riduzione europarlamento: Italia penalizzata, minacciato il veto

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Lux-86
00martedì 2 ottobre 2007 19:59
BRUXELLES - La Commissione affari costituzionali del Parlamento europeo ha approvato il rapporto del conservatore francese Alain Lamassoure sulla redistribuzione dei seggi alle prossime elezioni, in vista dell'entrata in vigore del nuovo trattato. I seggi passeranno dagli attuali 785 a 750. I grandi paesi, in generale, cederanno posti ai più piccoli. Ma l'Italia sarà penalizzata più di altri Paesi passando da 78 a 72 deputati. La Francia e la Gran Bretagna, la cui popolazione è simile a quella italiana, passerebbero rispettivamente da 78 a 74 e da 78 a 73. La Germania perderebbe solo tre seggi.

Questo effetto è reso possibile dal sistema di calcolo che applica, per il calcolo dei seggi, un criterio propozionale alla popolazione residente, e non ai cittadini aventi diritto di voto. In questo modo Francia e Germania, che hanno molti residenti extracomunitari senza diritto di voto, vengono privilegiate rispetto all'Italia che ha 3 milioni di cittadini con diritto di voto ma non residenti nel Paese.

Gli eurodeputati italiani hanno già protestato contro il "metodo Lamassoure", che si difende dicendo di aver applicato i criteri già in vigore. Tuttavia difficilmente la protesta italiana impedirà all'assemblea di Strasburgo di approvare il rapporto in seduta plenaria il dieci ottobre.

Ma il governo italiano ha già fatto planare una minaccia di veto, Il rappresentante permanente dell'Italia presso la Ue, ambasciatore Rocco Cangelosi, ha ricordato che la decisione del Parlamento dovrà essere confermata all'unanimità dal Consiglio dei ministri, e che l'Italia "difficilmente potrà dare il proprio assenso ad una proposta che, da un lato, viola principi fondanti del nuovo Trattato (la bozza del quale è stata approvata oggi, sul piano tecnico, dai giuristi dei 27 paesi membri), e, dall'altro, penalizza ingiustamente il nostro Paese".

All'indomani del vertice europeo di giugno, quando si erano definite le linee generali del nuovo Trattato che dovrà essere approvato dal vertice Ue il 18 ottobre, i capi di governo avevano concordato sul fatto che avrebbero rispettato la decisione del Parlamento sull'attribuzione dei propri seggi. Ma ora il criterio adottato da Lamassoure, se sarà confermato dal voto in plenaria, rischia di provocare un'impuntatura del governo italiano.

(2 ottobre 2007)

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dopo la cancellazione dell'italiano dalle lingue Ue l'offensiva anti italiana prosegue a spron battuto.
Hareios
00martedì 2 ottobre 2007 20:25
Ma i nostri europarlamentari per i loro interessi combatteranno fino alla morte [SM=x751599]
DarkWalker
00martedì 2 ottobre 2007 20:36
e l'europa si illude di poter privare gli italiani delle loro cadreghe così?
Povera illusa...^^
luc@s87
00martedì 2 ottobre 2007 20:44
Nel campo delle cadreghe non ci batte nessuno! [SM=x751546]
Caio Logero
00giovedì 4 ottobre 2007 16:38
in effetti...
Come pensa l'Europeo di privar l'Italia della comoda poltrona quando questi eccelle nel rimborsare pure il trombato alle elezioni.
Mere illusioni, dunque?

