News Influenza aviaria Ottobre 06

Versione Completa   Stampa   Cerca   Utenti   Iscriviti     Condividi : FacebookTwitter
psitta
00lunedì 2 ottobre 2006 23:06
Regione - Il Consiglio approva all’unanimità il “Piano pandemico regionale”
Sanità: Lombardia pronta a battere influenza aviaria


--------------------------------------------------------------------------------

Secondo le direttive del ministero della Salute in attuazione di una raccomandazione dell’OMS (Organizzazione mondiale della sanità) a tutti i Paesi, il Consiglio regionale della Lombardia ha approvato all’unanimità l’aggiornamento del Piano regionale per prevenire e contrastare eventuali pandemie influenzali sull’uomo da parte del virus A/H5N1 (influenza aviaria).
Il provvedimento, che individua obiettivi ed azioni per identificare in tempo utile casi di infezione procurati da nuovi sottotipi virali, minimizzare il rischio di trasmissione e l’impatto sui servizi sanitari e sociali essenziali, assicurare un’adeguata formazione del personale e una tempestiva rete di informazioni, impegna la Giunta regionale – qualora si verificasse l’evento pandemico – a sostenere gli interventi necessari con una budget stimato in 54 milioni di euro.
In particolare 18 milioni di euro verrebbero destinati all’acquisto di vaccino, 10 milioni per farmaci antivirali, 22 milioni per prestazioni assistenziali domiciliari, 3.9 milioni per l’acquisto di tutto quel materiale (come mascherine, camici o altro, utile agli operatori della sanità), 100 mila euro per implementare il lavoro dei medici “sentinella” che svolgono il monitoraggio.


psitta
00lunedì 2 ottobre 2006 23:07
News del 2.10.06
2 Ottobre 2006
CINA
Nuovo focolaio di aviaria, ma ora Pechino collabora con l’Oms

Morti quasi mille polli nella Mongolia Interna. L’Oms annuncia che, dopo due anni e mezzo di reticenza, la Cina invia campioni di sangue prelevati da volatili morti per il virus H5N1.



Pechino (AsiaNews/Agenzie) – In Cina una nuova epidemia di influenza aviaria ha ucciso 985 polli. La zona interessata è la Mongolia Interna, come ha riportato ieri l’agenzia di Stato Xinhua. Intanto l’Organizzazione mondiale della Sanità (Oms) ha reso noto che Pechino ha cominciato a collaborare, inviando alcuni campioni di sangue prelevati l’anno scorso da volatili infetti dal temuto virus H5N1.

In seguito alla scoperta del nuovo focolaio in un villaggio vicino alla città di Baotou, le autorità hanno ordinato la soppressione di 8990 polli per evitare ulteriori contagi. La Cina ha registrato numerosi focolai del virus e abbattuto milioni di volatili per fermarne la diffusione; esperti infatti ritengono che la malattia sia trasmessa da uccelli migratori. Il Paese ha registrato finora 14 casi mortali di influenza aviaria tra gli uomini: uno, verificatosi nel 2003, è stato confermato e reso noto solo poche settimane fa dopo test genetici.

La Cina è uno dei Paesi più colpiti dall’influenza dei polli; è stata più volte accusata di fornire all’Oms notizie in ritardo e parziali sulla presenza del virus nel suo territorio, non consentendo l’immediato intervento di esperti. Ma qualcosa sembra cambiare in questa politica. Ieri proprio l’Oms ha annunciato che una settimana fa Pechino ha inviato al Centro per il controllo delle malattie di Atlanta, Usa, i campioni di sangue di migliaia di uccelli selvatici, morti presso il lago Qinghai - nordovest del Paese - nell’aprile 2005. Michael Perdue, scienziato dell’Oms, ha dichiarato che “questi campioni, i primi provenienti dalla Cina in due e anni e mezzo, aiuteranno gli esperti a capire meglio lo sviluppo del virus”.

