Deadscorpion vs Gabe [Countdown to End 2006]

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=El gran Luchadore=
00mercoledì 27 dicembre 2006 18:07
Con questo spot di mer*a concludo il 2006 cedendo il mio titolo ad un grande avversario, al quale auguro un grandissimo regno che possa superare come merita il mio! [SM=x898272]

Chiedo scusa a tutti (soprattutto a Dib), ma il tempo è poco e gli impegni tanti... [SM=g28000]

Auguri a tutti di buon anno nuovo! [SM=x898260]

PS: Gabe scegli te la stipula, a me va bene tutto! [SM=x898276]
=El gran Luchadore=
00mercoledì 27 dicembre 2006 18:12
Ragnarök part 5
“Le creature del caos attaccheranno il mondo: Fenrir, il lupo, verrà liberato dalla sua catena, mentre il mostruoso serpente, Miðgarðsormr, emergerà dalle profondità delle acque. La nave infernale Naglfar, con al timone il gigante Hrymr, leverà le ancore per trasportare le potenze della distruzione alla battaglia finale...”

18 FEBBRAIO 2000, Houston (TEXAS)

10:55 A.M.


Una plumbea ed oscura giornata accompagna la cittadina texana, nella quale si svolge regolare la vita di tutti i giorni.
Spesso, però, l’apparente tranquillità serve ad occultare quella che è l’effettiva realtà delle cose…
Vi è infatti una leggenda metropolitana che narra di un uomo dall’oscuro spirito che aleggia nella città in cerca degli indegni, straziandone i corpi e inglobandone l’anima.
Egli agisce indistintamente sia di giorno che di notte, trasformando in morte tutto ciò che tocca e che vede.
Viene chiamato lo Scorpione Morto poiché è letale e silenzioso proprio come uno scorpione…
Nessuno sa dove egli vive, ma si pensa che sia sua abitudine vagabondare per la città alla ricerca di nuove e numerose prede.
Tuttavia, si tratta solo di una semplice leggenda metropolitana…
Oppure no?

Quella mattina Mike, un ragazzino di 15 anni, decise di marinare la scuola, nonostante la pioggia, vagando così per le strade della cittadina, col suo passo spedito si dirigeva in lungo e in largo tra un negozio e l’altro, alla ricerca dell’oggetto dei suoi desideri: una chitarra elettrica.
Suonare era infatti il suo più grande sogno ed inutile dire che tra i suoi idoli vi era il grande Jimmy Hendrix.
Tuttavia, la situazione poco agiata della sua famiglia non gli permetteva il lusso di assecondare questo suo desiderio.
Camminava senza sosta per tutta la città alla ricerca di qualche offerta, fino a quando un assolo di chitarra non catturò la sua attenzione.
Esso proveniva dall’interno di un vicolo oscuro, nel quale si diresse a tutta velocità: voleva vedere il viso della persona in grado di armeggiare con così tanta maestria il sacro strumento musicale.
Si trovò di fronte un uomo chino su una chitarra nera.
Aveva il viso coperto da una lunga chioma corvina ed indossava un lungo cappotto, anch’esso, nero.
L’uomo, non appena si accorse della presenza ospite arresto la sua melodia.


Mike: “Ti prego, continua a suonare! Sei fenomenale…”

?: “…”


L’uomo non rispose al ragazzo che, alquanto seccato, mise la mano in tasca e lanciò degli spiccioli all’indirizzo del misterioso suonatore.

?: “AHAHAHAHAH!!!!”

M: “Che hai da ridere? Ora che ti ho dato qualche spicciolo devi suonare per me…”

L’uomo alzò leggermente il volto, lasciando intravedere dalla folta chioma le proprie labbra violacee.

?: “Tutti uguali gli uomini… Tutti voi pensate che con il vil denaro si possa comprare tutto… Nulla è più errato di ciò, poiché esso è inutile nell’effettiva realtà!”

Mike guardò con perplessità l’uomo che rimase impassibile sotto la scrosciante pioggia.

