Officina della poesia "Nicola Imbraguglio" Laboratorio poetico

Canzonette Mortali - Giovanni Raboni

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    tzitzeraz
    Sesso: Femminile
    00 17/02/2011 23:11
    Io che ho sempre adorato le spoglie del futuro
    e solo del futuro, di nient'altro
    ho qualche volta nostalgia
    ricordo adesso con spavento
    quando alle mie carezze smetterai di bagnarti,
    quando dal mio piacere
    sarai divisa e forse per bellezza
    d'essere tanto amata o per dolcezza
    d'avermi amato
    farai fìnta lo stesso di godere.


    *************

    Le volte che è con furia
    che nel tuo ventre cerco la mia gioia
    è perché, amore, so che più di tanto
    non avrà tempo il tempo
    di scorrere equamente per noi due
    e che solo in un sogno o dalla corsa
    del tempo buttandomi giù prima
    posso fare che un giorno tu non voglia
    da un altro amore credere l'amore.

    *************

    Un giorno o l'altro ti lascio, un giorno
    dopo l'altro ti lascio, anima mia.
    Per gelosia di vecchio, per paura
    di perderti - o perché
    avrò smesso di vivere, soltanto.
    Però sto fermo, intanto,
    come sta fermo un ramo
    su cui sta fermo un passero, m'incanto...

    *************

    Non questa volta, non ancora.
    Quando ci scivoliamo dalle braccia
    è solo per cercare un altro abbraccio,
    quello del sonno, della calma - e c'è
    come fosse per sempre
    da pensare al riposo della spalla,
    da aver riguardo per i tuoi capelli.

    *************

    Meglio che tu non sappia
    con che preghiere m'addormento, quali
    parole borbottando
    nel quarto muto della gola
    per non farmi squartare un'altra volta
    dall'avido sonno indovino.

    *************

    Il cuore che non dorme
    dice al cuore che dorme: Abbi paura.
    Ma io non sono il mio cuore, non ascolto
    né do la sorte, so bene che mancarti,
    non perderti, era l'ultima sventura.

    *************

    Ti muovi nel sonno. Non girarti,
    non vedermi vicino e senza luce!
    Occhio per occhio, parola per parola,
    sto ripassando la parte della vita.

    *************

    Penso se avrò il coraggio
    di tacere, sorridere, guardarti
    che mi guardi morire.

    *************

    Solo questo domando: esserti sempre,
    per quanto tu mi sei cara, leggero.

    *************

    Ti giri nel sonno, in un sogno, a poca luce.


    Giovanni Raboni





    (molti di voi le conosceranno, ma io le ho sentite la prima volta da Patrizia Valduga nel settembre 2009 a Mantova. E' stato per me commovente anche perchè, non mi vergogno a dirlo, non conoscevo nè lei nè lui e sono andata a questo evento poetico a scatola chiusa. Mi pare di ricordare che lui le abbia scritte in una notte insonne in cui erano ospiti in casa di amici, dove hanno dovuto dormire separati. Avevano molti anni di differenza ma nonostante questo sono stati insieme la bellezza di 24 anni, fino alla morte di Raboni)


    [Modificato da tzitzeraz 17/02/2011 23:33]
    Nina


    "Ogni cavallo ha il suo modello di battaglia"
    Alda Merini
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    altrodase
    Sesso: Maschile
    00 18/02/2011 07:11
    Meglio che tu non sappia
    con che preghiere m'addormento, quali
    parole borbottando
    nel quarto muto della gola
    per non farmi squartare un'altra volta
    dall'avido sonno indovino.



    ...due dolcissimi, teneri amanti della vita.


    ***
    Tradiscimi, come gli occhi mentendo, ingannano me fissando la Luna.
    "Loblio come la furia della tempesta irromperebbe nellaria" (per gentile concessione dell'autrice)
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    =PanFlute=
    Sesso: Maschile
    00 18/02/2011 15:59
    c'è il video su you tube: