Tu non farti una coca cola, fatti una foto

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Tankian88
00mercoledì 3 gennaio 2007 21:53
Oddio... e ora che ha sta coca cola... vediamo va..
belzebu87
00mercoledì 3 gennaio 2007 23:35
Re:

Scritto da: Tankian88 03/01/2007 21.53
Oddio... e ora che ha sta coca cola... vediamo va..


Non è una novità tankiano...ste cose sono su internet da almeno un decennio.

Fuffa, se volevi te la potevi prendere la guida al consumo critico!!!

Ad ogni modo al di là della marca CocaCola, ricordatevi che fa male punto e basta, fate come me e fuffa, solo Cocacola in bottiglie di vetro verde, un po' più densa e dal gusto leggermente più amaro.
El Gab
00mercoledì 3 gennaio 2007 23:47
Re: Re:

Scritto da: belzebu87 03/01/2007 23.35

Non è una novità tankiano...ste cose sono su internet da almeno un decennio.

Fuffa, se volevi te la potevi prendere la guida al consumo critico!!!

Ad ogni modo al di là della marca CocaCola, ricordatevi che fa male punto e basta, fate come me e fuffa, solo Cocacola in bottiglie di vetro verde, un po' più densa e dal gusto leggermente più amaro.


Non bevo bibite gassate, nemmeno acqua gassata (che prima consumavo a barili), da almeno un anno e mezzo.


Davide, perchè non posti quel testo sulla Coca Cola e gli usi che ne vengono fatti? [SM=g27817]
Zahk
00giovedì 4 gennaio 2007 12:11
compro la pepsi e faccio prima [SM=x282946]
Tankian88
00giovedì 4 gennaio 2007 12:57
Ma chissà quante merde ci sono al mondo oltre alla coca cola. Ma figuriamoci. E' normale ormai, inutile diventare scemi per ste cose.
sugar.syl
00giovedì 4 gennaio 2007 13:44
Re:

Scritto da: Tankian88 04/01/2007 12.57
Ma chissà quante merde ci sono al mondo oltre alla coca cola. Ma figuriamoci. E' normale ormai, inutile diventare scemi per ste cose.



Il problema che si sta evidenziando qui non è (solo) relativo a quanto possa essere nociva alla salute la Coca Cola, ma alle politiche che adotta quest'azienda nei confronti del personale che ci lavora..

E comunque credi che sia inutile, che il boicottaggio non porti a nulla di concreto? Allora provo a farti un paio di esempi:

BASIC/NET KAPPA
Successo della campagna "KAPPA" lanciata nel 2002.
Circa 8000 consumatori hanno inviato una cartolina all'azienda piemontese per chiedere all'azienda di non rifornirsi piu' da produttori birmani e per sollecitare il pagamento di indennizzi per i lavoratori delle fabbriche interessate, in accordo con le richieste dei lavoratori e dell'opposizione democratica birmana.
Ecco i risultati emersi durante un incontro pubblico a Torino:
il presidente di Basic Net / Kappa MARCO BOGLIONE ha annunciato la momentanea interruzione della produzione di abbigliamento sportivo in Birmania a causa della durezza del locale regime repressivo e delle violazioni commesse contro i lavoratori e che non vedono riconosciuti i loro diritti umani.
Il presidente di Kappa ha riconosciuto le accuse rivolte al regime birmano, ma si e' difeso sostenendo che la sua azienda ha un codice di condotta ben preciso e che spetta alle istituzioni internazionali modificare il comportamento del governo:
"Se ne deve occupare il governo mondiale, se ne devono occupare gli stati democratici. Invece di correre sempre dietro a uno o all'altro problema, bisognerebbe che si facesse tutta la pressione necessaria sui governi locali, sui governi internazionali".
Boglione ha concluso chiedendosi se non abbia piu' senso restare in Birmania e agire sul governo affinche' correga certe storture macroscopiche o se invece convenga lasciare per sempre il paese.
La pausa di riflessione invocata da Boglione comunque non pone fine alla campagna di pressione e al monitoraggio sulle imprese che operano in Birmania.

