulti.I ragazzi piu'grandi sostengono di sentirsi meglio fumando e di sentirsi piu'sicuri di se stessi.
Forse molti non conoscono nemmeno le numerose patologie correlate al fumo di sigaretta e sostengono che anche l'aria che respiriamo e' piena di veleni.E'vero,ma il fumo raggiunge in pochi secondi le aree cerebrali e dà sintomi di dipendenza tanto quanto la droga, con le conseguenze che ben conosciamo.
Sicuramente il rischio piu'elevato e' quello di ammalarsi di cancro polmonare. Il microcitoma o tumore a piccole cellule e' una tipologia molto aggressiva di tumore ed e'direttamente correlata al fumo di sigaretta. Ma le sostanze cancerogene presenti nel fumo raggiungono anche l'esofago e lo stomaco attraverso la saliva deglutita.Possono cosi' provocare tumori ad altri organi:alle alte vie aeree,all'esofago,alla vescica,ai reni.
E poi ci sono le patologie bronchiali', le cardiopatie,le ischemie cerebrali,le ulcere gastriche e molte altre brutte cose...
Mi riferiscono gli studenti di medicina che i polmoni dei fumatori sono di colore nero ed hanno un aspetto orrendo!



A mio parere si dovrebbe aiutare i nostri ragazzi e, come scuola, dovremmo fare di più per quanto riguarda la prevenzione, ma anche indirizzare i giovani già dipendenti verso i servizi di medicina delle dipendenze del territorio in grado di aiutarli a non fumare più.
worry
lunedì 21 aprile 2008 15:04
E' vero il problema del fumo è molto grave e purtroppo sono molte le persone, specialmente giovani, che fumano sigarette normalmente.
Tuttavia penso che in realtà si conoscano abbastanza bene le conseguenze che ne derivano. Nei tre anni di superiori che finora ho fatto ho assistito a tre lezioni da tre ore ciascuna sulla prevenzione e sulle conseguenze di stupefacenti come fumo, alcool e droga. In più quattro assemblee d'istituto, due sul fumo, una sulla droga e una sull'alcool.
Inoltre le quarte e le quinte hanno fatto una lezione con una dottoressa dell'ospedale di Verona (dott. Molino) sulla prevenzione ai tumori, dove si parlava che appunto fumo e alcool sono le cause primarie di tumore.
Tra l'altro anche alle medie avevamo fatto alcune lezioni al riguardo.
Quindi penso che in realtà le persone siano informate sulle conseguenze del fumo (molti miei amici fumatori hanno smesso o comunque stanno tentando di farlo) solo che ci sono persone che fanno lo stesso, come dicevi tu, per sentirsi più grandi (nel caso dei ragazzini delle medie) o per farsi notare.
Più che altro secondo me è un problema di tipo sociale, nel senso che secondo me abbiamo ancora impresso il personaggio del "figo" con jeans, t-shirt attillata e sigaretta in bocca.
Conny1810
martedì 22 aprile 2008 18:08
L'immagine che hai postato Doncsi è inquietante e dovrebbe far riflettere molto!! [SM=x62654] Sofi afferma che l'informazione c'è stata ma ciò nonostante tutte le campagne antifumo di questi ultimi anni, non hanno saputo convincere i più giovani.

Il cancro ai polmoni (90% causato dal fumo), è una delle conseguenze per chi fa uso di sigarette ma le patologie che possono colpire sono molteplici. Ne cito alcune: enfisema, edema polmonare, malattie cardiovascolari come ictus, infarto, arterosclerosi sistemica, cancro alla bocca, cancro alla laringe, cancro all'esofago,cancro al pancreas, cancro alla vescica, ulcera g.d..

Ogni anno in Italia ci sono 90.000 morti per fumo di sigaretta, 246 al giorno.

Fumare fa male perchè le sigarette contengono delle sostanze molto dannose per l'organismo come la nicotina, il catrame, il monossido di carbonio, sostanze irritanti e sostanze radioattive.

Anche il fumo passivo è dannoso e causa in Italia 10.000 morti ogni anno, i bambini che vivono a contatto con adulti che fumano hanno una aumentata incidenza di malattie respiratorie e asma.

