Sex workers contro la Carfagna

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(SimonLeBon)
00sabato 13 dicembre 2008 22:30
2008-12-13 19:41
PROSTITUZIONE: SEX WORKERS IN PIAZZA CONTRO CARFAGNA
ROMA - Lavoratori del sesso in piazza per dire no al ddl sulla prostituzione del ministro delle Pari opportunità, Mara Carfagna. In centinaia, tra prostitute, gay, trans, operatori di strada e sostenitori del terzo settore di diverse matrici culturali, laiche e cattoliche, hanno protestato oggi a Roma contro la politica del Governo Berlusconi, che, come ha affermato l'ex deputato Franco Grillini, ora "vuole mettere mano anche nelle mutande dei cittadini".

Tra ombrelli rossi simbolo dei sex workers, spillette con su scritto fieramente "Sono una puttana" (andate letteralmente a ruba) e adesivi al petto "Difendi la tua lucciola di quartiere", i manifestanti hanno srotolato anche alcuni striscioni contro il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi e il sindaco di Roma, Gianni Alemanno, ("é la loro morale che inquina le strade") e hanno dato alcuni numeri sull'Italia: "9 milioni gli uomini che comprano sesso, contro le 70 mila prostitute". Infine bandiere anticlericali: "No Vat, più autodeterminazione, meno vaticano".

Nel pomeriggio sono state diffuse anche delle T-shirt con una foto datata del ministro Carfagna sottotitolata: "Che orrore vendere il proprio corpo". Il segretario dell'associazione radicale Certi diritti, Sergio Ravasio, dal "palco-appartamento" allestito in piazza Farnese, ha urlato più volte "vergogna" al ministro delle Pari Opportunità. "Non sono un moralista - ha detto - ma il ministro Carfagna dovrebbe essere più coerente. Dire in tono ripugnante che non bisogna vendere il proprio corpo, quando in passato ha posato per calendari".

Tra i presenti in piazza anche Paola Concia (Pd), secondo la quale il ministro Carfagna "dovrebbe smettere di fare solo cose di facciata" e l'europarlamentare Vittorio Agnoletto (Prc), per il quale il Parlamento italiano "dovrebbe aprire l'aula ai rappresentanti dei sex workers affinché possano discutere e approvare una loro carta dei diritti, come è stato fatto nel Parlamento europeo". Franco Grillini, presidente dell'associazione Gaynet, ha affermato che il governo si sta intromettendo troppo nella vita degli italiani e che "ora vuole mettere le mani anche nelle loro mutande". Ha poi fatto notare le contraddizione interne del ddl: "Consentire la prostituzione al chiuso significa legittimarla e il Vaticano questo non lo vuole. Quindi questa legge non potrà passare, a meno che la prostituzione non venga criminalizzata totalmente, consegnandola alla criminalità organizzata".
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