NIKE
Per fermare gli attacchi dei media e il boicottaggio dei consumatori il 14 maggio 1998, per la prima volta, e' sceso in campo il grande capo in persona, PHIL KNIGHT fondatore primo azionista e amministratore delegato del gruppo americano.
Phil ha annunciato, da Washington, la svolta con una serie di iniziative per migliorare le condizioni di lavoro in Asia:
1) Nike alzera' da 14 a 18 anni l'eta' minima dei lavoratori nelle fabbriche di calzature e portera' a 16 l'eta' minima di tutti gli altri lavoratori impiegati nella produzione di abbigliamento, accessori e attrezzature.
A partire dal 2 aprile 2003, nelle 12 fabbriche indonesiane che producono indumenti con il celebre smoosh (il logo a forma di virgola) e' gia' scattato un aumento del 37% della retribuzione di tutti i lavoratori che percepivano il salario minimo (28000 persone).
2) "Nike e' smpre stata un'azienda di appassionati di sport che amano la competizione, ma siamo anche un'azienda di persone che sentono la responsabilita' di essere buoni cittadini - ha detto Knight - Siamo impegnati a migliorare le condizioni di lavoro delle 500000 persone che fabbricano i nostri prodotti"
3) L'impegno ad adeguare la qualita' dell'aria in tutte le sue fabbriche di calzature ai livelli richiesti dall'ente per la sicurezza e la salute (Osha).
4) Nike inoltre aumentera' il sostegno all'attuale programma di microfinanziamento, che gia' coinvolge mille famiglie in Vietnam, estendendolo anche all'Indonesia, al Pakistan e alla Thailandia.
In tutti gli stabilimenti asiatici il gruppo, che ha il quartiere generale a Beaverton, nell'Oregon, ampliera' i programmi di istruzione, offrendo corsi per ottenere un diploma equivalente a quello delle scuole medie e superiori
5) Di pari passo verrranno rafforzati gli attuali programmi di monitoraggio indipendente, con l'apertura a organizzazioni non governative, fondazioni e istituzioni religiose e l'impegno di rendere pubblici i risultati
6) I nuovi impegni di Nike saranno inseriti nel Codice di Condotta dell'azienda che stabilisce gli obblighi degli appaltatori.
Ma saranno anche promossi attraverso il costributo ad organizzare conferenze per lo studio dei problemi relativi alla produzione globale e alla pratica commerciale "responsabile". E in Italia su quest'ultimo punto il gruppo sta gia' lavorando insieme ai Verdi.



Questi sono solo alcuni esempi, se vuoi leggere altri casi dai un'occhiata QUA
miss.fairy
00giovedì 4 gennaio 2007 14:53
meglio per me che sono intollerante e non posso berla [SM=g27829]
metal17601
00giovedì 4 gennaio 2007 15:07
La Coca Cola la compro pochissimo.Sapevo già di questa cose anche se in parte:da oggi proverò a non comprarla piu.

[Modificato da metal17601 04/01/2007 15.07]

SoaDJeSSS
00giovedì 4 gennaio 2007 22:21
Io non la compro più da un pò perchè è nociva per i denti e fa anche ingrassare [SM=x282956]
belzebu87
00venerdì 5 gennaio 2007 01:48
Re:

Scritto da: SoaDJeSSS 04/01/2007 22.21
Io non la compro più da un pò perchè è nociva per i denti e fa anche ingrassare [SM=x282956]


sì vabbè anche il pane fa ingrassare...più che altro è da notare l'aspartame e le altre bellissime cosette che ci stanno dentro, oltre al semplice fatto che è gassata e solo questo è un problema perchè le bibite gassate disturbano la digestione, figuratevi la coca cola.

Adesso cercherò di nuovo quelle informazioni che avevo trovato sulla coca cola dal punto di vista alimentare ma mi pare di ricordare che sul forum vi fosse una discussione sull'aspartame in cui si trattava di cose collegate.

dal punto di vista dell'ambiente sappiate che quasi tutte le fabbriche di produzione sono nei paesi in via di sviluppo perchè per fare la coca cola serve una quantità di acqua potabile impressionante diciamo che per un litro di coca cola partono dieci litri di acqua potabile, e che i residui sono altamente inquinanti. Recentemente in India un villaggio è riuscito a far sloggiare un impianto della coca cola perchè aveva reso inutilizzabili i campi attorno ad essa per qualcosa come 10km di raggio, e stava riducendo al lastrico qualche decina di migliaia di persone.
A me solo questo sembra un buon motivo per smettere di acquistarla.