M: “Allora, se non vuoi il denaro, cosa ti devo dare per ascoltare un assolo?”

?: “La tua anima!”

L’uomo alzò di scatto il volto pallido che pareva quello di un morto, fissando con occhi gelidi il ragazzo che rimase immobilizzato dal terrore.

?: “Le mie tenebre verranno nutrite dalla tua giovane anima, ed il tuo corpo sarà carne per le mie bestie…”

D’un tratto l’oscurità avvolse i due, costringendo il povero Mike al suo interno. Improvvisamente un gigantesco lupo gli comparve di fronte iniziando a strappare voracemente la carne dal suo giovane corpo.

Il vermiglio fluido zampillava a litri sul corpo della belva la quale ad un fischio del suo padrone scomparve lasciando in fin di vita il giovane che agonizzante emanava delle urla mute ma strizzanti.

Il suo aguzzino gli si avvicinò, osservandolo con un sadico ghigno stampato sul volto.

?: “Stavolta non ho lasciato a Fenrir l’onere di finire un indegno… Se fossi in te mi riterrei fortunato, sarai infatti terminato da me: l’Eletto!”

L’uomo prese una mannaia dalla candida lama, con la quale trafisse il corpo del giovane estraendone l’anima: si trattava di una specie di coltre fumosa di colorazione biancastra.

?: “Le anime giovanili, sono sempre le più pulite… Ed anche il loro potere è maggiore rispetto a quello delle anime oscure ed attempate!”

Le tenebre si dilatarono lentamente, lasciando alla pioggia battente il corpo smembrato del povero Mike, mentre il misterioso suonatore continuava il suo vagabondaggio alla ricerca di altre anime da sacrificare.


“La follia di un uomo non può mai essere commisurata al suo ego, infatti, anche se entrambi sono tesi verso l’infinito, la loro corsa si svolge su due binari scissi ed irregolari, rendendo difatti impossibile un arrivo a due contemporaneo…

Di solito è l’ego a raggiungere per primo tale limite, seguito a scia dalla follia.

Nei rari casi nei quali avviene il contrario succede qualcosa di spaventoso ed immutabile…

Tale risultato propone alla natura una nuova esistenza, un’esistenza migliore, prototipo di una perfezione divina ed irraggiungibile…

Questa creatura porta il nome di Eletto: eletto da un fato supremo ed imprescindibile, eletto da una forza magnifica ed incontrollabile, eletto dalla violenza e dalle tenebre…”
HHHThegame
00mercoledì 27 dicembre 2006 18:22
Re:

Scritto da: =El gran Luchadore= 27/12/2006 18.07
Con questo spot di mer*a concludo il 2006 cedendo il mio titolo ad un grande avversario, al quale auguro un grandissimo regno che possa superare come merita il mio! [SM=x898272]

Chiedo scusa a tutti (soprattutto a Dib), ma il tempo è poco e gli impegni tanti... [SM=g28000]

Auguri a tutti di buon anno nuovo! [SM=x898260]

PS: Gabe scegli te la stipula, a me va bene tutto! [SM=x898276]



già è tanto se in sto periodo alla disperata ricerca di ganja e di preparativi per il capodanno riusciamo a spottare tutti... [SM=x898303]
=CharismaticEnigma=
00mercoledì 27 dicembre 2006 22:16
Re: Ragnarök part 5

Scritto da: =El gran Luchadore= 27/12/2006 18.12
Una plumbea ed oscura giornata



Dibbio per questo, per vendicarsi dei propri professori, ti darà voto 5

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=El gran Luchadore=
00mercoledì 27 dicembre 2006 23:14

Scritto da: =CharismaticEnigma= 27/12/2006 22.16


Dibbio per questo, per vendicarsi dei propri professori, ti darà voto 5

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Tu pensa a commentare lo spot!!! [SM=x898276]
Kurtangle86
00giovedì 28 dicembre 2006 03:25
Spot finito. Lo posto domani prima delle 15!

