Hi everybody. Ka mi ha dato molto lavoro da fare, devo esser sincera, ma in questi giorni ho avuto a disposizione più tempo del previsto ed allora eccomi di nuovo, per spiegare ben bene quanto segnalato
1)
Il pg non s'è mosso, ed io nel responso non ho detto che ciò è successo.. o meglio, spiego: nell’esito ho detto "cercando di avvicinarsi" e, anche se non è scritto al congiuntivo, il "cercando" fa intendere che l'azione non è ancora avvenuta, è ipotetica. È un suggerimento per l’azione successiva. Difatti il pg dopo –e solo dopo- il responso ruola di muoversi, partendo dalla propria posizione iniziale, a conferma che non ha fatto un solo passo prima del mio esito, ma che si sposta solo in seguito ad esso. Se l’azione fosse già avvenuta sarei stata decisamente più precisa, magari scrivendo "riuscendo" o “facendo”. So che forse sarebbe stato meglio affidarsi al sacrosanto condizionale, ma prometto di tenere a mente questo piccolo dettaglio, in futuro.
Poi..
poggiando entrambi i palmi delle mani sul piano del tavolo al quale poco prima sedeva.
Qui c’è stato un mio errore, anzi, estro d’artista: il pg nella su azione non poggia mai le mani sul tavolo, né per alzarsi né dopo. Ma nel responso devo essermi lasciata trasportare perché l’ho scritto: ho detto che poggia i palmi sul bordo del tavolo. Per alzarsi, ovviamente. Errore mio, lo ammetto, anche se non ha influenzato l’andamento della role né delle successive azioni. Ma le mani non rimangono lì, perchè come ruolato dall'Elfo si avvicinano alle else dei pugnali, toccandole con le dita. Ho richiamato quell’azione, confermandola con il famoso “ancora non mette mano alle armi”, ma ciò non significa che le ha ancora sul tavolo, ma che ha le dita poggiate sulle impugnature, come appunto ruolato dal player. Sono conscia che una descrizione del genere avrebbe potuto portare fuori strada, sì, me ne sono accorta sin da subito.. ma sono piccoli errori che spariscono con l'esperienza. Infatti in tutti gli esiti successivi ho cercato di essere il più precisa possibile, per evitare ulteriori fraintendimenti master / players, e credo non ve ne siano più stati, di così massicci.
Nella prima azione dell'Elfo si parla sì di pugnali ma..
Poggia le dita sulle else
..qui potrei essere accusata di pignoleria lo so. L'Elfo
non ruola di afferrare con le mani le impugnature dei pugnali, bensì di poggiarvi sopra le dita. C'è una bella differenza tra il poggiare le dita sull'elsa ed impugnarla con tutta la mano. Ho seguito esattamente quanto descritto dalla player che inoltre non ha ruolato movenze che suggerissero che l'Elfo avesse le armi in pungo. Per questo nel responso seguente ho specificato che l'Elfo non aveva ancora messo mano alle armi. E con
"mettere le mani alle armi" io intendo che si è pronti per combattere, che si hanno le else in pugno. Credo che tale modo di dire si interpreti per tutti come l'ho interpretato io. Come può qualcuno che poggia solo le dita sull'elsa di un pugnale essere pronto a sfoderarlo con destrezza e quindi a combattere senza prima aver afferrato le impugnature?