Per chi dice che non vale la pena cercare le alternative, gli auguro di fare la vita di chi lavora 18 ore al giorno in mezzo a solventi chimici lavandone le cisterne...se la tua vita è tanto felice, non mi pare un motivo lecito fottersene di quella degli altri, anzi aiutare i loro aguzzini nel perpetrare le loro politiche. Quelli che ragionano così mi fanno schifo.
muwa†alli
00venerdì 5 gennaio 2007 09:59
Re:

Scritto da: metal17601 04/01/2007 15.07
La Coca Cola la compro pochissimo.Sapevo già di questa cose anche se in parte:da oggi proverò a non comprarla piu.

[Modificato da metal17601 04/01/2007 15.07]


bravo marchinooo [SM=g27819]

comunque sono d'accordo con belze, specie nell'ultima parte: io ho diversi amici che la pensano così purtroppo.
Benny404
00venerdì 5 gennaio 2007 10:47
non bevo più c.c. da un anno e mezzo e non ho mai fatto festa per berla. in salute ci si guadagna tra l'altro.
e poi esiste la birra...oppure china martini.

[SM=x282945]

le merdate che la c.c. fa nei paesi poveri sono una realtà da almeno 20\30'anni.Eppure ci si fa ancora incantare dalla pubblicità del babbo natale e dell'orso polare....è un babbo natale che porta doni a noi e dolori a chi ha la sfortuna di abitare lì e dover accettare certi sopprusi inumani pur di sopravvivere.
belzebu87
00sabato 6 gennaio 2007 00:33
Re:


...oppure china martini.


non aggiungo altro...
anzi sì:
mamma: "davide che cos'è questa?"
io: "ma niente...coca cola..."
mamma "e che ci fa in questa bottiglia?"
io: "boh, non so, giamma faceva il barista sborone e l'ha travasata lì dentro..."
mamma: "vabbè allora ci do una golata, ok?"
io: "no...ehm...è meglio di no, è stata fuori ed ha piovuto, dalla a me che ci penso io..."
mamma: "beh, ma che ci fa ancora in giro?"
io: "no, è che...ha un valore affettivo..."
metal17601
00sabato 6 gennaio 2007 00:36
Re: Re:

Scritto da: belzebu87 06/01/2007 0.33

non aggiungo altro...
anzi sì:
mamma: "davide che cos'è questa?"
io: "ma niente...coca cola..."
mamma "e che ci fa in questa bottiglia?"
io: "boh, non so, giamma faceva il barista sborone e l'ha travasata lì dentro..."
mamma: "vabbè allora ci do una golata, ok?"
io: "no...ehm...è meglio di no, è stata fuori ed ha piovuto, dalla a me che ci penso io..."
mamma: "beh, ma che ci fa ancora in giro?"
io: "no, è che...ha un valore affettivo..."


[SM=x282946]
Benny404
00sabato 6 gennaio 2007 01:29
:smile26: :smile26: Davide, sei un fenomeno :smile27:
muwa†alli
00sabato 6 gennaio 2007 10:09
Re: Re:

Scritto da: belzebu87 06/01/2007 0.33

non aggiungo altro...
anzi sì:
mamma: "davide che cos'è questa?"
io: "ma niente...coca cola..."
mamma "e che ci fa in questa bottiglia?"
io: "boh, non so, giamma faceva il barista sborone e l'ha travasata lì dentro..."
mamma: "vabbè allora ci do una golata, ok?"
io: "no...ehm...è meglio di no, è stata fuori ed ha piovuto, dalla a me che ci penso io..."
mamma: "beh, ma che ci fa ancora in giro?"
io: "no, è che...ha un valore affettivo..."

:smile26: :smile26: :smile26: :smile26:

ieri ho accompagnato mia mamma a far la spesa e me la sono comprata anche io una bella boccia di China :smile32: la scolerò tutta con mia nonna :smile32:

per restare in topic, ho recuperato un interessante micro-dossier sulla c.c. nella mini guida al consumo critico e al boicottaggio del movimento gocce di giustizia :smile32:
sugar.syl
00sabato 6 gennaio 2007 18:09
Comunque non che la Pepsi sia da meglio.. per chi vuole documentarsi ulteriormente consiglio quest'articolo (in questo caso riguarda gli impatti della Coca Cola in India) : Rubare l'acqua per creare la sete
+March+
00sabato 13 gennaio 2007 17:21
Sempre controcorrente.
Non nego niente di quello detto in precedenza (a parte la millantata sicurezza del collegamento aspartame-tumori/leucemie), ma io personalmente continuerò a fare uso di Coca Cola (sembra quasi sia una droga)come di Fanta, Sprite etc etc.
Queste opere di boicotaggio mi sembrano decisamente stupide e inutili, come soprattutto il ricercare collegamenti con la malavita.

