Caratteristiche della Nazione Napolitana

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Faroaldo
00lunedì 5 luglio 2010 16:52

Caratteristiche della Nazione Napolitana

Questo articolo espone le caratteristiche della Nazione Napoletana con l’intento di far recuperare a più persone possibili l’antica identità nazionale.

La parola nazione ha un etimologia latina che significa: nascita, origine.

La definizione di nazione, che si può trovare in tutti i vocabolari o enciclopedie, è: “Comunanza d’individui, che abitano la stessa regione, hanno la stessa storia, parlano la stessa lingua, professano la stessa religione, hanno identità d’interessi materiali e morali ed aspirano a conseguire gli stessi fini.”. Il significato corrente è: genti aventi la stessa origine etnica.

La regione abitata comunemente dai napolitani è la Napolitania ovvero quella corrispondente all’antico Regno di Napoli esistito dai vespri fino al 1816 o quella che era la parte continentale del regno di Sicilia tra il 1150 e il 1282 o del Regno delle Due Sicilie tra il 1816 ed il 1861.

Le altre caratteristiche, fatte le dovute eccezioni, per le minoranze sono:

La religione è quella cristiana cattolica apostolica romana.

La lingua è il Napoletano che però a causa del genocidio culturale ha perso la sua compattezza linguistica sfaldandosi in vari dialetti che sono comunque molto simili fra loro, più di quanto non lo siano i dialetti che si parlano nelle varie regioni padane. Il Napoletano era la lingua comunemente usata alla corte dei Borbone, era lingua ufficiale in epoca Aragonese, ed era lingua dotta e letteraria tra il XVI e il XVIII secolo, regredendo lievemente dopo la restaurazione borbonica del 1815.

La storia ci vede accomunati nelle stesse vicende da quando la Napolitania è stata unita sotto lo stesso stato a partire del 1150, nel bene (Regno di Sicilia, Regno di Napoli e Regno delle Due Sicilie) e nel male (Regno d’Italia e Repubblica italiana). Anche prima della nascita del regno di Sicilia ad opera di Ruggiero d’Altavilla grandi porzioni territoriali della Napolitania sono appartenute ad entità statali distinte da quelle del centro-nord Italia. Tutti i territori napolitani a sud dei fiumi Garigliano e Sangro non hanno fatto parte del Sacro Romano Impero di Carlo magno. Il principato Longobardo di Benevento che sopravvisse altri due secoli dopo la caduta dei longobardi a nord, aveva la sua estensione territoriale che comprendeva, tutti i territori della Napolitania eccetto il ducato di Napoli, il ducato di Gaeta, la Calabria meridionale ed il Salento. Storicamente la Napolitania non ha avuto niente in comune come storia con il centro-nord, dalla caduta del regno romano barbarico d’Italia fino al 1861. Prima dell’espansione romana, le regioni Napolitane erano popolate dagli italici e dai greci lungo le coste, mentre al centro vivevano gli etruschi ed in Padania i barbari Galli.

I Napolitani adottarono lo stesso sistema di leggi dall’era di Ruggiero d’Altavilla fino all’unità d’Italia, un sistema legislativo che si basava su principi morali superiori a quelli dello stato italiano e ancora oggi per molti aspetti più evoluto. Un sistema legislativo che è stato cancellato dalla piemontesizzazione.

Le nostre tradizioni e usanze sono notevolmente diverse dal centro-nord mentre tra le varie zone della Napolitania variano poco. Un esempio lo possiamo notare con il pranzo di Natale; se si seguono rigidamente le tradizioni, il cenone napolitano con piccole variazioni locali, è radicalmente diverso da quello settentrionale.

Le aspirazioni dei Napolitani sono: primo, non essere più considerati un territorio infimo dall’Italia e dall’Europa e tornare a testa alta tra le grandi nazioni della Terra come ci spetterebbe dalla nostra storia. Secondo, essere un crocevia di traffici commerciali e di scambi culturali tra le varie sponde del mediterraneo. Terzo, avere un ruolo guida tra le nazioni che affacciano sul mediterraneo e un ruolo di prestigio a livello mondiale. Quarto, ritornare ad essere una nazione che con la sua operosità, cultura e valori morali possa essere di esempio al mondo intero come lo è stata per secoli. Quinto, tornare ed essere un baluardo dalla cristianità in Europa, senza rinunciare alle relazioni e alla convivenza pacifica con i paesi islamici del medio oriente e del nord Africa, ruolo che per altro è stato svolto egregiamente nei secoli passati.

Due sono le interpretazioni per individuare una nazione, quella di appartenenza etnica e quella di appartenenza spirituale. La nazione Napolitana si distingue prevalentemente nella seconda, ma potrebbe in parte avere basi anche nella prima interpretazione.

