Il mito e la leggenda nella Lega e altrove

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Consigliere Bricks
00sabato 7 ottobre 2006 17:47
Premessa al mito.

[SM=x329208] L’alba dei tempi: gli uomini lasciano il villaggio e non tornano per giorni. Poi tornano a casa portando un mammut. Quella è la sera in cui tutto il popolo si riunisce davanti al fuoco ad ascoltare le gesta degli uomini. Ecco, bisogna tener conto che per quei tempi un mammut era veramente un eccezionale bottino, sicché i fanciulli e le donne saranno restati affascinati da tali avventure, e da anziani avranno tramandato il ricordo di quel giorno ai figli e ai nipoti: nel frattempo, dopo alcune narrazioni, il mammut da uno saranno diventati tre, e da tre saranno passati a cento e cento mammut, da mammut a leoni… L’esagerazione è l’anima del mito. Praticamente mai nelle storie antiche si racconta il vero, tanto è vero che oggi, quando uno dice delle follie, gli si dice “non raccontar storie”, non a caso, eh. Prendiamo l’assedio di Troia: una città classica dà riparo a circa 2000 persone, più o meno 600 bambini, 500 donne, 650 più o meno tra tutti gli anziani. Insomma, restano 250 uomini, di cui più o meno 150 scudieri e “spalle”, e 100 fanti da combattimento. Una città o una colonia greca aveva in media solo 100 soldati. Metteteli in falange: 10 per 10. Visti così capite che sono veramente pochi… Se guardate il film “Troy”, ci saranno dieci volte tutti gli uomini dello sbarco in Normandia! E poi le case sono tutte di pietra e gesso, mentre la stragrande maggioranza dei cittadini è povera, vive nel contado, in capanne di legno. Sono i poeti che hanno esagerato il tutto.
Es: Oggi:
“Avendo rapito la bellissima Elena del re di Sparta, i Troiani furono attaccati dai Greci. Dopo dieci anni di dura lotta i Greci vinsero i Troiani grazie all’astuto stratagemma del cavallo di legno.”
Medioevo:
“Avendo rapito la figlia di un artigiano greco, i Troiani furono attaccati dai Greci. Dopo un anno di lotta i Greci vinsero i Troiani grazie a 20 cavalieri.”
Età classica, il giorno dopo la fine dell’assedio.
“Avendo rubato i maiali dal recinto di un contadino greco, un troiano fu arrestato dalla polizia greca.”
Persino la battaglia di Poitiers è stata una scorribanda tra briganti e uno squadrone di quattro poliziotti franchi, eppure dopo mille anni è passata da “semplice rapina in banca” a “Epica battaglia di valorosi messeri”.
Badate: non ho voluto offendere nessuno: se qualcuno se la prende, mi perdoni, ma non è nel mio interesse insultare. Se non ci fosse il mito, l’esasperazione della realtà, la storia sarebbe un po’ meno interessante di quanto non lo sia ora, intrisa di esagerazione e pomposità. E noi patrizi e mercanti, sudditi e principi della Lega, possiamo in questa sezione discutere di tutto ciò che da una battuta di caccia è diventato un grande passo nella storia. Qui si può parlare di:
Battaglie, miti, eroi, temi classici, società di epoca anseatica, animali fantastici e leggende da “taverna”
.

[SM=x329169]
Consigliere Bricks
00sabato 7 ottobre 2006 17:49
Il Drago
[SM=g27828] Interessante lettura: “Manuale di zoologia fantastica” di Jorge Luis Borges.
Il drago.

Un grosso e alto serpente con artigli e ali: questa è la più accreditata e gettonata descrizione del drago. Può essere nero, ma anche lucente e spesso sputa boccate di fuoco e fumo. Questa è la descrizione più moderna. I greci invece applicavano il nome “drago” ad ogni serpente considerevole.