PS: La Pepsi mi fà cagare [SM=g27825]

[Modificato da +March+ 13/01/2007 17.21]

Tankian88
00sabato 13 gennaio 2007 19:48
Re:

Scritto da: +March+ 13/01/2007 17.21
Sempre controcorrente.
Non nego niente di quello detto in precedenza (a parte la millantata sicurezza del collegamento aspartame-tumori/leucemie), ma io personalmente continuerò a fare uso di Coca Cola (sembra quasi sia una droga)come di Fanta, Sprite etc etc.
Queste opere di boicotaggio mi sembrano decisamente stupide e inutili, come soprattutto il ricercare collegamenti con la malavita.



Quoto.
caoswonderland
00sabato 13 gennaio 2007 19:55
Re:

Scritto da: +March+ 13/01/2007 17.21
(a parte la millantata sicurezza del collegamento aspartame-tumori/leucemie)



Pericolo aspartame?

La notizia non è da poco. L'aspartame, dolcificante artificiale utilizzato in migliaia di prodotti dietetici, sarebbe cancerogeno. A sostenerlo uno studio condotto su ratti dall'equipe di ricercatori del Centro di ricerca sul cancro della Fondazione europea di oncologia e scienze ambientali "B. Ramazzini" di Bologna. Le evidenze sugli animali sarebbero molte, sostengono i ricercatori bolognesi, e lo studio è di imminente pubblicazione sullo European Journal of Oncology. I detrattori ovviamente, a cominciare dai produttori del dolcificante, non mancano. Ma che cosa dice lo studio?

L'accusa
Lo studio ha preso in esame 1800 ratti (900 maschi e 900 femmine ) sottoposti a una dieta in cui vi fossero dosi di aspartame paragonabili a una quantità nell'uomo di 0, 4, 20, 100, 500, 2500 e 5000 milligrammi per chilo, a partire dalle otto settimane di vita fino alla morte naturale. Una volta avvenuto il decesso ogni animale è stato sottoposto a un'accurata autopsia, per un totale di oltre 30mila preparati analizzati. I risultati? I primi test della ricerca, affermano i ricercatori, dimostrano che l'aspartame somministrato ai ratti per tutta la vita, induce un aumento dell'incidenza di linfomi e leucemie. Due le evidenze principali. Innanzitutto l'aspartame induce un aumento dose-correlato, statisticamente significativo, dell'incidenza di linfomi e leucemie nelle femmine; tale aumento statisticamente significativo è stato osservato anche alla dose di 20 mg/kg di peso corporeo, una dose inferiore a quella ammessa per l'uomo dalla normativa vigente (50-40 mg/kg di peso corporeo). Come non bastasse l'aggiunta del dolcificante al cibo induce una diminuzione dell'assunzione di cibo correlata con la dose del composto, senza però determinare una differenza del peso corporeo tra gli animali trattati e non trattati. In pratica oltre a essere cancerogeno non fa neanche dimagrire.