Il governo italiano non può arrischiarsi ad accontentare quei poveretti che rimangono senza lavoro.... con pargoletti e pochi soldi da parte
Lux-86
00giovedì 4 ottobre 2007 17:13
cerchiamo di non travisare, qui non si parla della riduzione in se ma del fatto che, nella riduzione di posti, ne perdiamo più di altri [SM=x751566]
Oltre al fatto che questo sistema premia i paesi con forte immigrazione come la Francia e punisce quelli a forte emigrazione, il che è scandaloso.
DarkWalker
00giovedì 4 ottobre 2007 19:03
Io veramente non ci trovo niente di scandaloso.
Per me conta e dorebbe contare solo la popolazione effettivamente residente nell'Unione.
Salvo che si venga poi a scoprire, ma ovviamente non penso, che la Francia e l'Inghilterra poco prima di questra mozione hanno concesso la cittadinanza di botto a cani e porci e rane (:D) non trovo nulla da eccepire che stati più popolosi abbiamo più rappresentanti in quella camera europea...
Quanto agli alti lai degli italiani mi sembrano proprio le solite grandi parole a difesa di interessi piuttosot piccoli e meschini...
Lux-86
00giovedì 4 ottobre 2007 20:06
ma appunto! questo criterio non conta gli aventi diritto al voto ma solo i residenti, il che è assurdo. Un tedesco residente in Francia viene conteggiato come francese, anche se poi per votare tornerà in Germania ed eleggerà il gruppo parlamentare tedesco.
-Giona-
00venerdì 5 ottobre 2007 09:39
Re:
DarkWalker, 04/10/2007 19.03:

Io veramente non ci trovo niente di scandaloso.
Per me conta e dorebbe contare solo la popolazione effettivamente residente nell'Unione.
Salvo che si venga poi a scoprire, ma ovviamente non penso, che la Francia e l'Inghilterra poco prima di questra mozione hanno concesso la cittadinanza di botto a cani e porci e rane (:D) non trovo nulla da eccepire che stati più popolosi abbiamo più rappresentanti in quella camera europea...
Quanto agli alti lai degli italiani mi sembrano proprio le solite grandi parole a difesa di interessi piuttosot piccoli e meschini...


È prassi che Francia e Gran Bretagna concedano la cittadinanza a cani e porci e rane: 5 anni di residenza o lo "ius soli". E una volta c'erano addirittura facilitazioni per chi proveniva dalle ex colonie!


DarkWalker
00venerdì 5 ottobre 2007 13:37
Re: Re:
-Giona-, 05/10/2007 9.39:


È prassi che Francia e Gran Bretagna concedano la cittadinanza a cani e porci e rane: 5 anni di residenza o lo "ius soli". E una volta c'erano addirittura facilitazioni per chi proveniva dalle ex colonie!






intendevo dire di recente, am si tratta appunto di una prassi consolidata, quindi non vedo nessun "sabotaggio"
Caio Logero
00venerdì 5 ottobre 2007 15:17
Ciò non cambia tuttavia la cosa sia praticamente piuttosto vergognosa. Ma pazienza, lo scarto in fin dei conti non è troppo largo.
Anche se risulta inconcepibile che paesi che prima avevano lo stesso numero di deputati si trovino improvvisamente così diversamente distribuiti.
DarkWalker
00venerdì 5 ottobre 2007 16:52
Re:
Caio Logero, 05/10/2007 15.17:

Ciò non cambia
Anche se risulta inconcepibile che paesi che prima avevano lo stesso numero di deputati si trovino improvvisamente così diversamente distribuiti.




beh secondo questo criterio matematico, prima erano loro a essere "discriminati".
Bisoognerebbe poi analizzare l'efficiacia del metodono non guardando solo a Italia e Fra/Uk/Germ ma anche alle new entry, credo che il cambiamento sia stato fatto anche per loro...
Lux-86
00venerdì 5 ottobre 2007 23:58
visto il criterio penalizza anche loro. molti cittadini dell'Est saranno, in quanto emigrati, residenti in paesi dell'Ovest.
DarkWalker
00sabato 6 ottobre 2007 09:55
a inizio articolo cè scritot che i grandi paesi generalmente cederanno ai più piccoli.
Lux-86
00sabato 6 ottobre 2007 11:26
a metà articolo c'è anche spiegato il criterio usato, ne avranno più di quanti ne hanno ora ma meno di quanti ne dovrebbero avere.
immagino fosse troppo difficile basarsi sulle liste elettorali per fare i conteggi.
DarkWalker
00sabato 6 ottobre 2007 16:07
a metà dell'articolo c'è scritto sì del metodo, ma non di come esso si applica alle new entry.
Il risultato è che anche paesi dell'est hanno più seggi, il che mi fa pensare, tra l'altro, che la vicenda sia più complicata di quanto riportato dal cronista.
Lux-86
00sabato 6 ottobre 2007 17:44
il metodo è uno solo, la diminuzione dei seggi totali porta a una diminuzione della forbice di differenza fra chi ne ha di più e chi ne ha di meno. Quindi anche se, per esempio, la polonia mantiene un numero uguale di seggi, in realtà ne avrà tre in più visto che la Germania ne ha tre in meno. Senza contare che la riduzione è di 35 seggi, l'Italia ne perde 6, la Germania 3, la Francia 4 e UK 5. Quindi quattro paesi già coprono metà dei seggi in meno, contiamo anche la Spagna, che avrà perdite simili, poi sarà una riduzione di un posto a ognuna alle restanti (certo, tralasciando quelle che ne hanno uno solo) Perciò i paesi grandi cedono spazi a quelli più piccoli, questione di proporzione.