Il celebre Plinio parla di draghi capaci di dissanguare completamente un elefante adulto. Si parla persino di draghi che alla ricerca di cibo attraversano le acque del mar Rosso mettendosi in gruppi di cinque che si abbracciano formando una specie di imbarcazione e tenendo le teste fuor d’acqua.

V’erano addirittura delle ricette mediche e farmaci preparati con le parti del corpo di tali bestie: con i suoi occhi essiccati si scacciavano gli incubi, con il grasso del suo cuore in un impacco di pelle e legato al braccio permetteva di essere assolti ai processi, indossando i suoi denti a collana i potenti sarebbero stati più gentili nei vostri confronti, mentre con la sua testa e la coda misti a peli e midollo di leone, la schiuma di bava di un cavallo che ha da poco vinto una corsa e unghie di cane si poteva diventare invincibili.

Il drago europeo.

Il drago, essendo un essere spaventoso, veniva usato come emblema, stemma nobiliare o in araldica in generale: era il simbolo della corte romana, come l’aquila quello dei legionari; la sua effigie era scolpita nelle prue delle navi, negli scudi e ricamata sulle vele dei pirati vichinghi…

In Europa e in occidente in generale, il drago è un essere malvagio, crudele e spietato nel migliore dei casi, ridicolo e tragicomico nei peggiori. Sconfiggere un drago era un’impresa e un trionfo, prendete le fatiche di Ercole: una di queste è trascinare un drago fuori di una caverna. Scusate se è poco.

Il drago cinese.

Al contrario del drago europeo, il drago cinese non è insensatamente crudele o assurdamente stupido, è invece considerato una sorta di divinità, il cui potere risiede in una perla che egli stesso custodisce, poiché senza di essa, i suoi poteri svanirebbero. Sfida per i cinesi era quella di sottrargliela e neutralizzarlo.

Con “drago” si formarono i Cina frase fatte e addirittura il nome del rango di imperatore! Per dire “il volto dell’imperatore” si diceva “il volto del Drago”, il suo trono? “Trono del Drago”. E la pioggia? “Il cielo si accoppia col Drago”.

Il drago è un essere superiore e nobile.

Riassunto:
Analogia tra drago europeo e cinese:
“Entrambi custodiscono qualcosa: quello germanico un tesoro o spesso tiene prigioniera una damigella, quello cinese la fonte della sua energia, la perla.”
Differenza tra i due:
“Quello cinese è nobile d’animo ed è una divinità, quello europeo è goffo, stupido o solo crudele.”
e
“Per gli uomini occidentali e orientali costituisce una sfida interessante sconfiggerne uno.”

E’ un libro interessante per gli amanti del fantastico!

[SM=x329228]
Von Frhulich
00lunedì 9 ottobre 2006 09:00
Re:

Scritto da: Consigliere Bricks 07/10/2006 17.47
Premessa al mito.

