Come da un po' di anni a questa parte mi sono lanciato in agosto nelle mie vacanze su due ruote (non motorizzate)...
E, come l'anno scorso, mi sono lanciato nell'avventura senza una (teoricamente) adeguata preparazione.
Come avevo avuto modo di raccontarvi qualche settimana fa, avevo provato un test dolomitico che aveva portato il totale dei miei chilometri in strada per quest'anno a... 490.
Ma, sempre come raccontato, ciò mi ha dato la consapevolezza che la resistenza di gambe e testa avrebbe sopperito alla mancanza di chilometri e performance (in fondo basta arrivare a destinazione in tempo per lavarsi, cenare e dormire...
).
Il giro lo avevo già progettato da un po', serviva solo lo scatto d'orgoglio finale per partire...
Devo dire che ho un po' voluto esagerare visto che i chilometraggi, i dislivelli e il numero di giorni consecutivi sono i massimi che ho fatto in "carriera", però conoscenza di fisico e testa dimezzano i problemi.
Solo e armato esclusivamente di bici, minisacca sul manubrio e minisacca dietro alla sella, ho lasciato l'auto a Susa e mi sono scaraventato sulle strade per la seguente 9 giorni:
Susa-Susa: 95,2km - 2365m di dislivello
Colle delle Finestre
Colle del Sestrière
Susa-Sainte Foy Tarentaise: 110,2km - 3110m di dislivello
Col du Mont Cenis
Col de l'Iseran
Sainte Foy Tarentaise-Aosta: 147,5km - 3430m di dislivello
Colle del Piccolo San Bernardo
Colle San Carlo (da Morgex, sia chiaro!!! :-))
Aosta-Chamonix: 116,7km - 3265m di dislivello
Colle del Gran San Bernardo
Col de la Forclaz
Col des Montets
Chamonix-Megève: 127km - 2525m di dislivello
Col de Romme
Col de la Colombière
Col de Saint Jean de Sixt
Col des Aravis
Megève-Moutiers: 108,5km - 2115m di dislivello
Col des Saisies
Col de la Meraillet
Cormet de Roselend
Moutiers-Le Bourg d'Oisans: 139km - 3625m di dislivello
Col de la Madeleine
Col de la Croix de Fer
Le Bourg d'Oisans-Briançon: 98km - 2450m di dislivello
Alpe d'Huez
Col de Sarenne
Col du Lautaret
Briançon-Susa: 89km - 2110m di dislivello
Col du Granon
Colle del Monginevro
Alcune pillole sparse (dal tecnico alla cronanca, alla vita vissuta...
)...
Inutile intanto dire la grande soddisfazione alla fine del giro per averlo concluso e per averlo concluso intero! Un conto è la convinzione, un altro è scontrarsi poi quotidianamente con piccoli e grandi intoppi...
Qual è stata l'ascesa più dura? Come? Il Finestre? Il San Carlo (per chiarezza, l'ho fatto da Morgex sebbene incoerente col giro, ma il lato duro è quello e su quello volevo provarmi!)? Il Granon? No, nessuna di queste... Ho patito in maniera impressionante sul... Lautaret! Crisi di sete pazzesca, dopo aver fatto un po' troppo tirata l'Alpe d'Huez (per dare battaglia ad un antipaticissimo francese) con conseguente disidratazione... A volte quelle che sembrano le ascese più dure, possono esere nulla confronto ad una salita facile ma mal gestita.
Per tornare al San Carlo: ogni tanto sulle ascese una fermata foto non me la toglieva nessuno (per dinci, è pur sempre un giro turistico!), ma poi dicevo "Io penso di non aver problemi a reggere senza fermrmi, ma chi me lo prova poi?"
