Napoli: assedio a Equitalia

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mauro.68
00venerdì 11 maggio 2012 13:13
Pensava di essere vessato da troppi controlli finanziari da parte dell'Agenzia delle Entrate e ieri pomeriggio ha telefonato al sindacato Uil minacciando che stamattina si sarebbe recato armato all'Agenzia per "farsi giustizia": "Piglio la pistola e prima di ammazzarmi io, ammazzo gli altri", avrebbe detto al telefono. È successo a Viterbo dove la Digos, avuto notizia della minaccia, ha effettuato un blitz nell'abitazione di un imprenditore 70enne residente in provincia. Sempre oggi a Napoli è stata assediata con lanci di pietre e pezzi di bottiglie la sede di Equitalia e dieci agenti sono rimasti feriti.

A Viterbo l'anziano, dichiarato fallito e con alcuni precedenti per reati finanziari, sta vivendo una grave situazione di disagio per le difficoltà economiche in cui versa. Davanti ai poliziotti ha ammesso spontaneamente l'accaduto, confermando le sue intenzioni e spiegando di non avere più altre vie d'uscita. Gli agenti della Digos hanno perquisito l'abitazione, senza trovare armi. L'uomo è stato denunciato per procurato allarme.

A Napoli il presidio davanti alla sede di Equitalia in corso Meridionale è sfociato in un blocco stradale. A manifestare circa 200 persone, aderenti a numerose sigle di disoccupati, centri sociali e di sindacati di base. I manifestanti hanno rovesciato le campane della raccolta differenziata contenenti vetro e hanno, secondo il racconto della polizia, iniziato a lanciare pietre e secchi di vernice rossa. Un agente è stato ferito alla caviglia in modo piuttosto grave. La polizia ha risposto con una carica di alleggerimento.

Intanto nel cratere del Vesuvio si sta svolgendo una nuova protesta degli operai dell'ex cooperativa "Vesuvio, natura e lavoro". All'alba, sei lavoratori si sono calati nel cratere del vulcano per richiamare la propria attenzione sulla grave situazione occupazionale che li riguarda. Un'analoga manifestazione di protesta si era svolta il 23 aprile scorso quando sei dipendenti dell'ex cooperativa avevano trascorso due giorni e una notte arroccati su uno spuntone di roccia nel cono del vulcano. Gli ex Lsu, che fino al 2008 avevano gestito la manutenzione dei sentieri di gran parte del parco nazionale avevano detto stop alla singolare protesta dopo che la commissione Lavoro della Regione Campania li aveva convocati per un vertice.

Fonte

P.S. Quante vittime ancora? [SM=g2772735]

Mauro
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