La difesa
Il problema non sarebbe da poco, considerato che il dolcificante sintetico, lanciato dalla Monsanto nel 1981, in sostanza una miscela di due aminoacidi, l'acido aspartico e la fenilalanina, si trova in oltre seimila prodotti: bevande, gomme da masticare, dolciumi, caramelle, yogurt e farmaci come sciroppi e antibiotici per bambini. E il suo consumo, solo in Europa, è di 2000 tonnellate all'anno. D'altro canto va detto che un editoriale comparso sul British Medical Journal ha sostenuto come non esistano conferme dei presunti danni da aspartame e che la sua associazione a diverse malattie non sia nient'altro che una leggenda metropolitana. In più secondo Federchimica, in rappresentanza dei produttori di additivi alimentari, e Aiipa, l'Associazione italiana industrie prodotti alimentari, l'aspartame è uno degli ingredienti meglio e più diffusamente studiati al mondo. Tutti gli studi effettuati finora, continuano le associazioni di categoria, concludono che si tratta di un ingrediente alimentare sicuro. In risposta, come ha dichiarato il responsabile della ricerca Morando Soffritti all'Espresso, è bene sottolineare che molti degli studi effettuati risalgono a diversi anni fa e non sono stati condotti seguendo quelli che oggi vengono considerati gli standard di qualità minima, applicati, invece, dall'equipe bolognese durante la ricerca. Inoltre secondo l'Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro di Lione, i dati ottenuti sui topi e sui ratti in merito alla cancerogenicità di una sostanza sono altamente predittivi anche per l'uomo. C'è davvero da preoccuparsi allora? I risultati dell'esperimento sono stati comunicati al ministero della Salute e all'Istituto superiore di sanità. E nella seconda metà di giugno anche all'Agenzia europea per la sicurezza alimentare (Efsa) e al National Cancer Institute del governo americano. Si attendono risposte istituzionali, perciò, ma nel frattempo l'Efsa invita alla cautela, visto che per il momento non dispone di una base scientifica per raccomandare variazioni nella dieta dei consumatori per quel che riguarda l'aspartame.



Aspartame e tumori
I risultati contraddicono precedenti studi sulla sicurezza del dolcificante

Alcuni ricercatori italiani hanno messo in dubbio l'innocuità dell'aspartame, il dolcificante artificiale a basse calorie contenuto in migliaia di prodotti alimentari. Secondo Morando Soffritti e colleghi del Centro di ricerca sul cancro della Fondazione Ramazzini di Bologna, i topi che vengono nutriti con il dolcificante possono sviluppare il cancro anche con dosi inferiori al limite consigliato per gli esseri umani. La scoperta contraddice studi precedenti che suggerivano che l'aspartame fosse sicuro.
Per valutare gli effetti del dolcificante, i ricercatori lo hanno somministrato a un gruppo di 1800 topi appena nati, seguendoli poi per tutta la durata della loro vita, in certi casi fino a tre anni. Dopo la loro morte, i tessuti degli animali sono stati sezionati per individuare la presenza di tumori. Nei topi nutriti con l'aspartame, anche a basse dosi, è stata trovata una maggior frequenza di alcuni tipi di cancro rispetto agli animali di controllo. Soffritti e colleghi hanno sperimentato sui topi anche altre comuni sostanze che vengono ritenute innocue, dalla vitamina C alla cola.

Le conclusioni dello studio sono state pubblicate sulla rivista "Environmental Health Perspectives".
Alcuni esperti, tuttavia, sostengono che il nuovo studio sia stato condotto in maniera non ortodossa (normalmente i topi vengono uccisi tutti a due anni di età, per evitare il problema "statistico" di dover analizzare animali morti ad età differenti), e trovano difficile comprendere come il dolcificante possa causare il cancro. L'aspartame, infatti, si disgrega in composti che si trovano normalmente nel corpo e nel cibo prima di entrare nel flusso sanguigno.
"I dati sono interessanti - commenta James Popp, vicepresidente della Society of Toxicology di Reston, negli Stati Uniti - e la comunità scientifica dovrà interrogarsi sul loro significato". Sia la Food and Drug Administration (FDA) degli Stati Uniti che l'autorità per la sicurezza alimentare dell'Unione Europea hanno garantito che i risultati della ricerca verranno presi in considerazione, ma finora non hanno consigliato alcun cambiamento in relazione all'utilizzo di aspartame.
Fonte: Le Scienze (25/11/2005)



Il National Cancer Institute conferma l'aspartame non pericoloso


Un recente studio epidemiologico curato dal National Cancer Institute (Nci) Usa ha confermato infatti le conclusioni raggiunte da ricerche precedenti, secondo cui non esistono legami tra consumo di aspartame e leucemie, linfomi e tumori al cervello. Lo studio, finanziato dal governo americano e presentato al congresso dell'American Association of Cancer Research svoltosi a Washington, raccoglie le valutazioni effettuate su oltre 500mila persone, uomini e donne, di eta' compresa tra 50 ed 69 anni in un periodo di cinque anni.
Gli scienziati - riferisce una nota del Nci - non hanno scoperto alcuna prova che indicasse un maggiore rischio di leucemia, linfoma o tumore al cervello tra le persone che fanno uso di aspartame nelle bevande rispetto a quelle che non lo utilizzano. Dal nostro studio - spiegano i ricercatori d'Oltreoceano - risulta che il consumo di bevande contenenti aspartame non aumenta il rischio di tumori maligni di sistema ematopoietico o cervello.
La ricerca conferma gli esiti di tre studi condotti su modelli animali dal National Toxicology Program statunitense, per valutare l'aspartame come possibile causa di tumori.