2)
Ho dato l'azione solo all'Elfo perchè si trattava di un' azione delicata: il tavolo era pericolosamente in bilico su di lui. Come descritto all'inizio della quest l'Elfo si trova tra il tavolo e la parete di fondo della Locanda, quindi con ben poche possibilità di riuscire a sottrarsi dal Drow -che si trova davanti allo stesso desco-. L'Elfo potrebbe scappare a destra (nella zona vicino al camino) ma le sue azioni sarebbero comunque limitate dalla solita presenza dei tavoli, che in un certo senso lo imprigionano; non ha campo libero. Per fare l'intero giro del tavolo -che ripeto in equilibrio precario, quindi pericoloso- ci impiegherebbe un certo tempo: quanto basta al Drow per tornare a fronteggiarlo. Seguendo questo ragionamento ho lasciato più spazio all'Elfo, per capire come si sarebbe comportato col tavolo in questione. Sono certa che anche la player di Lendore avesse ben presente la posizione del suo Elfo, perchè sin dal responso iniziale ho allegato un'immagine che la descriveva chiaramente. Sì, forse l'Elfo avrebbe potuto ruolare di aggirare completamente il tavolo in bilico, ma sarebbe stato davvero azzardato, se non impossibile, con un desco in legno massiccio in bilico. L'Elfo aveva una sola possibilità sicura: quella di uscire allo scoperto e di raggiungere il corridoio centrale tra i due gruppi di tavoli. Proprio dove si trovava il Drow. Infine l'Elfo ha -1 di potenza: sarebbe stato un suicidio bloccare la caduta del tavolo. In sostanza, quello che l'Elfo poteva fare era ben poco: tutto stava nel
come l'avrebbe ruolato; e lo ha fatto bene -evitando la panca, stando il più vicino possibile alla parete, prestando sempre attenzione al tavolo malfermo-. Smetto di essere prolissa, dunque. In conclusione gli ho dato la possibilità di salvarsi la pelle, evitando di essere miseramente schiacciato da un tavolo all’inizio della quest, senza però lasciare che sfuggisse dalle grinfie del Drow.
3)
Come detto nel punto 2), e come credo si deduca dalla role, l'Elfo a ben poche possibilità di scampo, dalla posizione in cui si trova. Ho descritto che uno degli avventori in fuga dà una spallata al Drow –oltre che per il malus, del quale specifico tutto in seguito- dopo un breve ragionamento iniziale, giusto per coerenza:
- E' francamente poco probabile che l'intera ed atterrita folla presente in locanda si diriga verso l'uscio attraversando il corridoio tra i due tavoli senza preoccuparsi di scansare l'Oscuro, che sembra infatti interessato solo al povero Elfo.
- Non avessi dato la possibilità all'Elfo di mostrare subito il pugnale e tentare il suo attacco, probabilmente il Drow gli sarebbe stato addosso prima che l'altro avesse potuto dire una sola parola, quindi lo scontro si sarebbe concluso quasi sicuramente il quel momento. Non è che così, però, abbia dato un vantaggio all’Elfo, perché il Drow aziona subito dopo, quindi ha la possibilità di contrattaccare (la spallata dura una frazione di secondo, così come il rendersene contro.. non ruba certo minuti e minuti all’Oscuro).
- Il Drow è per qualche attimo completamente circondato dal fuggi fuggi di clienti, quindi scagliarsi contro l'Elfo risulta per pochi secondi impossibile, tecnicamente parlando. Così com’è poco probabile il contrario: che l’Elfo si avvicini. Mentre l'Elfo, che si trova nell'angolo formato dalla parete a destra della porta ed il tavolo caduto, a sicuramente più possibilità di movimento, ma comunque non ha la via libera. Infatti per Lendore è in ogni caso difficile fuggire: in un modo o nell'altro si troverà diritto di fronte all'Oscuro, la possibilità di evitarlo è comunque nulla.
- C’è la possibilità di uscire dalla porta, infine. Ma la soglia è verosimilmente intasata dalla gente in fuga. E, anche se l’Elfo cercasse di fuggire, il Drow –assetato di vendetta ed accecato dall’odio- comunque lo seguirebbe.
Il malus in se ha una ragione più propria.
Ho dato la possibilità all'Elfo di fare la propria mossa senza essere visto dall'Oscuro, per recuperare un minimo di vantaggio, in maniera tale da continuare la quest ed evitare che si concludesse da lì a poco. E non dico che con la sua azione l'Elfo passa in completo vantaggio, tutt'altro: le posizioni di vantaggio / svantaggio restano le solite, perchè l'Elfo non tenta nessun colpo, si mette solo in posizione di guardia in un primo momento, e poi cerca di avvicinarsi (li separano 4 mt, non pochissimo) per colpire l'avversario. Il tempo che Lendore avrebbe impiegato per avvicinarsi all'Oscuro sarebbe bastato all'altro per accusare la spallata e tornare vigile non appena le distanze fossero diminuite. Per di più, già dalla prima fase del combattimento ho notato la tendenza del player del Drow a ruolare in un solo turno molti tentativi d'attacco -a differenze dell'Elfo-, in maniera anche "istintiva", dato che solo rare volte ho visto scritto da parte sua un ragionamento che potesse giustificare i suoi movimenti, se non quello puro e schietto di ammazzare l'avversario. In parole povere ho cercato di pareggiare lievemente i conti (pur lasciando il Drow in vantaggio, come già lo era in precedenza), applicando un piccolo malus al Drow per quanto detto sopra.
