Ius Soli et Ius Domicilii

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Pertinax
00venerdì 4 agosto 2006 20:31
Come si diventerà cittadini italiani
(Ddl, Cdm 4.8.2006)

Dal Governo via libera alla riforma sulla cittadinanza agli immigrati. Il provvedimento, messo a punto dal Ministro dell’interno, Giuliano Amato, è stato approvato dal Consiglio dei Ministri nella seduta del 4 agosto 2006. Il provvedimento, in particolare, interviene sullo “ius soli”, valorizzando ai fini dell’acquisizione della cittadinanza, la nascita dello straniero nel territorio della Repubblica italiana: vengono dimezzati i tempi di permanenza legale e continuativa sul territorio, che passa da 10 a 5 anni. Ma vengono introdotti anche alcune compensazioni per scongiurare il pericolo di un afflusso indiscriminato di stranieri che raggiungono l’Italia, nella speranza di una facile cittadinanza. Ecco allora che viene previsto il requisito della regolare presenza in Italia di almeno uno dei genitori per un periodo di 5 anni antecedenti alla nascita. La regolare presenza, poi, viene collegata al requisito della residenza legale e senza interruzioni in Italia. Viene previsto, inoltre, anche un’altra ipotesi di acquisto della cittadinanza iure soli, per favorire l’integrazione degli immigrati di terza generazione: in pratica è rivolta ai nati in Italia da genitori stranieri di cui almeno uno, residente legalmente all’atto della nascita del figlio nel nostro Paese, sia nato in Italia. Previsto anche lo ius domicilii per il minore, che affianca lo ius soli per chi non è nato in Italia ma si trova a vivere nel nostro Paese gli anni decisivi della formazione. Quindi, sempre sulla base dell’inderogabile presupposto che almeno uno dei genitori sia residente in Italia da almeno 5 anni, vengono presi in considerazione anche altri requisiti: la durata della vita in Italia per un congruo periodo, sempre determinato in 5 anni e la qualità della vita trascorsa, contrassegnata dalla partecipazione alla scuola e alla formazione professionale o dallo svolgimento di una attività lavorativa consentita. La concessione della cittadinanza per chi si trova in queste condizioni avviene su richiesta dei genitori o del genitore che ha la potestà genitoriale. Il minore, entro un anno dal raggiungimento della maggiore età, può rinunciare alla cittadinanza. Vengono introdotte anche alcune misure per contrastare il fenomeno dei cosiddetti “matrimoni di comodo, stabilendo termini più rigorosi per l’acquisto della cittadinanza “iure matrimoni”. Infine, mutuando l’esperienza di altri Paesi europei, viene introdotto il concetto di reale integrazione dello straniero nel Territorio italiano, subordinando l’acquisizione della cittadinanza alla verifica della sua sussistenza. (04 agosto 2006)

MODIFICHE ALLA LEGGE 5 FEBBRAIO 1992, N. 91, RECANTE NUOVE NORME SULLA CITTADINANZA DISEGNO DI LEGGE

ART. 1

(Nascita)



1.All'articolo 1, comma , della legge 5 febbraio 1992, n. 91, sono aggiunte, in fine, le seguenti:

«b-bis) – chi è nato nel territorio della Repubblica da genitori stranieri di cui almeno uno sia residente legalmente in Italia senza interruzioni da almeno 5 anni al momento della nascita ed in possesso del requisito reddituale per il rilascio del permesso di soggiorno CE per soggiornanti di lungo periodo;

b-ter) - chi è nato nel territorio della Repubblica da genitori stranieri di cui almeno uno, legalmente residente, sia nato in Italia ed in possesso del requisito reddituale per il rilascio del permesso di soggiorno CE per soggiornanti di lungo periodo».



2. Dopo il comma 1 dell'articolo 1 della legge 5 febbraio 1992, n. 91, è inserito il seguente:

«1-bis. Nei casi di cui alle lettere b-bis) e b-ter) del comma 1 entro un anno dal compimento della maggiore età il soggetto può rinunciare, se in possesso di altra cittadinanza, alla cittadinanza italiana».



Art. 2

(Minori)



1. Il comma 2 dell'articolo 4 della legge 5 febbraio 1992, n. 91, è sostituito dai seguenti:

«2. Il minore figlio di genitori stranieri, di cui almeno uno residente legalmente in Italia senza interruzioni da almeno cinque anni ed in possesso del requisito reddituale per il rilascio del permesso di soggiorno CE per soggiornanti di lungo periodo, che, anch'esso legalmente residente in Italia senza interruzioni per un periodo non inferiore a cinque anni, vi abbia frequentato un ciclo scolastico o un corso di formazione professionale o vi abbia svolto regolare attività lavorativa per almeno un anno diviene cittadino italiano su istanza dei genitori o del genitore esercente la potestà genitoriale secondo l'ordinamento del paese di origine. Entro un anno dal compimento della maggiore età il soggetto può rinunciare, se in possesso di altra cittadinanza, alla cittadinanza italiana.