Gli scienziati temono che il virus, di cui per ora non è confermato il passaggio uomo a uomo, possa subire mutazioni tali da generare una pandemia con milioni di morti.

marco cotti
00giovedì 5 ottobre 2006 07:21
News del 4.10.06
Influenza aviaria, positivi i primi test di un nuovo vaccino
mercoledì, 4 ottobre 2006 8.50
Versione per stampa

CHICAGO (Reuters) - Un vaccino sperimentale contro l'influenza aviaria basato su tecniche di modificazione delle cellule ha mostrato promettenti risultati nei primi test clinici contro il virus. Lo ha riferito oggi l'azienda farmaceutica Baxter International.

L'azienda ha detto che i risultati preliminari di studi fatti su 270 pazienti suggeriscono che il vaccino è sicuro, ben tollerato e può fornire una protezione ampia contro il virus H5N1 -- quello dell'influenza aviaria -- per un ampio numero di persone.

Il virus H5N1 colpisce soprattutto gli uccelli, ma gli esperti temono che possa presto trasformarsi in un tipo che in grado di essere facilmente trasmesso da un essere umano ad un altro, rischiando così di causare un'epidemia globale.

Secondo i dati dell'Organizzazione mondiale della sanità, dal 2003 l'H5N1 ha ucciso almeno 148 persone, la maggior parte in Indonesia, Vietnam, Thailandia e Cina.

I risultati sono i primi provenienti da un vaccino contro l'influenza aviaria ottenuto con tecniche basate sulla modificazione cellulare, secondo quanto riferito da un portavoce di Baxter.

Fino ad oggi, i produttori di vaccini hanno utilizzato prevalentemente tecniche di produzione basate sulle uova, che richiedono vari mesi di coltivazione e costanti rifornimenti di uova cresciute con estrema attenzione. Il nuovo metodo, invece, è capace di produrre il vaccino in laboratorio, utilizzando delle cellule chiamate "di coltura".

"Questa è la prima dimostrazione clinica che un vaccino per il virus H5N1 è capace di stimolare la produzione di anticorpi in grado di neutralizzare diversi tipi dello stesso virus", ha detto Noel Barrett, vice presidente della sezione di ricerca e sviluppo della Baxter, aggiungendo, però, che i risultati di questi test preliminari dovranno essere confermati da studi più ampi.



© Reuters 2006.
marco cotti
00mercoledì 11 ottobre 2006 10:56
news del 11.10.06
INFLUENZA AVIARIA. Animalisti scrivono al Ministro Turco per conoscere situazione epidemiologica
10/10/2006 - 18:05



Le associazioni Animalisti italiani, Enpa, Lav, Lipu, Wwf Italia hanno scritto al Ministro della Salute Livia Turco, "denunciando la preoccupante mancanza di risposte sulla situazione dell'aviaria e sollecitandone l' intervento diretto urgente". "Nelle settimane scorse - scrivono le associazioni - ripetutamente ma senza ottenere risposta, abbiamo chiesto al Ministero della Salute di conoscere la situazione epidemiologica in atto nelle aree del nord est europeo e nelle zone eurasiatiche quali il Kazakhstan o l'Azerbaijan, laddove gli uccelli migratori che in autunno raggiungono i territori del sud Europa, Italia inclusa, trascorrono i mesi estivi".

Questo per avere un quadro attendibile della situazione che potrebbe verificarsi in Italia nella stagione fredda con l'arrivo dei migratori ed assumere le decisioni consequenziali. Ancora, abbiamo chiesto invano di conoscere la posizione degli istituti scientifici di riferimento sulla decisione di consentire il regolare avvio della stagione venatoria e, addirittura, di non prevedere la peraltro già annunciata chiusura della caccia per grandi aree -nel caso di isolamento del virus in uccelli selvatici- annunciata dallo stesso Ministero. Abbiamo anche chiesto, ancora invano, di sapere perché una misura prudente e persino ovvia come questa sia stata sostituita dalla semplice sospensione dell'attività venatoria nella sola area interessata dall'eventuale isolamento del virus.

