Resoconto di Gardenia 09/06/1007

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Aphrodith
00mercoledì 13 giugno 2007 23:05
Mentre io, fratello Athilias e fratello Balder eravamo diretti a Gardenia incontrammo dei contadini e abitanti del luogo che parlavano di strani accadimenti. Visioni e oggetti che si muovevano di loro spontanea volontà. Arrivati nel folto della foresta incontrammo anche lady Letha. Poco dopo un'altra figura si aggiunse a noi, una persona dal volto coperto che diceva di essere un abitante del deserto e che era stato mandato insieme ad altri ad aiutarci per combattere gli Oscuri; purtroppo “gli altri” erano stati fermati dai Vipers a nord e solo lui era giunto tra di noi. Pochi attimi dopo io persi i sensi e feci uno strano sogno. Era come avere i sensi ampliati, sentivo il fruscio delle foglie, il terreno, lo stesso bosco come un essere vivente. E il tempo sembrò passare, da molto lento a molto veloce fino a che vedevo il corpo invecchiare ed essere coperto dalle foglie. Poi una luce; si intravedeva un enorme lago dove un vecchio, appoggiato ad un bastone si trovava si di una piccola barca. Sulla riva un giovane. Il vecchio si avvicinò e il giovane lo toccò con una mano. I ruoli si invertirono. Il vecchio sulla riva e il giovane sulla barca. Il tempo iniziò a scorrere all’indietro. I corpi da vecchi ritornarono giovani e mi sveglia di colpo. Dopo essermi ripreso notai che anche gli altri erano a terra e avevano lo fatto lo stesso sogno. Inoltre un'altra persona era apparsa e diceva di essere un viandante. Cercammo di portarlo al sicuro poiché il luogo era pericoloso ma si rifiutò ed iniziò ad inventarsi strani giochi di abilità. Mentre gli altri continuavano a cimentarsi, io e fratello Athilias decidemmo di esplorare il luogo per saperne di più. Dopo aver abbattuto un muro di forza trovammo un canopo che tuttavia risultò essere maledetto paralizzando Athilias. Non appena terminò l’effetto della magia ci incamminammo tutti nel luogo del ritrovamento. Avvolgemmo il canopo in un panno per non toccarlo e sotto ad un piccolo altare erano celati anche un bracciale incantato ed uno infuocato. Fratello Balder toccò il canopo per sbaglio e rimase anch’egli paralizzato mentre lo strano viandante lo prendeva in giro. Così fratello Athilias cercò di fermare la derisione ma non appena venne toccato dal viandante perse i sensi. Così per conferma gettammo di tutta risposta il bracciale infuocato contro il viandante che non emise un gemito. Mentre noi lo bloccavamo, lady Letha uso una negromanzia di identificazione(con il nostro unico sigillo) e risultò positivo. La mia azione offensiva nei suoi confronti risultò solo un mio svenimento al tocco e la sua fuga.

Riorganizzati tutti ritornammo al campo base e lo strano viandante fece di nuovo la sua apparizione mentre ogni tanto sassi cadevano dal nulla come se venissero lanciati. Ci spiegò che Gardenia era una sorta di terra di confine, terra in cui le anime raggiungevano l’aldilà. Si presentò come traghettatore delle stesse anime dicendo che nessuno di noi sarebbe uscito dalla foresta. Aggiunse che si era stancato del suo lavoro e che uno di noi avrebbe dovuto sostituirlo. Tale persona sarebbe stata colui che avrebbe superato tutti i giochi da lui proposti. Quella persona avrebbe potuto scegliere un'altra che la avrebbe affiancata nel lavoro di traghettatore e un'altra ancora che sarebbe stata libera. Tutti gli altri sarebbero morti allo scoccare della mezzanotte. Inoltre se nessuno avrebbe vinto lo stesso traghettatore avrebbe scelto il suo successore tra uno di noi. Fratello Athilias reagì a tale notizia e bastò un tocco leggero del bastone del traghettatore per farlo cadere per terra. Io stesso constati che il suo cuore non batteva più né emanava alcun respiro. Non so per quale grazia divina scorsi l’anima dello stesso Athilias mentre il traghettatore lo portava via così mi frapposi di fronte al suo assassino. Non avendo i mezzi per combatterlo chiedi che l’anima di Athilias ritornasse nel suo corpo fino al tempo stabilito della nostra presunta morte, ovvero mezzanotte. Alla fine il traghettatore accettò e io stesso constatai che il cuore di Athilias aveva ripreso a battere ed era lì tra noi in piene forze. Mentre gli altri si cimentavano nei giochi di logica e abilità del traghettatore io e fratello Balder ci dirigemmo nel folto della foresta per cercare una soluzione. Uno strano cumulo di pietre con al centro un bastoncino di legno ,che risplendeva di un bagliore magico, colse la nostra attenzione. Interpretandolo come una sorta di monumento funerario mi inginocchiai a pregare e allora accadde una strano fatto. Le pietre intorno a me si mossero formando una sorta di cerchio che mi racchiudeva. Fratello Balder venne cacciato via da una forza misteriosa. Poco dopo giunsero anche fratello Athilias e lady Letha ma non riuscirono ad entrare anche loro. Un muro magico si creò velocemente intorno a me lasciando un corridoio verso una piccola grotta. Provai a percorrerlo ma un altro muro magico si formò in quella direzione. Non sapendo fare altro mi inginocchiai e pregai di nuovo. Altre pietre si mossero iniziando a formare una sorta di sentiero verso al piccola grotta. Raccolsi le pietre circostanti e continua a crearlo mentre degli anelli infuocati, apparsi dal nulla, costringevano gli altri ad allontanarsi ed a recarsi al campo base. Quando completai il sentiero i muri svanirono e così esausto mi diressi anch’io verso il campo.

