L'Olanda preoccupata per la "super-marijuana"

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-Giona-
00martedì 15 gennaio 2008 10:57
www.corriere.it/cronache/08_gennaio_15/olanda_spinelli_offeddu_d9cc0ee8-c339-11dc-b859-0003ba99c6...

Dietrofront. Il sindaco di Rotterdam ora chiude 29 «coffee shop»
L'Olanda e i super spinelli:
rendono tossicodipendenti

Cresciuti del 25% i giovani in cura. Sotto accusa la «marijuana Ogm»: principio attivo troppo concentrato

DAL NOSTRO CORRISPONDENTE
BRUXELLES — Negli ultimi due anni è aumentato del 25 per cento il numero dei giovani olandesi registrati presso ambulatori e ospedali per seguire una terapia contro la dipendenza da cannabis. Motivo presunto: l'eccessiva concentrazione negli spinelli di «thc» o tetraidrocannabinolo, il principio attivo della sostanza. Una concentrazione ottenuta, secondo alcuni esperti, anche grazie a semi modificati geneticamente, cioè alla cosiddetta «super-marjiuana Ogm» (la stessa che, nel 2003, fu al centro di inchieste ed arresti in Svizzera, nel Canton Ticino, e in altri Paesi).

L'allarme olandese, giunto da fonti ufficiali, ha confermato nelle sue decisioni Ivo Osptelten, laburista convinto e sindaco di Rotterdam: entro il 2009, ha stabilito con un decreto, chiuderanno per sempre i battenti 29 coffeeshops, o bar dove si vende cannabis in tutte le forme, la metà di tutti i coffeeshops della città, situati nel raggio di 200 metri dalle scuole. «Vogliamo scoraggiarne l'uso fra i giovani — questa la spiegazione ufficiale —, è roba che fa male alla loro salute e al loro cervello».

E Rotterdam è la seconda città d'Olanda, Paese che oltre trent'anni fa tenne a battesimo la «gedogen», o politica della tolleranza attiva verso le «droghe leggere». Oggi, su questi temi, lassù è in atto quasi una rivoluzione: lo spinello visto non più come simbolo di liberazione, ma di potenziale allarme sociale e sanitario. Un po' perché il «turismo degli spinelli» in arrivo da tutta Europa è diventato in sé un problema per molte città, ma soprattutto per quella storia del «thc» superconcentrato. La sua concentrazione media era al 3-5% negli anni Settanta, e non superava il 10% una decina di anni fa: ma ormai — anche se i controlli costanti sono naturalmente impossibili — sfiorerebbe il 25%.

Come nel resto dell'Europa, la cannabis resta anche in Olanda la sostanza stupefacente di uso più comune: secondo l'Osservatorio europeo sulla droga, hanno ammesso di averla usata almeno una volta nella vita circa 70 milioni di adulti europei, in media il 22% della popolazione fra i 15 e i 64 anni (con punte di oltre il 29% in Italia e in Gran Bretagna). E anche in Olanda, si sono registrate le stesse tendenze di fondo. Da un lato il numero dei consumatori si è stabilizzato, mentre salivano i consumi di cocaina. Dall'altro, nel caso degli spinelli, c'è stata la brutta sorpresa — o quasi— dei problemi di salute in aumento. Già nel rapporto 2006 dell'Osservatorio nazionale sulle droghe, riferito al 2001-2005, si delineavano le due tendenze: stabile il numero dei consumatori di cannabis fra i 15 e i 64 anni, e in aumento del 22% quelli che chiedevano di essere curati.

Gli ultimissimi dati sono ancora più seri. Fra i soli consumatori in età scolare, l'aumento di coloro che hanno avuto problemi è stato invece del 12%, e soltanto dal 2004 al 2005. I pazienti registrati nei vari centri erano 1.950 nel 1994, e 5.500 nel 2005. La vendita della cannabis — limitata a 5 grammi per cliente — è ancora una realtà in tutti i coffeeshops dell'Olanda. Ma sono gli stessi coffeeshops che stanno scomparendo.

Ad Amsterdam, la chiusura dei locali è stata giustificata con le ristrutturazioni urbanistiche nella «zona rossa». A Rotterdam, non c'è stato bisogno di scuse. A Maastricht, c'è un sindaco che chiede licenze più libere per i coffeeshops. Ma è un sindaco controcorrente.

Luigi Offeddu
15 gennaio 2008
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