A Roma manifestazione di due giorni con la presentazione
al governo di "Biodiversity vision". La mostra e i progetti
Il Wwf Italia festeggia 40 anni e lancia un piano sulla biodiversità
Pratesi: "Va sviluppato l'impegno sulle energie rinnovabili
Almeno sui Parchi abbiamo vinto? Erano cinque, sono venti"
ROMA - Gli auguri sono arrivati anche dal presidente della Repubblica, che ha voluto esprimere il suo apprezzamento "per l'impegno di cui il Wwf ha
dato prova in decenni di attività". I decenni sono quattro e la sezione italiana del Fondo mondiale per la natura li celebra con due giorni di incontri: non si faranno, come è nello spirito dell'associazione, solo discorsi, ma proposte. Quasi mille persone sono coinvolte nella manifestazione nella sede Luiss "Guido Carli", per l'occasione allestita utilizzando bambù 'certificato'.
In uno scenario che richiama gli ambienti del simbolo del Wwf, il panda, c'è una mostra foto-video sulla storia dell'organizzazione in Italia, ricca di immagini di repertorio, di cui Repubblica.it pubblica in esclusiva alcune immagini. Staff del Wwf nazionale e attivisti delle sezioni locali, volontari, guardie delle Oasi e Guardie venatorie, sono coinvolti in un programma di festeggiamenti e riflessione scientifica, alla presenza di personalità del mondo politico, scientifico, di istituzioni nazionali ed internazionali.
E a proposito di proposte concrete, il momento clou sarà il sabato, quando verrà presentato "Biodiversity vision" un'analisi scientifica sulla sfida della biodiversità per il XXI secolo. Il rapporto è stato stilato in 5 anni di lavoro sullo stato della biodiversità e l'analisi socio-economica su area vasta per individuare interferenze e opportunità. L'analisi sarà presentata al governo (interverrà il ministro dell'Ambiente Pecoraro Scanio), come strumento indispensabile per difendere e concentrare gli sforzi e l'impegno economico di conservazione in Italia.
Fulco Pratesi, Presidente del Wwf Italia, commenta così la manifestazione aperta con il saluto del capo dello Stato: "Le sue parole ci riempiono di orgoglio - dice Pratesi - Soprattutto per il fatto di essere accompagnate dall'incoraggiamento ad andare avanti con i nostri programmi". Pratesi, che cominciò l'avventura del Wwf allestendo una prima sede nel suo studio di architetto a Firenze nel '66, fa anche un bilancio di questi 40 anni. "In certo senso oggi si sta meglio, almeno dal punto di vista della fauna selvatica, settore in cui si sono fatti passi avanti importanti".
"In Italia 40 anni fa c'era soltanto lo 0,6% di territorio protetto, oggi siamo al 10%. I parchi nazionali erano 5 e ora sono 20. Grazie alle nostre azioni anche i boschi sono aumentati e attualmente si può dire che sono protette quasi tutte le zone umide". "Per altri versi si sta peggio - osserva Pratesi - In questi anni è cresciuta in modo notevole la cementificazione, e pure l'inquinamento delle nostre città ha fatto passi incredibili; lo smog da auto è cresciuto in modo esponenziale. Quaranta anni fa tutto questo era impensabile e l'aria sicuramente migliore".
Infine i programmi per il futuro, per ottenere quello che si favoleggia nello spot televisivo ideato per i 40 anni: poter chiudere il Wwf perché la Natura è salva e non c'è più bisogno di qualcuno che la protegga. Il Wwf Italia ha una priorità: "Va sviluppato l'impegno sulle energie rinnovabili - osserva il presidente - il governo dovrebbe mettere forti tasse per scoraggiare l'uso di lampadine a incandescenza e scaldabagni, e con i soldi incassati promuovere forme alternative di energia solare termica e fotovoltaica, per partecipare concretamente alla riduzione delle emissioni inquinanti".
(27 ottobre 2006)
da:
www.repubblica.it/2006/10/sezioni/scienza_e_tecnologia/ambiente/wwf-40-anni/wwf-40-a...