E' meglio non fumare!! [SM=x58971]

doncsi
martedì 20 maggio 2008 22:09
Un motivo di allarme:il consumo di alcol da parte dei giovani è aumentato negli ultimi tempi ed avviene con delle modalità particolari.
Il fenomeno e' sotto gli occhi di tutti: alla sera le strade e le piazze delle nostre città si riempiono di giovani chiassosi,la bottiglia di birra in mano,che si assiepano davanti ai locali allo scopo esclusivo di bere almeno 5-6 bicchieroni di alcolici e,molto spesso,superalcolici.
E'una sorta di rito collettivo che ha come finalità lo stordimento totale e l'annullamento della personalità.
Pare sia una moda giunta a noi dagli Stati Uniti,dove il fenomeno sembra una vera e propria piaga sociale.
Anche da noi viene usato il termine inglese "binge drinking" per denominare tale fenomeno,dove "binge" ha il significato di bisboccia/gozzoviglia e "drinking" significa bere bevande alcoliche.
I giovani che praticano questo "binge drinking" non sono degli emarginati appartenenti a classi sociali disagiate,ma ragazzi che frequentano i nostri licei,i cosiddetti rampolli di buona famiglia.
Non sanno questi ragazzi che l'alcol crea dipendenza tanto quanto una droga,provoca lesioni a livello nervoso ed epatico e ha un effetto sulle cellule cerebrali ancora in crescita? L'encefalo raggiunge,infatti,la sua maturazione soltanto a 21 anni.
E poi ci sono gli effetti indiretti,come il maggiore rischio di cedere alla violenza e,infine,se ci si mette al volante,il rischio di causare o subire incidenti stradali.
Dovremmo aiutare questi adolescenti a colmare il vuoto nell'anima che li porta a cercare nell'alcol e,spesso anche in sostanze stupefacenti,una falsa felicità.
Conny1810
mercoledì 21 maggio 2008 20:55
purtroppo Doncsi il fenomeno che fai notare è in grande aumento e come dici anche i più giovani ricorrono all'alcool senza pensare alle conseguenze che l'uso esagerato pùò provocare.
Non è propio vero che siano i figli di persone abbienti quelli che più abusano di bevande alcooliche, vi sono anche tantissimi ragazzini che appartengono a famiglie normali che si comportano allo stesso modo.
Ho letto diverse testimonianze di adolescenti fra gli 11 e i 14 anni appartenenti a famiglie di classi sociali diverse e ho riscontrato in tutti loro un grande disagio con i genitori o uno di loro.
Si aspettano dai genitori delle risposte che loro non sanno dare perchè sono convinti di dover trattare con i ragazzi considerandoli come l'immagine della loro fanciullezza e non si rendono conto che i tempi sono cambiati e che i giovani parlano un linguaggio diverso e che bisogna imparare se si vuole riuscire ad avere dialogo e trasmettere loro i valori e dare le risposte che anche inconsciamente stanno cercando.
Conny1810
giovedì 22 maggio 2008 14:28
hai ragione Doncsi, bisogna aiutare questi ragazzi e dare loro la speranza in un futuro che li vedrà protagonisti, mentre lo scoraggiamento li invita a mollare o a rivolgersi a persone che subdolamente ne conquistano la fiducia e li incanalano su vie pericolose come quella dell'alcol e dell'uso di droghe. [SM=x1520190] [SM=g6392] [SM=g6392]
worry
giovedì 22 maggio 2008 15:16
Quello che dite è vero...e avendo 17 anni posso verificare di persona queste cose...sia chiaro che non faccio uso di droga [SM=g10834] e non mi piace ubriacarmi (anche se un pò di vino ogni tanto non mi dispiace [SM=x58523] ).
A volte capita di sicutere di queste cose con gli amici e quello che ne emerge è sempre la stessa cosa: ci sono ragazzi che ricorrono a questi mezzi perchè sono insoddisfatti della propria vita e molto spesso ad influire su questo vi è una educazione sbagliata o dei genitori assenti ( penso che la famiglia influisca molto, con le dovute eccezioni).
Il problema è che divertirsi non è più facile come prima. Ci sono un sacco di persone alle quali non basta passare una serata in compagnia degli amici e hanno bisogno di andare chissà dove, per esempio nelle discotece a combinarne di cotte e di crude [SM=x1459666]
L'uso di alcol è in forte aumento per il semplice fatto che è più accessibile. Quelli che si sentono insoddisfatti e hanno bisogno di sostanze stupefacenti per provare un minimo di divertimento (che dura molto poco) tendono ad abusare di alcol perchè è più facile da ottenere rispetto alla droga e c'è la convinzione che faccia meno male.
Ci sono persone che sanno benissimo che la droga fa molto male e quindi la evitano, mentre l'alcol non viene considerato alla stessa maniera pur facendo in realtà malissimo [SM=x58975] [SM=x58975] [SM=x58975]
doncsi
martedì 10 giugno 2008 21:55
Stamani,in un programma televisivo, è stata intervistata la Professoressa Anna Oliviero Ferraris,psicologa,sull'argomento del bullismo,un fenomeno purtroppo molto diffuso nelle nostre scuole,in forme più o meno gravi.
La professoressa ha esposto in modo chiaro e sintetico le possibili cause del bullismo,ha tracciato l'identikit sia del bullo che della vittima e ha sottolineato quanto sia importante non tollerare qualsiasi atteggiamento da bullo.
Fra le cause,la professoressa ha individuato,in particolare, l'immaturità di alcuni giovani e le carenze educative. Spesso i bulli agiscono per prodezza,per provare piacere:un modo molto primordiale di realizzare se stessi.
Ci sono due tipologie di bullo,ha spiegato la professoressa:il bullo impulsivo,spesso il ragazzo più grande e robusto,e il bullo che agisce in modo freddo,pianificando le sue azioni insieme al suo gruppo.
Anche le ragazze hanno spesso atteggiamenti simili. Recente è l'episodio di una studentessa di un liceo artistico picchiata dalle compagne perchè considerata troppo carina.
La vittima è generalmente il ragazzo timido e gracile o colui che ha pochi amici.
La professoressa ha poi invitato genitori e insegnanti ad adempiere al loro ruolo di educatori.E' infatti fondamentale educare i ragazzi alla responsabilità personale.
Conny1810
martedì 17 giugno 2008 21:58
Il fenomeno del bullismo è veramente molto diffuso ed è positivo che se ne parli per cercare di capire e se possibile risolvere quella che è l'espressione del disagio interiore di molti adolescenti. [SM=x63082] [SM=x1459670]
Sono d'accordo su quanto afferma la dott.ssa Anna oliviero ferraris e cioè che il fenomeno sia da attribuirsi all'immaturità dei giovani ma credo che dipenda maggiormente da carenze educative e affettive dei genitori che, per svariati motivi, sono poco presenti nella vita dei figli [SM=x1459667] .