Quindi mi sono detto che il San Carlo (non molto panoramico, a parte ovviamente in cima al Belvedere d'Arpy) si poteva fare senza foto concentrandomi solo sulla bici, e con soddisfazione non ho avuto gran problemi a raggiungere la vetta senza soste (anzi poi un paio di foto volanti le ho fatte lo stesso
)
Questi giri ti aiutano non solo a scoprire posti nuovi, ma anche a scoprirne alcuni in cui non spendere soldi e giorni di vacanza! Devo dire che l'impressione avuta del Sestriere e della Val d'Isere è stata pessima: non posso parlare delle attrezzature e organizzaione per gli sport invernali che non conosco ma che mi si dice siano ottimi, ma non credo passerò mai una "settimana bianca" o un periodo estivo lì... Spero non me ne vogliano gli amanti di quelle zone... Per contro ho trovato veramente carina e ben organizzata Megeve, oltre a molte località nella zona dell'Aravis.
Un altra piccola nota da taccuino è che avrei potuto... non essere qui a raccontarvi le mie vacanze visto che durante la discesa del Gran San Bernardo mi è letteralmente esplosa la camere d'aria della ruota anteriore! Piccola, solo una piccola frazione di secondo, perchè poi ho capito che la bici teneva, ma il quel millesimo il terrore...
La causa, scoperta qualche quarto d'ora dopo, il copertone che si era tagliato, ritengo gentile omaggio del Colle delle Finestre (mea culpa: avevo appositamente per i possibili disagi tecnici progettato la tappa con partenza e arrivo a Susa, avrei potuto prevedere cambio copertoni e camera d'aria...)
Poi, a proposito del Finestre: avevo letto con un po' di apprensione il resoconto di Emiliano... Effettivamente lo sterrato non è buono, però mi sento di dire che si può salire con una certa tranquillità giusto prestando attenzione. Non ho dovuto mai mettere piede a terra e ho trovato difficoltà di "equilibrio" solo in uno degli ultimissimi tornanti...
La giornata più temuta è stata quella con Madeleine e Croix de Fer. Già la temevo in partenza per chilometraggio e lunghezza delle salite (veramente infinite in accoppiata). Inoltre il giorno prima, oltre all'inesorabile male al culo (altro modo di farsi sentire dei pochi chilometri di allenamento), sono stato vittima di una micidiale infiammazione agli occhi causa effetto combinato di sole, lenti a contatto, aria, pessimi occhiali da sole e soprattutto della crema protettiva che col sudore dalla fronte mi entrava neglio occhi: ho lacrimato con male alle palle degli occhi per tutta la sera e pensavo veramente di dovermi "ritirare"... Poi un po di collirio, a letto alle nove e mezzo e la rinuncia il giorno dopo alla crema e alle lenti mi hanno, se non rimesso in sesto, almeno permesso di partire senza troppo terrore (peraltro tradottosi in una per me insolita sveglia alle 5.30 per anticipare tutte le disgrazie della giornata...
)
Inutile dire che poi la tappa è stata dura quanto previsto anche perchè ho iniziato la Croix de Fer sotto un sole cocente alle 14...
Ho poi trovato molto bello il Granon e per svariati tratti il Piccolo San Bernardo (più che altro in contrapposizione ad alcuni commenti negativi che avevo letto) e Forclaz (i vigneti nella parte iniziale sono bellissimi), oltre naturalmente alla parte finale del Gran San Bernardo (parte che peraltro ho ciclisticamente odiato! non finiva mai!!).
Inoltre ho cercato di alleviare il fastidio verso alcune statalone e ad esempio per raggiungere Aosta da Morgex ho percorso la suggestiva Strada dei Salassi, che corre parallela alla statale, ma in quota. Non avevo altimetrie, ma sospettato in fase di pianificazione e confermatissimo sulla strada, la parte di tragitto per salire in quota ha pendenze sicuramente a doppia cifra per non meno di 6-7 chilometri sparsi (e almeno i primi quattro di seguito): un ulteriore supplizio di cui non potevo fare a meno...
:-)
Boh, ci sarebbero altre decine di spunti, ma per il momento smetto di tediarvi, non senza aver esortato ancora una volta gli incerti e dubbiosi di se stessi a osare per godere delle bellezze del nostro globo e del nostro sport, e per non fermarsi di fronte a "improbabili" carenze di forma!