Free solo in sala armi

Thatar
00sabato 14 dicembre 2013 13:11
Skill armi da guerra leggere (spada Lunga)
Riassunto: primo vero allenamento con la spada, però un'allenamento in solitaria per il mezzo che cerca di destreggiarsi con un refrattario manichino con un tondo dritto, un affondo e uno sgualembro roverso

Commento: nulla da dire se non che si accettano consigli, ammonimenti, istruzioni più dettagliate in merito.

Registrazione:

THATAR [Sala armi] solo, completamente solo mentre le fiaccole illuminano baluginando l'interno della sala. il mezzo avanzerebbe verso la rastrelliera e preleverebbe una spada lunga in legno, una di quelle posizionate li per gli allenamenti. la soppeserebbe per capire quanto possa essere differente da una spada reale. si dirigerebbe dunque verso uno dei manichini posti lungo il bordo della sala; quest'oggi sarà lui a offrirsi come cavia per l'allenamento del mezzo. Non che ci sia grande pericolo per il povero malcapitato dato che questa, per il tuor, sarebbe solo la terza volta in vita sua che armeggia con una spada, sia pur essa di legno. Giunto a circa 4 metri dal manichino si metterebbe in posizione come aveva visto fare la prima volta in allenamento con Azhael. si posizionerebbe frontale a lui, quindi compirebbe una leggera rotazione in senso orario fino a mettersi laterale, mostrando il fianco sx all'avversario, immaginando si avere attaccato al braccio sinistro uno scudo.le gambe leggermente divaricate
all'incirca della larghezza delle spalle, i piedi posizionati come a formare una ideale L, ginocchia appena genuflesse in modo da essere pronto ad un rapido movimento. il baricentro spostato in avanti, così come il peso che vien caricato sul piede sinistro (quello più avanzato) senza però troppo intaccare quello che è l'equilibrio. il braccio sinistro, che dapprima si trovava lungo disteso sul fianco, ora vien piegato con il gomito a 90°, proprio come farebbe se avesse uno scudo allacciato al braccio. il braccio destro invece rimarrebbe semidisteso verso il terreno, leggermente aperto e distante di circa 10cm dal fianco, l'elsa ben stretta nella mano attaccata alla guardia, la lama posta verso il terreno, diagonale rispetto al pavimento a seguire il profilo dell'avambraccio del mezzo quasi che fosse un'unica linea dritta dal gomito alla punta della spada. osserva attento il bersaglio mentre il respiro cecherebbe di divenire più regolare, lunghi respiri preparandosi ad agire.

THATAR [Sala armi] passerebbe qualche breve istante...paion minuti e invece sono solo secondi. la luce va e viene in un sfavillar di fiamma misto al crepitio del legno ancora giovane e verde che piano piano si consuma. il mezzo comincia ad avvicinarsi, passo dopo passo, prima lento, poi più veloce allungando le falcate e cercando di rendere più armonico possibile il proprio movimento. nessuno lo guarda, nessuna distrazione. lo sguardo fisso a quello che dovrebbe essere il viso del manichino mentre continua ad avanzare obliquando leggermente verso sx (destra avversaria); mentre il mezzo si muove il braccio destro andrebbe a chiudersi in un angolo acuto avvicinando il polso al costato, facendo si che anche la lamasi alzi così da avere ora la punta rivolta al soffito, sempre obliqua verso l'esterno e verso le terga del Tuor. la mano sinistra accorrerebbe in soccorso della gemella andando a cercare spazio di presa sulla parte restante dell'elsa e del pomolo della lunga formando un angolo molto aperto lungo il
busto. giunto a meno di un metro dal manichino arresterebbe la propria corsa avendo il sinistro piede avanzato rispetto al gemello, distanti tra loro circa 70cm. la punta dello stivale rivolta verso l'avversario, a reggere gran parte del peso. la gamba sinistra ora forma quasi un angolo supplementare di circa 140° si da ammortizzare il peso del corpo che, in caso di fallimento, aumentare le chance per arretrare. la gamba destra si troverebbe altresì distesta verso le terga del mezzo, lo stivale striscerebbe quasi di lato, il lato interno della suola dello stivale stesso, solo di equilibrio al movimento. il busto si fletterebbe in avanti e nel contempo ruoterebbe di qualche grado in senso antiorario lasciando che siano le braccia a compiere il resto del movimento; infatti le braccia andrebbero a caricare quello che vorrebbe essere un tondo dritto, portato a due mani. il braccio destro, e il sinistro speculare, si aprirebbero parallelamente al piano orizzontale e vorrebbero compiere un movimento rotatorio in
senso antiorario. la lama tenuta con il filo rivolto all'avversario...vorrebbe colpire il manichino al fianco sx con il medio/debole della lama. "shh....taaa" sarebbe la voce del mezzo che espelle l'aria mentre cerca di colpire il manichino.