Al Ministro Turco abbiamo inoltre testimoniato l'impressione, emersa nelle ultime settimane, di un scavalcamento delle posizioni scientifiche da parte di interessi di piccole parti, tra cui la lobby venatoria. Situazione questa che, se confermata, apparirebbe gravissima e da correggere immediatamente.

Più volte abbiamo sottolineato come la situazione dell'H5N1 non vada in alcun modo strumentalizzata e come sia anzi opportuno che essa venga letta alla luce giusta, ovvero quella delle grandi violenze operate sulla natura, tra cui allevamenti intensivi e distruzione degli habitat per gli uccelli selvatici. Ciò non esclude, tuttavia, che un tema così delicato e sfuggente venga affrontato con la massima prudenza e chiarezza, ponendo sempre al primo posto, senza esitare, le esigenze precauzionali e la difesa della salute di cittadini e ambiente, e dunque gli interessi collettivi anziché i privilegi di parte.

2006 - redattore: VC
psitta
00venerdì 13 ottobre 2006 07:58
News del 13.10.06
Influenza aviaria ancora sorvegliata

In Europa nuovi vaccini per i polli. Iniziate le migrazioni

di Mariapaola Salmi

Da poche settimane l'Unione Europea ha autorizzato due vaccini da usare per il pollame in caso di emergenza in Europa occidentale. L'allarme rimane alto ovunque ma rispetto all'anno scorso, la serenità ha soppiantato la paura. I governi di tutti i paesi hanno potenziato al massimo la sorveglianza da parte dei servizi veterinari e il controllo degli animali da allevamento. Il virus H5N1 che ha ucciso milioni di polli resta principalmente un'infezione animale. "Lo dimostra il fatto che sino ad oggi i casi di infezione certificati tra uomini sono 246 dei quali 144 hanno avuto esito fatale e di questi solo 60 dovuti al passaggio diretto del virus dall'animale all'uomo", a parlare è David Nabarro, coordinatore Onu del programma di influenza aviaria, collegato in videoconferenza da New York con l'ambasciata statunitense presso l'agenzia Onu di Roma.
Gli Stati Uniti hanno avviato una partnership internazionale e contribuito con 392 milioni di dollari, -56 milioni per sviluppare e creare scorte di farmaci, 41 per finanziare la ricerca e 36 per sostenere le attività di Oms, Fao e Oie nel combattere l'aviaria. "I bambini sono la vera emergenza - ha detto Anne Veneman del direttivo Unicef - infatti, il 47% delle infezioni e dei decessi ha riguardato i ragazzi sotto i 18 anni che vivono nelle aree rurali dei paesi asiatici, i più colpiti".
Una delle priorità dunque è proteggere i minori e gli stessi anziani, fasce deboli della popolazione. Il rischio di una pandemia legato a mutazioni genetiche del virus H5N1 è reale anche perché continuano a verificarsi segnalazioni "sporadiche" e dai 14 paesi colpiti tra il 2004 e il 2005 si è passati dall'inizio del 2006 a 55 paesi. "Il virus H5N1- afferma Mauro Delogu del Dipartimento di sanità pubblica e medicina veterinaria dell'Università di Bologna - ha occupato gran parte del pianeta e contesti diversi per situazioni climatiche e ambientali, questo però non ha modificato la sua capacità di infettare". In Germania e Olanda è stato bloccato sul nascere. In Italia in meno di un anno sono stati monitorati 13.000 animali selvatici. Le migrazioni iniziate già da un mese verso l'Africa sono osservate di continuo. Per ora non c'è traccia di H5N1.

psitta
00sabato 14 ottobre 2006 07:51
News del 14.10.06
12 ottobre 2006
Influenza aviaria, la Fao apre un Centro crisi per affrontare le emergenze
N.Co.

La Fao ha inaugurato un Centro di gestione crisi, unità per combattere i focolai d’influenza aviaria e le altre emergenze di salute animale.