2. Con regolamento di esecuzione della presente legge adottato, ai sensi dell'articolo 17, comma 1, della legge 23 agosto 1988, n. 400, su proposta del Ministro dell'interno, verranno definiti i termini e le modalità per la presentazione delle istanze, gli organi competenti a riceverle, nonché la documentazione da produrre ivi compresa quella ritenuta idonea a comprovare la sussistenza del requisito di cui al comma 1 e verranno armonizzate le norme contenute nel decreto del Presidente della repubblica 12 ottobre 1993, n. 572.».



Art. 6



(giuramento)



1.L'articolo 10 della legge 5 febbraio 1992, n. 91, è sostituito dal seguente:

«Art. 10- 1. Entro sei mesi dalla notifica del decreto di conferimento della cittadinanza la persona a cui lo stesso si riferisce deve presentare giuramento secondo le modalità ed i contenuti che saranno stabiliti nel regolamento di cui al comma 2 dell'articolo 9-bis.

2. Il medesimo decreto non ha effetto se il giuramento non è prestato entro il termine di cui al comma 1.».



Art. 7

(Copertura finanziaria)



1. All'onere derivante dall'attuazione del presente provvedimento, valutato in 200.000 euro annui a decorrere dal 2007, si provvede mediante corrispondente riduzione dello stanziamento iscritto, ai fini del bilancio triennale 2006-2008, nell'ambito dell'unità revisionale di base di parte corrente «Fondo speciale» dello stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze per l'anno 2006, utilizzando per l'anno 2007 la proiezione di parte dell'accantonamento relativo al Ministero dell'Interno e per l'anno 2008 la proiezione di parte dell'accantonamento relativo al Ministero degli affari Esteri. Il Ministero dell'Economia e delle finanze è autorizzato ad apportare, con propri decreti, le occorrenti variazioni di bilancio.
2. L'INPS provvede al monitoraggio degli oneri finanziari derivanti dalle disposizioni introdotte dalla presente legge, informando tempestivamente il Ministro del lavoro e della previdenza sociale e il Ministero dell'economia e delle finanze, anche ai fini dell'adozione dei provvedimenti correttivi di cui all'articolo 11-ter, comma 7, della legge 5 agosto 1978, n. 468, e successive modificazioni. Gli eventuali decreti emanati, ai sensi dell'articolo 7, comma 2, n. 2), della legge n. 468 del 1978, prima dell'entrata in vigore dei provvedimenti o delle misure di cui al periodo precedente, sono tempestivamente trasmessi alle Camere, corredati da apposite relazioni illustrative.
Aggravi85
00giovedì 10 agosto 2006 18:23
L'Italia e l'italiano non esiste, e di questo passo la politica darà ragione sempre di più alla storia...
Lux-86
00giovedì 10 agosto 2006 18:28
5 anni... il tempo di una legislatura [SM=x751578]

in inghilterra e in francia il periodo è di 5 anni, in germania 8 e in Spagna è 10. Per me sarebbe meglio sui 7-8. E poi inserirei il principio che qualunque pena detentiva superiore ad un tot per un immigrato venga sostiuita dall'espulsione immediata.

e comunque sono stanco di gente che dice che non esisto [SM=x751544]
sono italiano per eslcusione, va bene così? [SM=x751553]
Pertinax
00giovedì 10 agosto 2006 19:09
ma pure io mi sono rotto di ste cagate che gli italiani non esistono: i genetisti dicono che gli italiani esistono quale gruppo omogeneo e addirittura affermano con certezza che il ceppo "romano" è ancora predominante e ben visibile, le faccezie sulle varie invasioni sono ridicole perchè basta armarsi di pazienza e reperire i numeri per vedere che non regge la storia del meltinpot forzati, culturalmente vale lo stesso discorso, differenze superficiali ma niente di abbissale come propugnano i leghisti e altri capitolardi.

io sono italiano, fiero e coontento di esserlo! [SM=x751640]
ipercritico
00martedì 22 agosto 2006 18:33
-Giona-
00martedì 22 agosto 2006 19:59
Proprio quando i modelli d'integrazione francese e inglese hanno dimostrato di non funzionare, ecco che, per motivi ideologici, i nostri governanti decidono di applicarli anche in Italia.
Pertinax
00mercoledì 23 agosto 2006 09:09
ma in realta il cambiamento è di tipo giuridico piùtosto che ideologico, ora la cittadinanza è "di sangue" mentre d'ora in poi sara cittadinanza legata all'effettivo vivere in italia.
ipercritico
00mercoledì 23 agosto 2006 10:00
Re:

Scritto da: Pertinax 23/08/2006 9.09
ma in realta il cambiamento è di tipo giuridico piùtosto che ideologico, ora la cittadinanza è "di sangue" mentre d'ora in poi sara cittadinanza legata all'effettivo vivere in italia.



