L'altra faccia del terrorismo

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Gian1976
00venerdì 11 febbraio 2005 00:53
Il solo sospetto che certe notizie possano essere vere mi fa sperare in un imminente catastrofe che spazzi via questa civiltà ipocrita...
http://www.nexusitalia.com/altrafaccia.html

[Modificato da Gian1976 11/02/2005 0.54]

partenope74
00venerdì 11 febbraio 2005 19:13
Premesso che sono apolitico, voglio cogliere l'occasione x dire la mia.
Io credo che le truppe italiane devono immediatamente o quanto prima lasciare il territorio iracheno noi non possiamo essere complici di queste atrocita' che tra l'altro non sono nemmeno le prime da parte degli americani.
L'elezioni sono una farsa,ma perche' ci credevate veramente?
Per quanto riguarda la giornalista rapita di recente anche io avevo avuto lo stesso dubbio dell'autore dell'articolo,ovvero e' possibile che ci sia lo zampino di truppe americane forse xche' la giornalista ha visto o sentito qualcosa che non doveva,gia' ci sono precedenti simili,vi ricordate quella giornalista italiana uccisa in Somalia, aveva scoperto che i "servizi" italiani vendevano armi ai ribelli,ovviamente fu subito tutto insabbiato.

Gian1976
00venerdì 11 febbraio 2005 20:30
Le nostre truppe purtroppo non verranno ritirate per una semplice ragione: la loro vera missione è presidiare la zona di Nassiriya nei pressi della quale l'ENI ha l'appalto di ricostruzione di uno stabilimento petrolifero! O si tratta di una coincidenza?
Poveri ragazzi, altro che missione di pace. E la situazione è destinata a peggiorare: http://www.disinformazione.it/teocraziainiran.htm

Gian1976
00sabato 12 febbraio 2005 13:55
La visione del mondo del governo americano
Stati Uniti d'America - 28.1.2005

L'Anticristo all'Onu
La visione del mondo degli evangelici apocalittici che sostengono Bush

scritto per noi da Matteo Colombi

Le antipatie dell’amministrazione Bush verso l’Onu sono note; lo sono meno le posizioni di quella fetta dei sostenitori del presidente che segue un cristianesimo evangelico e apocalittico. In un film che ho visto su uno dei tanti canali che trasmettono le prediche dei televangelisti, il capo dell’Onu, con un accento europeo e nome slavo, è in realtà l’Anticristo. Gli eroi del film cercano di lavorare con lui per smascherarlo dinanzi alla massa dei telespettatori e delle nazioni del mondo. Ciò è difficile perché questo politico europeo sta costruendo una coalizione mondiale della pace, sta per riappacificare israeliani e palestinesi, portando dunque all’avveramento delle profezie bibliche (così interpretano i passaggi sull’Apocalisse gli autori del film). L’Anticristo sembrerà buono e pacifico, instaurerà un regno mondiale costruito tramite la persuasione e l’uso della ragione. Questo è malvagio perché la salvezza umana può derivare solo da Dio. Tutto ciò è fondamentalismo generico; ciò che è affascinante è la geopolitica a cui si lega: un ritiro di Israele dai territori occupati, un maggiore ruolo dell’Unione Europea e/o dell’Onu nel governo del mondo, e dunque un ritiro imperiale americano sono frutto del Demonio, da smascherare e sconfiggere.

Un movimento potente. In questo film l’Onu ha forze armate a propria disposizione, le usa per uccidere credenti e quindi genera martiri, gli Usa sono succubi fino a quando i veri credenti riescono a smascherare l’Anticristo e riconfermare la supremazia di Dio. Questo film ha richiesto una certa quantità di capitale, con un certo numero di attori, alcuni dei quali di discreta fama, e alcuni effetti speciali. Inoltre finanziare la sua disseminazione tramite emittenti televisive è assai costoso. Non so stimare le dimensioni di questo movimento ma di sicuro ha più soldi o accesso ai media di Ralph Nader e la sinistra radicale, che conta decine di milioni di simpatizzanti.

