la mia felicità di oggi

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LUCE viola
00giovedì 7 dicembre 2006 14:15
La mia felicità di oggi è diversa da quella di ieri, è diversa da quella di tre mesi fa, è diversa da quella di anni fa...è una felicità semplice, consapevole dei limiti della vita, e dei suoi, è una felicità senza rimpianti e senza domande, è una felicità sottile, ma persistente, che ti fa guardare il cielo come se fosse l'ultima volta, ogni giorno.
Questa felicità, questo stato di grazia in cui, forse, troppo poche persone si rendono conto di essere, è il frutto di un lungo lavoro su di me e sulle mie paure del domani...
Oggi, per tutto questo, per questa serenità che mi pervade e che mi fa venir voglia di ringraziare Dio, sono riconoscente solo a una persona...GIANLUCA.

Anche se non ci sei più, anche se non vedo più le tue scarpe verdi orrende (che, purtroppo, ho avuto l'occasione di guardare per troppo poco tempo), anche se non siamo mai stati amici ma conoscenti, anche se non scherzi più con i tuoi amici, anche se ci sono migliaia di SE...anche se quella macchina ti ha portato via da noi, io so che tu sei qui, che ti incontro ogni giorno negli occhi delle persone che amano la vita come l'amavi tu, e ti sento vicino a me per ogni prova importante che devo affrontare, perchè, paradossalmente, è solo grazie alla tua morte atroce che mi sono resa conto di quanto amo la mia vita,e di quanto devo impegnarmi a vivere senza rimpianti, senza piani prefissati, senza rimorsi...
Onestamente non so se, se fossi ancora in vita, io e te saremmo diventati veramente amici, forse non eravamo compatibili, caratterialmente, ma mi facevi ridere, e questo sarebbe sicuramente bastato per far sì che mi piacessi...ora però, ora che non ci sei più, almeno non materialmente, adesso sento che siamo più amici di quanto lo saremmo mai stati, e anche se non è una consolazione, posso solo dirti quanto immensamente ti sono grata per quello che mi hai insegnato, andandotene.

Dolori immensi, se penso che posso incontrarti solo in un posto freddo, tra lapidi bianche.
Gioie infinite, quando realizzo che sei accanto a me, e a tutti coloro che ti hanno amato, 19enne assetato di vita, ogni giorno,per sempre.
Da qui te ne sei andato troppo presto, dal mio cuore non lascerò che tu te ne vada mai.

SEI NELL'ANIMA
Vado punto e a capo così
Spegnerò le luci e da qui
Sparirai
Pochi attimi
Oltre questa nebbia
Oltre il temporale
C’è una notte lunga e limpida,
Finirà

Ma è la tenerezza
Che ci fa paura

Sei nell’anima
E lì ti lascio per sempre
Sospeso
Immobile
Fermo immagine
Un segno che non passa mai

Vado punto e a capo vedrai
Quel che resta indietro
Non è tutto falso e inutile
Capirai
Lascio andare i giorni
Tra certezze e sbagli
E’ una strada stretta stretta
Fino a te

Quanta tenerezza
Non fa più paura

Sei nell’anima
E lì ti lascio per sempre
Sei in ogni parte di me
Ti sento scendere
Fra respiro e battito

Sei nell’anima

Sei nell’anima
In questo spazio indifeso
Inizia
Tutto con te
Non ci serve un perchè
Siamo carne e fiato