Chiedo scusa per il disagio [SM=x898352]
=CharismaticEnigma=
00giovedì 28 dicembre 2006 08:33
Re:

Scritto da: Kurtangle86 28/12/2006 3.25
Spot finito. Lo posto domani prima delle 15!

Chiedo scusa per il disagio [SM=x898352]



io non ti scuso [SM=x898284]

anzi no dai, lo faccio solo xkè hai portato i Kastriotis in vetta [SM=x898291] [SM=x898294] [SM=x898287]
Kurtangle86
00giovedì 28 dicembre 2006 14:27
Eredità
La luce pomeridiana entrava all’interno della sala attraverso la finestra che dava sull’immenso giardino della villa, rendendo possibile al signor Dincht di passare qualche ora rilassandosi leggendo un buon libro sulla sua comoda poltrona, il suo passatempo preferito.
Tale luce investiva il volto dell’uomo evidenziando la sua bellezza di uomo nobile e elegante, circondato da scaffali pieni di libri di vari scrittori del passato tra i quali le opere dei grandi pensatori dell’antica Grecia, lo studio assumeva così un aspetto antiquato ma che dava l’idea a chi ne mettesse piede che all’interno della sala si potesse persino odorare la fragranza della cultura, tanta era la solennità di tutti quei volumi accuratamente rilegati e catalogati con cura.
Questa era l’aria che il signor Dincht respirava ogni volta che sedeva su quella poltrona, e così passava il suo tempo quando i suoi impegni glielo permettevano, tra un viaggio d’affari o una commissione familiare…
Questa piacevole sensazione e la lettura vennero però interrotti dall’irruzione nella stanza di un ragazzino che non doveva ancora aver raggiunto i dieci anni d’età, che aprì la porta rapidamente facendo sobbalzare il signor Dincht che appena si riprese dall’immediata sorpresa emise un lieve sbuffo mentre il bimbo lo chiamò:

“PADRE!”

Signor Dincht: “Cosa vuoi, William? Dovresti saper bene che non amo essere disturbato quando mi trovo nel mio studio…”
William: “Volevo solo passare del tempo con te ora che sei tornato!”
SD: “Questo mi fa piacere caro, ma c’è tempo e tempo e poi tra poco ci vedremo a tavola per la cena…Perché non torni a giocare in camera tua?”
W(abbassando lo sguardo): “Preferisci leggere dei libri che stare con me?”


Il signor Dincht si rese conto di aver ferito i sentimenti del figlio, quindi scese dalla poltrona e si inginocchiò di fronte a lui ponendogli una mano sulla spalla e proferendo le seguenti parola per tirarlo su di morale:

SD: “Figliolo, un giorno capirai che i libri sono il nutrimento dell’anima…e un giorno capirai anche cosa significa essere giovane e spensierato cercando di soddisfare solo i propri interessi, per poi improvvisamente divenire capo di una famiglia e avere mille e più impegni che ti soffocano, impedendoti di passare più momenti da solo con te stesso per nutrire l’anima tua…questo è ciò che è successo a tuo padre, ma ad ogni modo non credere che i momenti in cui sono con te e tua madre siano per me sprecati, voi due siete la cosa più preziosa che ho e non sostituirei mai un istante passato con voi con niente al mondo!”

Il discorso era troppo complicato per un bambino di quell’età, ma William recepì comunque il messaggio e si rincuorò, abbracciò il padre dando vita ad un commovente quadretto…

SD: “Ricordati ciò che ti ho detto, forse un giorno questa scena ti si ripeterà con tuo figlio…”
W(col volto solcato da lacrime di commozione): “Sì, padre…”


Il bambino uscì dalla stanza lasciando il padre nuovamente solo rendendogli possibile il ritorno al proprio passatempo, ma la voglia di leggere era completamente svanita in lui e si avvicinò alla finestra ad ammirare l’esterno…
Non era però la visione a dominare il suo cervello, ma invece le parole appena dette al figlio…
Quanto detto riguardo all’amore che prova verso la sua famiglia corrisponde alla verità, ma il resto del discorso nasconde un segreto intrinseco che il figliolo non può dedurre data la sua giovane età e l’abilità del padre nell’esprimersi in tono sibillino…

