Elba 97 - Cascina Montecalvoli C5 3-2 (1-0 pt)

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HellaSmatto
00lunedì 26 settembre 2011 03:55
I ragazzi di mister Banchini non superano lo scoglio dell'Elba e incappano nella prima sconfitta stagionale.
Elba 97: 1 Sarandria Stefano (GK), 2 Demi Andrea, 3 Cottone Benedetto, 4 Turoni Fabio (C), 5 Bianchi Massimiliano, 6 Appolloni Stefano, 7 Manis Marino, 8 Sensi Carlo, 9 Linaldeddu Andrea, 10 Zecchini Simone, 11 Criscuolo Paolo, 13 Coppola Lorenzo. Allenatore: Ricci Andrea.

Cascina Montecalvoli C5: 1 Salutini Giacomo (GK), 2 Mannazzu Valerio, 3 Umalini Dario, 4 Deri Simone, 5 Pieri Marco, 6 Filingeri Simone, 7 Brancati Giacomo, 8 Cipriani Gabriele, 9 Perretta Salvio, 10 Salvini Milko (C), 11 Vairo Claudio, 12 Gambini Mirco (GK). Allenatore: Banchini Simone.

Sequenza reti: 14' Turoni (E), 53' Pieri (rig.)(C), 54' Manis (E), 59' Zecchini (E), 60' Salvini (C).

Non una gita troppo felice, quella del contingente gialloblu spedito sull'Isola d'Elba. Dopo la levataccia e l'infinito tragitto per giungere a Portoferraio, quando anche il cielo promette guerra, la formazione di Santa Maria a Monte viene sconfitta, seppur di misura, dai padroni di casa. Match caotico, come spesso accade da quelle parti, senza grandi giocate, tante occasioni ma nessuna veramente pulita. Gli ospiti pagheranno le pesanti assenze di Mario Perretta, Mulargia e Rocchi. Il Cascina Montecalvoli, dunque, fa un passo indietro rispetto alla prima uscita con il Progetto Lana ma, si sa, c'è da ricordarsi che la trasferta elbana è sempre una storia a parte; riscatto ottenuto subito, invece, per i ragazzi dello squalificato Pugi. Vediamo la cronaca più dettagliata.

Fischio d'inizio che viene posticipato di sessanta secondi, atti ad osservare un minuto di raccoglimento per la scomparsa di Riccardo Bucci, Mario Frasca e Massimo Di Legge, i tre militari italiani deceduti in un incidente stradale in Afghanistan. Rotto il silenzio surreale del palazzetto elbano, il match può partire. Bastano quaranta secondi e il primo sussulto è servito: grande break di Zecchini, che si insinua nella metà campo avversaria, tocco per Turoni e palo colpito dal capitano locale da posizione defilata sulla destra. Tolto questo primo brivido, non sarà un primo tempo ricco di occasioni: gli otto giocatori di movimento ce la mettono tutta, ma la sicurezza di Sarandria e Salutini, quest'oggi, sembrerebbe essere insuperabile. Dopo quasi un quarto d'ora di confuso gioco, al 14', Turoni trova il colpo fortunato e, da metà campo, infila di mancino Salutini, dopo aver eluso la guardia di un avversario con un'ottima finta. 1-0.
La rete elbana scuote il palazzetto, finora sonnacchioso e ammutolito dall'asfissiante temperatura presente. La risposta ospite arriva subito dopo, con la punizione di Cipriani (che guadagna un fallo, atterrato da Zecchini e rischia di accendere una zuffa), ma Sarandria è perpetuo nella concentrazione e blocca sicuro. Intorno al 20', si attiva Perretta in zona offensiva e, dopo aver testato nuovamente i riflessi dell'estremo isolano, compie un perfetto taglio orizzontale dell'area avversaria, tentando di liberare al tiro, con la porta sguarnita, un Cipriani che, purtroppo, è in netto ritardo. Criscuolo risponde al numero 9 pisano, servendosi del delizioso pallonetto di Turoni, ma l'uscita di Salutini è perfetta. Pochi minuti più tardi, si ha un dubbio intervento di Zecchini sullo stesso Perretta, nell'area di rigore biancoblu, ma i direttori di gara lasciano correre. Il finale di primo tempo è molto confuso: il possesso palla è prettamente ospite, ma le occasioni sono pochissime e i vari tentantivi, soprattutto di Pieri, Perretta e Brancati, vengono tutti neutralizzati da Sarandria o, quantomeno, sporcati da un'attenta retroguardia. Il primo tempo, dunque, termina col vantaggio elbano.
La seconda frazione inizia sulla falsa riga della prima: Cascina Montecalvoli che controlla il gioco ma non incide, Elba che aspetta l'avversario e riparte pericolosamente, in cerca del raddoppio. Si fanno subito pericolosi Brancati (punizione) e Salvini (diagonale), ma Sarandria e Bianchi si immolano e non lasciano passare. La risposta isolana è di Manis: approfittando di un errore difensivo, il numero 7 di Pugi entra in area, ma Salutini lo respinge e, sul tentativo subito successivo, l'estremo gialloblu dice ancora di no. Il numero 1 pisano, chiamato a raccogliere l'eredità dell'assente Perretta, si supera nei minuti successivi: superlativo sulla botta del solissimo Zecchini, dalla sinistra, e miracoloso sull'ennesima botta dalla distanza di Turoni. Anche il secondo tempo, comunque, sfila via nel caos e nell'afa del palazzetto di Portoferraio, assai arido di iniziative e intuizioni. Il match si accende nuovamente al 20': Sarandria viene ammonito presumibilmente per proteste e i DG comminano un insolito fallo tecnico, da battersi con punizione di seconda dal limite. Pieri impegna Sarandria alla battuta e, quattro minuti dopo, si presenta sul dischetto del rigore, favorendo del fallo di mano di Demi, quasi sulla riga di porta. Nonostante la gravità del fallo, il numero 2 elbano non viene neanche ammonito. La trasformazione dell'ex-capitano del Giovanile Montecalvoli è pulita e potente: 1-1.
Neanche il tempo di esultare che lo stesso Demi, infervorato, si presenta davanti a Salutini, bravissimo nel respingerlo da distanza ravvicinata, ma sulla ribattuta di Manis, solissimo, niente può fare l'estremo pisano: la palla s'insacca sotto la traversa e vale il 2-1.
La subitanea rete locale fa imbestialire Banchini e azzera l'adrenalina del suo quintetto: al 29', dopo altri due interventi di Salutini, Zecchini mette dentro da metà campo, approfittando dell'errore di Cipriani, portiere di movimento, che mantiene troppo il possesso e si lascia saccheggiare dal rapidissimo numero 10 locale. 3-1.
Il Cascina Montecalvoli, seppur spompato e demotivato, continua a caricare con cinque uomini di movimento: il nuovo portiere "volante", Umalini, fa meglio del predecessore, servendo un perfetto assist sul secondo palo a Salvini, lestissimo nel girare in rete l'inutile palla del definitivo 3-2.