Comunque, visto il sistema, basterebbe costruire un campo profughi in italia, portarci un milione di palestinesi, non dare loro la cittadinanza ma solo la residenza e avremmo più rappresentanti della Germania [SM=x751526]

La cosa più assurda è contare anche i residenti EXTRAcomunitari senza diritto di voto, che cosa centrano??
DarkWalker
00sabato 6 ottobre 2007 19:09
certo che il metodo è uno, ma nessuno qui, mi sembra, conosce la formula matematica esatta il cui risultato è i numero di seggi.
Perchè a quanto ne so, i paesi dell'est non hanno un boom avuto un boom di immigrati, nè residenti nè con diritto di voto, eppure per loro l'effetto "Lamassoure" porta a un risultato opposto a quello dell'Italia, cioè più seggi (o almeno nessuna riduzione, che come già detto è lo stesso)...
Lux-86
00sabato 6 ottobre 2007 19:49
essendo più basso il numero di seggi occorrerebbe una variazione enorme per farli variare, se hai settanta seggi farli diminuire di dieci è una cosa. Se un paese ha venti seggi farli diminuire di dieci significherebbe che ha uno scarto fra residenti e votanti pari al 50%, ovvero che la metà della popolazione è extracomunitaria, cosa che non si verifica in Europa occidentale figuriamoci in quella orientale.
-Kaname-chan
00mercoledì 10 ottobre 2007 20:40
A me sembra che passare da 74 a 72 eurodeputati non sia affatto questo gran dramma, penso ci siano cose ben più importanti da discutere. Siete sicuri che il residente all'estero non elegga il gruppo parlamentare del paese dove risiede? Considerando che il cittadino europeo partecipa alle elezioni locali nel paese di residenza forse può eleggere anche gli eurodeputati del paese di residenza o no?
-Giona-
00giovedì 11 ottobre 2007 12:18
www.repubblica.it/2007/10/sezioni/esteri/ue-numero-seggi/approvato-taglio/approvato-tag...

Parlamento Ue, sì al taglio dei seggi
ma l'Italia scende più degli altri


BRUXELLES - Il Parlamento europeo ha approvato la proposta di nuova ripartizione dei seggi al Parlamento europeo Lamassoure-Severin che porta il numero totale degli eurodeputati a 750 e ridimensiona la delegazione italiana da 78 a 72 in misura maggiore rispetto a Francia, Gran Bretagna e Germania. L'assemblea si è espressa con 378 sì, 154 no e 109 astenuti. Respinti tutti gli emendamenti di merito.

(11 ottobre 2007)
Caio Logero
00venerdì 12 ottobre 2007 15:57
Re:
-Kaname-chan, 10/10/2007 20.40:

A me sembra che passare da 74 a 72 eurodeputati non sia affatto questo gran dramma, penso ci siano cose ben più importanti da discutere. Siete sicuri che il residente all'estero non elegga il gruppo parlamentare del paese dove risiede? Considerando che il cittadino europeo partecipa alle elezioni locali nel paese di residenza forse può eleggere anche gli eurodeputati del paese di residenza o no?



Beh i cittadini europei possono sempre votare per l'europarlamento.... mi sembra sia in generale


Lux-86
00venerdì 12 ottobre 2007 16:28
Re: Re:
Caio Logero, 12/10/2007 15.57:



Beh i cittadini europei possono sempre votare per l'europarlamento.... mi sembra sia in generale





sì ma nelle proprie liste elettorali, e se uno non è cittadino del paese in cui vive non è iscritto nelle liste elettorali di quel paese. lo è in quelle di casa sua.
-Kaname-chan
00sabato 13 ottobre 2007 10:54
Re: Re: Re:
Lux-86, 12/10/2007 16.28:



sì ma nelle proprie liste elettorali, e se uno non è cittadino del paese in cui vive non è iscritto nelle liste elettorali di quel paese. lo è in quelle di casa sua.