ecco alcune testimonianze raccolte nell'ultimo libro di Marida lombardo Pijola, giornalista del Messaggero, che ha riportato la storia di alcuni giovani fra gli 11 e i 14 anni, documentando quanto scrivono nei blog dove si sentono liberi di esprimere liberamente la solitudine e il vuoto che hanno dentro. [SM=g6795] [SM=g6795] [SM=g6795]

"SONO DISPERATA I MIEI GENITORI SI STANNO SEPARANDO CI PENSO SEMPRE NON RIESCO A FARE I COMPITI NON RIESCO A FARE NULLA PER FAVORE AIUTATEMI"

"QUANDO HO BISOGNO DELLA PRESENZA DEI MIEI GENITORI LORO NON CI SONO E QUANDO VOGLIO STARE PER I FATTI MIEI LORO INCOMBONO...IL DIALOGO NON ESISTE, OGNI VOLTA CHE PROVO AD APRIRE BOCCA INIZIANO A PARLARMI SOPRA, DICONO CHE SPARO SOLO CAZZATE E POI SI LAMENTANO PERCHè NON PARLO MAI... per i miei non sono un essere umano ma una mcchina e le macchine non possono mai sbagliare...ma un discorso così con loro non potrei mai affrontarlo... non capirebbero quello che mi stanno facendo, non so più a chi rivolgermi per essere considerata una persona"

