Nord Kivu: la tregua non regge

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vanni-merlin
00domenica 30 settembre 2007 00:24
I ribelli di Nkunda contro esercito e milizie armate
27/09/2007


Nord Kivu: la tregua non regge

Sara Milanese


Dopo un’estate di violenze nel nord del Kivu, il 6 settembre Kinshasa e le milizie di Nkunda avevano deciso una tregua. È durata poco più di due settimane.




Dopo l'ultimo weekend relativamente calmo, diverse fonti locali segnalano che negli ultimi giorni sono ripresi gli scontri nel nord del Kivu, in Congo. Lunedì scorso l’esercito nazionale congolese e le truppe dissidenti, fedeli al generale Laurent Nkunda hanno rotto la tregua che durava da un paio di settimane, precisamente dal 6 settembre. Scontri a fuoco erano stati comunque segnalati anche nei giorni precedenti, tra i miliziani di Nkunda e altri gruppi armati: Nkunda ha accusato le FARDC e Kinshasa di farsi appoggiare dalle milizie Mayi Mayi e dalle Forze democratiche per la liberazione del Rwanda (Fdlr, accusate da Kigali di aver partecipato attivamente al genocidio ruandese del 1994, contro la minoranza Tutsi).

Julien Paluku, governatore del Nord-Kivu, ha lanciato un ultimatum a tutti i gruppi armati: i ribelli dovranno deporre le armi ed arrendersi entro 21 giorni, altrimenti verranno considerati “nemici della repubblica”.


Questa settimana Kinshasa ha deciso di promuovere una conferenza regionale per tentare di risolvere la crisi. Un segnale nuovo, dopo che il presidente Kabila pochi giorni fa aveva escluso la possibilità di aprire negoziati con i ribelli di Nkunda.

Intanto l’esercito ha annunciato l’imminente apertura di campi di raggruppamento per i ribelli che vogliono arrendersi, contemporaneamente, però, i militari si rifiutano di parlare di “ripresa delle ostilità”, e minimizzano la portata degli scontri: i portavoce delle FARC hanno riferito alla stampa che negli scontri di questa settimana non ci sarebbero state vittime tra le fila dell’esercito ma solo 4 feriti, a fronte di quasi 30 ribelli uccisi.

Nella regione però si aggrava l’emergenza umanitaria: dall’inizio di settembre almeno 90 mila persone, secondo le Nazioni Unite, stanno scappando dalle loro case per sfuggire alle violenze. A questi sfollati si aggiungono quelli fuggiti tra luglio e agosto; in totale si parla di quasi 200 mila persone.


da: www.nigrizia.it/doc.asp?id=9975&IDCategoria=127


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