Sconfitta che ci può stare, per la banda di Banchini. Grosse assenze, trasferta insolita e match da giocarsi nello stretto. Non proprio le caratteristiche preferite dal quintetto di Santa Maria a Monte. Gli isolani possono festeggiare ai primi tre punti della stagione, mentre gli ospiti ripartono subito da lunedì, nella sfida di Coppa Italia, per rimettersi in carreggiata. Venerdì arriverà il Citta di Massa: non sono ammessi altri cali di tensione.

PAGELLE

Salutini: 7.
E' l'innegabile uomo partita, quest'oggi. Dopo le discutibili prestazioni offerte in precedenza, è chiamato a sostituire Perretta nella trasferta più complicata della competizione. La pressione era altissima, l'ansia pure. Ma la risposta di "Pise" è stata chiara, a caratteri cubitali: prestazione magnifica, senza pecche, praticamente indiscutibile. La sua squadra gli deve molto se ha subito soltanto tre reti. Nonostante il risultato, ci voleva questa performance, per tutti. Resuscitato.

Mannazzu: 5.
Evanescente, intermittente, vitreo. Si vede a malapena, nel caos del match. Tocca pochi palloni e non sembra usufruirne in maniera egregia. Giocare in questo palazzetto non è facile e, quindi, non è così raro incappare in prestazioni come questa. Passi quest'insufficienza, proprio perchè ottenuta a Portoferraio, ma adesso c'è da tirar fuori l'incisività e il mordente, caratteristiche che lo avevano illuminato nella passata stagione. Spettrale.

Umalini: 5.5.
Riscatta una partita non bellissima proprio all'ultimo respiro. Durante tutta la gara, infatti, non sembra essere così convinto e agonisticamente cattivo come il mister desidererebbe. Le lacune mostrare con il Suvereto, nel match di Coppa, sembrano dunque permanere: scarsa determinazione e poco polso nel tenere in ballo la squadra. L'utilità da portiere di movimento, però, lo salva e non lo fa sfigurare del tutto. Fiacco.

Deri: 5.5.
Fare il centrale difensivo in casa dell'Elba è paragonabile ad essere un ausiliario del traffico nel centro di Roma. Non ci si può rilassare un minuto ed è chiaro che, nel computo dei minuti giocati, è facile incappare in qualche errore di amministrazione. Non è protagonista, comunque, di una partita bruttissima. Chiusura difensiva sufficiente, come molti altri, però, perde nell'agonismo e nella grinta riversata sul piatto. Vigile.