"a volte mia madre si dimentica che esisto per un pò, poi di colpo si ricorda di nuovo...oggi al supermercato mi fa...vuoi il gel per capelli? E' da 2 mesi che non metto più il gel ma lei di me non si accorge"

"pensate che anche ieri sera mio padre si è dimenticato di venirmi a prendere quando uscivo da una festa...fa sempre così ...mi viene da piangere"

"Io devo decidermi a chiamare il telefono azzurro. mia madre è una pazza. Oggi ho provato a darle un bacio e lei mi ha respinto...è sempre mancata per lavoro io sono sempre stata molto più con mio papà lui mi ha saputo crescere molto meglio"

"caro Dio secondo me tu non esisti, ma se dovessi sbagliarmi, se stessi veramente mandando a quel paese il capo supremo dell'universo, so che tu sei misericordioso, l'hanno detto quando ho fatto la prima comunione l'anno scorso, e non mi manderai all'inferno... dovresti cercare di capirmi ... io ci sono già all'inferno...!! perciò se esisti dovresti essere così gentile da farmi un favore: fa in modo che qualcuno mi stia vicino, sennò alla fine crollo"

"oggi piangevo, piangevo e nemmeno io sapevo perchè, piangevo nel corridoio della scuola il viso rigato di lacrime gli occhi gonfi i singhiozzi che riempivano il silenzio dei corridoi e poi siete arrivati voi ed io continuavo a piangere ed ero lì circondato dai miei più cari amici ma ero solo!"

da queste testimonianze emerge chiaramente quanto gli adolescenti ricerchino nei genitori la figura di chi li può ascoltare, capire e consigliare ma spesso per i figli non si ha il tempo . [SM=x1459667]
doncsi
mercoledì 18 giugno 2008 23:43
Sono rimasta molto colpita dalle frasi che hai inserito:molti giovani chiedono disperatamente aiuto e gli adulti ai quali essi si rivolgono non sono in grado di aiutarli, spesso per ignoranza o,peggio ancora,rinunciano al loro ruolo di educatori per salvaguardare la loro tranquillità! Sicuramente è vero che molti giovani sono vittime di carenze affettive e educative.
Non molto tempo fa, ad una studentessa liceale venne chiesto di esprimere un parere sulla gioventù di oggi annoiata e talvolta violenta.
Ecco che cosa disse al giornalista de "L'Arena",il giornale di Verona:
"Si parla troppo di disagio(...)non è questione di disagio,piuttosto c'è troppo agio. La verità è che per la maggior parte dei giovani è quasi scontato poter avere tutto e subito e questo stile di vita non è educativo".
Penso che la studentessa abbia sintetizzato molto bene il problema.Molti ragazzi ricevono tutto dai genitori:soldi,moto,macchina.Gli adulti pensano cosi' di sentirsi a posto con la coscienza.Ma di ben altro hanno bisogno i nostri ragazzi!
doncsi
martedì 17 febbraio 2009 21:54
Un altro episodio di violenza,questa volta contro un insegnante della scuola media:

Chioggia - Allievo accoltella il proprio insegnante durante la lezione di musica,conficcandogli un coltello nella schiena.

(da:Il Gazzettino - 17 febbraio 2009)

Ora,mi chiedo,ma come è potuto accadere?
Perchè sempre più spesso i giovani usano il linguaggio della violenza;nessuno ha insegnato loro a parlare e a comportarsi in maniera civile?

E dove sono le loro famiglie?
Forse il filosofo Galimberti ha qualche ragione quando parla di "inaridimento del cuore" e della necessità di "un'educazione emotiva",indispensabile per raggiungere un equilibrio in età adulta.
Conny1810
mercoledì 18 febbraio 2009 10:13
Io penso che i giovani di oggi provino un grande disagio interiore dovuto a vari fattori. C'è l'assenza dei genitori che sono troppo impegnati nel lavoro e del resto la vita oggi giorno richiede un grande dispendio di risorse. Chi deve pagare l'affitto, mantenere i figli con tutte le loro necessità, la scuola ecc., non vive con un solo stipendio. Per cui credo che talvolta i genitori siano costretti ad assentarsi da casa per lavorare e poi siano troppo stanchi per accorgersi che i figli covano dei disagi interiori. Anche la mancanza di certezze per il futuro è una causa di malessere per gli adolescenti.