Nel frattempo arrivarono fratello Ixifer, fratello Loren, il Conte Mercurio e uno strano spadaccino incappucciato che si riferiva a fratello Ixifer come suo padrone e che eseguiva i suoi ordini. Dopo aver spiegato la situazione ci concedemmo un pausa per riflettere mentre fratello Ixifer insieme ad altri cercava di risolvere dei giochi del traghettatore. Continuammo l’esplorazione mentre strane forze spingevano le persone nelle direzioni più impensate, una strana figura appariva per poi fuggire e scomparire e altri sassi cadevano. Alla fine il Conte prese i due bracciali e si recò nel circolo di pietre in cui ero stato imprigionato. Non appena posati i due oggetti una forza invisibile lo trascinò di colpo dentro al piccola grotta e scomparve ai nostri occhi. Iniziammo le ricerche e lo trovammo in un altro punto del bosco in un altro circolo di pietre. Il successivo a sparire fu fratello Balder, anche lui ritrovato poco più in là. Mentre si cercavano indizi le persone iniziavano a volare e si formò un ultimo circolo di pietra con una pietra al centro. Vennero posti gli oggetti ma non successe nulla. Ritornammo così a riflettere al campo base. Da quel che poi raccontò il Conte, egli raccolse una sorta di fuoco magico accanto al fuoco accesso da noi precedentemente e scomparse per poi riapparire nell’ultimo circolo di pietre. Dopo averlo ritrovato decidemmo di usare l’ultimo oggetto che avevamo ovvero il canopo. Posto al centro il cerchio brillava di una luce magica così intensa come mai avevo visto. Visto che tutto si era attivato con una preghiera il Conte iniziò a pregare. Ordinai agli incantatori di fare lo stesso e poco dopo che i nostri cori si alzarono il Conte scomparse di nuovo. Lo cercammo inutilmente in tutto il bosco senza trovarlo. Così fummo costretti nuovamente a ripiegare all’accampamento. Nel frattempo due giochi erano stati vinti da fratello Athilias, tre dallo spadaccino mascherato, tre da Lady Letha. Visto il pareggio il traghettatore optò per un altro gioco. Poco prima comparve dal nulla Mercurio. Ci raccontò che era stato all’inferno dove aveva incontrato il precedente traghettatore che gli aveva rivelato che il potere del traghettatore stava tutto nel suo bastone. Lo spadaccino chiese che il prossimo gioco fosse un combattimento e che avrebbe vinto chi tra lui e il traghettatore fosse stato colpito per primo. Il traghettatore accettò paralizzando al tocco lo spadaccino e poi colpendolo. Fallita questa prova ne venne inventata un'altra che riguardava la posizione del bastone stesso. Mentre tutti lo distraevamo, fratello Ixifer gli sfilò il bastone dalle mani passandolo a fratello Loren che lo spezzo di colpo in due parti . Di tutta risposta il traghettatore li toccò con quello che rimaneva del suo bastone a anche fratello Ixifer e Loren caddero a terra privi della scintilla della vita. Mentre ciò accadeva ci scagliammo contro di lui e il Conte riuscì a sfilare le due parti del bastone mentre veniva toccato e subiva la stessa fine dei due fratelli. Il traghettatore venne atterrato e ci diede quindici minuti di tempo per risolvere un indovinello di soluzione impossibile. Mentre si avviavano ormai alla conclusione, per salvare le loro vite, consegnammo il bastone nelle mani del traghettatore affinché li riportasse in vita. Mentre faceva ciò uno spettro apparve. Era l’anima che avevamo intravisto nella foresta e che ci aveva dato un mano in tutto questo. Disse che il bastone andava bruciato. Così mentre l’ultimo dei tre veniva resuscitato sguainammo le spade distraendolo. Di tutta risposta Lady Letha che era lì accanto afferrò il bastone e dopo una corsa lo gettò nelle fiamme. Il traghettatore urlò e scomparve. Poco dopo lo rivedemmo mentre portava l’anima verso il regno dei morti. Mentre camminava l’anima diceva “Basta con le guerre…basta battaglie…sono stanco” e alla domanda del traghettatore “Hai paura degli inferi?” lui rispose “No, ci sono già stato”. Fu allora che l’anima si mostrò per ciò che era. Kirie Dominus. Affranti per questa scoperta ci radunammo intorno al fuoco innalzando preghiere ai nostri dei affinché raggiungesse la pace