Le armate di Dio. Inoltre è in sintonia con alcuni elementi del pensiero di Bush e dei repubblicani, come l’odio verso l’Onu e il sostegno al militarismo. Opuscoli e una rivista mensile che trovo gratis al supermercato suggeriscono che le dimensioni e le risorse di tali movimenti evangelico-apocalittici siano notevoli. Queste sono minoranze potenziate, non marginali. La rivista The Trumpet sostanzialmente analizza gli eventi politici ed esteri in base a una escatologia che ancora una volta vede le Nazioni Unite e l’Unione Europea come luoghi in cui dominerà l’Anticristo; infatti egli unirà l’Europa e l’Europa unirà il mondo in maniera pacifica. Ma questa sarà la pace dei falsi e porterà all’Apocalisse, in cui le armate di Dio sconfiggeranno le armate dell’Apocalisse.

La profezia dell’Apocalisse. Il tema ricorrente è il seguente: la profezia dimostra che il Commonwealth inglese (bianco presumo), gli Stati Uniti e Israele sono i tre discendenti della nazione di Dio. In questa rivista gli Usa sono trattati sia come strumento di Dio sia come luogo da riconquistare a Dio (dai noti apostati e miscredenti dei liberal, gay, rossi e quant’altro). Il paradosso è che l’apocalisse è sia cercata sia paventata, e gli Stati Uniti e la loro forza militare sono al contempo strumento per evitare che essa si avveri (minando l’unione dell’Europa e il rafforzamento della pace mondiale attorno all’Onu), e futuro strumento della vendetta di Dio.

Unisciti e sarai salvato. Questo tema lo si può ritrovare nei film come The Megiddo Code e i sequel, film basati sulla serie Left Behind, facilmente reperibili presso le librerie ‘cristiane’ che pullulano tra la città e i sobborghi benestanti. Milioni di copie vendute per un fantasy a sfondo religioso-profetico in cui esistono già i salvati e i dannati e la geopolitica è il canovaccio tramite il quale il mondo arriverà all’Apocalisse. La solfa è la stessa: chi non ha abbracciato Dio perirà nella grande conflagrazione. Solo che gli angeli della morte e il nazionalismo americano vengono fusi; le sorti della nazione americana e della cristianità vengono considerate come un tutt’uno. La rievangelizzazione degli Usa è connessa al loro ruolo di purificatori violenti del mondo. Non tutta la destra cristiana arriva ai deliri di queste rappresentazioni, ma tutta la destra cristiana è attraversata dalle folate gelide e maligne di tali venti. I film promettono azione e violenza, grandi scontri militari, e li consacrano. Ovvero, quello che sta accadendo nei fatti diviene assimilato alla battaglia parallela tra il bene e il male, tra gli angeli e i loro doppioni caduti verso gli inferi.

Bush e la Bibbia. Non è un caso che Bush abbia infarcito i suoi discorsi di spezzoni interamente rilevati dalla Bibbia, che parli di good and evil; che abbia usato la parola ‘crociata’, né che tra i ranghi del Pentagono vi sia chi, come il Generale Boykin, sposi integralmente le vedute geopolitico-spirituali di una destra cristiana e apocalittica, giustifichi la guerra in Iraq in tal modo e continui ad avere un ruolo di rilievo nelle gerarchie militari. Questo fondamentalismo è parte integrante della coalizione di destra; ed è foriero di morte. E’ il nazismo nostrano, che invece di rifarsi a misticismi paganizzanti stravolge il cristianesimo e lo riforgia in uno strumento di odio e di paranoia.