Loro si domandano il perchè dovrebbero studiare tanto per poi trovarsi disoccupati. C'è anche da dire che si potrebbe fare a meno di tante cose superflue, abbiamo abituato i figli pensando di far bene ad avere troppe cose e senza sacrificio per cui ora i giovani vogliono tutto e subito , meglio se senza alcuna fatica.
Io conosco tanti ragazzini che sono bravi e volenterosi, alcuni di loro hanno problemi con la famiglia ma cercano di risolverli con lo sfogarsi, col correggere certi loro atteggiamenti sbagliati e cercando di dare ai genitori un pò di fiducia giustificando gli sbagli. Purtroppo non tutti sono così!
Conny1810
mercoledì 6 maggio 2009 14:16
Una giovanissima adolescente ha scritto questa poesia per esprimere tutto il vuoto che sente dentro di sè, quello che desidera è dare e ricevere amore...

ferite...



Delle volte lo so,
sei felice anche un pò
se scopri il mondo che c'è
che scoppia dentro di te
sembra impossibile che
con tutto quello che hai lì
all'improvviso però
sentire un vuoto così...

Delle volte lo sai,
mi vien da ridere un pò
se guardo dietro di me
vedo un bimbo fragile che
sembra impossibile che
sono arrivato fin qua
in questo mondo e da qua
non so più dove si va...

Delle volte lo so,
ti vien da piangere un pò,
diventi triste però
non disperarti no...
non sei contenta di te,
manca qualcosa cos'è?
Cerchi dentro di te,
chiedi la vita cos'è?

Che vuoi più amore... più amore...
più amore intorno a te
Che vuoi più amore... più amore...
più amore dentro te
più amore anche da dare a me...

Delle volte lo sai,
sono felice anche un pò
se scopro il mondo che c'è
che scoppia dentro di me
sembra impossibile che
con tutto quello che ho qui
all'improvviso però
sentire un vuoto così

Ma ogni persona lo sai,
ha le sue ferite lo sai,
grandi o piccole poi
a volte sanguinano
e la ragione non può
l'intelligenza non può
neanche coi soldi si può
curarle nemmeno un pò...

Se non c'è amore... più amore...
più amore intorno a te
più amore anche da dare a me
Se non c'è più amore... più amore...
più amore dentro me
più amore anche da dare a te...
worry
mercoledì 6 maggio 2009 15:58
Davvero molto bella questa poesia, perchè trasmette in maniera semplice e diretta il senso di vuoto che molti provano. Un vuoto che sembra veramente incolmabile, anche perchè in questi casi è difficile trovare aiuto e, complice un pò l'orgoglio, si fatica a chiedere.


doncsi
martedì 19 maggio 2009 17:41
UN'ORIGINALE MOSTRA PER RIFLETTERE SUI DANNI DEL FUMO



Spesso la prima sigaretta viene accesa in età adolescenziale,più precisamente tra i 15 e i 17 anni...

Nel parco di Villa Borghese a Roma si è fermata una mostra itinerante"multisensoriale interattiva" rivolta in particolare agli adolescenti affinchè riflettano sui danni e su tutti gli aspetti sgradevoli del fumo.

I visitatori entrano in un grande tunnel a forma di sigaretta - l'ingresso si trova nel filtro - e si immergono nel fumo,sperimentando forti sensazioni non soltanto visive,ma anche olfattive e auditive (odori sgradevoli;colpi di tosse;evocazione di sostanze nocive quali catrame,nicotina,piombo,benzene,monossido di carbonio e ammoniaca).
Cosi'immersi nel fumo i visitatori percorrono le vie aeree (bocca,trachea,polmoni fino al cuore),sperimentando gli effetti sgradevoli del fumo e familiarizzando con le molteplici patologie da esso provocate.

Un tunnel dell'orrore che fa meditare ...davvero geniale!
Conny1810
mercoledì 20 maggio 2009 13:44
che idea originale, speriamo veramente che faccia riflettere sui danni che il fumo produce sull'organismo. [SM=x58971] [SM=x58971] [SM=x58971]
Conny1810
lunedì 15 giugno 2009 22:40

Un ventenne, Marco, ha riflettuto sulla morte di alcuni coetanei e ha compreso la grande necessità di annunciare Gesù per far ritrovare ai giovani il vero senso della vita.





