Letizia Moratti futuro leader della CDL?

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-Giona-
00lunedì 29 gennaio 2007 14:04
www.panorama.it/italia/politica/articolo/ix1-A020001039867

Macché Fini, finirà in Letizia


di Renzo Rosati
29/1/2007

I sondaggi dicono che Prodi è sotto di 10-15 punti percentuali. Ma i moderati s'attardano in liti interne sul delfino di Berlusconi. Così, in vista della discesa in campo a sinistra del sindaco di Roma, Walter Veltroni, il centrodestra starebbe pensando al suo omologo milanese, Letizia Moratti



A molti il gran discutere nel centrodestra sul successore di Silvio Berlusconi appare un po' incomprensibile.
Tanto più ora che, secondo alcuni, ci sarebbe ancora la possibilità per la Cdl di impegnarsi in modo compatto per far cadere il governo di Romano Prodi: magari con una vittoria alle prossime amministrative, che provocherebbe un regolamento di conti nell'Unione.

BISTICCIO SUL DELFINO DEL CAVALIERE
I sondaggi che vedono il governo e Prodi in particolare sotto di 10-15 punti dovrebbro indurre i moderati a non attardarsi in liti interne, ma a sfruttare l'onda del malcontento: in vista, se non di elezioni anticipate, almeno di un cambio della guardia a palazzo Chigi.
Invece è tutto un gran bisticcio sul delfino del Cavaliere: Gianfranco Fini? Giulio Tremonti? Un non meglio precisato "quarantenne"? Luca di Montezemolo? Per non parlare delle velleità da terzo polo di Pier Ferdinando Casini.
All'elettore commune risulta un dibattito lunare.
Ma, come afferma sul Corriere della Sera l'editorialista Angelo Panebianco, qualche fondamento c'è: la Cdl e Berlusconi in particolare non stanno solo perdendo tempo per nascondere le ferite di quella che è stata pur sempre una sconfitta.

Dunque, il centrodestra si starebbe attrezzando in vista della discesa in campo dall'altra parte del personaggio più carismatico e con la più alta visibilità mediatica di cui la sinistra dispone: Walter Veltroni. Ipotesi che preoccuperebbe non poco Berlusconi.
Che il sindaco di Roma sia molto popolare a sinistra è indubbio. Che piaccia - o meglio che non susciti le stesse antipatie di Prodi - anche a destra, è in parte vero. La sua abilità mediatica è fuori discussione, così come la furbizia politica ammantata dall'ormai famoso "buonismo".

Ma può essere Veltroni l'arma letale del centrosinistra dopo un governo Prodi tutto sbilanciato sulle tasse e sul massimalismo?
Dipenderà da chi il centrodestra saprà opporgli. Ecco spiegato l'agitarsi nella Cdl.
Una candidatura Veltroni significa innanzi tutto un salto di generazione e di imagine. Fini avrebbe gli stessi requisiti, ed il fatto di essere stato sconfitto nel '93 nella candidatura a sindaco di Roma da Francesco Rutelli non significa molto: il leader dell'allora Msi era considerato ai margini della democrazia, oggi è un personaggio accettato e rispettato in Italia e all'estero.

CON FINI, WALTER DAVANTI
Il problema però è un altro. Fini ha amministrato solo un partito, il suo, senza peraltro sfondare neppure nel vasto elettorato moderato.
Veltroni ha più appeal in tutta la sinistra, rispetto alla quale appare trasversale e universale: la sua abilità sta nel riuscire a rassicurare sia i moderati sia i massimalisti.
Inoltre è stato sufficientemente furbo nel distaccare la propria imagine da quella, in declino, del suo partito di provenienza, i Ds.
Insomma, una candidatura forte. Ma anche molto "romana". Veltroni sarebbe in grado di sfondare al Nord, da Bologna in su, condizione indispensabile per vincere le elezioni?

Nel settentrione il voto di appartenenza, da anni, conta sempre meno, mentre si giudicano - oltre ai requisiti, alla simpatia e all'affidabilità dei candidati - i risultati ottenuti.
In base a tutto questo c'è chi prevede, alla fine, un duello tra Veltroni e Letizia Moratti. Due sindaci, Roma e Milano.
Con le ovvie differenze ma anche con qualche punto in comune.
Lasciando perdere la politica dove il contrasto è fin troppo ovvio, le diversità risiedono principalmente nel modello lombardo rispetto al modello romano.
La Moratti ha svariati punti a favore perché da anni Milano e la Lombardia non dipendono più strettamente dallo Stato e dai finanziamenti pubblici.


Il personaggio più carismatico e con la più alta visibilità mediatica di cui la sinistra dispone: Walter Veltroni

A differenza di Roma, che proprio ora, vistasi ridurre i fondi dalla Finanziaria di Prodi, sta inasprendo in misura abnorme le imposte locali: l'Irpef regionale ha raggiunto il tetto massimo dell'1,4%, quella comunale passa dallo 0,2 allo 0,5%, un aumento del 150%. La tassa sulla nettezza urbana si avvia ad un rincaro del 60%.
Per le imprese aumenta l'Irap, principalmente per compensare il buco record nella sanità.
I romani cominciano ad accorgersene in questi giorni, con le buste paga, dove le tasse locali annullano i benefici dell'Irpef statale per i redditi bassi. Ancora di più se ne accorgeranno nei mesi prossimi, quando inizieranno a mordere le imposte comunali.
Certamente Veltroni ha reso Roma più vivibile e più interessante come metropoli europea.
Ma il tanto celebrato veltronismo, che spazia dai temi del terzo mondo al cinema e alla mondanità, potrebbe incepparsi se l'economia presenta il conto.

