McCain, per due volte corteggiò democratici

McCain, per due volte corteggiò democratici


WASHINGTON - Vi sono stati almeno due momenti nella sua carriera politica in cui il senatore repubblicano John McCain ha accarezzato l'idea di passare nel campo dei democratici. E' il quotidiano New York Times a ricordare questi due momenti della sua vita politica che McCain cerca oggi di menzionare meno possibile.

La prima occasione era stata nella primavera del 2001 quando McCain, sconfitto dal rivale George W. Bush nella campagna per la candidatura repubblicana, era ancora pieno di risentimento per i 'colpi bassi' usati da Bush per eliminarlo, compresa la diffusione di voci, nella decisiva votazione della Carolina del Sud, che McCain aveva generato un figlio illegittimo da una donna di colore. La campagna di Bush aveva sempre negato di essere all'origine di tale voce.

In tali circostanza un emissario di McCain avrebbe avvicinato i democratici per manifestare la disponibilità del senatore repubblicano a cambiare partito o perlomeno a diventare un indipendente allineato con i democratici. Era l'inizio di una serie di conversazioni nell'aprile 2001 tra McCain e esponenti democratici come Ted Kennedy che non avevano portato però ad un risultato finale.

Il secondo momento era accaduto quando John Kerry, conquistata nel marzo 2004 la candidatura democratica alla Casa Bianca, si era visto offrire la disponibilità di McCain a considerare di essere il suo vice alla presidenza. A Kerry l'idea era piaciuta e le discussioni erano andate avanti. Alla fine era stato McCain a concludere che l'iniziativa non avrebbe funzionato. "Se ti dovesse accadere qualcosa e io dovessi diventare presidente - aveva osservato McCain a Kerry - gli elettori democratici resterebbero traumatizzati". Secondo il New York Times gli strateghi di Kerry continuano a pensare, ancora oggi, che un ticket Kerry-McCain sarebbe stato imbattibile nel 2004 contro Bush.