La Padania online
FLAVIA MAZZA
«Ha aperto gli occhi, mi ha guardata, ha sorriso». Tutti lo attendevano: Rumesh, il diciottenne cingalese ricoverato all'ospedale di Como dopo esser stato colpito alla testa da una pallottola esplosa da un vigile urbano, ha dato i primi segni di risveglio. Ha la voce rotta dall'emozione mamma Nilanti quando conferma che Rumesh si sta davvero svegliando dallo stato di coma in cui si trova dal giorno del tragico incidente.
I medici avvertono: il giovane non sarebbe ancora fuori pericolo e il suo calvario si prevede lungo. Ma, intanto, una settimana dopo quello sparo che stava per portarsi via per sempre suo figlio, la donna può tirare almeno un primo sospiro di sollievo. A dare per primo la notizia del risveglio del 18enne cingalese ci ha pensato Angelo Taborelli, primario di Neurochirurgia del sant'Anna, il medico che ha operato il ragazzo quando, in fin di vita, è stato trasportato al pronto soccorso. Dal momento dell'operazione in poi, i medici hanno tenuto il diciottenne in stato di coma farmacologico. Ieri la decisione di procedere con la sospensione della somministrazione dei medicinali per valutare la reazione del ragazzo. «Il giovane ha reagito positivamente - ha sottolineato Taborelli - e, ciò che più conta, pare riesca a capire e a cogliere i segnali che gli arrivano dall'esterno. Ho parlato con la madre di Rumesh - ha aggiunto il primario - e lei stessa mi è sembrata molto più sollevata, perché adesso la speranza si trasforma in qualcosa di più concreto. Naturalmente dovranno passare settimane, forse mesi, per cogliere tutti i possibili sintomi di ripresa del giovane, ma la sua reazione al nuovo corso farmacologico non può che indurre all'ottimismo. La prognosi è ancora riservata perché non sono ancora scongiurati i rischi di infezione ma le probabilità che insorgano complicanze gravi diminuisce di ora in ora».
«Rimaniamo sempre vicino a lui - ha confermato mamma Nilanti uscendo dal Sant'Anna - Ci alterniamo per rimanergli accanto e fargli sentire la nostra vicinanza e il nostro affetto». Intanto, in palazzo Cernezzi si è svolto il consiglio comunale aperto. Il sindaco Stefano Bruni, ha voluto la costituzione di una commissione tecnica per l'esame di procedure compiti e attrezzature del nucleo di sicurezza della polizia urbana. In un prossimo consiglio comunale si discuterà la mozione proposta dalle minoranze per lo scioglimento dello stesso nucleo, nonostante lo stesso sindaco ricordi: «Ho già sospeso l'attività del gruppo a tempo indeterminato. Comunque
la richiesta di sicurezza e tutela del patrimonio è altissima tra la gente. La scelta dell’amministrazione sarà quella di garantire nel tempo la continuità dell'attività investigativa che in questi anni ha dato ottimi risultati».
E non c'è davvero peggior sordo di chi non vuole sentire. Il Sindaco di Como sembra volerlo confermare. Mai prima d'ora avevo sentito strumentalizzare la presunta (e pure un pò pretesa) richiesta di sicurezza, mi sembra di leggere certi comunicati sindacali in cui si fa dire alla "gente" quello che risulta speculare agli scopi perseguiti. Chissà se la gente poi la pensa allo stesso modo o se ha una visione un tantino diversa, sarebbe interessante saperlo.
E' un bene che le condizioni di salute del ragazzo stiano migliorando, un bene per tutti quelli che sono stati toccati da questa storia.
"La regionalizzazione della Polizia di Stato è una cosa che si decide in Parlamento ed anche se non piace ai più di centomila lavoratori della Ps deve essere comunque accettato". F. Speroni, Lega Nord (Aripijate !!! - Bluewall)