Gia anticamente la Napolitania era abitata dagli italici (Ausoni, Apuli, Bruzzi, Lucani e Sanniti) e dai greci nelle città costiere che essi fondarono. I discendenti di questi due gruppi hanno costituito geneticamente il fondamento della nazione al quale vanno aggiunte le contaminazioni di varie minoranze che nei secoli sono arrivate e che comunque non hanno mai stravolto il ceppo originario che geneticamente è notevolmente diverso da quello barbaro padano.

La maggiore appartenenza nazionale si individua nella cultura che fa della Napolitania la culla della civiltà occidentale che nata in Grecia ha qui avuto un tale rilancio che proprio nelle polis napolitane, particolarmente da Napoli e Cuma, si è propagata conquistando culturalmente i romani e poi tramite l’Impero, questa cultura si è propagata in tutto il mondo. Un appartenenza culturale fatta di valori morali, spirituali, filosofici, di tradizioni e di costumi così solida da conquistare tutte le dinastie che si sono alternate sul trono di Napoli; infatti il capostipite era sempre un re straniero per origine e cultura ma già il nipote e spesso anche il figlio erano in tutto e per tutto, in virtù dell’appartenenza spirituale, napolitani. Basta pensare a Carlo di Borbone che aveva il padre spagnolo, la madre parmense il nonno francese, suo figlio Ferdinando I nato a Napoli sin da bambino si sentiva e viveva da Napoletano, così anche i suoi successori Francesco I, Ferdinando II e Francesco II. Quest’ultimo nel proclama di Gaeta dell’8 dicembre 1860, proprio nell’ora più triste della nazione napolitana vantava con fierezza la sua origine: “Io sono napoletano; nato tra voi, non ho respirato altra aria, non ho veduto altri paesi. Tutte le mie affezioni sono dentro il Regno: i vostri costumi sono i miei costumi, la vostra lingua la mia lingua, le vostre ambizioni le mie ambizioni”.

Joseph Epomeo
Pius Augustus
00lunedì 5 luglio 2010 16:56
se esiste una napoletania esiste anche una nazione abruzzese ed una autonoma pugliese, oltre a due diverse nazioni laziali.
Faroaldo
00lunedì 5 luglio 2010 17:02
Re:
Pius Augustus, 05/07/2010 16.56:

se esiste una napoletania esiste anche una nazione abruzzese ed una autonoma pugliese, oltre a due diverse nazioni laziali.




Puo' darsi ma vedi che anche i meridionalisti ci chiamano barbari e Celti?

Faroaldo
00lunedì 5 luglio 2010 17:07
Re:
Pius Augustus, 05/07/2010 16.56:

se esiste una napoletania esiste anche una nazione abruzzese ed una autonoma pugliese, oltre a due diverse nazioni laziali.




Il Lazio e l'Abruzzo non appartengono etnicamente alla Napolitania,anche se storicamente l'Abruzzo e il sud del Lazio vi hanno appartenuto.

Pius Augustus
00lunedì 5 luglio 2010 17:09
ma guarda che i meridionalisti sono feccia quanto voi, caro faroaldo, e se tu dessi una occhiata per le varie discussioni, noteresti come io sono sempre stato difensore del nord dall'accusa di barbarie e di inciviltà.
Per il resto, a parte ogni stronzata, la basilicata, la puglia, il molise, l'abruzzo non sono parte della napoletania, e questa non esiste, a meno che non si voglia dire che esistano più nazioni per ogni regione italiana.
Faroaldo
00lunedì 5 luglio 2010 17:15
Re:
Pius Augustus, 05/07/2010 17.09:

ma guarda che i meridionalisti sono feccia quanto voi, caro faroaldo, e se tu dessi una occhiata per le varie discussioni, noteresti come io sono sempre stato difensore del nord dall'accusa di barbarie e di inciviltà.
Per il resto, a parte ogni stronzata, la basilicata, la puglia, il molise, l'abruzzo non sono parte della napoletania, e questa non esiste, a meno che non si voglia dire che esistano più nazioni per ogni regione italiana.




Beh la Puglia e la Basilicata e il Molise sono meridione a tutti gli effetti ...

Pius Augustus
00lunedì 5 luglio 2010 17:19
Re: Re:
Faroaldo, 05/07/2010 17.15:




Beh la Puglia e la Basilicata e il Molise sono meridione a tutti gli effetti ...




peccato che abbiano usi molto diversi da quelli campani, come pure dialetti ed accenti. Peraltro anche in campania non si capiscono nemmeno da salerno a casal di principe.
Faroaldo
00lunedì 5 luglio 2010 17:21
Re: Re: Re:
Pius Augustus, 05/07/2010 17.19:



peccato che abbiano usi molto diversi da quelli campani, come pure dialetti ed accenti. Peraltro anche in campania non si capiscono nemmeno da salerno a casal di principe.




