Curare significa guarire, non togliere il sintomo

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vanni-merlin
00sabato 1 aprile 2006 10:46
Curare significa guarire, non togliere il sintomo
Intervista alla Dr.ssa Costini

Viaggio nel mondo della medicina omeopatica dove: Similia Similibus Curentur (i simili possono essere curati dai simili)


di Arianna Ugolini

Gavina Costini: "L'omeopatia riequilibria l'energia profonda dell'organismo"

La sala e' piccola ma accogliente, le poltroncine sono sistemate a ferro di cavallo intorno alla scrivania ad isola del relatore mentre, la luce del crepuscolo, fa compagnia alle signore che da fuori arrivano alla spicciolata. Qualche sguardo e sorriso di saluto informale tra queste persone che, non si conoscono, ma condividono una oro personale certezza. Sono qui questa sera per assistere ad un incontro sull’omeopatia nello studio della dottoressa Gavina Costini, in via Folchi.. I loro volti sereni, distesi e curiosi appaiono, ognuno a proprio modo, attraenti. Alcune di loro, ancora masticano poco di cure omeopatiche e sono venute per saperne di pù, le altre, che le conoscono da anni, ne parlano con entusiasmo tra una chiacchiera e l’altra prima che l’incontro abbia inizio. Una breve presentazione delle partecipanti e poi via alla full immersion, per conoscere e capire, dove affonda le radici la medicina omeopatica e perché in tanti (10 milioni di italiani), beneficiano oggi delle sue cure. Due ore di storia, passaggi, dubbi, spiegazioni e richieste; due ore dense raccolte in questo botta e risposta che, pur non avendo la presunzione di esaudire le perplessità, cercherà di avere il merito di aver tentato di dare una risposta alle domande che i piu', rivolgono oggi, alla medicina omeopatica.





Che cos’e' l’Omeopatia

L’Omeopatia fa parte delle medicine non convenzionali (conosciute anche con il nome di medicine complementari o alternative) ed e' un metodo terapeutico. Questo vuol dire che il medico omeopata, al pari di tutti gli altri medici, deve prima capire cos’ha il malato: interrogarlo, visitarlo, fare una diagnosi. Solo allora, dopo aver compreso le problematiche del paziente, prescrivera' un rimedio omeopatico al posto dei tradizionali farmaci chimici. In Italia solo i medici (ed i veterinari per gli animali) possono prescrivere i rimedi omeopatici.



Come e perche?L agisce l’Omeopatia?

Non esiste attualmente una dimostrazione di come agisca l’Omeopatia e questo e' uno dei punti dove fanno leva i piu' accaniti oppositori per negarne l’efficacia; ma attenzione al fine trucchetto usato: non esiste nessuna dimostrazione del meccanismo d’azione del rimedio omeopatico, ma prove dell’efficacia dell’omeopatia ne esistono. In parole povere anche se non sappiamo perché funziona, sappiamo che funziona. D’altra parte non è possibile trovare una spiegazione con i metodi della medicina occidentale perché l’omeopatia, verosisono organizzate fra loro in maniera complessa e gerarchica. Il punto importante che differenzia questa medicina da quella convenzionale e' proprio questo. Un agente esterno per creare la malattia deve colpire una di queste energie e solo allora si svilupperanno dei sintomi (la malattia). La guarigione quindi non avverra' tramite l’eliminazione dei sintomi, ma tramite la giusta stimolazione dell’energia colpita. Cosi' la cura della malattia nascera' dalla cura dell’organismo e non dalla soppressione del sintomo locale (es: mal di testa).





Quali sono i rimedi omeopatici?

Cerchiamo di chiarire un altro dubbio. Molto spesso si sente dire che i rimedi omeopatici sono acqua fresca e non si fa altro che parlare di placebo. Oppure che i rimedi omeopatici servono per piccoli disturbi o solo per sintomi emotivi. Innanzitutto secondo una ricerca svolta presso l’Istituto Mario Negri di Milano solo 8.2% di persone si rivolge all’omeopatia per problemi psicoemotivi; la maggior parte dei pazienti al contrario si avvicina all’omeopatia per disturbi fisici (42%) o psicofisici (15%). Allora l’omeopatia non guarisce solo i malati immaginari, come si sente dire in giro.


"22 anni fa lavoravo come pneomologa in un Ente Ospedaliero. Una mattina, fu ricoverato d’urgenza un giovane di 20 anni per una TBC polmonare bilaterale. E' stato ricoverato in reparto per 8 mesi e curato con terapie intensive. E’ guarito completamente dalla TBC ma, alle dismissioni, presentava una grave insufficienza epatica danni irreversibili renali, questo voleva dire che, nel giro di due anni, avrebbe avuto bisogno della dialisi per vivere. La storia di quel giovane fu la molla che mi fece chiedere: “qual e' il ruolo del medico?” e “che medico voglio essere?”... se la terapia medica guarisce l’organo e la sua tossicita' deteriora l’essere umano e la qualita' della sua vita... io non voglio essere un medico di questo tipo. Ecco perche?L io sono un omeopata ". Dr.ssa Gavina Costini
medico-chirurgo omeopata


Allora come si ottiene un rimedio omeopatico? i

Hahnemann, il padre dell’omeopatia, osservo' che i farmaci chimici presentavano un alta tossicita', alcune volte, addirittura, causavano sintomi piu' gravi di quelli che dovevano curare. Per ovviare a questo problema prese gli stessi principi farmacologici e li diluì, al punto tale che non vi fosse più' materia all’interno del preparato, andò', come si dice negli ambienti scientifici, oltre il numero di Avocadro, cioè' oltre quel numero sotto il quale non e' più' possibile trovare neanche una molecola di materia. Hahnemann, come avevano osservato in precedenza anche gli altri scienziati, vide che diluendo troppo i rimedi, questi perdevano la loro efficacia, pero'' differentemente da tutti i suoi predecessori non si fermò a questa conclusione, ma andò' avanti fino a trovare il modo di trasformare il rimedio da materiale in energetico, facendo fare quel salto all’omeopatia che ancora oggi non si riesce a spiegare. Egli capì che il rimedio non doveva solo essere diluito, ma dinamizzato ad ogni passaggio, cioè' ogni voltache egli diluiva un rimedio doveva scuoterla per tre - cinque volte e solo dopo diluirlo. Così' facendo vide che il potere curativo del rimedio non solo non veniva perso, ma al contrario aumentava. Si perdevano però' tutti gli effetti collaterali e si ottenevano solo quelli curativi. Nascevano così' i rimedi omeopatici che proprio per come sono preparati risultano essere molto sicuri e privi di effetti collaterali.


Fonte: "Città e Salute", n. 24 del 14.nov.2005



da: www.belladonna.it/sub_index/iniziative/intervista_cost...

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