L’umanità del futuro? Saremo bisessuali

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pranzo
00lunedì 3 settembre 2007 13:41
Secondo Umberto Veronesi il destino dell’umanità è di diventare bisessuale. Non ci sarà più differenza tra un partner uomo o donna. È la normale evolu
Umberto Veronesi, oncologo ed ex ministro della salute, ha suscitato sconcerto dichiarando in una intervista al quotidiano Il Riformista che in futuro l’umanità sarà bisessuale.
E non sarà tanto una scelta personale, quanto piuttosto una naturale evoluzione della specie umana, a cui piano piano ci stiamo avvicinando da secoli.
Tesi che sicuramente farà discutere e provocherà la reazione di tutte quelle persone che credono nella propria identità eterosessuale e non ammettono alternative o di chi considera l'orientamento sessuale una scelta individuale che non può essere cancellata da cambiamenti a livello biologico e riproduttivo.
Secondo Veronesi la specie umana si sta evolvendo verso un “modello unico” e le differenze tra uomo e donna si riducono, in quanto “l'uomo, non dovendo più lottare come una volta per la sopravvivenza, produce meno ormoni androgeni, la donna, anche lei messa di fronte a nuovi ruoli, meno estrogeni”.
Questi cambiamenti impercettibili all’occhio umano, sommati alle innovazioni tecnologiche, porteranno in futuro ad un mutamento del processo produttivo.
Già oggi si pratica la fecondazione artificiale (con ordinamenti giuridici diversi nei vari paesi) e si studia la clonazione o la possibilità di creare uteri artificiali che potranno evitare alle donne di portare avanti una gravidanza.
E in un domani non molto lontano, tutto questo porterà a vivere l’atto sessuale come un semplice gesto d’affetto e di piacere.
Perdendo infatti il suo fine riproduttivo, che sarà ottenuto in laboratorio con altre tecniche, il rapporto sessuale assumerà un altro valore e, sostiene Veronesi, “non sarà più così importante se sceglieremo di praticarlo con un partner del nostro stesso sesso”.
“È il prezzo che si paga all'evoluzione naturale della specie”, spiega Veronesi al Corriere della sera, che l’ha contattato per approfondire queste sue tesi, “ed è un prezzo positivo, perché nasce dalla ricerca della parità dei sessi”.
Quindi non sarà soltanto un cambiamento biologico, ma anche sociale, determinato dalla ricerca di uguaglianza tra i sessi.
Il fatto che le donne abbiano cercato e conquistato uno spazio nella società contribuisce alla diminuzione delle differenze tra i sessi, per cui ci saranno sempre più spesso “uomini meno virili e donne più mascoline”.
Ma l’umanità è pronta ad affrontare un cambiamento del genere?
E veramente la parità sessuale e le innovazioni tecnologiche in ambito riproduttivo potranno portare ad una tale variazione nei rapporti umani e sessuali?
La sessuologa Chiara Simonelli, docente all'Università La Sapienza di Roma sostiene che Veronesi prospetta semplicemente “una maggiore libertà dagli stereotipi e dai pregiudizi”.
Ed infatti il pregiudizio sessuale potrebbe essere l’ostacolo principale alla concretizzazione di questa tesi. Se c’è gente che considera ancora la bisessualità o l’omosessualità una malattia, come potrà mai accettare anche solo l'idea di un futuro in cui tutti saranno bisessuali?
Ciò non toglie che la libertà di scegliere il proprio partner non sarà messa in discussione, ma questo cambiamento nei rapporti dovrebbe portare un’apertura mentale nella popolazione e distruggere tutti i pregiudizi sulla sessualità.
Ad ogni modo, aggiunge la sessuologa, “il fenomeno è appena agli inizi: perché prenda consistenza dovremo aspettare almeno due o tre generazioni”.

Basteranno tre generazioni per cambiare gli atteggiamenti delle persone?
In fin dei conti se già nella Grecia antica si praticava la bisessualità (anche se con regole precise e non in piena libertà) e se attrici famose e apprezzate, come Angelina Jolie, hanno dichiarato apertamente la propria bisessualità senza farsi problemi, perché non si può immaginare un futuro in cui la sessualità non sarà più considerata un tabù e potrà essere vissuta liberamente, nel pieno rispetto reciproco, senza paura del giudizio altrui?
Forse questa sarebbe la conquista più grande.
checcoamico
00lunedì 3 settembre 2007 15:40
Diciamo che tu sei avanti con i tempi..
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