«Il Centro - spiega il direttore generale della Fao Jacques Diouf - rappresenta un importante passo avanti nella capacità della Fao di aiutare i Paesi Membri a prevenire o affrontare focolai epidemici». L'unità di crisi sarà operativa 24 ore su 24 tutto l’anno, festivi compresi, con uno staff di 15 fra veterinari e specialisti. In presenza di casi sospetti il Centro sarà in grado di intervenire in tempo reale, inviando in meno di 48 ore esperti in qualsiasi parte del mondo.
«A tre anni dall’inizio della crisi dell’influenza aviaria - sottolinea Diouf - la Fao e la comunità internazionale possono adesso tirare un sospiro di sollievo, e provare qualche soddisfazione, per i progressi fatti nel contenimento di una minaccia mortale per gli animali e per la salute umana a livello mondiale». Anche se la malattia continua a rappresentare un pericolo in Indonesia e in Africa, e l’Europa orientale e il Caucaso siano ancora vulnerabili, l’allarme a livello mondiale è sceso di livello, anche se la guardia non deve essere abbassata.
«Una delle lezioni che la Fao ha imparato nei tre anni in cui ha guidato la risposta internazionale contro l’influenza aviaria - dice Diouf - è che la prontezza di risposta è determinante. L’allerta deve essere lanciato subito. Quando si combatte contro una malattia che attraversa confini e continenti a una velocità straordinaria, la reazione deve essere immediata».
Il centro, finanziato principalmente dagli Stati Uniti (5,1 milioni di dollari), sarà diretto da Karin Schwabenbauer, che prima di questo incarico era veterinario capo della Repubblica Federale tedesca. Partecipano all'iniziativa con donazioni Germania, Francia, Svezia, Svizzera, Norvegia, Arabia Saudita, Cina, Grecia e Giordania.
psitta
00sabato 14 ottobre 2006 07:52
News 2 del 14.10.06
Influenza aviaria: la Regione Veneto pronta a finanziare gli allevatori che abbandoneranno l'attività
di Redazione Web (del 13/10/2006 @ 12:31:20, Sezione Economia)
“Intendiamo far fronte agli effetti della crisi determinata dalla psicosi dell’influenza aviaria, attivando prioritariamente il sostegno finalizzato all’abbandono dell’attività di allevamento nelle zone individuate come ad “alta densità produttiva” dall’autorità veterinaria”. Lo ha annunciato il vicepresidente Luca Zaia, che ha fatto approvare dalla Giunta regionale la delibera relativa a questo genere di intervento, previsto dalla “Fondo nazionale per l’emergenza avicola” istituito dal Governo nel marzo scorso. Gli imprenditori che decidono di abbandonare l’allevamento avicolo dovranno presentare le domande di finanziamento entro il 7 novembre prossimo all’AVEPA, Agenzia veneta per i pagamenti in agricoltura, alla quale è stata affidata la gestione amministrativa, tecnica e finanziaria della partita. “L’efficacia delle disposizioni regionali – ha precisato Zaia – sono peraltro subordinate all’approvazione del relativo decreto ministeriale da parte della Commissione Europea e al riparto dei fondi che saranno resi disponibili”. “La cessazione dell’attività di allevamento – ha spiegato il vicepresidente – è finalizzata ad evitare i rischi di carattere sanitario e ambientale che derivano da una eccessiva presenza di avicoli”. L’entità dell’aiuto sarà rapportata alla media dei capi allevati nell’ultimo triennio e al loro valore determinato sulla base dei bollettini ISMEA del primo semestre 2005, aumentato del 20 per cento come incentivo. In ogni caso il finanziamento massimo sarà di 130 mila euro per beneficiario. La graduatoria sarà predisposta sulla base della superficie utile di allevamento abbandonata e, in caso di parità, dell’età del richiedente
psitta
00lunedì 16 ottobre 2006 07:54
News del 16.10.06
Aviaria: da oggi in vigore misure decise da CF




Commento
Influenza aviaria
In alcune zone dell'Altipiano l'allevamento all'aperto del pollame sarà proibito in un raggio di un chilometro attorno ai principali laghi e corsi d'acqua. Saranno vietati anche i mercati avicoli e le esposizioni di volatili. Tali misure resteranno in vigore fino al 30 aprile 2007. Oltre a questi provvedimenti proseguiranno anche i controlli su uccelli che sostano sul lago di Costanza e di Sempach nonché nelle Bolle di Magadino. Attorno al lago di Neuchâtel e al Lemano saranno eseguiti test su volatili uccisi dai cacciatori.