Fonte: http://www.peacereporter.net/dettaglio_articolo.php?idc=0&idart=1162
partenope74
00lunedì 14 febbraio 2005 16:27
Io credo che gli Stati Uniti in questi ultimi anni siano in preda ad un delirio di onnipotenza che coinvolge tutta la collettivita' del paese,influenzati anche da queste sette pseudo cristiane di cui Bush si fa' gran santone.Se Bush e' cristiano io sono Elvis Preley , queste sette strumentalizzano la religione cristiana ed i suoi simboli x secondi fini.
Leggendo le Sacre Scritture che ci ha lasciato in eredita' il grande Maestro Gesu'di certo non si legge di guerre del bene contro il male o di crociate,bensi' ci invita a porgere l'altra guancia e a versare da bere ai nostri nemici,ma la cosa piu'importante che ci ha insegnato e che le rivoluzioni si fanno con lo spirito e con l'uso della parola non certo delle armi, la parola riesce a penetrare li' dove le pallottole non possono ovvero nell'anima.
Per quanto riguarda l'anticristo secondo me gia' e' arrivato ed e' andato anche via,quindi sempre secondo me siamo gia' in piena apocalisse ; secondo me l'anticristo e' stato Hitler e chi se no'! Un vero e proprio concentrato del male in una persona.
Nel nazionalsocialismo c'era parecchio esoterismo, e non e' da escludere che proprio l'ossessione di Hitler contro gli ebrei era dovuto a questo,infatti Hitler era ossessionato dalla ricerca del sacro Gral,tanto da fargli pensare che non era uno
oggetto ma bensi'una persona,ovvero il figlio di Gesu' che secondo la sua follia sarebbe nato dal rapporto con la Maddalena.(Io ovviamente da cristiano credo nella purezza di Gesu' riporto solo delle considerazioni che potrebbero spiegare la follia nazista quella che va' oltre la verita' ufficiale senza avere la presunzione di farmi fautore della verita' perche' io non la detengo.)
mauroi
00martedì 15 febbraio 2005 14:04
caro partenope, premetto che neanch'io detengo la verità, comunque ciò che emerge secondo le mie ricerche è che personaggi come Hitler, ma anche Stalin, non sono altro che elementi di facciata e ciò che sta dietro è chi finanzia, nelle
guerre l'una e l'altra parte[SM=g27960]
ciao
mauro
Gian1976
00martedì 15 febbraio 2005 16:22
Re:

Scritto da: mauroi 15/02/2005 14.04
caro partenope, premetto che neanch'io detengo la verità, comunque ciò che emerge secondo le mie ricerche è che personaggi come Hitler, ma anche Stalin, non sono altro che elementi di facciata e ciò che sta dietro è chi finanzia, nelle
guerre l'una e l'altra parte[SM=g27960]
ciao
mauro



Sono pienamente d'accordo con te, infatti credo che le grandi guerre del passato non abbiano costituito un ciclo chiuso. Penso che la regia occulta che operava dietro quegli eventi storici influenzi ancora le vicende internazionali.
Ciao
Gian1976
00martedì 22 febbraio 2005 11:45
In questo mondo non c'è onore per i giusti
La politica dal volto umano del presidente dell’Eni
Petrolio, guerre e amnesie. Mattei, l’antiamericano
A cura di Anna Prato

Sono tempi di paura, incertezze, sgomento, incredulità, rabbia. Sono tempi in cui la memoria dovrebbe prendere il sopravvento sulle amnesie.
1962, anno dei boom economici (per alcuni), dei Beatles, della seicento, dei jukebox ma anche di Cuba, della Baia dei Porci, del rischio di una terza guerra mondiale terribile.
L’atomica aveva causato già i suoi orrori (Hiroshima, Nagasaki.. per mano di chi? Di qualche folle dittatore? O dalla decisione di governi così detti democratici?) Quando il pericolo fu evitato, i più, forse, non se n’erano nemmeno resi conto o non ne furono adeguatamente o sufficientemente informati, forse.
1962, muore Enrico Mattei in un drammatico incidente aereo, un nome, forse, estraneo alle nuove generazioni. Dimenticato, forse, volutamente dalle vecchie generazioni o accantonato dalle imperdonabili amnesie.
Francesco Rosi, regista, nel 1972 realizza un film – dossier “Il caso Mattei”, qualche anno prima incarica Mauro De Mauro, giornalista di un quotidiano palermitano, di ricostruire gli ultimi due giorni trascorsi da Mattei in Sicilia.