4)
Mea culpa, lo ammetto.
Come già spiegato nel punto 1) la prima metà della frase si dovrebbe leggere come un "qualora guadagnasse". A riprova del mio mezzo-errore di distrazione, nella seconda metà della frase ho usato correttamente il condizionale, com'è giusto che sia: lo spostamento è qualcosa di ipotetico, mai avvenuto. Infatti il Drow, dopo il responso, ruola di trovarsi esattamente dove si trovava prima -non ha percorso 4 mt. per magia-, spostandosi solo in un secondo momento. Concludendo, nonostante la mia svista, non c’è stata alcuna cattiva interpretazione, dato che la seconda metà della frase –quella corretta- ha equilibrato la mia distrazione, riportato subito il player sulla buona strada, evitando qualsiasi danno.
5)
Ho cercato di limitare la riuscita dell'azione del Drow perchè parte dell’azione viene inoltre descritta dal player come "istintiva". C’è da considerare anche il fatto che, credibilmente, mentre il Drow tenta di afferrare il polso dell’Elfo, anch’egli si sta muovendo.. ergo la difficoltà per dell’Oscuro aumenta. Qualcosa di parzialmente istintivo non è dettato da un ragionamento accurato, ed oltretutto contro un avversario anch'esso in movimento, ergo qualche errore è più che lecito.. Pur trattandosi di un Drow, non è un uomo bionico!
QAUVA [Centro Locanda] A quanto pare il tavolo si è mantenuto in piedi per un secondo di troppo, l'elfo riesce a sfuggire al suo tentativo di schiacciarlo, poco male, più divertimento per lui. Alla vista della gente fuggire un ghigno divertito si apre sul volto, anche se qualcuno lo spintona fastidiosamente. Alla vista del pugnale dell'elfo si porta quindi al centro della locanda, cercando di assumere una posizione di guardia: gambe leggermente flesse e distanziate tra loro della larghezza delle spalle, la destra sarebbe avanzata alla sinistra di circa 40 cm. Il braccio destro armato sarebbe piegato circa ad angolo retto con la mano all'altezza delle ultime costole, il braccio sinistro sarebbe disteso lungo il fianco omonimo. Sguardo dritto di fronte a se per studiare i movimenti dell'altro che pare stia scalpitando dalla voglia di morire. Più che un attacco sembra una carica, istintivamente cercherebbe di muoversi di un passo verso destra con il piede sinistro seguito poco dopo dal destro di circa 30 cm e nello stesso istante il braccio sinistro si alzerebbe cercando di intercettare il braccio avversario afferrandogli il polso, se riesce, la mano sinistra circa all'altezza del volto. Questo movimento verrebbe attuato con tutta l'agilità di cui dispone insieme a quello che ha imparato nel Caos [// agilità +2, skill: difesa migliorata]. La presa sul braccio afferrato sarebbe il più forte possibile cercando anche di disarmare l'avversario stritolandogli il polso [// potenza +2]. Nel momento in cui la presa fosse riuscita, il braccio destro armato andrebbe prima indietro ruotando con il busto in senso orario cercando di tenere sempre il braccio piegato in un angolo retto per poi distenderlo in avanti insieme ad una rotazione antioraria del busto da destra a sinistra cercando di portare un affondo con la punta dell'arma verso il petto avversario, cercando di puntare il cuore. Questo gli sarebbe permesso grazie alla sua peculiarità di usare entrambe le braccia contemporaneamente [// ambidestria +2] e vi impiegherebbe tutta la sua velocità, forza e precisione [// agilità +2, potenza +2, esperienza armi da rissa +2].
