La benzina “no logo” fa risparmiare

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lella84
00martedì 3 giugno 2008 22:51
Le chiamano “pompe bianche” si tratta di distributori senza logo che vendono il carburante a prezzi ribassati.
I totem “low cost” non sembrano ancora impensierire le multinazionali regine del mercato, ma certamente sono una realtà in veloce espansione. Secondo le stime delle associazioni dei consumatori, delle 23 mila pompe distribuite sul territorio, circa 2000 sono quelle “risparmiose”, di proprietà di alcuni imprenditori privati, che vendendo carburante senza logo, gestiscono al meglio l’autonomia dei tariffari stracciando così la concorrenza con dei prezzi sempre più bassi rispetto allo stallo delle grandi compagnie.

In Italia la benzina più cara d’Europa
Frutto di un speculazione sfrenata il caro petrolio nel nostro paese supera di molto i prezzi del resto d’Europa. Basti pensare che durante la scorsa settimana il prezzo industriale (cioè al netto delle tasse, su cui ci sarebbe da aprire un altro doloroso capitolo) del litro di benzina in Italia ha raggiunto un record di 6,1 centesimi in più rispetto alla media dei 27 Paesi dell’Unione europea. Se si fa il confronto con i solo Paesi della zona euro (escludendo dunque Gran Bretagna, Svezia eccetera) il divario a nostro svantaggio è di 4,4 cent.

In Italia purtroppo ci sono casi in cui nello stesso bacino d’utenza la stessa grande compagnia di appartenenza (Esso, Agip, Shell… solo per citarne alcune) impone prezzi diversi ai gestori creando delle discriminazioni oggettive – fa notare Luca Squeri presidente della Figisc, la Federazione italiana gestori impianti stradali e carburanti – Nel caso dei i distributori low cost, invece, il prezzo è legittimato dal proprietario che salta tutti i passaggi: marketing, stoccaggio, pubblicità e riesce ad essere competitivo». Rifornendosi alle “pompe bianche” invece si possono ottenere risparmi nell’ordine di 7-8 centesimi al litro.

Il carburante no logo
Quali sono le sigle dei benzinai senza griffe? Sconosciute ai più garantiscono grandi risparmi e si trovano su tutta la penisola. Daytona, Energia Siciliana, Alfa Petroli, Sodin e tanti altri ancora, rappresentano il 5% del mercato dei carburanti. Alcuni di loro sono riusciti nell’arco di 25 anni ad espandersi con una piccola rete di distribuzione.
Per trovarli è sufficiente navigare i siti delle associazioni consumatori come nel caso di Federconsumatori, che ha raccolto 260 marche di carburante low cost.

Anche il Codacons si è mobilitato mettendo a disposizione dei consumatori delle cartine aggiornate con i nominativi suddivisi per regione. In sostanza, occorre chiamare un numero dedicato, l’ 899.422404; il costo della chiamata è di 1 euro di scatto alla risposta Iva inclusa. «Il servizio che mettiamo a disposizione on line ci costa - si giustifica Carlo Rienzi, che del Codacons è il presidente -. In ogni caso aiutiamo gli utenti a trovare le “pompe bianche” più convenienti anche quando sono in viaggio. Ma il nostro impegno non si ferma qui. Stiamo protestando contro una liberalizzazione di facciata che crea un mercato sleale in cui i gestori tradizionali ricevono un trattamento mafioso da parte dei colossi petroliferi che impongono i prezzi».

Benzina da supermercato
Oltre alle marche secondarie ci sono numerose altre iniziative che consentono di “accorciare” il prezzo della benzina. Parliamo soprattutto della GdO come nel caso di Auchan, Carrefour, Conad. Quest’ultima, ad esempio, ha da poco aperto un nuovo impianto a Modena e propone la verde a 1,390 euro al litro. «Proseguiamo nella difficile, faticosa opera di apertura di impianti di distribuzione con la nostra insegna- sottolinea il direttore generale di Conad, Francesco Pugliese -. Quello che abbiamo inaugurato a Modena è il quarto, e nel momento in cui i carburanti sono oltre quota 1,51 euro al litro, facciamo il possibile per dare ai consumatori un reale vantaggio economico». «Si deve proseguire su questa strada – dice Roberto Di Vincenzo segretario generale della Fegica, la Federazione gestori impianti carburanti e affini della Cisl – e noi chiediamo di riscrivere correttamente le regole per questo settore. Le pompe bianche sono un’ottima alternativa»












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