THATAR [Sala armi] se l'azione precedente fosse stata portata a termine con successo, il mezzo si troverebbe a breve distanza dal manichino, all'incirca alla dx dello stesso. quindi cercherebbe con una spinta sulla gamba sinistra di arretrare leggermente, portando la stessa gamba al livello della gemella distante circa 30 cm ed il piede girato verso l'esterno cercando di tornare frontale al manichino (il manichino ora dovrebbe aver. il busto riportato eretto e la spada ritratta fino a che il pomolo non sia vicino al busto del mezzo stesso, entrambe le mani cingoo ancora per intero l'elsa ma la sinistra ora ne allenta la presa; la lama sempre rivolta al manichino. il piede destro verrebbe ruotato invece in modo che la punta sia rivolta la manichino. il cambio di posizione dovrebbe essere in preparazione a quanto il Tuor sta per compiere. Infatti in questa posizione il mezzo vorebbe trovar modo di colpire ulteriormente l'avversario; se l'equilibrio fosse quello ottimale, il mezzo vorrebbe sfruttare la naturale agilità che il suo sangue misto gli ha donato (agilità +1) per scattare ancora in avanti. la gamba sinistra verrebbe stesa nella sua interezza, l'interno del piede sinistro a calcare e fare forza sul pavimento in pietra sperando che la suola degli stivali faccia bene il suo lavoro di presa. la gamba destra verrebbe proiettata in avanti, aperta ad angolo di circa 130°, il piede posato a terra con la massima leggerezza che questo movimento gli può consentire. Questo porterebbe il mezzo ad avvicinarsi al manichino. nel contempo il busto verrebbe inclinato in avanti spingendo con un contrazione di addominali, il baricentro si sposterebbe in avanti cercando sempre di mantenere un certo equilibrio. in un combattimento vero, una mossa sbagliata e il Tuor si ritroverebbe a terra, in posizione di svantaggio; per questo cercherebbe di calibrare bene i propri spostamenti, musererebbe le azioni, farebbe scuola di ogni mossa. mentre il piede avanza e il busto si reclina in avanti il braccio destro, che fino a poco prima
era ancora ritirato all'altezza del busto, verrebbe proiettato in avanti verso il manichino. la lama, il polso e l'avambraccio dovrebbero sembrare, visti da uno spettatore esterno, come una sola linea continua mentre schizza via, verso il fianco dx dell'avversario in un affondo, puntando verso il ventre, parte molle del corpo umano, sede di organi importanti. l'aria dal polmoni verrebbe espulsa in un soffio che parrebbe un fischio seguito da un brevissimo urlo.