Dopo il passo verso destra di Qauva la distanza diminuisce di nuovo ma l’eccessiva foga con cui l’Oscuro cerca di attaccare l’altro ed il non aver forse ponderato per qualche prezioso secondo in più come comportarsi, gli costano cari: NON riuscirà ad afferrarlo per il polso, come previsto. La potenza dello slancio -preso dal caotico per ghermire il suo avversario, ma fallito-, lo costringe a piegarsi sul ginocchio destro.
Per quanto riguarda la posizione: lo costringe a piegarsi sul ginocchio destro.
Ho deciso di non far concludere a buon fine le intenzioni del Drow perchè, come lui stesso aveva descritto nell'azione precedente, aveva studiato sì le movenze del suo avversario, ma la carica con la quale si scaglia contro l'Elfo è rappresentata come irruenta..
Più che un attacco sembra una carica, istintivamente cercherebbe di muoversi di un passo
..e soprattutto istintiva. Così, sommando tutto quanto, ho accettato solo parte dell'azione, facendo in modo che l'Oscuro non riuscisse nella presa. L'essersi sbilanciato è una conseguenza della scarsa riuscita dei suoi intenti: una persona che prende la carica da distanza ravvicinata e cerca di afferrare il polso dell'altro senza riuscirci, dubito sarebbe rimasta immobile in perfetto equilibrio, pur trattandosi di un Drow! L'essersi piegato sul ginocchio non è stato una sorta di malus per punirlo ulteriormente: il malus è stato l’aver accettato l’azione solo in parte. Quel ripiegare sul ginocchio è stata una logica conseguenza del malus, anche per dare nuovi spunti di gioco. Una sorta di "strascico del malus". Uno scontro con armi da rissa ha effetto solo a distanza ravvicinata, e stando entrambi in piedi le distanze sì si sarebbero ridotte, prima o poi, ma senza nuovi spunti. Con il Drow che si piega sul ginocchio, invece, entrambi i contendenti hanno nuove possibilità, che potranno sfruttare –entrambi in egual misura- nelle azioni successive. Infatti: nelle nuove posizioni il Drow dovrebbe accorgersi che la guardia dell’Elfo lascia completamente scoperta la zona sottostante il bacino, mentre il Leggiadro riuscirebbe a scorgere meglio schiena e spalle dell’Oscuro, anch’esse prive di protezione. Nessun vantaggio o svantaggio per un pg in particolare, solo nuove idee –per tenendo contro del malus del Drow-.
6)
Per i responsi, oltre alle specifiche indicare punto per punto, ho preferito, partendo da un ordine preciso [Lendore, Qauva] –ed il perché della scelta è spiegato sotto nel punto 1)-, senza stravolgerlo di continuo durante la quest (a parte gli sgarri e la comparsa del png Filippa). Ho cercato di mantenere un certo “equilibro” nella quest, ed evitare di mettere in vantaggio / svantaggio qualcuno con la possibilità di azionare in un determinato punto dell’ordine senza un motivo preciso.
Passo passo ora spiego ogni esito:
1) Nel primissimo responso (che sarebbe una sorta di proseguo-riassunto del prologo della quest) l’Oscuro inizia a far domanda all’Elfo. Qui ho dato la precedenza all’Elfo in maniera tale che potesse rispondere o, quantomeno, mostrare la propria reazione; dunque è toccato al Drow fare altrettanto. Così ho potuto ampliare la possibilità dello scambio di battute / reazioni, vedendo la replica di entrambi al comportamento dell’altro. Se, in caso contrario, l’ordine fosse stato [Qauva, Lendore], l’Oscuro di certo avrebbe ruolato qualche domanda, e l’Elfo sì avrebbe risposto, ma la possibilità di vedere un ulteriore reazione del Drow alla risposta di Lendore ci sarebbe stata solo dopo il secondo esito.
