Spendibilità titolo unimarconi

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SIMONE|94
00martedì 27 luglio 2021 16:35
Ciao a tutti,

vorrei immatricolarmi al corso di laurea LM-31. Ho una laurea triennale conseguita alla statale. Ora che lavoro non avrei tempo per frequentare e dare gli esami in una statale dato che non potrei seguire le lezioni. La mia domanda è, in base alle vostre esperienze e quelle di altre persone, quanto è spendibile la laurea conseguita alla unimarconi e come viene vista nel mondo privato. Ho capito che è un ateneo molto serio (si vede già dal sito) ma vorrei sapere come viene vista ultimamente. Magari raccontando anche una vostra esperienza.

Grazie
Giuristi Marconiani
00venerdì 30 luglio 2021 09:47
Ciao Simone, benvenuto nel forum. 👍
La ragione per cui nessuno ti ha risposto è che ne abbiamo già parlato qui:

unimarconi.freeforumzone.com/d/11241900/La-laurea-ha-influenzato-la-vostra-vita-lavorativa-/discussi...

Buona permanenza e buona giornata. 🙂
Davide
00martedì 14 settembre 2021 14:36
Io più che parlare di spendibilità mi farei un paio di domande sull'utilità della laurea nel 2022: se tutti i concorsi più importanti nell'ambito della giurisprudenza sono per diplomati e se la carriera forense è infattibile, che si fa? 🤷‍♂️
Io delle idee le avrei nel senso che non siamo completamente da buttare, ma prima vorrei sentire anche qualche altro parere. 🤔
Marta
00martedì 14 settembre 2021 16:54
Ciao, forse non posso dirti molto sulla spendibilità di una laurea conseguita presso la nostra università.
Ma il mondo del lavoro è in evoluzione ed optare di seguire un percorso universitario può aiutare. L'utilità di seguire i corsi in piena autonomia, con tutti i servizi possibili ed immaginabili per rendere lo studio più completo possibile ed efficace questa università lo fa. Personalmente potrei dirti che è una buona università, per quel che offre. Poi il restante tocca un po' a noi!
Iuzzolino
00mercoledì 15 settembre 2021 18:53
La Marconi è indiscutibilmente una buona università perchè è fatta da persone valide che non puntano alla risposta più facile e veloce.
Poi, OK, ci possono essere gruppi Telegram di gente poco seria che invoca crocette ed esami online. Quelle cose lasciamole alle altre telematiche.
Tornando al discorso di Davide, io penso che l'università in Italia sia finita: una volta studiare per la laurea era una cosa "istituzionale", adesso lo si fa per il titolino in più che dà punteggio aggiuntivo per il concorso.
La mia esperienza?
Alla Marconi bellissima, ma studio da persona professionalmente arrivata e per concludere un percorso iniziato all'ateneo di Verona tanti anni fa.
Mi metto nei panni di chi sta studiando per ottenere veramente un lavoro e vedo delle disparità oscene: medici e psicologi abilitati e felici con esami a crocette (in alcune telematiche) e giuristi trattati come cani che devono fare orali rafforzati pagliacceschi.
Come in Rocky IV "there's no easy way out": forza e coraggio.
E in c*lo a chi non vi vuole nel mondo del lavoro!
Davide
00domenica 19 settembre 2021 15:47
Iuzzolino, 15/09/2021 18:53:

Mi metto nei panni di chi sta studiando per ottenere veramente un lavoro e vedo delle disparità oscene: medici e psicologi abilitati e felici con esami a crocette (in alcune telematiche) e giuristi trattati come cani che devono fare orali rafforzati pagliacceschi.


A parte che l'esame di avvocato nel 2021 non ha senso di esistere e anche l'Ordine Forense se ne renderà conto fra 10/15 anni: stiamo parlando di "una professione povera per gente ricca", così me ne ha parlato un legale un po' di tempo fa.
Il che significa che il laureato in giurisprudenza dovrà

1) vincere un concorso;

2) reinventarsi;

3) lavorare per Amazon o McDonalds;

4) diventare segretario nell'ambito forense o notarile.
S@yaka
00mercoledì 13 ottobre 2021 15:50
Questo tizio si preoccupa della spendibilità del titolo dell'UniMarconi ma non si preoccupa di usare le maiuscole.
S@yaka
00mercoledì 13 ottobre 2021 15:51
Davide, 19/09/2021 15:47:

A parte che l'esame di avvocato nel 2021 non ha senso di esistere e anche l'Ordine Forense se ne renderà conto fra 10/15 anni: stiamo parlando di "una professione povera per gente ricca", così me ne ha parlato un legale un po' di tempo fa.
Il che significa che il laureato in giurisprudenza dovrà

1) vincere un concorso;

2) reinventarsi;

3) lavorare per Amazon o McDonalds;

4) diventare segretario nell'ambito forense o notarile.