THATAR [Sala armi] dalla posizione in cui ora si dovrebbe trovare il mezzo, lo stesso vorrebbe arretrare per portarsi a distanza di sicurezza a circa 3 mt dal manichino. se la posizione del mezzo fosse rimasta la stessa dell'azione precedente, allora farebbe forza sulla gamba destra per darsi lo slancio ad arretrare per fare quei pochi passi che gli consentirebbero di muoversi. lo sforzo sarebbe elevato se mentre si da lo slancio con la gamba il busto non ritornasse eretto, se non addirittura leggermente inclinato all'indietro. il braccio destro , quello della spada, verrebbe ritratto e lasciato sciolto verso il basso, aperto di poco verso l'esterno in modo che la spada, sempre ben stretta nella mano, non vada a disturbare i movimenti. se il movimento di arretramento avesse luogo, il mezzo sarebbe portato a voltare lo sguardo verso le terga, ad osservare con la coda dell'occhio dietro di se in modo da scongiurare un eventuale inciampo i qualche ostacolo (che chiaramente in sala d'armi non ci sarà) ma
un'abitudine da prendere in un vero duello, sguardo che tornerebbe sempre sul suo avversario per controllarne i possibili movimenti (il mezzo non è pazzo, sa che il manichino è immobile e che la sala è sgombra da ostacoli....solo buone abitudini). dunque se tutto fosse andato secondo i suoi piani, ora il mezzo dovrebbe trovarsi a circa 3 mt di distanza frontale al manichino, gambe parallele l'una all'altra, distanti circa la larghezza delle spalle (40cm), leggermente genuflesse per cercare il miglior baricentro ed equilibrio, busto frontale all'avversario ben dritto. il braccio destro ora si porterebbe avanti a lui, disteso, distante circa 20cm dal corpo e così anche il sinistro. le mani che si stringono sull'elsa, destra sopra, sinistra sotto dell'impugnatura stessa; la lama tenuta perpendicolare al piano delle braccia, la punta rivolta verso il soffitto, chiaramente in obliquo rispetto alla figura del Tuor stesso. il filo della lama rivolto al manichino in quella che dovrebbe essere una posta frontale.
Attende qualche istante cercando di riprendere un ritmo del respiro e del battito regolare.

THATAR [Sala armi] le fiaccole cominciano a mandare bagliori sempre più frequenti, come se fossero quasi al termine della loro vita. il mezzo però non si lascerebbe distrarre da questi particolari; il fatto stesso di avere in lui sangue elfico gli dona la facoltà di vederci anche in situazione di penombra avanzata (Sensi sviluppati:Vista crepuscolare) quindi anche se si spegnesse una delle molte fiaccole lui potrebbe sempre continuare a lottare. inoltre la luce della fiaccola, alla distanza in cui esse si trovano non recano troppa offesa alla vista sensibile (malus di razza). se il mezzo fosse riuscito nell'intento di mettersi in posizione, ora si troverebbe alla distanza voluta di circa 3 mt. nella mente del Tuor comincia quindi a figurarsi l'ulteriore mossa. comincerebbe dunque a camminare, ad avvicinarsi al manichino, passo dopo passo, in modo da accorciare le distanze per portarsi a poco meno di 1mt dal manichino. nel contempo le braccia che reggono la spada verrebo elevate e portate alte sopra la testa,
i gomiti poco piegati in modo che la lama si trovi obliqua sopra di lui, sempre rivolta al soffitto in quella che si potrebbe definire come posta di falcone (vedi De arte Gladiatoria Dimicandi). se ciò avvenisse ora il mezzo si troverebbe a breve distanza dall'avversario, piede destro avanzato rispetto al sinistro ditanti circa 80 cm, gamba destra aperta verso il manichino ad angolo ottuso mentre la gamba sinstra si distende all'indietro; i piedi ce formano un'ideale V sul terreno. le braccia nel frattempo si muoverebbero spostandosi verso sinistra muovendo la spada e raddrizzandola in modo da farla divenire un corpo unico con le braccia, una sola linea, un solo corpo. un movimento leggero e veloce vorrebbe essere (agilità +1) in modo da impostarsi per poi scaricare, se tutto andasse per il meglio, in uno sgualembro roverso volto a colpire il punto del manichino dove si dovrebbe trovare la spalla destra con il debole della lama. il corpo si muoverebbe in aiuto del movimento di braccia e spada: una rotazione
in senso orario di pochi gradi e il peso che vien scaricato sul piede destro per imprimere energia cinetica al colpo sia in linea verticale che orizzontale. uno sbuffo uscirebbe dalle labbra del mezzo che scarica anche l'aria dai polmoni per favorire i movimenti.

THATAR [Sala armi] il sudore comincia a colare dalla fronte del mezzo che sente i muscoli briciare dallo sforzo. le luci si fanno sempre più deboli. è giunto il momento di posare la spada e ravvivare le fiamme delle fiaccole. si dirigerebbe dunque alle rastelliere dove poserebbe la lama lunga e prenderebbe la strada del deposito per armarsi del necessario per ravvivare le fiaccole della sala d'armi.
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