[SM=x329208] L’alba dei tempi: gli uomini lasciano il villaggio e non tornano per giorni. Poi tornano a casa portando un mammut. Quella è la sera in cui tutto il popolo si riunisce davanti al fuoco ad ascoltare le gesta degli uomini. Ecco, bisogna tener conto che per quei tempi un mammut era veramente un eccezionale bottino, sicché i fanciulli e le donne saranno restati affascinati da tali avventure, e da anziani avranno tramandato il ricordo di quel giorno ai figli e ai nipoti: nel frattempo, dopo alcune narrazioni, il mammut da uno saranno diventati tre, e da tre saranno passati a cento e cento mammut, da mammut a leoni… L’esagerazione è l’anima del mito. Praticamente mai nelle storie antiche si racconta il vero, tanto è vero che oggi, quando uno dice delle follie, gli si dice “non raccontar storie”, non a caso, eh. Prendiamo l’assedio di Troia: una città classica dà riparo a circa 2000 persone, più o meno 600 bambini, 500 donne, 650 più o meno tra tutti gli anziani. Insomma, restano 250 uomini, di cui più o meno 150 scudieri e “spalle”, e 100 fanti da combattimento. Una città o una colonia greca aveva in media solo 100 soldati. Metteteli in falange: 10 per 10. Visti così capite che sono veramente pochi… Se guardate il film “Troy”, ci saranno dieci volte tutti gli uomini dello sbarco in Normandia! E poi le case sono tutte di pietra e gesso, mentre la stragrande maggioranza dei cittadini è povera, vive nel contado, in capanne di legno. Sono i poeti che hanno esagerato il tutto.
Es: Oggi:
“Avendo rapito la bellissima Elena del re di Sparta, i Troiani furono attaccati dai Greci. Dopo dieci anni di dura lotta i Greci vinsero i Troiani grazie all’astuto stratagemma del cavallo di legno.”
Medioevo:
“Avendo rapito la figlia di un artigiano greco, i Troiani furono attaccati dai Greci. Dopo un anno di lotta i Greci vinsero i Troiani grazie a 20 cavalieri.”
Età classica, il giorno dopo la fine dell’assedio.
“Avendo rubato i maiali dal recinto di un contadino greco, un troiano fu arrestato dalla polizia greca.”
Persino la battaglia di Poitiers è stata una scorribanda tra briganti e uno squadrone di quattro poliziotti franchi, eppure dopo mille anni è passata da “semplice rapina in banca” a “Epica battaglia di valorosi messeri”.
Badate: non ho voluto offendere nessuno: se qualcuno se la prende, mi perdoni, ma non è nel mio interesse insultare. Se non ci fosse il mito, l’esasperazione della realtà, la storia sarebbe un po’ meno interessante di quanto non lo sia ora, intrisa di esagerazione e pomposità. E noi patrizi e mercanti, sudditi e principi della Lega, possiamo in questa sezione discutere di tutto ciò che da una battuta di caccia è diventato un grande passo nella storia. Qui si può parlare di:
Battaglie, miti, eroi, temi classici, società di epoca anseatica, animali fantastici e leggende da “taverna”
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[SM=x329169]


Temo di non avere ben compreso e su quello che ho compreso non sono d'accordo. In particolare:
1- non è vero che l'anima del mito sia l'esagerazione (alla stregua delle balle del cacciatore che deve ingigantire le sue imprese: l'esempio con cui hai aperto è significativo);

2- non si può assolutamente utilizzare un prodotto tipico della moderna cultura dell'intrattenimento di massa (il film Troy) per spiegare il mito, perchè con il mito greco non ha assolutamente nulla da spartire. Se il regista di Troy fa sembrare l'arrivo dei Greci a Troia lo sbarco in Normandia (su questo sono assolutamente d'accordo: basta vedere come le navi di Achille piombano sulla spiaggia!), il povero Omero non ne ha assolutamente colpa; penso anzi che la polvere delle sue ossa avrà vorticato senza sosta per l'orrore all'uscita del film! [SM=g27825]
A parte gli scherzi, non è che io voglia mitizzare il mito a fronte dei prodotti contemporanei, solo dire che è un'altra cosa. [SM=x329166]
Consigliere Bricks
00lunedì 9 ottobre 2006 19:12
[SM=x329205] Fruhlich, quella affermazione “L’esagerazione è l’anima del mito” non l’ho fatta con sarcasmo… L’ho detta perché a me sembra proprio vera: dopotutto, più è recente l’opera, meno esagerazione vi trovi, e viceversa. [SM=x329208] Omero si starà veramente rivoltando nella tomba per quel film sulla guerra di Troia, che comunque cela errori madornali che ora non elenco. L’accenno a Troy è la dimostrazione, anche irrilevante, della mia teoria: mentre Omero parla di forze più o meno cospicue, oggi, dopo millenni, essendo la narrazione vittima dell’esagerazione, si tende a pensare nell’ordine delle migliaia, o persino dei milioni [SM=x329204] . E nel film appunto la spiaggia sembrava un “formicaio”.
[SM=x329169]
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