Goccia a goccia, fianco a fianco




dadauuumpa
00giovedì 7 dicembre 2006 22:40
Viola


passo in punta di piedi per dirti quanto coraggiosa sei



beren erchamion
00giovedì 7 dicembre 2006 22:48
.
flora2
00lunedì 11 dicembre 2006 18:26
il mio caro Amico
sai, Viola, qualche giorno fa ero in auto nel traffico di Firenze che in alcuni giorni è talmente intenso da permetterti di estraniarti e pensare alle tue cose.
Pensavo al tuo post e soprattutto alla tua frase quando scrivi"Dal mio cuore non lascerò che tu te ne vada mai".
Ed è vero e per quanto la vita, le esperienze diverse ti portino su sentieri sconosciuti e nuovi, alcune persone non ti lasceranno mai.
Io avevo un amico carissimo, sai di quelli con cui non hai bisogno di tante parole per capirsi, ma ci piaceva tanto parlare di politica, di uomini e donne, di cucina, di libri, di musica, di film (era l'unico che sopportava certe mie serate di film francesi o andare al cinema Sacher) e mentre ti scrivo ho un'immagine chiara di lui alle prese con le pentole e la cena per tutti quelli che vivevano con lui.
Era una persona sempre disponibile e rassicurante e fidata e sincero e a volte anche scorbutico, ma lui era vero in ogni cosa che diceva o faceva ed è per questo che eravamo amici.
Poi un giorno d'estate ha daciso di andar via, senza salutare nessuno, lasciando dentro di me un vuoto incommensurabile, perchè mi chiesi, e mi chiedo ancora cosa, non avevo compreso di lui, cosa non avevo capito, quale male aveva dentro.
una grande amarezza per me e un dolore immenso perchè avevo perso il mio amico.
Sono passati circa 12 anni e lui è sempre con me, mi fa compagnia, mi fa bene ripensare a tante cose su cui ci eravamo confrontati, non è mai andato via e certi giorni mi ritrovo a sorridere alla frase che usava sempre con me:"Tu sei la regina della casa, ma, Florè, il caffè non è per te!" (Mi prendeva in giro per il fatto che amavo preparare per gli amici il caffè, dicendo che il mio era buonissimo).
Certe cose fanno parte di noi per sempre....

Flora

Flora

[Modificato da flora2 11/12/2006 18.28]

[Modificato da flora2 11/12/2006 18.28]

LUCE viola
00lunedì 11 dicembre 2006 19:41
Si Flora, certe cose fanno parte di noi per sempre...ed è questo che rende speciale ogni momento in più che viviamo, è questo che ci fa sorridere in mezzo al traffico, o cantare sotto la doccia proprio quella canzone che si cantava insieme..

"SE davvero volete contemplare lo spirito della morte, spalancate il cuore al corpo della vita. Perchè la vita e la morte sono una cosa sola, come il fiume e il mare.
...Perchè cos'è morire se non essere nudi nel vento e fondersi nel sole? E che altro è non più respirare, se non liberare il respiro delle sue insonni maree..?
Solo quando berrete al fiume del silenzio canterete davvero.
E quando avrete raggiunto la sommità del monte, comincerete a salire.
E quando la terrà esigerà le vostre membra, solo allora danzerete veramente." -Khalil Gibran-

Per te, Gianluca.






Caleidos
00lunedì 11 dicembre 2006 20:36
Vita e morte
Ho trovato questa bella poesia del poeta senegalese Birago Diop che esprime con forza e semplicità come certe cose continuano a far parte di noi per sempre.

****

Quelli che sono morti non sono andati via:

essi sono qui in un’ombra condensati.



I morti non sono sottoterra

essi sono nell’albero che stormisce,



nel bosco che geme,



essi sono nell’acqua che corre,



essi sono nella capanna, essi sono nella folla,

i morti non sono morti.



Quelli che sono morti non sono andati via,

essi sono nel cuore della donna,

essi sono nel bambino che vagisce

e nel tizzone che brucia.

I morti non sono sottoterra;

essi sono nel fuoco che muore,

essi sono nelle erbe che strillano,

essi sono nelle rocce che gemono,

essi sono nelle foreste, sono nella casa,

i morti non sono morti.




Birago Diop

Versolibero
00mercoledì 27 dicembre 2006 00:38
E' stato emozionante leggere, leggerVI.

Molto belle enrambe le poesie.

Un abbraccio,

Ros
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