Pieri: 6+.
E' l'unico, dopo Salutini, a ruscolare una sufficienza. E non è neanche per il rigore realizzato, ci mancherebbe. Per quanto acciaccato, non più giovane o spossato dalla vita paterna, il caro vecchio centrale numero 5 non delude mai: geometria spicciola ma perfetta, ottima coordinazione con i compagni e grinta, quella grinta che c'è, ma si vede poco. Nell'infinito turbine del parquet elbano, nonostante tutto, trova il tempo per sistemarsi anche il codino. Questo la dice lunga. Superstite.

Brancati: 5.5.
Stavolta c'era la voglia, c'era l'iniziativa... Ma mancava lo spazio. Trova il piglio giusto nel posto più sbagliato: il palazzetto dell'Isola d'Elba è totalmente contrario alle sue caratteristiche e si vede. Cento, duecento finte per liberarsi di un avversario e, in un nanosecondo, trovarsene addosso altri tre. Si sfianca, ce la mette tutta, ma non riesce a incidere quanto vorrebbe. Premiata, comunque, la sua grande dedizione alla causa. Braccato.

Cipriani: 5.
Sarebbe brutto scendere oltre col voto, soprattutto nei confronti di un giocatore così, ma la prestazione odierna è veramente buia. A parte abbaiare contro Zecchini, in campo non riesce a fare molto di più: tanta corsa vanificata dalla mastodontica guardia di Turoni e Bianchi, tanti palloni gettati al vento per colpa di millimetrici calcoli errati. Nel finale, poi, si macchia di una grave colpa: perde la palla decisiva, da portiere di movimento, per la rete dello stesso Zecchini. Luna nera.

Perretta: 5.5.
Da Arezzo a Siena, da Massa a Grosseto, il gioco di Salvio Perretta e la sua efficenza, non cambiano di una virgola. Grande pivot, dalla rete facile e dall'assist ancor più sciolto. Ma, attenzione bene, meglio rimanere nell'entroterra: il parquet elbano, proprio, non è adatto a lui. Ci prova a divincolarsi dagli instancabili avversari, ma è veramente impossibile. Ha un solo spunto che va a segno: taglio orizzontale perfetto nel cuore dell'area. Ma non c'è un'anima. Eremita.

Salvini: 5.5.
Come per tutti gli altri giocatori offensivi, gli viene premiata la voglia e l'intensità, non di certo la quantità. E', comunque, l'unico dei pivot ad andare a rete. Anche lui non si dimentica il fucile sul traghetto e qualche cartuccia, verso Sarandria, ce la spara volentieri: ma l'estremo locale è veramente forte e neutralizza i suoi colpi. Quando non c'è lui, poi, c'è qualche schiena, tibia, pancreas o alluce. Segna la rete del 2-3, giusto per ammorbidire e rendere meno amaro il rientro. Coccolino.

Vairo: 5.
Inizia la partita e Vario c'è. Siamo al quinto... E Vairo c'è. Dal sesto in poi, però, non viene più pervenuto. Sembra iniziare bene, benissimo, ma la tenaglia soffocante del quintetto elbano lo scoraggiano subito. Tolti i primissimi minuti di gioco, infatti, la prestazione dell'ex-CUS Pisa è molto simile a quella di Mannazzu o Filingeri: amorfa, anonima, impalpabile. Fugge da codardo dalla lotta o, saggiamente, alza bandiera bianca e risparmia energie vista la brutta parata? Enigmatico.

Banchini: 5.
Viste le pedine a disposizione, si rischia poco a muovere sulla scacchiera. Non è sempre così, purtroppo, e oggi arriva la dimostrazione. Chiede unità e carattere ai suoi, ma pochissimi sembrano dargli ascolto. Chiede un gioco rapido, che arrivi subito al tiro e non riesce ad avere nemmeno quello. Alla fine, poi, decide di mettere il suo Cipriani come portiere di movimento. L'esito della scelta lo potete leggere sopra. Affondato.

Marco Voir
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addetto stampa Cascina Montecalvoli C5
HellaSmatto
00lunedì 26 settembre 2011 15:38
Pagella di Filingeri
Filingeri: 5.5. Non ha scusanti, purtroppo: è un brevilineo, le sue caratteristiche erano adatte per questo campo. La prestazione dell´avversario Zecchini, infatti, lo dimostrano. Invece, lui, in campo c´è ma si vede poco: poca sostanza, poca incisività. Guadagna mezzo punto perchè l´addetto stampa si dimentica di lui. Forgotten.


Chiedo scusa a Simone e a tutti gli altri, c'era stata una dimenticanza!
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