UN VENTENNE DI FRONTE ALLA MORTE E QUELLA COSA DELL’ALTRO MONDO CHE SONO…I CRISTIANI

Da “Libero” del 21 gennaio 2009
di Antonio Socci www.antoniosocci.it

“Le scrivo perché anche oggi entrando a scuola abbiamo respirato un’aria di morte”. Comincia così la lettera che mi ha scritto Marco, 19 anni, di Firenze. “Stanotte una ragazza che frequentava il terzo anno è morta dopo una notte di coma irreversibile. La sera prima stava andando in discoteca, era in macchina con altri ragazzi (…) la macchina si è schiantata contro un albero. La nostra scuola era già stata protagonista di grandi fatti di morte: tre anni fa, una ragazza che frequentava l’ultimo anno si è suicidata gettandosi da una finestra del terzo piano.

Può immaginare il clima che abbiamo respirato nei giorni e mesi seguenti... Oggi abbiamo rivissuto quel momento: le facce meste dei professori, i visi persi nel vuoto degli alunni, l’assenza fisica o psicologica dei suoi amici più cari e dei parenti”.

Marco è uno studente che frequenta l’ultimo anno di liceo. Fin qui la sua è solo una cronaca consueta, descrive ciò che accade quando la morte visita le nostre giornate e specialmente un luogo di giovinezza come una scuola. Capita che – dopo lo choc di qualche giorno – gli adulti si affrettino a richiudere quella finestra spalancata sull’immenso, sul mistero dell’esistenza, per fingere che la vita sia solo il consueto teatrino in cui ci trasciniamo tristemente a recitare una parte assegnata. Ma i giovani non distolgono facilmente lo sguardo dal Mistero.

Infatti è il seguito di questa lettera che più mi ha colpito e commosso.

- Marco è un avventuriero, assetato di verità e di una felicità che non svanisce in un istante, dunque continua: [G]“Il Signore sta parlando alla mia generazione e lo sta facendo con forza. Ci sta parlando attraverso la sofferenza più estrema, attraverso la morte. Non molto tempo fa altri ragazzi sono morti o rimasti gravemente feriti a causa di incidenti stradali e la loro storia si è dovuta intrecciare obbligatoriamente con la nostra fede di Cristiani.

Sto scoprendo sempre di più che questo mondo non può darci niente.

Non può darci amicizie vere perché la parola d’ordine del mondo è ‘essere’ e se non sei nessuno o non appari, rimarrai sempre solo.

Non può darti la felicità perché non dura più di 30 secondi.

Non può darti la consolazione perché la sera quando arrivi a dormire ti ritrovi solo; solo coi tuoi problemi insormontabili, solo perché i tuoi genitori si stanno separando, solo perché nessuno ti ama.

Non pensa anche lei che per noi Cristiani sia pronta una nuova missione, cioè quella di ricominciare una nuova evangelizzazione?”.




Mi ha colpito leggere queste parole nella lettera di un diciannovenne, di un ragazzo normalissimo, ma che non si fa addomesticare dall’industria del rincoglionimento. Evidentemente Marco ha visto e sperimentato qualcosa di così bello e così grande che non si dissolve davanti al soffio di sorella morte. Questa parola, “evangelizzazione”, indica infatti un volto e un nome, Gesù, che stupisce e commuove, che sui giovani specialmente esercita un fascino più potente perfino della desolazione della morte. E parla al loro cuore assetato di vita, di felicità, di amore.

Marco continua: “Tanti Santi hanno viaggiato in tutto il mondo per annunciare Cristo Risorto, ma forse per il nostro tempo è necessario partire, non dall’Africa o dall’Asia, ma da casa nostra, dalla nostra via, dalla nostra parrocchia. E’ necessario far conoscere alla mia generazione che c’è un Dio che li ama, che è arrivato a morire per ognuno di noi, ma che è Risorto e ha distrutto la Morte. Posso assicurarle che queste persone stanno aspettando solo noi. Per grazia divina, i miei genitori sono entrati a far parte del Cammino-Neocatecumenale più di trent’anni fa e questo ha permesso che crescessimo nella fede. Personalmente questo Cammino mi ha permesso di scoprire un Dio che mi ama non per i miei meriti, ma per come sono, soprattutto per i miei peccati, e che vuole solamente curarmi, vuole mostrarmi il suo amore. Nella nostra parrocchia ci siamo ritrovati davanti a tante morti umanamente assurde, ma paradossalmente le famiglie implicate in queste morti hanno risposto con l’Amore… ”.