BERNA - Entrano in vigore oggi le misure preventive decise dal Consiglio federale per contrastare l'eventuale insorgere dell'influenza aviaria. In alcune zone dell'Altipiano l'allevamento all'aperto del pollame sarà proibito in un raggio di un chilometro attorno ai principali laghi e corsi d'acqua. Saranno vietati anche i mercati avicoli e le esposizioni di volatili. Tali misure resteranno in vigore fino al 30 aprile 2007.

Oltre a questi provvedimenti proseguiranno anche i controlli su uccelli che sostano sul lago di Costanza e di Sempach nonché nelle Bolle di Magadino. Attorno al lago di Neuchâtel e al Lemano saranno eseguiti test su volatili uccisi dai cacciatori. Come nell'inverno scorso gli uccelli selvatici la cui morte desta sospetto saranno analizzati in laboratorio per verificare che non abbiano contratto la variante H5N1 dell'influenza aviaria.

Tali misure si basano sulle esperienze raccolte l'anno scorso. Allora si è constatato che l'influenza aviaria colpisce soprattutto gli uccelli acquatici che vivono vicino ai grandi laghi. Per questo l'esecutivo ha deciso di adottare misure restrittive attorno a una ventina di specchi e corsi d'acqua. Simili misure saranno oggetto di una continua valutazione e se necessario potranno essere rafforzate o abrogate con maggiore rapidità.

I provvedimenti restrittivi riguardanti l'importazione legale e illegali di volatili e di carne provenienti dai paesi maggiormente colpiti dalla peste dei polli rimangono in vigore.



ATS
psitta
00martedì 17 ottobre 2006 22:40
News del 17.10.06
Aviaria e Sars: così lontane,
così vicine
Il prof. Malik Peiris, uno dei più importanti virologi al mondo, da Hong Kong a Milano per fare il punto su influenza aviaria e SARS, due dei virus più pericolosi del secolo.
Fin dall’inizio in prima linea nella lotta alla SARS e all’influenza aviaria, il prof. Malik Peiris, microbiologo di Hong Kong, ha fronteggiato i primi focolai dell’emergenza sanitaria in Asia. “Confronting SARS and avian flu” è il titolo della lecture che il prof. Peiris, del Queen Mary Hospital, terrà martedì 17 ottobre alle ore 13.00 presso l’Istituto Clinico Humanitas IRCCS. Coordinatore dell’incontro il
prof. Alberto Mantovani, Direttore Scientifico dell’ospedale e docente di Patologia Generale dell’Università degli Studi di Milano. La lettura magistrale sarà introdotta dal Preside della Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università di Milano, prof. Virgilio Ferruccio Ferrario, e avrà come discussant il prof. Fabrizio Pregliasco, virologo e docente all’Università degli Studi di Milano.

Malik Peiris è professore di Microbiologia all’Università di Hong Kong e responsabile della Virologia al Queen Mary Hospital. I suoi studi più recenti si sono focalizzati sull’evoluzione, gli aspetti clinici e la patogenesi dell’influenza aviaria e umana. Nel marzo 2003 ha giocato un ruolo chiave nella scoperta di un nuovo coronarovirus come causa della SARS, e quindi nella sua diagnosi virologica e patogenesi. La sua attenzione in particolar modo è dedicata alle malattie virali respiratorie.

L’interesse dell’Istituto Clinico Humanitas allo studio dei temi influenzali è dimostrato, oltre che dalla conferenza di Peiris, anche dalla partecipazione della Fondazione Humanitas per la Ricerca a Fluinnate, programma di ricerca promosso dalla Commissione Europea. “Fluinnate – spiega il prof. Mantovani - è mirato a trovare nuove armi per combattere gli attuali ceppi influenzali, ma soprattutto a preparare gli strumenti per combattere un’eventuale nuova pandemia da aviaria. Lo studio di nuove molecole al servizio della lotta all’infiammazione porterà a nuovi strumenti diagnostici e terapeutici”.