Per queste indagini, finanziate e gestite dal governo Usa e condotte secondo le cosiddette Good Laboratory Practices, i ricercatori hanno fatto consumare l'aspartame a topi allevati con il preciso scopo di essere particolarmente sensibili agli agenti cancerogeni. Ma i risultati hanno indicato in modo univoco che non cera evidenza di attivita cancerogena dellaspartame.
Prima ancora, quattro studi pluriennali condotti in base agli standard internazionali per valutare l'eventuale cancerogenicita dell'aspartame non hanno evidenziato legami tra laspartame stesso e qualsiasi forma di tumore. Le ricerche sono state presentate a varie agenzie regolatorie tra cui la Food Drug Administration (Fda) statunitense, che hanno esaminato i dati. L'aspartame e approvato negli States dal 1981 e in Europa dal 1983.
Fonte: Molecularlab.it (11/05/2006)


E anche: LINK
stealthisnick
00sabato 13 gennaio 2007 20:00
Re:

Scritto da: +March+ 13/01/2007 17.21
Fanta



la cocacola dei nazisti
Benny404
00sabato 13 gennaio 2007 22:06
beh, non credo che si voglia forzare nessuno a vederla in una certa maniera.
è inconfutabile il fatto che la coca cola non sia proprio l'elisir della lunga vita. peggio per te e per chi la beve, che vi devo dire, la salute è roba vostra, si tratta di persone che non conosco...non mi interessa.
certo, mi girano notevolmente i coglioni : sfruttamenti e azioni non proprio cristalline perpetrate da quest'azienda e da associate (mc donaldo per esempio, ma riassumiamo ancora una volta con -le multinazionali-) sono state denunciate dai soggetti più disparati da almeno 15 anni.

quindi, invece che tirare storie del tipo "mi sembra inutile il boicottaggio" dica "sto bene così, me ne fotto degli sfruttamenti, non smetto di mandar soldi a sti qua, non mi interessa se mangio merda, non mi interessa nemmeno di limitare un po'...io godo e a me importa quello". punto.
il che è tutto dire, se uno è dotato di un minimo di coscienza...se non ce l'ha è un altro discorso, brutto per altro.
caoswonderland
00sabato 13 gennaio 2007 22:10
Re: Re:

Scritto da: stealthisnick 13/01/2007 20.00


la cocacola dei nazisti




:smile29:

senza contare che la cocacola ha anche rubato il colore originario di babbo natale, vestendolo di rosso mentre prima era verde. l'ha anche ingrassato e invecchiato. solo per questo andrebbe processata per crimini contro l'umanità [SM=x282974]
+March+
00domenica 14 gennaio 2007 14:59
Re: Re:

Scritto da: caoswonderland 13/01/2007 19.55


Pericolo aspartame?

La notizia non è da poco. L'aspartame, dolcificante artificiale utilizzato in migliaia di prodotti dietetici, sarebbe cancerogeno. A sostenerlo uno studio condotto su ratti dall'equipe di ricercatori del Centro di ricerca sul cancro della Fondazione europea di oncologia e scienze ambientali "B. Ramazzini" di Bologna. Le evidenze sugli animali sarebbero molte, sostengono i ricercatori bolognesi, e lo studio è di imminente pubblicazione sullo European Journal of Oncology. I detrattori ovviamente, a cominciare dai produttori del dolcificante, non mancano. Ma che cosa dice lo studio?

