Come saranno i libri di diritto nel 2050

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Davide
00giovedì 25 ottobre 2018 20:57
S.Alessio
00lunedì 29 ottobre 2018 10:15
Alla modica cifra di 400 € 😀
Davide
00mercoledì 23 gennaio 2019 14:55
Comunque questo tizio si è portato avanti...

unimarconi.freeforumzone.com/u/171315/3391536/Art10077/sch...
Korandax
00giovedì 24 gennaio 2019 01:29
Che molti manuali di diritto tendano ad espandersi all'infinito è purtroppo una realtà. Prendo a puro titolo di esempio il Trabucchi, un classico del Diritto privato, tra l'altro, a mio avviso, fatto benissimo. L'edizione all'inizio degli Anni Novanta era di 948 pagine. Tolta la parte di commerciale e quella introduttiva, potevi affrontare l'esame di Istituzioni studiando bene 600-650 pagine, non una cosa impossibile. Adesso, con l'ultima edizione, siamo a quota 1384 pagine, almeno 1000 vanno digerite per bene (e rimane uno dei manuali più brevi). Perché non compiere un maggiore sforzo di sintesi da parte degli autori? Possibile che siano tutti argomenti essenziali, da manuale? Io sono convinto di due cose: 1) le capacità di studio e mnemoniche degli studenti di Giurisprudenza tendono a rimanere nella media costanti di generazione in generazione; 2) un testo più breve facilita l'apprendimento e consente una preparazione più precisa. Quindi inutile e controproducente continuare ad aggiungere pagine. Credo che una delle cause di questa deleteria tendenza sia il meccanismo delle edizioni: spesso sono ravvicinate (ogni anno, ogni due o tre anni al massimo) per cui è molto più semplice per gli estensori semplicemente aggiungere nuovi istituti (lasciando inalterato il resto) che non rifare ex novo l'intera architettura dell'opera per selezionare gli argomenti più importanti e rimanere entro un numero congruo di pagine. Purtroppo ci rimettono gli studenti.
S@yaka
00giovedì 24 gennaio 2019 16:17
Il problema principale è che nel nostro sistema di civil law non si vuole ammettere che il Legislatore è impreciso e che ci vogliono la dottrina e soprattutto la giurisprudenza.
Se aprite un qualsiasi libro di diritto civile o penale vedrete che ormai gli argomenti sono "glossati" da una miriade di sentenze di Cassazione, 20 anni fa non era così: si leggeva la dottrina, casomai si citava il codice e basta.
Lo so bene perchè ho dato un'occhiata ai libri di un'amica di famiglia che ha finito gli studi nei primi anni 2000.
Questo crea due problemi.

- A cosa serve studiare il diritto all'università se ormai è la Cassazione che decide cosa intendeva il Legislatore? Tanto vale comprare direttamente rassegne giurisprudenziali.

- Come si spera di poter fare l'esame di avvocato 2020 senza codici annotati con la giurisprudenza? E' una follia.
Korandax
00giovedì 24 gennaio 2019 23:37
Concordo con quello che dici. Il vecchio manuale di fine Anni Ottanta spiegava gli istituti partendo dalla norma del Codice e aggiungeva un po' di dottrina, relativamente rari i riferimenti alla giurisprudenza (mettevano solo quelli indispensabili). La nozione però (la norma del Codice) dovevi saperla come l'Ave Maria. Adesso invece ad ogni istituto si abbinano orientamenti dottrinali e una mini-rassegna giurisprudenziale, con un effetto di moltiplicazione di nozioni (e, come spesso accade, se metti troppa carne al fuoco rischi di perdere di vista i concetti base). Credo però che uno sforzo di sintesi da parte degli autori non sia impossibile, proprio perché si tratta di manuali rivolti agli studenti, non ai professionisti, e, come sappiamo, difficilmente uno viene bocciato all'esame perché di un determinato istituto non ricorda l'intera evoluzione giurisprudenziale, in genere si è a rischio se si sbagliano la nozione di base (quella del Codice) e i concetti più importanti. Rispetto ai manuali storici ci sono in giro manuali più sintetici per ogni materia ma come impostazione sono oggettivamente di second'ordine (non sto a fare nomi) perché gerarchizzano male i concetti e spesso, per la mania di essere ultra-aggiornati, danno un peso relativo eccessivo alle novità normative, dottrinali e giurisprudenziali più recenti (ti infilano la sentenza pubblicata un mese prima della stampa per poterla indicare anche in copertina, magari poi quella sentenza rimane un unicum e la giurisprudenza maggioritaria va in tutt'altra direzione) rispetto alla disciplina complessiva di un istituto.
Iuzzolino
00domenica 27 gennaio 2019 20:50
Beh ci sarà un motivo del perchè la Simone e altre case editrici che pubblicano compendi di diritto si sono ingrassate a dismisura a livello economico.
S@yaka
00lunedì 28 gennaio 2019 14:37
Un altro grande problema è che alcuni autori sono morti e le case editrici hanno perso il filo logico dei loro discorsi.
Comunque non sono una grande fan del Trabucchi, credo che il Torrente sia molto più chiaro e discorsivo anche se per l'esame di avvocato entrambi "perdono la loro efficacia". [SM=g1944738]
Davide
00venerdì 15 febbraio 2019 22:43
Anche coi compendi le case editrici ci stanno dando dentro. 😅
Procedura penale della Tribuna prima e dopo: trova le differenze. [SM=g1944682]