L’incontro si inserisce nell’ambito delle Humanitas Lectures promosse dalla Direzione Scientifica di Humanitas insieme all’Università degli Studi di Milano. Avvalendosi del contributo di medici e ricercatori che hanno avuto un ruolo fondamentale nei rispettivi settori di competenza, le Humanitas Lectures rappresentano un momento di messa a punto e di riflessione sullo sviluppo e l’evoluzione della medicina e della ricerca biomedica al servizio della salute dell’uomo.

psitta
00giovedì 19 ottobre 2006 08:14
news del 18.10.06
18/10/2006 - 21:10


Aviaria: vaccino pre-pandemico efficace su nuovi ceppi H5N1






ROMA - Il vaccino pre-pandemico contro il virus H5N1 dell'influenza aviaria prodotto da Sanofi-Pasteur induce anticorpi in grado di neutralizzare anche altri virus circolanti e nuovi rispetto all'H5N1, non inclusi direttamente nella formulazione originale. Il dato è stato presentato in occasione della seconda conferenza internazionale sui vaccini antinfluenzali in corso a Vienna.

Un risultato, rileva l'azienda in una nota, che "dimostra l'efficacia e il valore del vaccino prodotto per la preparazione alla pandemia, ampliando la copertura ottenibile con il vaccino stesso".

"Questi risultati incoraggianti - ha affermato Maria Zambon, direttore aggiunto del Laboratorio di referenza per i virus dell'Agenzia di protezione della salute di Londra, che ha condotto i test di laboratorio - dimostrano la capacità del vaccino pre-pandemico di conferire una ampia protezione inducendo anticorpi capaci di neutralizzare nuovi ceppi del virus H5N1, apparsi di recente. Aumentare la possibilità di risposta degli anticorpi è un obiettivo importante per i vaccini pandemici".



ATS

marco cotti
00sabato 21 ottobre 2006 08:34
News del 21,10,06
20/10/2006 12:25:00 - Aviaria, virologo Usa per vaccino



'Ha avuto successo in Vietnam, pandemia sarebbe catastrofe'

ROMA, 20 OTT - Vaccinazione di massa del pollame appena arriva il virus dell'aviaria, per evitare il contagio all'uomo e la possibilita' di pandemia. E' la strategia indicata dal virologo statunitense Robert Webster, uno dei massimi esperti mondiali del settore, che ha aperto il convegno 'Influenza aviaria e rischio pandemico' all'Istituto superiore di Sanita' a Roma. La vaccinazione di massa e' stata eseguita dal Vietnam dal novembre 2005 e da allora non si e' piu' avuto un solo caso di aviaria.
marco cotti
00domenica 22 ottobre 2006 08:30
News del 21.10.06
Influenza aviaria: l'attenzione
è ancora alta
Bassa probabilità di diffusione, ma la pandemia potrebbe avere ancora un forte impatto. Si cerca una predisposizione genetica sensibile al virus.

Oggi la probabilità che l’influenza aviaria riesca a diffondersi nella popolazione è molto bassa, ma se ciò avvenisse, l’impatto del virus potrebbe essere devastante: questo è il cuore dell’intervento di Malik Peiris, uno dei più importanti virologi al mondo, alla lecture dal titolo “Confronting SARS and avian flu”, che si è svolta martedì 17 ottobre presso l’Istituto Clinico Humanitas IRCCS.

Fin dall’inizio in prima linea nella lotta alla SARS e all’influenza aviaria, Malik Peiris ha fronteggiato i primi focolai dell’emergenza sanitaria in Asia. I suoi studi più recenti si sono focalizzati sull’evoluzione, gli aspetti clinici e la patogenesi dell’influenza aviaria e umana. Nel marzo 2003 ha giocato un ruolo chiave nella scoperta di un nuovo coronarovirus come causa della SARS, e quindi nella sua diagnosi virologica e patogenesi. La sua attenzione in particolar modo è dedicata alle malattie virali respiratorie.