L'accusa
Lo studio ha preso in esame 1800 ratti (900 maschi e 900 femmine ) sottoposti a una dieta in cui vi fossero dosi di aspartame paragonabili a una quantità nell'uomo di 0, 4, 20, 100, 500, 2500 e 5000 milligrammi per chilo, a partire dalle otto settimane di vita fino alla morte naturale. Una volta avvenuto il decesso ogni animale è stato sottoposto a un'accurata autopsia, per un totale di oltre 30mila preparati analizzati. I risultati? I primi test della ricerca, affermano i ricercatori, dimostrano che l'aspartame somministrato ai ratti per tutta la vita, induce un aumento dell'incidenza di linfomi e leucemie. Due le evidenze principali. Innanzitutto l'aspartame induce un aumento dose-correlato, statisticamente significativo, dell'incidenza di linfomi e leucemie nelle femmine; tale aumento statisticamente significativo è stato osservato anche alla dose di 20 mg/kg di peso corporeo, una dose inferiore a quella ammessa per l'uomo dalla normativa vigente (50-40 mg/kg di peso corporeo). Come non bastasse l'aggiunta del dolcificante al cibo induce una diminuzione dell'assunzione di cibo correlata con la dose del composto, senza però determinare una differenza del peso corporeo tra gli animali trattati e non trattati. In pratica oltre a essere cancerogeno non fa neanche dimagrire.

La difesa
Il problema non sarebbe da poco, considerato che il dolcificante sintetico, lanciato dalla Monsanto nel 1981, in sostanza una miscela di due aminoacidi, l'acido aspartico e la fenilalanina, si trova in oltre seimila prodotti: bevande, gomme da masticare, dolciumi, caramelle, yogurt e farmaci come sciroppi e antibiotici per bambini. E il suo consumo, solo in Europa, è di 2000 tonnellate all'anno. D'altro canto va detto che un editoriale comparso sul British Medical Journal ha sostenuto come non esistano conferme dei presunti danni da aspartame e che la sua associazione a diverse malattie non sia nient'altro che una leggenda metropolitana. In più secondo Federchimica, in rappresentanza dei produttori di additivi alimentari, e Aiipa, l'Associazione italiana industrie prodotti alimentari, l'aspartame è uno degli ingredienti meglio e più diffusamente studiati al mondo. Tutti gli studi effettuati finora, continuano le associazioni di categoria, concludono che si tratta di un ingrediente alimentare sicuro. In risposta, come ha dichiarato il responsabile della ricerca Morando Soffritti all'Espresso, è bene sottolineare che molti degli studi effettuati risalgono a diversi anni fa e non sono stati condotti seguendo quelli che oggi vengono considerati gli standard di qualità minima, applicati, invece, dall'equipe bolognese durante la ricerca. Inoltre secondo l'Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro di Lione, i dati ottenuti sui topi e sui ratti in merito alla cancerogenicità di una sostanza sono altamente predittivi anche per l'uomo. C'è davvero da preoccuparsi allora? I risultati dell'esperimento sono stati comunicati al ministero della Salute e all'Istituto superiore di sanità. E nella seconda metà di giugno anche all'Agenzia europea per la sicurezza alimentare (Efsa) e al National Cancer Institute del governo americano. Si attendono risposte istituzionali, perciò, ma nel frattempo l'Efsa invita alla cautela, visto che per il momento non dispone di una base scientifica per raccomandare variazioni nella dieta dei consumatori per quel che riguarda l'aspartame.



Aspartame e tumori
I risultati contraddicono precedenti studi sulla sicurezza del dolcificante

Alcuni ricercatori italiani hanno messo in dubbio l'innocuità dell'aspartame, il dolcificante artificiale a basse calorie contenuto in migliaia di prodotti alimentari. Secondo Morando Soffritti e colleghi del Centro di ricerca sul cancro della Fondazione Ramazzini di Bologna, i topi che vengono nutriti con il dolcificante possono sviluppare il cancro anche con dosi inferiori al limite consigliato per gli esseri umani. La scoperta contraddice studi precedenti che suggerivano che l'aspartame fosse sicuro.
Per valutare gli effetti del dolcificante, i ricercatori lo hanno somministrato a un gruppo di 1800 topi appena nati, seguendoli poi per tutta la durata della loro vita, in certi casi fino a tre anni. Dopo la loro morte, i tessuti degli animali sono stati sezionati per individuare la presenza di tumori. Nei topi nutriti con l'aspartame, anche a basse dosi, è stata trovata una maggior frequenza di alcuni tipi di cancro rispetto agli animali di controllo. Soffritti e colleghi hanno sperimentato sui topi anche altre comuni sostanze che vengono ritenute innocue, dalla vitamina C alla cola.