Fino a pochi anni fa viveva il massimo splendore della sua giovinezza, un periodo felice dove il soddisfare i suoi desideri era la sua unica preoccupazione. Giorni di libertà e spensieratezza assoluta, sinonimo di felicità almeno per lui.
Tutto finì col matrimonio.
Quel giorno si rivelò magnifico, forse il migliore della sua intera vita, il coronamento di un amore al quale dedicarsi per il resto dell’esistenza.
Ma quella data combaciò anche con l’addio alla sua fiera libertà e l’inizio di una nuova vita all’insegna del duro lavoro…
Avere una famiglia comporta molto anche per un giovane benestante come era lui, per sostentare essa dovette dedicarsi maggiormente al proprio lavoro, composto da vari viaggi che lo tenevano lontano da casa per vari periodi, e questo uccideva il tempo da dedicare a sé stesso e ai propri fabbisogni, ciò a cui lui più temeva.
Dure rinunce che segnarono i primi anni della sua vita matrimoniale, ma che col passare del tempo finirono col ferirlo all’interno, finendo per farlo cedere.
Capì che non poteva andare avanti così, ma non poteva certo abbandonare i propri cari ai quali era legato più di ogni altra cosa al mondo, la sua evasione doveva essere qualcosa di differente e che non mettesse in gioco la sua vita familiare…
Fu così che iniziarono le sue scorribande notturne…
Il desiderio di evasione lo portarono a frequentare locali notturni disdicevoli per un uomo della sua levatura sociale, ma per lui il tutto era una vera rivelazione: gioco d’azzardo, donne, alcol,…i peggiori vizi dell’uomo divennero la sua vita notturna.
Le giustificazioni con sua moglie erano varie: per lo più le diceva che si trattavano di affari di lavoro ma la scusa pian piano rischiava di perdere credibilità, così talvolta fu costretto a somministrarle di nascosto del sonnifero nelle bevande.
A suo avviso il fine giustificava i mezzi, in fin dei conti questa vita notturna per quanto deplorevole salvava la sua vita coniugale dato che impediva la drastica soluzione ovvero l’abbandono della famiglia. Il suo desiderio di libertà non aveva limiti…
Ma il tempo passava e anche il senso di colpa…
Si era ormai reso conto che questi vizi lo rendevano meno civile, proprio lui che si era sempre proclamato un “condottiero” della cultura e aveva fatto della lettura la propria arte. Adesso non era poi tanto diverso dai rozzi malviventi che un tempo disprezzava.
Ma lui non poteva fare niente, non riusciva a fermarsi rinunciando a ciò che lo faceva sentire libero come negli anni della sua giovinezza prematrimoniale, solo un intervento esterno avrebbe placato quella che ormai era divenuta una malattia.

Ciò avvenne…

Una notte tornando dalla sua peccaminosa tournee si trovò a percorrere il solito parco che lo conduceva verso la sua dimora, non era però una normale notte, strani rumori echeggiavano nel parco isolato e una brutta sensazione invase Gabriel Dincht.
La luce lunare creava inquietanti ombre sul suolo delle pietre che componevano il sentiero del parco, e l’uomo aveva l’impressione che qualcuno lo seguisse, ma nessuno era alle sue spalle…
Proseguì il suo cammino, quando ad un tratto sentì un rumore ancora più netto dietro di sé, si voltò immediatamente di scatto ma anche stavolta si era trattato di un falso allarme, ma quando si voltò nuovamente si accorse che qualcosa vi era dietro di lui, vicino ai suoi piedi…
Uno scorpione nero con velocità innaturale per tale creatura si mosse infilandosi dentro ai suoi calzoni.
Gabriel reagì di istinto colpendosi coi pugni alla gamba nel punto dove sentiva poggiarsi l’insetto, ma fu troppo tardi…
Lo scorpione lo punse allo stinco iniettando il suo letale veleno, Gabriel tentò di proseguire verso casa una volta che l’animale se ne andò così come era arrivato, ma la vista gli si annebbiò e la febbre lo avvolse rapida, facendolo accasciare a terra pochi metri dopo…


La morte.
Questo pose fine al suo peccare.
Tramite la puntura di uno scorpione.