E a questo punto Marco inizia un resoconto sconvolgente di vita quotidiana. In un mondo disperato, dove i media hanno attenzione solo alle misure delle ospiti del Grande Fratello esistono uomini e donne con una certezza e un amore più forti della morte.


“Più di otto anni fa il mio amico Niccolò è morto per un tumore al cervelletto. Ha potuto concludere solo le scuole elementari e non ha conosciuto l’età più bella della vita. Nonostante tutte queste assurdità, ciò che mi ha sempre colpito di lui era il sorriso che portava con sé arrivando al catechismo, anche dopo aver fatto la terapia. Dalla sua morte, il nostro gruppo di catechismo ha ricevuto la grazia di restare unito fino ad oggi ed è un vero miracolo, pensando a dove possono essere adesso tanti miei amici. Il suo funerale fu una festa indescrivibile; uno dei suoi fratellini era così eccitato che, quando abbiamo accompagnato il suo corpo al cimitero si è messo a gridare ingenuamente di volerlo raggiungere per poter giocare ancora con lui. Quel funerale colpì tutti i presenti, perché non si era detto Addio a nessuno, si era salutato un fratello che avremmo rivisto. Per la fede dei suoi genitori e per la bellezza e la gioia di quel funerale molte persone si sono interrogate profondamente e forse lo fanno ancora oggi. Quello che colpisce sempre le persone è che i funerali nella mia parrocchia sembrano matrimoni: i canti sono tutti gioiosi e la bara è posta sopra il fonte battesimale, che si trova a terra, perché simboleggia il passaggio dalle acque della morte alla vita nuova. Più recentemente, un ragazzo, Jonatan, è morto cadendo di motorino; una cosa che non posso dimenticare è il volto di sua madre che ci invitava a stare allegri, perché Jonatan era andato in Paradiso. Sul sagrato, un suo amico mi disse che non era meravigliato della risposta di questa madre alla morte del figlio. Mi disse: ‘Loro sono religiosi’. Queste morti sono state per me una dura prova perché mi hanno diviso da tanti affetti, mi hanno messo davanti al fatto che non siamo eterni, che possiamo e dobbiamo morire. Ma ho scoperto che questa morte è stata vinta da Cristo. Egli ha vinto le mie morti. Io sono certo di questo, ma vorrei che questa buona notizia arrivasse a tutti i miei amici, a tutti i miei coetanei che forse non sanno dare un senso alla loro vita; io però sono uno solo e non posso raggiungerli tutti. Chiedo quindi aiuto alla Madre Chiesa, in cui confido perché ho sperimentato che è davvero madre, che mi dona il perdono e che davvero da essa passa la mia salvezza”.

Marco mi scrive il suo accorato appello alle parrocchie della sua città (come rispondono sacerdoti e vescovi?), le invita ad aprirsi ai movimenti “perché so che è difficile vivere da Cristiani senza una piccola comunità che ti aiuta, che ti ascolta, che ti corregge, in cui sperimenti il perdono, in cui c’è Cristo… Esorto tutte le parrocchie fiorentine ad aprire le porte a Cristo in queste nuove forme, perché i giovani sono per strada a drogarsi, a bere, senza genitori, senza Amore. La loro vita non ha un senso e noi che siamo il sale del mondo abbiamo il dovere di annunciare loro che Cristo li ama e che possono cominciare a sorridere, possono smettere di fingere, possono piangere senza paura di essere giudicati ‘deboli’, possono scoprire amicizie vere fondate sull’Amore di Cristo. Questi ragazzi hanno il diritto di sapere che rivedranno i loro amici in Paradiso e che non c’è morte che possa dividerci, c’è solo Cristo che ci unisce all’altro”.