La notte ormai era inoltrata ma niente era ancora finito. Dalle tenebre apparve un ombra che si mostrò per ciò che era: Tarsish. Si rivolse a me orinandomi di prendere la pergamena per lui poiché non poteva interagire in questo mondo. Rifiutai. Spaventò coloro che lo avevano accerchiato e rivolse di nuovo a me la stessa domanda. Rifiutai una seconda volta. Adirato prese possesso di fratello Balder che con un colpo squarciò la mi armatura mentre fratello Athilias prontamente si frappose con lo scudo. Mi ripropose il tutto una terza volta e duna terza volta rifiutai. Si spostò velocemente di lato possedendo il Conte. Parai un colpo ma altri due mi raggiunsero ferendomi. Mentre il sangue gocciolava sull’erba me lo propose una quarta volta e rifiutai di nuovo. Allora prese possesso di fratello Loren, grande spadaccino, che si scagliò non contro di me ma contro gli altri. Chi sono per poter decidere della vita altrui? Con in mente questo pensiero infine accettai e andai con Tarsish nel folto del bosco. Mi ricordo di aver preso una pergamena tra le foglie ma dopo aver letto la prima riga scomparve tra le mie mani. Poi persi i sensi. Mi ritrovai all’accampamento sanguinante mentre altri si curavano. Mi dissero che mi avevano seguito ma di me non avevano trovato traccia. Quando ero tornato ero stato posseduto dallo stesso Tarsish e li avevo attaccati. Non appena finita la possessione fratello Loren sembrava fosse impazzito ed aveva iniziato a colpire le persone accanto. Mi medicai ed esposi il tutto agli altri mentre venivo a conoscenza del fatto che Tarsish quando era ancora vivo era imparentato con lo stesso Loren. Discutemmo accanto al fuoco per un po’ bloccando il tentativo dello spadaccino incappucciato di andare a cercare Tarsish, in quanto eravamo feriti e non avevamo i mezzi necessari, fino a che il sonno ci colse.
Brandon"Stiletto"Nariash
00venerdì 15 giugno 2007 15:55
*** da uno sguardo alla lunghezza dello scritto ... ***


*** ... e sviene ***
.ixifer.
00domenica 17 giugno 2007 00:14
Salve fratelli..
in quanto a resoconti fratello Aphrodit è ineguagliabile quindi mi limito a precisare un piccolo dettaglio:

Colui il quale è definito "Lo spadaccino mascherato" si chiama Minos un aspirante Incantatore nonchè mia fedele guardia del corpo tutto qui..

Non trovo altro da aggiungere se non che sono state ammirevoli gli attegiamenti di altruismo dei fratelli presenti e del conte Mercuzio soprattutto nel momento del bisogno;sono fiero e felice di poter contare su persone di tal fatta..

I miei rispetti


OOC:Mamma santa Andrea quanto riesci a scrivere!!!
Lady sunshine
00lunedì 18 giugno 2007 12:25
Ottimo resoconto Aphrodith, molto dettagliato [SM=g27811] ! Mi dispiace sempre di più non essere stata li a Gardenia con voi confratelli.. Ma ve la siete cavata egregiamente. Bravi!
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