I dialetti fanno sempre parte dell'italiano meridionale ...

Faroaldo
00lunedì 5 luglio 2010 17:24
Re:
Pius Augustus, 05/07/2010 17.09:

ma guarda che i meridionalisti sono feccia quanto voi, caro faroaldo, e se tu dessi una occhiata per le varie discussioni, noteresti come io sono sempre stato difensore del nord dall'accusa di barbarie e di inciviltà.
Per il resto, a parte ogni stronzata, la basilicata, la puglia, il molise, l'abruzzo non sono parte della napoletania, e questa non esiste, a meno che non si voglia dire che esistano più nazioni per ogni regione italiana.




I meridionalisti hanno molte ragioni, infatti spesso dialogano con i padanisti ...

Pius Augustus
00lunedì 5 luglio 2010 17:25
Re: Re: Re: Re:
Faroaldo, 05/07/2010 17.21:




I dialetti fanno sempre parte dell'italiano meridionale ...




non vuol dire un cazzo di niente. I tuoi criteri tienteli per te, perchè se ad un molisano lo chiami cittadino di napolitania ti ride in faccia. Peraltro come al solito questi articoli sono figli di complessi di inferiorità, risentimenti, odi, volontà di riscatto. Patetico.
Faroaldo
00lunedì 5 luglio 2010 17:30
Re: Re: Re: Re: Re:
Pius Augustus, 05/07/2010 17.25:



non vuol dire un cazzo di niente. I tuoi criteri tienteli per te, perchè se ad un molisano lo chiami cittadino di napolitania ti ride in faccia. Peraltro come al solito questi articoli sono figli di complessi di inferiorità, risentimenti, odi, volontà di riscatto. Patetico.




Se lo chiami meridionale non penso che ti rida in faccia ... E comunque per definire un'etnia vale prima di tutto il criterio linguistico ...

Pius Augustus
00lunedì 5 luglio 2010 17:32
Re: Re: Re: Re: Re: Re:
Faroaldo, 05/07/2010 17.30:




Se lo chiami meridionale non penso che ti rida in faccia ... E comunque per definire un'etnia vale prima di tutto il criterio linguistico ...




questa è la tua solita definizione ciarlatana e ridicola. Provalo. Prima pensavi che fosse il criterio razziale, ora quello linguistico [SM=x751525]
comunque che esista il meridione è sicuro, come esiste in spagna o in francia o in germania, tuttavia non vuol dire che esista una nazione napoletana. Come non esiste una nazione padana.
Faroaldo
00lunedì 5 luglio 2010 17:35
Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re:
Pius Augustus, 05/07/2010 17.32:



questa è la tua solita definizione ciarlatana e ridicola. Provalo. Prima pensavi che fosse il criterio razziale, ora quello linguistico [SM=x751525]
comunque che esista il meridione è sicuro, come esiste in spagna o in francia o in germania, tuttavia non vuol dire che esista una nazione napoletana. Come non esiste una nazione padana.



Semplicemente tu chiami meridione quello che altri chiamano Napolitania. Peraltro in Baviera, Andalusia o Provenza esistono fermenti indipendentisti/autonomisti ...

Pius Augustus
00lunedì 5 luglio 2010 17:37
Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re:
Faroaldo, 05/07/2010 17.35:



Semplicemente tu chiami meridione quello che altri chiamano Napolitania. Peraltro in Baviera, Andalusia o Provenza esistono fermenti indipendentisti/autonomisti ...




cambia profondamente, perchè anche la sicilia è parte del meridione, eppure non è citata lì. Peraltro l'appartenenza storica di questa napoletania si espande a tutti gli abruzzi e non al basso lazio, in termini assolutamente ridicoli ed antistorici se paragonati al discorso del dialetto o della cultura. Insomma è la solita arrampicata sugli specchi degli indipendentisti, tipo te.
il fatto che ci siano buffoni che vogliono l'indipendenza per non pagare le tasse in tutta europa non vuol dire che siano gente seria.
Faroaldo
00lunedì 5 luglio 2010 17:43
Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re:
Pius Augustus, 05/07/2010 17.37:



cambia profondamente, perchè anche la sicilia è parte del meridione, eppure non è citata lì. Peraltro l'appartenenza storica di questa napoletania si espande a tutti gli abruzzi e non al basso lazio, in termini assolutamente ridicoli ed antistorici se paragonati al discorso del dialetto o della cultura. Insomma è la solita arrampicata sugli specchi degli indipendentisti, tipo te.
il fatto che ci siano buffoni che vogliono l'indipendenza per non pagare le tasse in tutta europa non vuol dire che siano gente seria.