2) Stessi turni. Non è successo nulla di rilevante, a parte l’Elfo che si alza dal tavolo e l’Oscuro che afferra l’elsa dello stiletto. (qui c’è il famoso “cercando di avvicinarsi ad ampie falcate verso il tavolo, fino a coprire 4 dei 6 mt.” ma, come spiegato sopra, è un’azione ipotetica nel futuro. Lo spostamento non c’è). La tensione c’è da subito, ho immaginato che prima o poi avrebbero estratto le rispettive armi, ma ho preferite lasciare i turni invariati, dato che l’incontro / scontro era ancora all’inizio. La prima mossa va all’Elfo, che deve innanzitutto decidere cosa fare con il tavolo –che lo protegge, dividendolo dal Drow- che lo separa dall’avversario, e poi pensare all’Oscuro. Per questo ho stabilito questi turni: per poter vedere –dando appunto la precedenza all’elfo- quali sue sviste o regolarità potessero condizionare la successiva mossa del Drow, pur mantenendo un certo equilibrio. In caso contrario, se l’ordine fosse stato invertito, avrei dato un iniziale ed ingiustificato vantaggio all’Oscuro, che sarebbe stato padrone della situazione –perché l’Elfo avrebbe inevitabilmente subito il suo “assalto”, senza avere la possibilità di allontanarsi da lui-, nonostante l’impaccio del tavolo. Nell’esito do una serie di idee su come aggirare l’ostacolo del tavolo (senza però suggerirne alcuna come più valida delle altre), ma ciò non avvantaggia il Drow.
3) Azione solo per l’Elfo. Come già specificato più ampiamente nel punto 2) si trattava di un' "azione delicata", a causa dell’instabilità del tavolo. L'Elfo ha poche possibilità di sottrarsi dal Drow e anche di scappare verso la zona del camino, dato che l’Oscuro, in un modo o nell’altro, ha la possibilità di bloccargli di nuovo la via di fuga e riacciuffarlo. Ho lasciato più spazio all'Elfo, per capire come si sarebbe comportato col tavolo.
4) Una volta che l’Elfo si è liberato dall’impaccio del tavolo, deve decidere come comportarsi, se fronteggiare il Drow o cercare di calmarlo a parole, o altro. La prima azione va a lui –che si trova comunque in svantaggio- perché possa fare la mossa successiva. Dopopichè tocca all’Oscuro, che ha la possibilità di controbattere. Infine ecco che compare Filippa: a lei l’ultimo posto perché possa valutare quanto han cercato di fare i due nemici nelle ultime azioni, e perché, di conseguenza a quelle, possa decidere la sua tattica. In questo caso Filippa non si avvicina troppo ai due contendenti: ha visto che sono in pieno scontro, armati, forse molto più pericolosi di quello che si sarebbe aspettata. Insomma: Filippa non vuol finire affettata da un Drow o da un Elfo. Questa decisione è stata presa solo dopo aver osservato e valutato il comportamento più recente degli altri, possibile solo con un ultimo turno nella tranche d’azioni.
5) Stessi turni. Qui è stato difficile scegliere se lasciare i turni invariati o invertirli. Li ho lasciati invariati perché, ormai nel vivo dello scontro, dare una prima azione a Qauva, avrebbe significato fornirgli ingiustamente ulteriore vantaggio, con la possibilità di attaccare per primo. E la mia intenzione era ed è quella di mantenere l’equilibrio, senza aiutare troppo qualcuno a discapito di un altro.
6) Lendore travisa completamente l’ultimo responso. Per ciò ho applicato un malus, che continua nell’azione successiva (dove l’ordine è [Qauva, Filippa]), perché non possa cercare di rimediare subito al suo erroraccio, davvero enorme, visto che nel responso era spiegato ben bene l’esito dell’azione del Drow. Infitti il nuovo ordine d’azione lo esclude –malus: il Drow ha la possibilità di aumentare il proprio vantaggio a discapito dell’Elfo-, lasciando però invariato l’ordine per Drow e Locandiera.
7) Azione solo per Lendore e Qauva. Qui il malus termina, e l’Elfo ha di nuovo la possibilità di difendersi o attaccare; il Drow è ancora in vantaggio, e l’Elfo ha perso punti salute e mente, quindi è destabilizzato, inizia a sentirsi spossato, e di conseguenza è impossibile che combatta brillantemente. Prima tocca all’Elfo: per provare a difendersi dalla nuova carica del Drow o attaccare (decide di rialzarsi e di gridare aiuto, sprecando la possibilità di attaccare che gli era stata data). Il secondo turno è per Qauva, che così può cercare di reagire all’azione dell’Elfo ed anche lui ha la possibilità di sferrare il proprio attacco. Ad entrambi viene data la possibilità di andare all’attacco: l’Elfo la spreca, il Drow la coglie al volo, invece. Escludo Filippa perché ormai lo scontro è entrato nel vivo e la Locandiera –ben protetta tra la schiera di quattro tavoli- non attira particolarmente l’attenzione dei due contendenti, troppo impegnati a rivendicare il proprio onore in nome dell’odio atavico che caratterizza quelle due razze –e questo fin da subito, quindi oramai è chiaro a tutti!-. Drow ed Elfo pensan solo allo scontro, ignorando quasi del tutto la povera Donna Filippa, che perciò è comunque al sicuro, dunque non necessita per forza di un azione grazie alla quale possa tentare di difendersi da un attacco imminente.
