Allora, dopo aver ascoltato (più che guardato) un TG, vado a leggermi questo:
roma.repubblica.it/cronaca/2011/09/09/news/sapienza_tra_i_quiz_d_ammissione_spunta_il_quesito_sulla_grattachecca-2...
Io spesso sono il primo a prendermela con gli atteggiamenti discriminatori di alcune fazioni politiche...
Ma qui, cazzarola, siamo in presenza di un Rettore che, per giustificare la "domanda" per una prova d'esame, insiste sul fatto che la composizione della "Grattachecca" è desumibile per logica.
Ma porca pupazza, ma a parte Roma città, chi c***o d'altri sa che la "grattachecca" è una specie di granita alla romana???
A me questo sa da atteggiamento discriminatorio verso chi non è del posto...
Per cui, allo stesso modo in cui me la prendo con i leghisti per gli atteggiamenti discriminatori, ora me la prendo con chi parte dal presupposto che uno DEBBA conoscere per forza la terminologia romanesca. E questo nella sede del test d'ingresso del corso di laurea in Professioni sanitarie della Sapienza, non del test per l'assunzione di un cuoco in una trattoria di Trastevere (luogo notoriamente più serio e dove di sicuro si mangia bene).
Io adoro Roma e la romanità, si mangia da Dio ed è piena di gente favolosa, ma tra politici e amministratori (rettori compresi), più che di Roma ladrona dovremo parlare di Roma bastarda e cogliona (ribadisco intendendo per "Roma" l'insieme dei palazzi di potere, non la città eterna od i suoi abitanti).
Ditemi voi se una domanda del test d'ingresso ad una facoltà il cui accesso è aperto a studenti da tutt'Italia e non solo può essere:
"Nei pressi del noto liceo Tacito di Roma si trova la "grattachecca di Sora Maria", molto nota tra i giovani romani. Sapresti indicare con quali gusti viene realizzata? Menta, limone, amarena oppure cioccolato?".
Eccheccazzo... Allora uno si potrebbe arrogare il diritto di porre la stessa domanda sui "bàcari" veneziani chiedendo di esplicitare le ricette per la preparazione dei lotregàni, dei masurini de vae o dei sfogeti...
Per non parlare della preparazione di castraùre, cucùmari e articiòchi,.
Una cosa è parlare di termini ormai di dominio generale, anche se di origine locale (arancino, per esempio)... Tutt'altro parlare di "Grattachecca"... Non potevano scrivere "granita" come tutti, visto che volevano che la risposta, per logica, prevedesse l'esclusione del gusto alla cioccolata?
Parafrasando il sommo Poeta:
Ahi serva scuola italiota, d'ignoranza ostello, non donna di province, ma bordello...