Ma probabilmente lo sono. Un italiano che vive da anni all'estero e vota alle amministrative del comune di residenza probabilmente voterà per l'Europarlamento dei candidati della nazione dove risiede


Lux-86
00sabato 13 ottobre 2007 16:23
Re: Re: Re: Re:
-Kaname-chan, 13/10/2007 10.54:



Ma probabilmente lo sono. Un italiano che vive da anni all'estero e vota alle amministrative del comune di residenza probabilmente voterà per l'Europarlamento dei candidati della nazione dove risiede





credo dipenda dalle rispettive legislazioni di ogni stato.
DarkWalker
00venerdì 19 ottobre 2007 16:31
Ue, accordo dei 27 a Lisbona
All'Italia attribuito un seggio in più

E' stato trovato, dai leader dei Ventisette riuniti a Lisbona, un accordo sulla nuova ripartizione dei seggi, che prevede l'attribuzione di un seggio aggiuntivo all'Italia all'Europarlamento. Lo hanno riferito fonti diplomatiche a Lisbona, secondo cui anche la Polonia avrebbe accettato questa soluzione, aprendo la strada all'approvazione complessiva del nuovo trattato Ue.

Due anni e mezzo dopo la vittoria del no nei referendum in Francia e Olanda sulla Costituzione, il Consiglio europeo di Lisbona ha dato il via libera al nuovo testo che regola il funzionamento dell'Ue allargata a 27 (e che presto toccherà quota 30). Sono stati lunghi negoziati (sette ore di trattative) condotti dal premier portoghese e presidente di turno, Josè Socrates, alla fine dei quali è stata raggiunta l'intesa con l'Italia e la Polonia, le cui posizioni risultavano distanti su due questioni: i seggi all'Europarlamento e la "clausola di Ioannina" (un meccanismo che permette a un gruppo di Paesi di "congelare" per alcuni mesi una decisione approvata a maggioranza e che il governo di Varsavia ha difeso strenuamente).

Il nuovo Trattato sarà firmato a dicembre a Lisbona, 50 anni dopo i Trattati di Roma, e introduce, tra l'altro, il voto in Consiglio a doppia maggioranza (il 55% degli Stati e il 65% della popolazione) a partire dal 2014. Il premier Prodi commenta soddisfatto il compromesso sulla redistribuzione dei seggi all'Europarlamento: per l'Italia è "un riconoscimento del lungo lavoro di collante" che ha svolto nell'Ue. "Abbiamo messo le cose a posto", ha aggiunto il presidente del Consiglio italiano. Roma si opponeva alla perdita della storica parità con Francia e Gran Bretagna prevista dalla risoluzione "Lamassoure-Severin", che da 78 seggi per tutte e tre li riduceva a 74 per la Francia, a 73 per la Gran Bretagna e a 72 per l'Italia. Ora l'Italia ne ha ottenuto uno in più, 73, alla pari con gli stessi dei britannici.

Un risultato possibile grazie all'escamotage con cui è sono saliti da 750 a 751 il totale degli eurodeputati, anche se il presidente dell'Europarlamento sarà conteggiato a parte in quanto per prassi non vota. Saranno questi i numeri con cui si voterà per le Europee del 2009 mentre per quelle successive, nel 2014, toccherà al Parlamento europeo elaborare una nuova redistribuzione basata sul criterio della cittadinanza e non della residenza (come previsto dal nuovo Trattato).

Un criterio che premia l'Italia per i suoi tanti cittadini residenti negli altri Paesi Ue. Per Prodi il varo del Trattato segna "la fine di un lunghissimo periodo di difficoltà della storia europea" e permette all'Ue di "ricominciare a operare in modo tranquillo". "Noi non siamo dei piantagrane", ha ricordato il ministro degli Esteri, Massimo D'Alema: "Abbiamo posto un principio, l'Europa ne ha preso atto e ha fatto uno sforzo".
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