8) Qui torna la cara Filippa. A lei il primo posto perché le è stato chiesto aiuto dall’Elfo, e quindi deve necessariamente rispondere –come, ancora gli altri non lo sanno-. Dopo tocca a Lendore, che nell’azione precedente non ha fatto chissà che sforzo per cercare di proteggersi dalla furia del caotico, e che quindi ora deve pensare a proteggersi per forza dall’Oscuro che gli sta correndo incontro e che presto lo avrà nel proprio raggio d’azione. Per concludere tocca al Drow (durante il responso precedente avevo vagamente in testa il “lancio della casseruola” in aiuto di Lendore, ovviamente), che avrà la possibilità di attaccare l’Elfo, cercando al contempo di schivare la padella. Filippa non è una super-donna (almeno per quanto riguarda il lancio del peso xD), quindi era evidente che il suo colpo non sarebbe mai e poi mai andato a segno con una precisione spaccata.
9) La situazione resta invariata: nel responso do l’esito delle azioni di ognuno dei tre pg, e mi sembrava incoerente dare un nuovo ordine. Questo perché ormai lo scontro sembra giungere al termine (dopo la poderosa ferita subita dell’Elfo e quella meno grave riportata dal Drow), visto che la Locandiera sta iniziando a manifestare la propria contrarietà verso i due contendenti, soprattutto verso il Drow. Filippa ruola per prima: ha la possibilità di far valere ancora una volta la propria autorità senza che prima i due contendenti si attacchino ancora. Con ciò la sua azione –ora che anche la Locandiera è coinvolta, in un certo senso- influenzerà inevitabilmente le azioni degli altri due, che dall’azione precedente le prestano più d’attenzione. Orami la donna è su tutte le furie, è quasi certo che cercherà di allontanare definitivamente i due dalla Locanda. La sua pericolosità orami è nota: di padelle ne ha molte, di certo nessuno cercherà di controbattere. L’Elfo è temporaneamente innocuo a causa del colpo subito, il Drow potrebbe accontentarsi di quel colpo riuscito. Ma ancora non so nulla, visto che le loro azioni verranno inviate solo in seguito. Questa la turnazione: Filippa (per i motivi detto sopra), Lendore, Qauva. Lendore, non ha molte possibilità, ma lo faccio azionare per secondo. Questo perché oramai Filippa (come detto nell’esito) è arrabbiatissima, e questa sua furia protegge il Leggiadro da un eventuale furia del Drow. Infine tocca all’Oscuro, ormai ferito nell’orgoglio dopo il colpo di casseruola.
10) Ultime azioni solo per Elfo e Drow. Il verdetto della Locandiera è orami chiaro: l’Oscuro deve abbandonare la Locanda. Inoltre le grida di Filippa avranno attirato l’attenzione di qualche soccorritore o, almeno, così si lascia intendere, dato il vocione delle giunonica donna. Il Drow può solo fuggire: ha già provato la furia della Locandiera armata di casseruola, e sarebbe per lui sciocco importunarla, e presto –con molta probabilità- giungeranno i soccorsi. Né uno né altro hanno motivo per attaccare di nuovo, quindi ho preferito seguire il solito ordine, quello che bene o male s’è mantenuto dall’inizio. Per questo motivo all’Oscuro va il secondo turno, mentre il primo va all’Elfo che, ferito, non è in grado di controbattere con le armi -quindi il Drow non rischia di esser colpito dall'Elfo, nel mentre-, ma solo a parole.
the end, grazie per l'attenzione