Non è una cosa dell’altro mondo?

Don Giussani diceva che il cristianesimo “è letteralmente una cosa dell’altro mondo in questo mondo”.

In effetti il Paradiso inizia già qui, come il sorriso che si apre nelle lacrime e alla fine prende il sopravvento.

Come il sole quando spalanca le nuvole e illumina le ultime gocce di pioggia portando finalmente l’azzurro.
worry
martedì 16 giugno 2009 14:14
Ecco una grande testimonianza direttamente dal mondo reale.
Non è la solita predica ai giovani. E' un giovane che parla ai giovani, e vive quello che i giovani vivono. E forse ha trovato il modo di essere felice. Non credo sia cattiveria la nostra. Solo che molti non capiscono come essere felici, e si tuffano nell'alcol e in queste cose per provare emozioni forti, o per non provarne più (per non sentire la sofferenza). Nessuno ha in realtà vero interesse a farsi del male con le proprie mani. Ma la felicità sembra una cosa talmente impossibile che tutto ciò che aiuta a farsi sentire più vivi, a provare emozioni forti, come la droga, sembra quasi una salvezza. E allora si è disposti a tutto pur di avere quei 5 minuti di follia.
A volte però quei 5 minuti costano caro. E si paga con la vita.
Allora forse sono altre le cose che si devono cercare. Bisognerebbe veramente "evangelizzare" le nostre case. E allora si scoprirebbe che la felicità non è niente di così impossibile. E non occorre scolarsi una bottiglia di vodka e poi schiantarsi contro un muro.
Basterebbe un pò di fede. Sarebbe tutto più semplice.


Conny1810
martedì 16 giugno 2009 22:19
A me ha fatto riflettere questa frase della lettera di Marco:


...Il Signore sta parlando alla mia generazione e lo sta facendo con forza. Ci sta parlando attraverso la sofferenza più estrema, attraverso la morte ...
worry
mercoledì 17 giugno 2009 18:34
Re:
Conny1810, 16/06/2009 22.19:

A me ha fatto riflettere questa frase della lettera di Marco:


...Il Signore sta parlando alla mia generazione e lo sta facendo con forza. Ci sta parlando attraverso la sofferenza più estrema, attraverso la morte ...



E' una frase molto potente. E' come un campanello dall'arme. Se non capiamo veramente dove stanno i valori ci attende un futuro difficile e di sofferenza. E anche di morte. Penso che fosse questo il messaggio di Marco.


doncsi
sabato 26 settembre 2009 11:48
L'INFLUENZA A(H1N1) E GLI ADOLESCENTI



Sono arrivate in classe le regole ministeriali su come lavarsi le mani ecc. e sono state accolte da una generale ilarità da parte dei nostri adolescenti.

Ora io mi chiedo se i nostri ragazzi riusciranno a cambiare la cattiva abitudine di passarsi l'un l'altro la bottiglia di acqua minerale dopo l'ora di ginnastica oppure di dare un morso al panino del compagno durante la pausa...

Mi auguro proprio che questa sia almeno una buona occasione per imparare dei nuovi comportamenti!
doncsi
domenica 21 marzo 2010 12:44
RAPPORTO ANNUALE SIP





Il rapporto annuale SIP(Società Italiana di Pediatria) del 2009 su abitudini e stili di vita degli adolescenti italiani ha evidenziato che i nostri ragazzi(tra i 12 e i 14 anni)trascorre più ore al giorno sui "social network",alla ricerca di amici online e di video divertenti su You Tube.
Secondo quanto riportato,oltre il 50 per cento per cento dei ragazzi ha la propria scheda su Facebook e il 15 per cento dichiara di stare per iscriversi.
L'indagine è stata svolta su un campione di 1300 studenti della scuola media inferiore.

I dati mi sembrano un po' preoccupanti,poichè una "overdose" di questo tipo può in taluni casi avere un effetto negativo sui comportamenti dei nostri adolescenti,sempre più portati ad isolarsi,rinunciando a tutte quelle attività-come possono essere il gioco all'aria aperta oppure la lettura di un libro-ritenute da sempre fondamentali per lo sviluppo armonico del fanciullo.
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