Alcuni virus dell'influenza aviaria, secondo Peiris, professore di Microbiologia all’Università di Hong Kong e responsabile della Virologia al Queen Mary Hospital, “rappresentano ancora oggi una notevole minaccia per la salute umana”. Ma dai suoi studi emerge un paradosso in termini di trasmissione: negli ultimi anni, migliaia di persone sono state esposte al virus non rimanendone contagiate; mentre un’alta percentuale di ricoverati per influenza aviaria non è stata esposta ad alcun contatto diretto, come ad Hong Kong nel 1997.
Un’ipotesi ancora da verificare è che esista quindi una predisposizione genetica sensibile alla trasmissione del virus H5N1. E che non sia sufficiente l’esposizione diretta al virus per contrarlo.

Il prof. Peiris ha esposto i progressi e i risultati delle sue ricerche nell’ambito delle Humanitas Lectures, promosse dalla Direzione Scientifica di Humanitas insieme all’Università degli Studi di Milano.
Coordinatore dell’incontro il prof. Alberto Mantovani, Direttore Scientifico dell’Istituto Clinico Humanitas e docente di Patologia Generale dell’Università degli Studi di Milano. L’incontro è stato introdotto dal prof. Fabrizio Pregliasco, virologo e docente all’Università degli Studi di Milano.

L’interesse dell’Istituto Clinico Humanitas allo studio dei temi influenzali è dimostrato, oltre che dalla conferenza di Peiris, anche dalla partecipazione della Fondazione Humanitas per la Ricerca a Fluinnate, programma di ricerca promosso dalla Commissione Europea. “Fluinnate – spiega il prof. Mantovani - è mirato a trovare nuove armi per combattere gli attuali ceppi influenzali, ma soprattutto a preparare gli strumenti per combattere un’eventuale nuova pandemia da aviaria. Lo studio di nuove molecole al servizio della lotta all’infiammazione porterà a nuovi strumenti diagnostici e terapeutici”.
Le Humanitas Lectures, avvalendosi del contributo di medici e ricercatori che hanno avuto un ruolo fondamentale nei rispettivi settori di competenza, rappresentano un momento di messa a punto e di riflessione sullo sviluppo e l’evoluzione della medicina e della ricerca biomedica al servizio della salute dell’uomo.

psitta
00martedì 24 ottobre 2006 08:54
News del 24.10.06
Aviaria: Onu, cose vanno meglio ma pericolo in Pvs


NEW YORK - Sull'influenza dei polli, le cose vanno meglio, ma attenzione a non abbassare la guardia. E' questo il messaggio lanciato dai responsabili dell'ONU per l'influenza aviaria, dopo ampie operazioni di controllo compiute l'anno scorso nelle aree infettate dal virus, spesso mortale, trasmesso dai volatili.

Le notizie sono in generale confortanti, ha spiegato oggi a New York un alto responsabile delle Nazioni Unite, a poche settimane dall'inizio dell'inverno. "I paesi sviluppati hanno ridotto di molto la probabilità di un rapido propagarsi del virus. Lo stesso mutamento del virus è il risultato di una campagna di profilassi rapida, organizzata ed efficace da parte di questi paesi", sottolinea David Nabarro, coordinatore della task force che le Nazioni Unite hanno istituito con l'apparire del fenomeno nel 2003.

Ma Nabarro invita anche a non cantare facilmente vittoria, né tanto meno ridimensionare la portata di quella che tuttora rimane un'emergenza. "In ben 33 province dell'Indonesia abbiamo ancora una situazione di emergenza sanitaria, e la gente continua ad essere contagiata ed a morire", sottolinea l'esperto delle Nazioni Unite.

La situazione rimane critica anche in altri paesi del Sud Est asiatico, come Cambogia ed Thailandia, dove il virus è tuttora presente sul territorio. Preoccupa inoltre in prospettiva la situazione in Africa, soprattutto per la forte densità della popolazione unita a scarsi strumenti di profilassi, che insieme formano un mix esplosivo per il diffondersi di un epidemia che molti di quei paesi non saprebbero affrontare.