Le conclusioni dello studio sono state pubblicate sulla rivista "Environmental Health Perspectives".
Alcuni esperti, tuttavia, sostengono che il nuovo studio sia stato condotto in maniera non ortodossa (normalmente i topi vengono uccisi tutti a due anni di età, per evitare il problema "statistico" di dover analizzare animali morti ad età differenti), e trovano difficile comprendere come il dolcificante possa causare il cancro. L'aspartame, infatti, si disgrega in composti che si trovano normalmente nel corpo e nel cibo prima di entrare nel flusso sanguigno.
"I dati sono interessanti - commenta James Popp, vicepresidente della Society of Toxicology di Reston, negli Stati Uniti - e la comunità scientifica dovrà interrogarsi sul loro significato". Sia la Food and Drug Administration (FDA) degli Stati Uniti che l'autorità per la sicurezza alimentare dell'Unione Europea hanno garantito che i risultati della ricerca verranno presi in considerazione, ma finora non hanno consigliato alcun cambiamento in relazione all'utilizzo di aspartame.
Fonte: Le Scienze (25/11/2005)



Il National Cancer Institute conferma l'aspartame non pericoloso


Un recente studio epidemiologico curato dal National Cancer Institute (Nci) Usa ha confermato infatti le conclusioni raggiunte da ricerche precedenti, secondo cui non esistono legami tra consumo di aspartame e leucemie, linfomi e tumori al cervello. Lo studio, finanziato dal governo americano e presentato al congresso dell'American Association of Cancer Research svoltosi a Washington, raccoglie le valutazioni effettuate su oltre 500mila persone, uomini e donne, di eta' compresa tra 50 ed 69 anni in un periodo di cinque anni.
Gli scienziati - riferisce una nota del Nci - non hanno scoperto alcuna prova che indicasse un maggiore rischio di leucemia, linfoma o tumore al cervello tra le persone che fanno uso di aspartame nelle bevande rispetto a quelle che non lo utilizzano. Dal nostro studio - spiegano i ricercatori d'Oltreoceano - risulta che il consumo di bevande contenenti aspartame non aumenta il rischio di tumori maligni di sistema ematopoietico o cervello.
La ricerca conferma gli esiti di tre studi condotti su modelli animali dal National Toxicology Program statunitense, per valutare l'aspartame come possibile causa di tumori.

Per queste indagini, finanziate e gestite dal governo Usa e condotte secondo le cosiddette Good Laboratory Practices, i ricercatori hanno fatto consumare l'aspartame a topi allevati con il preciso scopo di essere particolarmente sensibili agli agenti cancerogeni. Ma i risultati hanno indicato in modo univoco che non cera evidenza di attivita cancerogena dellaspartame.
Prima ancora, quattro studi pluriennali condotti in base agli standard internazionali per valutare l'eventuale cancerogenicita dell'aspartame non hanno evidenziato legami tra laspartame stesso e qualsiasi forma di tumore. Le ricerche sono state presentate a varie agenzie regolatorie tra cui la Food Drug Administration (Fda) statunitense, che hanno esaminato i dati. L'aspartame e approvato negli States dal 1981 e in Europa dal 1983.
Fonte: Molecularlab.it (11/05/2006)


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Non Si hanno notizie certe.
Voi preferite vedere la parte "Cancerogeno".
Io no.

Per quanto riguarda ciò che ha detto Benny:

Puoi inviperirti quanto ti pare.
Non penso ci sia nessuno che abbia tentato di convincermi a fare niente, come io non lo faccio con gli altri.
La C.C fà male.
Può Darsi.
Pazienza.
Come hai detto tu la bevo io e a te non te ne può fregar di meno, quindi non si capisce perchè scriverlo e farlo notare se non interessa.
Ulitmo: Oltre che dire "sto bene così, me ne fotto degli sfruttamenti, non smetto di mandar soldi a sti qua, non mi interessa se mangio merda, non mi interessa nemmeno di limitare un po'...io godo e a me importa quello" dico anche "mi sembrano in utili E STUPIDI questi boicottaggi" e la mia coscienza stà a posto.
preferisco ascoltarla per cose più importanti e cosruttive che la salvezza del mondo tramite il boicottaggio della coca cola.
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