UniMarconcino
00venerdì 29 marzo 2019 02:55
Si chiamava X.X. ed era figlia di un medico legale.
Tutte informazioni facilmente trovabili da commenti su Facebook.
Il profilo è già stato messo alla memoria.
xxx.xxx.xxx
Il 31 dicembre 2012 aveva scritto
Bisogna lottare per i sogni,
ma bisogna anche sapere che, quando certe strade sono impraticabili, è meglio risparmiare le forze per percorrerne altre.
(Paulo Coelho)
[Davide: "Ho modificato il post per salvaguardare la privacy della ragazza".]
S@yaka
00sabato 30 marzo 2019 22:51
Ennesima morte evitabile: ormai ci sono telematiche che con 30 crocette ti fanno arrivare alla discussione di laurea in uno schiocco di dita (ovviamente alcune, non tutte).
Ho fatto una ricerca su Google Maps e la ragazza abitava praticamente davanti al parcheggio dell'ospedale più grande della città. Se suo padre era veramente un medico legale (ma non ho trovato nulla a riguardo) dev'essere stato un bel peso vederlo andare su e giù dall'ospedale e magari arrivare a 30 anni con pochi esami e avendo detto delle bugie sugli stessi.
Iuzzolino
00lunedì 15 aprile 2019 15:20
Consiglio a Giuristi Marconiani o a qualche altro admin che se ne vuole occupare: io cancellerei i riferimenti personali postati da Unimarconcino (nome, cognome e indirizzo Facebook).
Cercando su Google siamo diventati il punto di riferimento della notizia che comunque non è salita alla ribalta della cronaca.
Decidete voi ma io lascerei la famiglia al suo dolore senza appioppare al fatto illazioni e mezze violazioni di privacy.
Davide
00martedì 16 aprile 2019 13:25
Ho modificato il post incriminato, ma ho lasciato alcuni riferimenti perché possono portare a una discussione "psicologica" costruttiva.
Ricordo che non dobbiamo seguire l'esempio di Facebook e che sul social blu c'è una mancanza di rispetto da lasciare senza parole.