Boh, dalle loro mappe mi sembra che includano anche il basso Lazio, perche' storicamente appartenuto al Regno.

Mi sembra poi molto superficiale ricondurre tutti gli autonomismi al non voler pagare le tasse ...

Pius Augustus
00lunedì 5 luglio 2010 17:44
Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re:
Faroaldo, 05/07/2010 17.43:



Boh, dalle loro mappe mi sembra che includano anche il basso Lazio, perche' storicamente appartenuto al Regno.

Mi sembra poi molto superficiale ricondurre tutti gli autonomismi al non voler pagare le tasse ...




beh è vero c'è anche tutto il fattore razzista=frustrazione.
Faroaldo
00lunedì 5 luglio 2010 18:00
Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re:
Pius Augustus, 05/07/2010 17.44:



beh è vero c'è anche tutto il fattore razzista=frustrazione.



C'e' anche la prepotenza degli stati nazionali, che decidono che tutto il territorio dello stato debba avere una sola cultura e deridono e nascondono le culture che non si riconducono a quella scelta dallo stato.

E poi, per molti territori, c'e' effettivamente l'oppressione fiscale, perche' non e' giusto che un territorio debba mantenerne a vita altri.


Pius Augustus
00lunedì 5 luglio 2010 19:30
Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re:
Faroaldo, 05/07/2010 18.00:




E poi, per molti territori, c'e' effettivamente l'oppressione fiscale, perche' non e' giusto che un territorio debba mantenerne a vita altri.





ecco, diciamo questo. E smettiamola di cianciare di celti, ampolle e ampollucce.
Faroaldo
00lunedì 5 luglio 2010 19:39
Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re:
Pius Augustus, 05/07/2010 19.30:



ecco, diciamo questo. E smettiamola di cianciare di celti, ampolle e ampollucce.




Non c'e' solo l'oppressine fiscale (seppur importantissima) am ci sono fattori identitari. In Padania e' sempre esistito un senso di profonda estraneita' verso il sud, indipendentemente da fattori economici. I due aspetti sono strettamente legati.

Pius Augustus
00lunedì 5 luglio 2010 19:50
Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re:
Faroaldo, 05/07/2010 19.39:




Non c'e' solo l'oppressine fiscale (seppur importantissima) am ci sono fattori identitari. In Padania e' sempre esistito un senso di profonda estraneita' verso il sud, indipendentemente da fattori economici. I due aspetti sono strettamente legati.




che idiozia, se i "padani" non dovessero mantenere il sud la secessione non la vorrebbe nessuno.
Faroaldo
00lunedì 5 luglio 2010 19:55
Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re:
Pius Augustus, 05/07/2010 19.50:



che idiozia, se i "padani" non dovessero mantenere il sud la secessione non la vorrebbe nessuno.




E come fai a saperlo? Anche quando non si aveva percezione del dover mantenere il sud gia' esisteva un forte senso di estraneita' alla cultura meridionale.

Pius Augustus
00lunedì 5 luglio 2010 19:57
Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re:
Faroaldo, 05/07/2010 19.55:




E come fai a saperlo? Anche quando non si aveva percezione del dover mantenere il sud gia' esisteva un forte senso di estraneita' alla cultura meridionale.




1) non è così, provalo.
2) peccato che l'estraneità si senta anche fra regioni vicine, e questo non motivi una secessione.
Faroaldo
00lunedì 5 luglio 2010 20:22
Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re:
Pius Augustus, 05/07/2010 19.57:



1) non è così, provalo.
2) peccato che l'estraneità si senta anche fra regioni vicine, e questo non motivi una secessione.



Mi basta pensare ai miei nonni, che avevano questo sentimento di estraneita'. Peraltro non e' mai esistito un sentimento di estraneita' verso il Veneto o il Piemonte o l'Emilia, mentre e' esistito verso il sud.

Pius Augustus
00lunedì 5 luglio 2010 21:07
Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re:
Faroaldo, 05/07/2010 20.22:



Mi basta pensare ai miei nonni, che avevano questo sentimento di estraneita'. Peraltro non e' mai esistito un sentimento di estraneita' verso il Veneto o il Piemonte o l'Emilia, mentre e' esistito verso il sud.




cazzata, in piemonte (dove viveva mio padre) l'estraneità al veneto era sentitissima.
Faroaldo
00lunedì 5 luglio 2010 23:57
Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re:
Pius Augustus, 05/07/2010 21.07:



cazzata, in piemonte (dove viveva mio padre) l'estraneità al veneto era sentitissima.



E perche' ai piemontesi sarebbe dovuto fregare qualcosa dei veneti?



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