In MTB nei dintorni di Como

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pudra
00lunedì 25 agosto 2014 15:36
In MTB nei dintorni di Como

Sabato 23 Agosto 2014
Parco Regionale della Spina Verde
Un mio amico mi ha prestato la sua MTB invernale mono ammortizzata e voglio provarla.
Sono d’accordo con un altro amico per fare un giro nel comasco sabato. Alla mattina piove a dirotto: ci sentiamo e decidiamo di annullare e rimandare il giro ad un’altra volta.
Poi verso le 11 si apre e decido di fare un giro pomeridiano.
Ho appena comprato un libro di MTB e voglio seguirne qualche itinerario.
Decido di andare nel Parco della Spina Verde di Como, le collinozze (Monte Croce e Monte Cavallasca) che chiudono a sud il Lario alle porte di Como. Parto dalla stazione di Albate Camerlata e dopo 2 km passo la Comasina in località Camerlata e sono già in salita tra le rampozze del Monte Croce, nei pressi del Castel Baradello. Dopo alcune ripide rampozze sui strada sterrata/cementata/acciottolata nel bosco sono ad un bel belvedere su Como e sul Lario: i colori sono vivacissimi, s’è proprio fatta una bella giornata. Dopo un po’ di saliscendi si scende. Seguo il percorso indicato dalla guida, che però diventa ostico: tra gradinate e radici, devo portare la bici a mano. Giungo a San Fermo della Battaglia e percorro un piccolo tratto di asfalto e quindi comincia, dapprima asfaltata e poi sterrata la strada che porta al Sasso Cavallasca. L’itinerario è molto breve, ma tra la mia lentezza (sia nelle salite, che nelle discese) e il cercare di seguire pari pari il percorso descritto nel libro ci metto proprio tanto. Il Sasso Cavallasca è caratterizzato da numerose strade militari (ma anche trincee, passaggi sotterranei etc ...) costruite prima della Prima Guerra Mondiale per difendere l’Italia da un eventuale attacco austriaco attraverso la Svizzera.
Anche qui, trovo un belvedere, che avevo scoperto lo scorso novembre in una escursione a piedi, in località Pin Umbrela: il belvedere è ancora più grandioso sul Lario e su Como del precedente.
Non ho intenzione di effettuare tutto il giro indicato sulla guida, ma arrivo al confine con la Svizzera caratterizzato da una grossa cancellata. Dopo un breve deviazione in salita (sembra che si possa entrare in territorio svizzero, dove c’è un belvedere), desisto in quanto devo spingere la bici sia in salita che in discesa, per la ripidità del tracciato.
Scendo verso dx per Ponte Chiasso, in un sentiero che alterna traversi semplici a tratti di scale: infatti ho sbagliato strada... l’ultima parte sembra una pista da downhill, che riesco percorrere bici in sela solo per brevissimi semplici tratti. Giungo a Ponte Chiasso a pochi passi dal confine e per strada asfaltata attraverso Como. Risalgo la Camerlata e decido di tornare ad Albate a prendere il treno: l’idea iniziale sarebbe stata di proseguire il giro verso Montorfano e tornare a casa in bici (è un itinerario breve), ma data la difficoltà del tracciato e la voglia di fare un bel girozzo domani decido di tornare in treno: sono quasi le 20. Due gocce d’acqua mi danno un ultimo saluto a questo bel pomeriggio.
Ho percorso 24,1 km in 3h07’18’’ (al netto delle soste) alla media di 8 km/h (al netto delle soste) con 770 m di dislivello.

le foto: https://www.facebook.com/iris.nombosco/media_set?set=a.813357275353248.1073741844.100000369496341&type=1

