Re:
Red Night Seer, 30/09/2007 12.20:
E quindi preferisci una cultura internazionalista massificata dove tutto è uguale e se sgarri vieni considerato un alienato, piuttosto che una cultura nazionale con le proprie tradizioni, ideali, orgoglio, e storia??
Beh allo stesso modo potrei risponderti se tu rpeferisci davvero un mondo pieno di confini dove un uomo guarda da sopra un muro, e invece di vedere un altro uomo ci vede un alienato, un diverso, meritevole solo di avere un peggioramento del suo benessere a vantaggio del proprio...
Io sono anzitutto un singolo. Per la vita che faccio mi è indifferente associarsmi a 9milioni di persone (Lombardia) o tot miliardi (mondo).
Non è che siccome sono lombardo deve piacermi la polenta per forza (mi piace, cmq). Poi se la polenta piace solo a me, a tutti i lombardi, o a tutto il mondo, la cosa non mi fa nè caldo nè freddo.
E siccome tanto vivo in in Italia se mi piacesse andare in giro con un kilt scozzese (non mi piace, cmq), sarei preso per un alienato, cultura globale e mica cultura globale^^
In ogni caso non credo che globalizzazione coincida con azzeramento del pensiero critico (quello semmai è il consumismo, ma anche una qualsiasi ideologia. Tra l'altro in un mondo dove l'80%vive col 20% di risorse dubito grandemente che il consumismo possa infettare la maggior parte della popolazione mondiale no?).
Per me un mondo unito che abbia meno occasione di scannarsi e di sfruttarsi sarebbe un mondo migliore.
Obbiettivo forse irrangiungibile (ma forse non più di tanto considerando le moderne forme di telecomunicazione), ma fomentare i nazionalismi costituisce solo un passo indietro.