C’era una città all’inizio degli anni ’90 che tra le mille difficoltà del suo tessuto sociale tracciò una folgore la cui luce ancora brilla:era Seattle, in cui esplodeva un movimento musicale nuovo,il grunge, che nasceva dalla rabbia e dal disagio giovanile,dall’arrivismo dei tempi e dalle vite a margine lacerate da problemi più grandi della vita stessa e raccontava queste storie in modo asciutto e crudo,attraverso i testi e i duri e taglienti suoni di gruppi come MotherLoveBone,PearlJam,Nirvana,Soundgarden,Alice in Chains,Screaming trees e altri,tutti lanciati da una semisconosciuta etichetta,al secolo la SubPop.
E c’è un film,questo ”Singles” appunto,che racconta le storie d’amore di un gruppo di ragazzi della città della pioggia in questo periodo,trattando il tema con dolcezza e profondità e non lasciandosi sfuggire un solo aspetto trascurabile del sentimento più contradittorio e al tempo stesso indispensabile dell’uomo.
E c’è tutto:la Seattle dei Sonics e dei concerti di gruppi che di lì ad un anno sarebbero diventati icone del rock, la Seattle della droga,della voglia di emergere e dei problemi che all’inizio del decennio scorso attanagliarono la società e ovviamente il mondo dei ragazzi:ad accompagnare questi momenti,le canzoni di quell’epoca,di quelle band che,chitarra in mano e capelli lunghi e camicie di flanella, partendo da un garage di una via sconosciuta di questa città sarebbero arrivati ad infiammare il mondo intero.
Con “Clerks”,altro piccolo cult,un film generazionale,impreziosito da una marea di partecipazioni di icone del periodo che è bellissimo riconoscere nello svolgersi della trama.