Bellissima definizione che mi vede totalmente d'accordo.
L'esame di avvocato verrà abolito fra una decina di anni, quando non arriveranno più soldi per le pensioni e tutti si saranno disiscritti dall'albo.
Marta
00mercoledì 13 ottobre 2021 15:58
È così del resto bisogna vedere ciò che succede intorno a noi. Alcuni titoli già hanno subito modifiche, per l'accesso alle professioni. Si dovrà puntare alla dinamicità per resistere. Nel frattempo si coltivano gli interessi e ci si specializza.
S@yaka
00mercoledì 13 ottobre 2021 16:02
Beh sì, immagino che quella sia una soluzione SE la persona in questione ha i soldi necessari.
In realtà non credo che esista una specializzazione che ti può dare l'università: vedo gli atenei sempre più intenti a trattenere fra le loro mura per tardare il più possibile l'entrata nel mondo del lavoro e non esiste tirocinio fatto a titolo gratuito a fine corso di laurea o a fine master che tenga.
Marta
00mercoledì 13 ottobre 2021 16:29
Non è semplice e non si mette in discussione. Vengono richiesti molti sacrifici di diverso genere. Il profilo economico è un tasto dolente. Però credo si possa nel "fare" trovare una soluzione per raggiungere i propri obiettivi.
S@yaka
00sabato 30 ottobre 2021 15:32
E tu che obiettivo hai. Marta?
Marta
00domenica 31 ottobre 2021 00:49
Ti direi concretizzare. Avendo ognuno di noi un percorso. Nel tempo si costruisce un "idea" di obiettivo. E per quanto a volte sembra difficile viverlo, nella mia storia ho capito che l'importante è sapersi rinnovare. Perché le sfide o le salite servono ad imparare come raggiungere quella meta.
Tu invece come affronti il percorso per raggiungere il tuo obiettivo? Qual'è?
Francischiello
00martedì 2 novembre 2021 23:39
Re:
S@yaka, 13/10/2021 15:50:

Questo tizio si preoccupa della spendibilità del titolo dell'UniMarconi ma non si preoccupa di usare le maiuscole.


Mi sono trattenuto sinora dall'intervenire per evitare di generare flames, ma, visto che hai aperto tu l'argomento, allora ti dirò che purtroppo è un viziaccio di molti. C'è in particolare un utente del forum che dispensa maiuscole a sproposito in continuazione, la qual cosa mi infastidisce moltissimo. Mi pare evidente che i suoi non siano refusi perché ripete con sistematicità l'uso, non corretto, della maiuscola nei giorni dei mesi e della settimana e in alcuni nomi comuni (ad esempio «laurea»). Di contro, usa la maiuscola per la parola "università" quando è un nome comune e non quando costituisce parte integrante di un nome proprio (ad esempio «Università degli studi di Milano»), al contrario di come andrebbe fatto.
Personalmente penso che prima di porci domande sulla nostra carriera universitaria dovremmo accertarci di avere acquisito correttamente le basi che avrebbe dovuto fornirci la scuola primaria. Lo dico senza ironia.
Nel merito di quanto si discute in questo thread, mi permetto di specificare che i gruppi di studio sono sempre esistiti, anche prima che fosse inventato il web. E all'interno di questi gruppi sono sempre circolati riassunti, riassunti dei riassunti e riassunti dei riassunti dei riassunti, oltre che banche dati più o meno artigianali, e non solo per gli esami scritti (mi riferisco ad esempio alla lista delle domande frequenti per gli orali).

PS
«Qual è» si scrive senza apostrofo (è troncamento, non elisione).
Marta
00mercoledì 3 novembre 2021 02:11
Grazie, mi ricorderò di prestare attenzione ad ogni minima automaticità. Sei un po' severo, ma va bene così.
Credo sia importante porre domande. Personalmente penso che essendoci la possibilità di farlo liberamente, si dovrebbe solo provare ad interagire con tranquillità. Non siamo a conoscenza di chi abbiamo dall'altra parte dello schermo e quali motivi lo spingono a scrivere. Ma soprattutto, quali percorsi sono stati seguiti.
Però tutta questa "vivacità" fa parte del gioco della comunicazione. 😉
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