Il corpo di Gabriel Dincht venne ritrovato nel parco, nessuno sapeva cosa facesse lì né dove fosse stato, nemmeno sua moglie sapeva dare una risposta alla polizia sebbene molti pensassero che la vedova era a conoscenza di tutto ma non lo volesse rivelare. In realtà lei sapeva del brutto vizio del marito da sempre, ma non lo riferì mai. Forse in fondo lo compativa...

Il funerale si tenne il giorno seguente al ritrovamento del cadavere, il piccolo William rimembrò le parole che suo padre gli aveva confidato prima di andarsene per sempre mentre col viso solcato di lacrime poggiava fiori sulla lapide del defunto padre…



Sir Gabriel Anthony Dincht
31 – 10 – 1854
16 – 09 - 1884





Più di un secolo dopo…



Gabriel Dincht, alias Gabe, siede sulla sua poltrona nel salotto della sua villa di Pittsburgh leggendo un buon libro grazie alla luce che filtra dai vetri della finestra.
Ma presto è costretto a interrompere la sua lettura…
Troppi sono i pensieri che vagano nella sua testa ormai da tempo, uniti ad altri problemi giunti solo di recente per tormentare la sua esistenza basata sul narcisismo della sua vita privata e la violenza della sua carriera di lottatore professionista…
Ripensa al processo di pochi giorni prima sull’atto di molestie sessuali su una giovane commessa per cui è stato accusato.
Gli tornano in mente le lacrime versate dalla ragazza dal suo banco in tribunale, lacrime causate dal ricordare quanto fatto dal suo aggressore, che poi si sono trasformate in uno straziante pianto dovuto alla realizzazione che nessuno in quell’aula credeva ad una sola parola della sua testimonianza…
Già, il processo è stato facilmente vinto da Gabe o per meglio dire dal suo avvocato, uno dei migliori degli Stati Uniti che aveva ricevuto in anticipo la sua parcella dal ricco giovane di Pittsburgh, certo del suo trionfo.
Quanti insulti lanciati dalla ragazza ai danni di Gabe al termine del processo, e lui sa bene di meritarseli ma alla fine lui era il vincitore, le offese non lo scalfivano per niente…
Quanta crudeltà alberga in lui! Gabe se ne rende conto con un sorriso beffardo che gli segna il volto…
…ma alla fine la sua mente lo riporta alla sua prossima sfida della sua carriera.
Deadscorpion lo ha scelto come avversario settimane or sono, oscuro è il motivo per cui lo Scorpione voglia competere contro Gabe, ma indubbia è la potenza di tale avversario.
Incredibile come tanti pensieri infausti si siano legati insieme per colpirlo in questo momento della sua vita, le conseguenze di un atto violento verso una fanciulla e un avversario sovrannaturale che vuole punirlo per non si sa quale motivo.


Dopo anni, un nuovo peccato cui porre fine.
Uno scorpione pronto a punire per il peccato commesso.
Il destino si ripeterà?

Kurtangle86
00giovedì 28 dicembre 2006 14:30
Re: Re:

Scritto da: =CharismaticEnigma= 28/12/2006 8.33


io non ti scuso [SM=x898284]

anzi no dai, lo faccio solo xkè hai portato i Kastriotis in vetta [SM=x898291] [SM=x898294] [SM=x898287]



PER BLOOD KILLER!!! [SM=x898287]
cell in the hell
00giovedì 28 dicembre 2006 18:44
Re: Re: Re:

Scritto da: Kurtangle86 28/12/2006 14.30


PER BLOOD KILLER!!! [SM=x898287]



per l'Albania. [SM=x898336]
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