ATS

[Modificato da psitta 24/10/2006 8.55]

marco cotti
00giovedì 26 ottobre 2006 08:51
News del 26.10.06
25 Ottobre 2006
ONU - ASIA
Onu: l’allarme aviaria ha evitato un’epidemia mondiale

Secondo un responsabile delle Nazioni Unite, l'allarme sul pericolo della mutazione del virus ha generato una pronta risposta dei governi, che ha salvato il mondo da un’immediata pandemia. Appello per aiuti all’Indonesia e all’Africa.

New York (AsiaNews/Agenzie) – Più di 30 Paesi nel mondo finora hanno registrato focolai di influenza aviaria, il numero dei decessi mensili per il virus H5N1 aumenta, ma le Nazioni Unite si dicono soddisfatte: la pronta risposta dei governi mondiali all’allarme lanciato un anno fa ha comunque evitato lo scoppio di una rapida pandemia.

Lo sostiene David Nabarro, il funzionario Onu, che sovrintende ai problemi relativi alla sindrome. Era stato lui nel febbraio scorso ad avvertire sulla necessità di “mantenere una forte allerta per la possibilità della trasmissione del virus da uomo a uomo o di una pandemia che può esplodere in qualsiasi momento” in seguito alla potenziale mutazione dell’H5N1.

Il virus ha contagiato volatili in tutto il mondo tranne che nelle Americhe e ucciso decine di milioni di polli, anatre e altri uccelli. “Nel 2006 – ha riferito Nabarro all’Onu – abbiamo visto oltre 30 Paesi colpiti e sfortunatamente il virus continua a mietere vittime umane: dal 2003 i contagi registrati sono 256 e 151 i morti”. La tendenza mensile dei decessi umani aumenta anche per l’apporto dell’Indonesia, al momento la nazione più colpita. Per questo il funzionario Onu ha lanciato un particolare appello in sostegno di Jakarta e dell’Africa, per sostenere economicamente e a livello organizzativo la gestione dell’emergenza.

Secondo Nabarro, “ancora per 5 o forse 10 anni l’aviaria rimarrà una malattia prettamente animale nella maggior parte del mondo”. Al momento, spiegano gli esperti, la sfida più grande nel tentativo di contenere il contagio è cambiare il modo di allevare volatili. L’aviaria si diffonde per mezzo degli uccelli migratori, ma anche con il commercio di animali allevati e infetti. Secondo gli studiosi, però, ci vorranno dai 5 ai 10 anni per cambiare le pratiche di allevamento di pollame, specialmente nei Paesi dove gli animali vivono a contatto con gli uomini nei cortili delle case.
marco cotti
00martedì 31 ottobre 2006 07:53
News del 31.10.06
Washington, 30 ottobre 2006 - E' stato scoperto un nuovo ceppo di influenza aviaria -che sembra eludere i vaccini attualmente in uso- e che sta contagiando volatili ed esseri umani in Asia. Alcuni scienziati temono che l'evoluzione di tale nuovo ceppo sia stata provocata dai programmi di vaccinazione, progettati per proteggere il pollame da precedenti tipi di H5N1.

La scoperta è stata fatta da Yi Guan dell'Università di Hong Kong ed è stata pubblicata oggi da una rivista dell'Accademia nazionale delle scienze di Cina. La nuova variante dell'H5N1 -denominata H5N1 Fujian-like- è diventata la prima per diffusione in diverse province cinesi, estendendosi anche ad Hong Kong, Laos, Malaysia e Thailandia, hanno riferito i ricercatori.

In seguito a tale nuova scoperta, devono essere trovati nuovi vaccini, ha detto lo scienziato americano Robert G. Webster dell'Ospedale pediatrico Di Memphis (Tennessee). Secondo Webster, molti scienziati ritengono che i programmi di vaccinazione in atto abbiano spinto il virus a sviluppare una resistenza.
Questa è la versione 'lo-fi' del Forum Per visualizzare la versione completa clicca qui
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 14:54.
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com