Clima e migrazioni

Versione Completa   Stampa   Cerca   Utenti   Iscriviti     Condividi : FacebookTwitter
psitta
00lunedì 27 novembre 2006 23:38
CLIMA: UCCELLI; L'ITALIA NUOVA OASI DELLE MIGRAZIONI
(ANSA) - ROMA, 27 nov - L'Italia sta diventando attraente per gli uccelli come un'oasi africana. Milioni di migratori provenienti dal Nord Europa con un'estate cosi' lunga non avrebbero motivo di faticare tanto per arrivare piu' a Sud. Questa l'opinione di uno dei 'controllori' dei flussi, il responsabile del coordinamento di Asiago del Corpo forestale dello Stato, Isidoro Furlan, che ha analizzato i dati del museo di scienze naturali di Trento. ''Da tre anni a questa parte, la sensazione e' che l'Italia non sia piu' solamente una rotta migratoria, ma sia ormai divenuta una meta stanziale. Gli animali - spiega Furlan - stanno cominciando a capire che, con un caldo prolungato come quello di quest'anno, non serve piu' svernare nei Paesi africani. In un autunno anomalo come quello del 2006 gli uccelli migratori infatti non sono partiti in massa, ma diluiti nel tempo''. Furlan si occupa del monitoraggio del traffico di tre flussi migratori lungo la corrente che attraversa l'Italia: in Val Trompia e in Val Sabbia (Lombardia); in Val di Sarca (Trentino); a Pordenone e a Tarvisio (Friuli). ''Si e' concluso il flusso di tutti i rapaci, passeriformi, fringillidi, di uccelli come il pettirosso, del fringuello e della peppola, partiti alla meta' di ottobre - racconta l' esperto del Corpo forestale dello Stato. Ora siamo alla fine delle partenze di tordo bottaccio, tordo sassello, mentre sono al culmine gli arrivi delle cesene, che quest'anno troveranno il loro piatto tipico, le bacche del 'sorbo degli uccellatori', in abbondanza su tutto l'arco alpino. Circa la meta' degli anatidi invece, a causa delle condizioni anomale del clima e' appena arrivata''. Quest'anno il caldo ha portato ad una migrazione che non e' stata costante, ma a corrente alternata. ''Temperature miti hanno ritardato le partenze -continua Furlan- che nei periodi freddi in genere avvengono in modo piu' concentrato''. Il clima non avrebbe pero' regalato solamente un'estate piu' lunga, ma potrebbe essere all'origine di un numero minore di piccoli la scorsa primavera: ''Un'altra percezione e' che freddo e piogge, con sbalzi repentini e frequenti del termometro, quest'anno abbiano diminuito il numero di nidiate. Rispetto alle normali due/tre nel periodo di aprile, maggio e giugno, nel 2006 sembra se ne siano registrate al massimo due, con un numero di partenze che di conseguenza e' ridotto rispetto agli altri anni''. (ANSA). KWS
27/11/2006 12:24


© Copyright ANSA
Questa è la versione 'lo-fi' del Forum Per visualizzare la versione completa clicca qui
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 11:44.
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com