Domenica 24 Agosto 2014
Sasso Gordona
Oggi decido di andare a Chiasso e di fare un giro nella parte meridionale del Lario Occidentale, zona molto frequentata dai ciclisti, a un passo da casa, che in MTB non ho mai esplorato. L’idea è di percorrere la Valle di Muggio, salire il Sasso Gordona, proseguire sulla strada cementata/sterrata per il Bisbino e quindi scendere a Cernobbio con la strada asfaltata.
Arrivo in stazione a Chiasso alle 8:45, prendo nota dei treni del ritorno e parto. Subito una sorpresa: la consueta strada cantonale per Lugano è vietata in bici e quindi faccio un giro dell’oca per raggiungere Morbio Inferiore. Oggi la giornata è proprio bella: la strada sale per dei bei tornanti e si può ammirare bene la dorsale del Sasso Cavallasca, la zona del Prabello – San Giorgio e il Monte Rosa. A Morbio Superiore molti ciclisti in bici da strada e in MTB mi sorpassano: è una zona abbastanza frequentata. Poco dopo quest’ultima prendo la strada sulla destra per Sagno e al ristorante Latte Caldo comincia il Sentée da L’Albur (itinerario anch’esso suggerito sul libro), che si percorre inizialmente in salita per strada sterrata. Ad un certo punto, quando questo scende verso sx lungo uno stretto sentiero, continuo a proseguire in salita fino a quando sulla sx c’è un sentiero: questo è e saliscendi e riesco per buona parte percorrerlo in sella: poi realizzo che sale troppo e non riuscirei a tornare in fondovalle, quindi torno indietro riprendendo il Sentée da L’Albur: il sentiero scende decisamente ed è nei primi metri per alcuni tratti un pochino tecnico e porto la bici a mano. Poi si fa più scorrevole. Nei tratti fuori dal bosco si hanno begli scorci sulla Valle di Muggio. Giunto a Caneggio salgo per una ripida strada asfaltata che mi riporta su un bello sterrato saliscendi. Quindi poco prima di Brusella riprendo la strada della Valle di Muggio. In fondo si vede il Monte Generoso. A Cabbio è tempo di lasciare definitivamente la strada e, attraversato il paese, si sale verso l’Alpe Bonello: si seguono le indicazioni per il percorso da MTB e percorro per la stretta strada sterrata che sale a tornanti nel bosco, asfaltata nei tratti più ripidi. Non è durissima, ma sono un bel po’ stanco. Finalmente termina nei pressi dell’Alpe Bonello. Qui siamo tra pascoli a pochi metri dal confine con l’Italia e incontro due amici del Cai: chiacchieriamo un po’ e poi ognuno va per la sua strada. Io proseguo per il Rifugio Prabello. Dopo un po’ mi richiamano... fanno anche loro la mia stessa strada, quindi proseguiamo insieme.
continua... [SM=g27988]

le foto: https://www.facebook.com/iris.nombosco/media_set?set=a.813358222019820.1073741845.100000369496341&type=1
-Emiliano-
00lunedì 25 agosto 2014 22:10
Bravo!

Bello, sono le mie strade!
Se vuoi suggerimenti, chiedi pure!

Emiliano
pudra
00martedì 26 agosto 2014 15:59
va bene.
grazie

intanto continuo...

Dopo un tratto su strada sterrata, vi è un traverso in saliscendi su single track, parzialmente pedalabile e si giunge al rifugio Prabello, già in territorio italiano, pochi metri aldilà del confine. I miei amici fanno una sosta mangereccia al rifugio, io invece salgo in cima al Sasso Gordona a piedi. L’idea iniziale sarebbe stata di salirci con la bici in spalla. Ricordavo il percorso (è un sentiero ripido, parzialmente attrezzato con catene) perché l’ho fatto a novembre (e c’era nebbia), ma con la bici sarebbe stato un po’ troppo pericoloso. Oggi è una bellissima giornata e mi posso godere un vista sul Lago di Como e sui monti circostanti. Sosta pranzo in cima. Discendo per la stessa via e ritorno al rifugio dove i miei amici hanno finito di mangiare.
Ora proseguiamo in bici un po’ in saliscendi verso il Bisbino. Ci fermiamo nei pressi dell’altro versante del Gordona (dove avrei potuto scendere) per vedere alcuni camminamenti della Linea Cadorna, di cui il Sasso Gordona e la zona è ricca.
Quindi ci aspetta la parte più dura: una salita, in parte cementata che porta al rifugio e alla Colma di Binate. Fa un pochino caldo e dopo il pranzo non è il massimo. Il più è fatto: quasi completamente in discesa raggiungiamo i rifugi Murelli e Bugone, dove si ha qualche scorcio sul Lario, quindi l’ultima salita su sterrato per prendere la strada che porta al Monte Bisbino, sulla quale ci immettiamo negli ultimi km.
Dal piazzale del Bisbino c’è un bel panorama sui laghi del Varesotto. Alcuni ci chiedono quanto ci si mette a fare la strada da Cernobbio, ma rispondiamo ovviamente che abbiamo fatto un altro giro. Ora si scende e sono un po’ preoccupato. La mia idea sarebbe stata di scendere per la strada asfaltata, dato che i percorsi di discesa indicati sul libro mi sembravano ostici, ma i due amici hanno una relazione che porta su un percorso fattibile. Scendiamo la scalinata con bici in mano sul alto svizzero del Bisibino e rientriamo in Svizzera. Dopo qualche tratto ciclabile e un breve traverso con bici a mano, davanti a noi c’è un bel percorso carrabile ben indicato che scende a Morbio. Si hanno anche dei begli scorci su Como. Proseguiamo quindi nel bosco sulla strada sterrata che presso Sagno diventa asfaltata, ma sempre molto stretta e ripida.
Quindi imbocchiamo la strada che porta in salita a Morbio Superiore dove hanno lasciato l’auto i miei amici: torno a casa con loro e concludo così questo bel giro.
Ho percorso 46,9 km in 6h32’28’’ (al netto delle soste) alla media di 7 km/h (al netto delle soste) con 2050 m di dislivello positivo e 1820 m di dislivello negativo.

La MTB mi sta permettendo di vedere le montagne più vicine a casa mia con nuovi occhi e con un approccio intermedio tra l’escursionismo e la bici da strada, che mi piace molto. Ora che l’ho ritrovata dopo parecchi anni di pausa, difficilmente la abbandonerò!
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