Ma chi era Mattei?
Il protagonista: Mattei è il presidente dell’Eni (Ente Nazionale Idrocarburi).
Contesti e soggetti: l’Italia, gli americani e le sette sorelle (grandi compagnie petrolifere), i paesi del Medio Oriente e poi il protagonista dei protagonisti “il petrolio”.
Mattei, che tutti chiamano l’Ingegnere, si è prefisso un obiettivo: lo sviluppo del Paese che considera di forti potenzialità; ostacolare il monopolio americano sui pozzi petroliferi in Africa dove gli indigeni vivono in povertà e muoiono di fame, subendo un arrogante sfruttamento e colonizzazione occidentale. Il film di Rosi, che ho avuto il piacere di rivedere dopo trent’anni su Streem, è la memoria di un fatto archiviato fra i così detti misteri di casa nostra.
Rispettato, temuto, minacciato più volte di morte, Mattei è deciso a combattere i “quattro miliardari” che decidono come muovere i fili legati alla sorte di miliardi e miliardi di esseri umani. Li definisce proprio così “quattro miliardari” prepotenti: mi ha sbalordito sentire la sua definizione, riportata magistralmente dall’interpretazione di Gian Maria Volontè, perché sono gli stessi “quattro ometti” citati più volte dalla sottoscritta in precedenti opinioni inviate al giornale molti anni più tardi. Dal 1962 ad oggi sono trascorsi più di quarant’anni, dal film-dossier di Rosi una decina in meno ma ciò che dice Mattei ad un giornalista che lo accompagna fra i pozzi petroliferi africani sembrano parole pronunciate appena, appena pochi giorni fa, più o meno dice così: “Se non sarò io a fermarli (gli alleati d’oltre oceano, dei quali, credo, nessuno ha dimenticato o rinnega l’aiuto nell’ultima guerra, anche se ampiamente compensato, ma ciò non vuol dire divenirne i vassalli e condividere sempre e comunque metodi, comportamenti, regole, criteri) saranno i popoli che camminano su queste terre nel cui ventre scorre l’80% del petrolio mondiale.
"Mattei non impone lo sfruttamento delle risorse, come fanno gli americani, ma applica la politica del fifty-fifty. Ai governanti dell’Iran e dell’Egitto, ad esempio, formula questa proposta: l’Eni si sobbarca tutte le spese per la ricerca petrolifera. Se il petrolio non c’è, voi non ci rimettete nulla. Se invece c’è, il paese produttore diventa socio al 50% dell’Eni, dopo aver pagato la metà del costo di sviluppo del giacimento e aver rimborsato le spese iniziali. In più, al paese produttore, va un altro 50%, cioè la differenza tra costo materiale e il prezzo di vendita del greggio. Ovvio che di fronte a questa ardita proposta i paesi arabi, ricchissimi di petrolio, vedono Mattei come un amico, preferendo trattare con lui piuttosto che con altri".

Quando si scopre il metano nel sottosuolo siciliano, oltre che in quello della Lombardia, Mattei si reca nell’isola ed esorta la gente a far ritornare i propri cari emigrati poiché, da lì a poco, ci sarebbe stato lavoro e sviluppo. Sicuramente l’Ingegnere Mattei amava l’Italia e amava gli italiani, soprattutto amava l’umanità, non a caso uno dei suoi pensieri era di contribuire allo sviluppo dei popoli produttori del così detto “oro nero”, ostacolando la politica (anche italiana) che permetteva benefici solo per i paesi consumatori del petrolio, che, come lui sosteneva, era la causa di tutte le rivoluzioni, guerre, colpi di stato e soprattutto fame e morte per miliardi e miliardi di esseri umani.
Mattei muore, forse, in un incidente. Mauro De Mauro scompare misteriosamente. C’è chi afferma che, forse, è stato ammazzato per il caso Mattei. L’aeroplano, un Morane Saulnier, che avrebbe dovuto riportare l’ingegnere a Milano e da lì a pochi giorni in Algeria per firmare un accordo sulla produzione petrolio scomodo per le “sette sorelle”, si schianta nei cieli della Val Padana e c’è chi dice che è stato sabotato.
2003. Sono tempi in cui soffiano venti di guerra, c’è chi dice che a causarli è il protagonista dei protagonisti “il petrolio” e la prepotenza, mai sopita, di chi ancora crede di poter egemonicamente governare il mondo. Il pensiero e la volontà di Mattei e di uomini come lui, forse, avrebbero ostacolato o cercato di evitare i risultati di questo presente tormentato dagli orrori e dallo stesso pericolo, forse ancor più pericoloso, in cui tutto il mondo fu minacciato nel lontano 1962: la guerra. Saremo capaci di evitarlo per una volta ancora? Sapremo sconfiggere le cause ed i misteri che tormentano gli italiani e l’umanità? Forse.

