GIOIELLIERE UCCISE RAPINATORI, SI SUICIDA PER GELOSIA

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lella84
00venerdì 27 febbraio 2009 21:51
ROMA- Una lite furibonda, forse l'ennesima. La gelosia come un tarlo: Massimo Mastrolorenzi, 65 anni, ha aggredito la compagna, Michelina Brufani, 45 anni, colpendola con una mazza di legno e riducendola una maschera di sangue. La donna a causa dei colpi sviene e Mastrolorenzi, il gioielliere che nel maggio del 2003 uccise due rapinatori in via Marmolada a pochi passi da Testaccio, va in corridoio nell'appartamento di via Casalotti, alla periferia di Roma, e si uccide impiccandosi.

Una fine tragica per un uomo che pochi giorni fa, il 20 febbraio, si era visto cambiare il capo di imputazione per quanto commesso sei anni fa: da eccesso di legittima difesa a duplice omicidio volontario. Un'accusa pesante quella formulata dal giudice che forse lo aveva ulteriormente 'minato' ma i carabinieri del gruppo di Ostia diretti da Giuseppe Lagala ritengono che "non ci sono elementi per ricondurre quanto avvenuto oggi intorno alle ore 13 con la vicenda giudiziaria". Il movente passionale resta la pista più accreditata: secondo gli elementi raccolti il gioielliere era convinto che la compagna lo tradisse.

"Dopo quella tragedia la sua vita era cambiata - assicura Maurizio, un suo amico -. Li ho incontrati proprio ieri mattina, lei sottobraccio a lui. La amava ma ne era gelosissimo, lei è davvero una bella donna". Per chi lo conosceva bene quella rapina della primavera del 2003 era stato un evento da cui "non si era più ripreso". Ultimamente, raccontano, era ossessionato dalla gelosia al punto di appostarsi, camuffandosi fuori dal suo appartamento, per controllare la compagna. "Il percorso giudiziario lo aveva segnato - spiegano alcuni abitanti della zona -. Ripeteva continuamente che i due rapinatori avevano la stessa età dei suoi figli".

Mastrolorenzi aveva chiuso il negozio di Testaccio, spostando la sua attività commerciale nei pressi San Pietro. "Ultimamente - spiega un barista della zona - non andava neanche più a lavorare: era diventato sospettoso, aveva paura di una vendetta da parte di qualcuno vicino ai due rapinatori uccisi". Il raptus di questa mattina è arrivato al termine di una lite. La donna, dopo essersi ripresa, è riuscita a raggiungere il terrazzino che affaccia su via di Casalotti. "L'ho visto in piedi, il volto completamente coperto di sangue - dice una vicina -. Era in evidente stato di choc".

Quando i vigili del fuoco sono intervenuti, Michelina ha subito detto del compagno che giaceva privo di vita in casa. Lei, che ha una figlia, è stata portata al policlinico Gemelli con varie fratture. Sul corpo dell'uomo domani verrà effettuata l'autopsia per fare ulteriore chiarezza su quanto avvenuto questa mattina nell'appartamento in un quartiere periferico di Roma.
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