il poblema è proprio lì ...
la cittadinanaza è un fatto ideologico (parafrasando le tue parole)

mettiamoci bene nella zucca che una immigrazione massiccia non gestita è un grosso problema ...
fino a che si parlerà di : comunità Cinese in italia ..comunità pakistana in Italia ... comunità slava ... etc..
avremo solo una Babele
tante comunità staccate non fanno uno stato ma una federazione !
lo scontro è soprattutto culturale

razza , pelle , sono solo aspetti esteriori ...
ho conosciuto un Neo cittadino Canadese (proveniente dal Messico)
FIERO di essere canadese (senza dimenticare le sue origini)
di contro ho conosciuto un Kossovaro , cittadino italiano , che nonappena possibile ritornerebbe indietro ...
non si può stabile ex lege la cittadinanza o l'appartenenza ad una cultura e 5 anni mi sembrano davvero pochi per farlo .
Pertinax
00mercoledì 23 agosto 2006 11:56
è un po incasinato il discorso che hai fatto... [SM=x751600] spiegati meglio
ipercritico
00mercoledì 23 agosto 2006 16:16
Re:

Scritto da: Pertinax 23/08/2006 11.56
è un po incasinato il discorso che hai fatto... [SM=x751600] spiegati meglio



purtroppo più gli stranieri formano delle comunità all'interno degli stati meno si integrano gli individui ..
succede sempre così ..
e maggiore e la velocità dei flussi migratori più è grande la possibilità che accada .

nelle più classiche CinaTown diffuse nel mondo ci sono persone che conoscono solo il cinese (a volte neanche il Mandarino)
come pensi che si possano integrare nello stato che li ospita ?

le rivoluzioni (cambiamenti) o si fanno lentamente o con il sangue !
Caio Logero
00lunedì 27 novembre 2006 17:12
L'ho notato solo ora... io sono per iure sanguinis, per me ci vorrebbero 15 anni, e allora si potrebbe definire il soggetto integrate. Se bisogna aprire le porte per fare delle comunità straniere in Italia, come i barbari che facevano comunità dentro l'Impero Romano, allora restino fuori tutti.

Poi riguardo il popoli italiano: Non esiste un popolo Italiano, ma esistono le popolazioni Italiche. Se il primo nega l'esistenza di un vero e proprio popolo, in quando le differenze ci sono, il secondo afferma che le similitudini sono così tante che lo si potrebbe definire comunque un popolo unico.
Io mi sento Italiano e Siciliano, e orgoglio di essere entrambi.
Ma non è possibile pensare che per queste piccole differenze, allora l'Italia è una farsa e potrebbe comporla chiunque questa nazione....
Lux-86
00lunedì 27 novembre 2006 17:20
gli italiani sono un unico ceppo che per la frammentazione politica si è diviso in piccoli gruppi, esistono differenze fra questi gruppi ma non tali da separarli nettamente. l'esempio che facevo qualche tempo fa: chi sostiene che, per esempio, i veneti sono un popolo dovrebbe provare a confrontarsi con un austriaco. le differenze con un veneto sonno praticamente nulle rispetto a quelle con un austriaco, o un francese o un inglese...
Pius Augustus
00lunedì 27 novembre 2006 17:21
sono contrario a questa innovazione.Spalancare così la cittadinanza non può portare vantaggi.
Riccardo.cuordileone
00lunedì 27 novembre 2006 20:18
Che schifo!

Io cambierei la legge in questo senso:

Abolirei la doppia nazionalità; abolirei le naturalizzazioni sportive; per richiedere la nazionalità italiana uno straniero dovrebbe avere almeno un genitore di nazionalità italiana o abitare e lavorare da almeno 10 anni in Italia, inseguito alla sua richiesta dovrebbe superare due esami scritti, un tema e un test di storia italiana, inseguito dovrà sostenere un esame orale che dimostri le capacità dialettiche del candidato ed infine dovrà prestare giuramento alla nazione italiana (che non esiste).
Lux-86
00lunedì 27 novembre 2006 20:32
riccardo mi spezzi quando scrivi ste cose [SM=x751578]
"giuramento alla nazioine italiana (che non esiste)"

facciamo così: giuramento alla costituzione, per me esiste la nazione italiana ma sarebbe troppo estenuante un dibattito a proposito [SM=x751545]
Riccardo.cuordileone
00lunedì 27 novembre 2006 20:37
Re:

Scritto da: Lux-86 27/11/2006 20.32
riccardo mi spezzi quando scrivi ste cose [SM=x751578]
"giuramento alla nazioine italiana (che non esiste)"

facciamo così: giuramento alla costituzione, per me esiste la nazione italiana ma sarebbe troppo estenuante un dibattito a proposito [SM=x751545]


Lo scritto apposta, volevo mettere lo smile ma non vedo le immagini, c'è il solito problema con imageshack.

No la costituzione italiana fa schifo, mettiamo giuramento allo stato italiano.

Inoltre aggiungo che i cittadini che hanno acquisito la nazionalità italiana non possono diventare dipendenti statali.
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