Certamente l’Italia, come altri paesi, ha avuto i suoi martiri e forse ancora ne avrà. Personalità eccezionali la cui memoria dovrebbe prendere il sopravvento su pericolose amnesie, troppe amnesie. C’è qualcuno in Italia e nel mondo che si ricorda dell’Ingegnere Enrico Mattei? Forse.
Non saranno i troppi “forse” ad aver determinato l’abisso in cui è sprofondato il mondo intero?
Nel lontano 1962, in Sicilia, nel constatare l’accoglienza di grande affetto, rivolta al presidente dell’Eni, il giornalista inglese William Mc Hale che lo accompagnò, poi, nel suo ultimo viaggio, affermò: “Lei, presidente, è molto amato dalla gente...”, “sì”, rispose Mattei, “dalla povera gente si…”.
Enrico Mattei, definito dalla stampa dell’epoca, l’uomo più potente d’Italia dopo Giulio Cesare, muore il 28 ottobre 1962, schiacciato dalla colpa d’aver cercato di contribuire alla costruzione di un mondo più giusto per tutti e nella convinzione che ciò è possibile. Se non in termini assoluti, quanto meno, cercando di avvicinarsi il più possibile eliminando gli orrori, bandendo le arroganze e le prepotenze, senza né-né- o nì-nì, ma con un No fermo, deciso, intelligente, umano. Un criterio, oggi come allora, definito “infantile e utopistico” (Merlo - Corriere della Sera del 3 febbraio u.s.). C’è chi continua, invece, a “giocare” con uno strumento demenziale quanto folle, ritenendolo inevitabile, e preventivo. Uomini come Mattei non hanno avuto niente d’infantile ma sono stati grandi uomini rimanendo “bambini” dopo aver conosciuto l’arroganza dei “grandi” che offende, insulta, mortifica e distrugge il vero significato di definirsi uomini.

Link: http://www.disinformazione.it/mattei.htm
Gian1976
00martedì 1 marzo 2005 12:51
QUELLO CHE LA TV NON CI MOSTRA

Ogni aereo, elicottero o mezzo corazzato dell'esercito americano dispone di uno o più registratori digitali, che memorizzano tutte le immagini esterne e tutti i dialoghi intercorsi fra i membri dell'equipaggio nelle varie operazioni.

Quello che pubblichiamo, con sottotitoli in italiano, è un filmato che non doveva certo essere reso pubblico. Proviene da un AC-130, in missione notturna in Iraq. E' il vero volto della guerra, ed è anche il vero volto del nostro alleato.

I morti passano, la Storia rimane. E noi stiamo passando alla storia, ancora una volta, da una parte che molto probabilmente in futuro non ci piacerà riconoscere, e che cercheremo in tutti i modi di "rivisitare" ad uso e consumo delle nostre coscienze. Ma certe immagini non si cancellano.

Il filmato dura sei minuti, e mostra in realtà due diverse azioni, delle quali abbiamo sottotitolato ...

... tutto quello che siamo riusciti a capire. Ma il resto non è difficile immaginarlo. Nella prima azione, che si svolge di notte, la telecamera è a raggi infrarossi, per cui gli esseri umani appaiono completamente bianchi. L'illusione di potersi nascondere nell'oscurità è, come vedrete, completamente fasulla. Se c'è qualcosa che turba profondamente, è questa schiacciante superiorità tecnologica unita al tono distaccato con cui si decide della vita e della morte altrui.

Vedi il filmato a bassa definizione (280 kbs - ca 9 MB).
Vedi il filmato a media definizione (560 kbs - ca 20 MB).

Se il filmato non parte cliccandolo direttamente, dovete prima scaricarlo sul vostro computer (click destro, poi "salva come").

M.M.

Fonte: http://www.luogocomune.net/lc/modules/news/article.php?storyid=530
Gian1976
00martedì 1 marzo 2005 13:12
I filmati precedenti hanno subito tagli e rimontaggi che ne hanno pompato le dimensioni. Vi consiglio di scaricare il filmato originale lungo appena 6 MB.

Video AC-130

Sono rimasto senza parole nel vedere queste sequenze: la vita di un uomo ridotta a bersaglio in un "videogame". Allucinante!!!
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