UniMarconcino
00venerdì 15 febbraio 2019 23:13
La differenza è che l'ultima edizione non è un compendio ma un manuale.
S@yaka
00martedì 19 febbraio 2019 04:19
La Tribuna ha steccato da tempo: se uno cerca i compendi non vuole 2.000 concetti inutili.
Iuzzolino
00venerdì 22 febbraio 2019 14:34
Scusami Davide, ma quindi quello a destra sarebbe la nuova edizione di quello a sinistra?
Impressionante.
Davide
00martedì 26 febbraio 2019 14:44
S@yaka, 19/02/2019 04.19:

La Tribuna ha steccato da tempo: se uno cerca i compendi non vuole 2.000 concetti inutili.


La Tribuna ha "ciccato" completamente anche nella fase di pubblicazione, con il testo troppo spostato verso l'incollatura (insomma la parte che viene definita "dorso" o "costa").
Scomodissimi sia da leggere che da sottolineare, io li ho venduti tutti senza mai leggerli.
Davide
00martedì 26 febbraio 2019 14:51
Iuzzolino, 22/02/2019 14.34:

Scusami Davide, ma quindi quello a destra sarebbe la nuova edizione di quello a sinistra?
Impressionante.


Hai capito benissimo, Iuzzo.
La Tribuna è partito come editore di nicchia, ma grazie a compendi fantastici (chiarissimi e comodissimi) è diventato il più amato degli studenti di giurisprudenza.
E poi... il suddetto "sfacelo".
Io consiglio a tutti di accaparrarsi i compendi della penultima edizione, anche se non aggiornati.
Alcuni sono ancora acquistabili online, quello di privato è praticamente fuori catalogo ovunque:

www.libreriadelgiurista.it/ebook/9788866892809/compendio-di-diritto-pen...

www.libreriadelgiurista.it/libri/9788861329706/compendio-di-diritto-processuale-pen...

www.libreriadelgiurista.it/libri/9788866896821/compendio-di-diritto-processuale-civ...

Erano troppo belli per essere veri. [SM=g1944682]
S@yaka
00sabato 2 marzo 2019 02:05
Re:
Davide, 2/26/2019 2:44 PM:

La Tribuna ha "ciccato" completamente anche nella fase di pubblicazione, con il testo troppo spostato verso l'incollatura (insomma la parte che viene definita "dorso" o "costa").
Scomodissimi sia da leggere che da sottolineare, io li ho venduti tutti senza mai leggerli.



Esatto Davide.
Li avevo presi per l'esame di avvocato: aperti e venduti in meno di una settimana.
Sono tornata al mio Torrente, al mio Fiandaca e tanti saluti.
Davide
00domenica 3 marzo 2019 14:29
Allora, come la vedi a giugno stavolta? [SM=g1944742]
Iuzzolino
00domenica 3 marzo 2019 18:00
Re:
Davide, 26/02/2019 14.51:

Hai capito benissimo, Iuzzo.



Sinteticamente potremmo dire che il boom delle telematiche dedite alla crocette e alle dispense è dovuto all'aumento incredibile di pagine dei libri e dei compendi.
salvatore @
00mercoledì 6 marzo 2019 18:32
Re:
Davide, 15/02/2019 22.43:

Anche coi compendi le case editrici ci stanno dando dentro. 😅
Procedura penale della Tribuna prima e dopo: trova le differenze. [SM=g1944682]





Il compendio di diritto privato della vecchia edizione della Tribuna (quello con la copertina rossa e bianca) è ottimo. I nuovi fanno un po' pena. sono giganteschi e stampati anche male.
Come saranno i libri di diritto nel 2050? secondo me saranno, se in forma cartacea, più piccoli di quelli attuali, perchè credo che una buona parte del "vecchio diritto" verrà eliminato.
Credo tuttavia, che la maggior parte dei libri, e questo in generale, saranno in formato digitale.
E infine, ci saranno più telematiche che università statali.
Iuzzolino
00domenica 10 marzo 2019 02:54
Se il trend razzista continua così nel 2050 i libri saranno fatti con pelle delle tribù neocolonizzate per risparmiare sulla carta. [SM=g1944682]
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