BUON AVVIO DI LETIZIA A MILANO
Anche Milano ha i suoi problemi: la città manca di infrastrutture, mentre il lusso e la moda sono esposti alla concorrenza asiatica. Tuttavia almeno finora la Moratti ha evitato di sovraccaricare di tasse i suoi cittadini.
I servizi pubblici, a cominciare dalla sanità e dalla nettezza urbana, funzionano meglio che a Roma. E nel frattempo gli abitanti dell'Urbe stanno facendo l'imbarazzante scoperta di avere un dipendente comunale ogni 107 residenti.

Quanto alla ricchezza in assoluto, se il Pil di Roma è cresciuto più di quello milanese, il capoluogo lombardo resta sempre una spanna abbondante sopra alla capitale d'Italia.
A differenza di Veltroni, la Moratti non sembra puntare sui grandi eventi (ha rinunciato alla candidatura per le Olimpiadi).
Ma similmente al sindaco di Roma, il primo cittadino di Milano cerca di andare d'accordo con le alter istituzioni locali, a cominciare dal presidente della provincia, il diessino Penati. Il tutto all'insegna del pragmatismo.
Certo, a livello mediatico, di popolarità e di comunicativa, l'ex ministro dell'Istruzione deve colmare un discreto gap dal potenziale avversario.
Ma, se ci sarà, sarà comunque un bel match: forse per la prima volta giocato sui contenuti, e su due modelli visibili e collaudati, più che sulle promesse e l'ideologia.
Riccardo.cuordileone
00lunedì 29 gennaio 2007 15:08
Che scelta, boia Fini o spaventapasseri Moratti? Peggio delle pistole alla tempia della Bignardi.

Concordo con il giornalista per quanto riguarda i giudizi su Fini e Veltroni, tuttavia non credo possibile che la leadership della CdL possa finire nelle mani della Moratti, questo per vari motivi.

A Milano non sta andano affatto bene, anzi con la sua lista civica e le nomine personali si è inemicata una parte di FI stessa, solo la corrente vicina a Berlusconi l'apprezza pienamente, udc e an gli sono indifferenti, la Lega nutre qualche dubbio ma per schiavismo di coalizione la sostiene.
In uno schenario nazionale non penso che avrebbe il sostegno della Lega e comunque non avrebbe la forza di strappare la leadership ne a Casini ne a Fini. L'unica carta che avrebbe da giocarsi sarebbe il suo sesso.
DarkWalker
00lunedì 29 gennaio 2007 15:41
la moratti è uno dei personaggi più antipatici dellos cnario politico....cioè, se la cdl vuole proprio scavarsi la fossa, faccia pure.
Anche a Milano ha vinot per poco, no?
Riccardo.cuordileone
00lunedì 29 gennaio 2007 16:49
Re:

Scritto da: DarkWalker 29/01/2007 15.41
La moratti è uno dei personaggi più antipatici dellos cnario politico....cioè, se la cdl vuole proprio scavarsi la fossa, faccia pure.
Anche a Milano ha vinot per poco, no?


Concordo, il suo prestigio è stato distrutto dalla sua riforma.
A Milano ha vinto senza il ballottaggio 52%, Ferrante non mi ricordo cos'abbia preso.
Vota DC
00lunedì 29 gennaio 2007 20:49
Re:

Scritto da: DarkWalker 29/01/2007 15.41
la moratti è uno dei personaggi più antipatici dellos cnario politico....cioè, se la cdl vuole proprio scavarsi la fossa, faccia pure.
Anche a Milano ha vinot per poco, no?



Esatto...e poi capisco se fosse stata ottantenne ma una donna della sua età che si fa chiamare con il cognome del marito....
Malduin
00martedì 30 gennaio 2007 14:10
No dai, la Moratti no...piuttosto Formigoni o Fini (i nomi che erano usciti nell'altro 3d)

e se invece fosse Tvemonti? [SM=x751574]

[Modificato da Malduin 30/01/2007 14.11]

Riccardo.cuordileone
00martedì 30 gennaio 2007 20:15
Re:

Scritto da: Malduin 30/01/2007 14.10
e se invece fosse Tvemonti? [SM=x751574]


Sarebbe un'ottima candidatura ma con la voce che si ritrova non vincerebbe mai.
Vota DC
00venerdì 2 febbraio 2007 00:07
Re: Re:

Scritto da: Riccardo.cuordileone 30/01/2007 20.15

Sarebbe un'ottima candidatura ma con la voce che si ritrova non vincerebbe mai.



Ma prende pure i voti Bertinotti!
Direi che un viscido voltagabbana come Tremonti dovrebbe tornare dalla fogna dalla quale è venuto....candidare lui sarebbe come candidare Ferrara o Bondi!
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